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Il dramma di non trovare uno straccio di lavoro

di Anonymamente
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Lettera pubblicata il 29 Giugno 2011. L'autore ha condiviso 3 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 75 commenti

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  1. 11
    simone -

    Cara Anonymamente, io una ricetta facile o difficile non ce l’ho, il lavoro ce l’ho, usurante, ma ce l’ho, non giudico te in quanto tale e nemmeno mi metto nei panni di chi cerca lavoro, perchè oggi, oggettivamente, non è solo difficile, è impossibile, ripeto, non perchè non ci sia lavoro, ma perchè semplicemente come dice Almost-Imperfect, la domanda supera di molto l’offerta.
    Si è parlato di talento e di studio, due cose che vanno di pari passo con scuola,genialità, e fortuna, dico fortuna, perchè anche la strada della crescità intellettuale e culturale deve trovare degli sbocchi per far funzionare il cervello liberamente, diversamente ci si ritrova nella emme, ed io sono, credo, fra quelle persone, e sono tante, per colpe sue,per colpe di altri, perchè le cose dovevano andare così.
    Non ho diploma, non ho laurea, e mi si rinfaccia spesso, specie in ambito genitoriale, questo, però, mi è stato insegnato ad usare il badile, nell’era della super-tecnologia, quello lo saprei usare, seppur inutilmente, ma ancor oggi ci sono momenti dove il badile ha il suo spazio lavorativo, quindi esulerebbe dai vostri discorsi, ma fà parte di una cultura, non tanto vecchia, sicuramente ancor utile, specie in tempi di emergenza, ma non sufficiente a colmare la lacuna del diploma e della laurea, che servono, almeno sulla carta.
    Eppure, la mia ignoranza si giudica su ciò che dico e penso, su ciò che ho fatto o non ho fatto, perchè agli occhi degli altri, vale chi ha un buon posto di lavoro, generalmente un posto pubblico o in banca, tutto il resto son chiacchere.
    Quando Almost-Imperfect, parla di talento, son d’accordo con lui, sulla carta almeno, ai fatti, quanti lo saprebbero riconoscere?
    Per riconoscere il talento, ci vuole talento, ne è pieno il mondo di responsabili che trattano in base a simpatia, e il talento spesso viene ridotto al famoso “badile”, e col tempo si perde la sensibilità, e poi si diventa uguale a chi fà lavori pedanti, noiosi e usuranti, col senno di poi, di ritrovarsi magari sotomessi al solito ras di linea lavorativa, e col tempo mina magari i rapporti personali e via dicendo, perchè si sa benissimo che il lavoro in sè, non è quello che da la dignità, ma è l’ambiente, il favorire appunto il talento, il sedare atteggiamenti di stolking, insomma, stiamo parlando di utopia non di lavoro, quello che è oggi sdi chiama sfruttamento, fuori uno dentro un’altro, ti sembrerà impossibile ma oggi è così, non solo “non trovare lavoro”, poi il lavoro bisogna tenerselo, e spesso a costo di rimetterci completamente la salute, enon solo quella, pure i rapporti personali ed interpersonali, diciamo pure che siamo ridotti ad essere animali, di giungla non di stalla, quelli di stalla almeno li tengono in considerazione.
    Poi quando parli di “firmare”, “mandare curriculum”, obiettivamente a che serve? sei mai andata direttamente sul posto e una volta sentito dire, “mandi il curriculum”, rispondergli, “l’ho mandato e non mi avete ancora risposto”. hofinitoicaratteri.

  2. 12
    stefano -

    Ho 26 anni…ragioniere diplomato…ho iniziato a 19 anni come schiavetto in amministrazione, contratto interinale e a 21 sono diventato BUYER con un contratto a tempo indeterminato…(passato davanti a molti laureati cacciati per manifesta inferiorità)…

    Ho girato due aziende multinazionali e vi garantisco che OGGI della laurea/diploma non gliene frega niente a nessuno!
    SERVE L’ESPERIENZA E ANCORA DI PIU’ LA VOGLIA…e per fare esperienza bisogna lavorare ai call center, bisogna fare i venditori per le assicurazioni, fare gli spazzini…il lavoro c’è e ci sarà sempre, sono gli italiani che non si abbassano a fare nulla che sia scomodo (meglio far lavorare gli extra-comunitari che sono disposti a tutto anche per 400 € al mese)…io sono stato fortunato (e furbo), ho risposto a un annuncio dove cercavano impiegati ragionieri prima esperienza…sono entrato con un contratto scabroso e ho fatto fotocopie per sei mesi…poi ho cominciato a sbirciare le fotocopie che facevo…ho rubato il lavoro ad altri…ho dimostrato cosa sapevo fare e mi hanno assunto dopo un anno e mezzo…arrivando a chiedere di fare fotocopie a chi me le chiedeva un anno prima…ho cambiato lavoro…e ora posso dire che a 26 anni ho uno stipendio soddisfacente…tutto sto percorso è stato solo frutto della mia capacità, ho preso 70/100 alla maturità…mai stato un genio!

    Fatevi due calcoli…cosa ho imparato?
    1)mai sentirsi arrivati
    2)l’assunzione non è l’obiettivo, ma è la partenza!
    3)l’esperienza è ciò che ti rimane dopo un fallimento (RANDY PAUSCH)

    l’esempio concreto?
    per arrivare alle olimpiadi come centometrista, dovete vincere le gare del vostro paese, poi le provinciali, poi le regionali, ecc..ecc.. non è detto che l’allenamento intensivo vi porti alle olimpiadi…e qualche talento nascosto magari non ci vuole neanche arrivare alle olimpiadi per pigrizia…
    se non sapete correre i centometri è giusto che restiate sempre nelle gare del paese…e a poco serve riunirsi tutti nel sindacato di quelli che non ce la fanno…a me sa molto di rassegnazione e “mal comune, mezzo gaudio”…

    Mi spiace se qualcuno si sentirà turbato dal mio messaggio…ma è quello che penso…nel lavoro così come nella vita, vince chi è più “sgamato”…

  3. 13
    simone -

    @stefano

    Io non sono turbato, semmai, non capisco cosa centra con questa discussione, già dici che sei partito con un lavoro scabroso, e qui lei non trova nemmeno quello, dove collimi la cosa?

    Poi parli di esperienza, partendo sempre dal presupposto che il lavoro lo puoi dimostrare vero? perchè lo dici tu stesso che nessuno ci crede se non dimostri, e tu cosa hai dimostrato? che sai raccontare balle?

    Voglio dire, lo spazzino non vende, si limita a fare un lavoro usurante, allora, che carriera farebbe lo spazzino, in questo caso?

    Parli di stipendio di 400€ al mese, per extracomunitari, l’autrice di questo blog ti dice che ne ha fatto richiesta pur di avere un lavoro, perchè non la assumono se così è, cioè, basta pagare poco?

    Poi non ho capito cosa intendi per furbizia, spiegati per favore.

    Riunirsi a sindacato no, stare zitti e tenersi la bile di traverso sì, allora come si risolve? visto che se uno è invalido è fregato, se è donna è mezza fregata, a meno che non la dà, ma non è una garanzia, se è laureato, dici tu stesso non serve, allora siamo il paese dei soliti furbi? poi in cosa consiste il tuo lavoro, solo vendere e fare il culo a chi fà fotocopie?
    Mi pare ci siano anche altri mestieri oltre a ciò.

  4. 14
    stefano -

    intendo dire che come per amicizia, amore ecc…ecc…anche il mondo del lavoro é al 90% rapporto umano…se lei non é mai riuscita a farsi assumere neanche come spazzina mi dispiace dirlo..ma é lei quella sbagliata mica il sistema…io ho trovato subito un lavoro, seppur scabroso, grazie al mio modo di pormi, ho fatto capire di aver voglia, di essere motivato…dopo un annetto il mio capo che mi aveva fatto il colloquio mi confesso che mi avevano scelto solo perché tra le decine di candidati ero l’unico che aveva delle idee in testa..gli altri erano li tanto per poter dire “ho fatto il colloquio”…caro poi ti dico che all’amsa puoi diventare dopo pochi anni ispettore notturno a 3000 euri al mese…certo prima devi andare a spazzare merda nelle piazze dopo i mercati..ma nel paese dove abito ci sono un sacco di ragazzi che si sono sistemati in giovine età grazie hai sacrifici che facevano all’amsa…quindi non denigrare il lavoro dello spazzino…(magari ho frinteso il senso del tuo commento)…
    Poi dai questi sono piagnistei…cioé io ne vedo e ne sento di ogni…mi capitano spesso dei cv sott’occhio sgrammaticati, senza sintassi, scritti come se fossero degli elenchi della spesa…mettiti nei panni delle agenzie che tutti i giorni ricevono centinaia di cv dai più brutti e scarsi (la maggioranza) a quelli più completi..cioé certa gente non se lo merita neanche un lavoro, e lo dico con la tristezza addosso..guarda i diciottenni di oggi che dovrebbero ringiovanire le aziende..vengono i brividi a pensarci..!!
    Comunque ci vuole perseveranza…il tempo che la ragazza impiega scrivendo qui potrebbe utilizzarlo per cercare qualche annuncio che fa al caso suo…!!

  5. 15
    Anonymamente -

    “…visto che se uno è invalido è fregato, se è donna è mezza fregata, a meno che non la dà, ma non è una garanzia, se è laureato, dici tu stesso non serve, allora siamo il paese dei soliti furbi? poi in cosa consiste il tuo lavoro, solo vendere e fare il culo a chi fà fotocopie?” Faccio la stessa domanda…

    E prima di leggere la risposta di Simone anche a me è balzo all’occhio quella solita parola, “FURBIZIA”.

    Personalmente, Stefano, il tuo messaggio non mi turba in quanto tale, mi turba se considero che è davvero quello che pensi, insieme a molti altri. Vedi, tu ormai sei CONVINTO che quel tuo contratto a tempo indeterminato, che hai ottenuto con capacità, fortuna, furbizia,ecc ti abbia sistemato a vita e dalla tua soddisfazione di te stesso guardi con “disprezzo” chi non ce la fa. Ma non è detto che chi non ce la faccia sia più scemo di te. O potrebbe anche esserlo, e allora? L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO, che sia il buyer o lo schiavetto, lo dice la TUA costituzione.
    Tra l’altro tu hai avuto l’opportunità di iniziare a fare la prima esperienza (e poi lamentati della tua prima mansione! sarai stato anche uno schiavetto, ma adesso snobbare il tuo primo lavoro non ti sembra fuori luogo rispetto a chi si fa turni notturni, ciclo continuo, e via dicendo?) per poi creare “la catena”: io non ne ho le possibilità, questo è il punto. Non stiamo discutendo su una selezione del “lavoro giusto per me”, non hai letto bene, perchè l’ho scritto e lo ripeto che al momento sarei disponibile a fare QUALSIASI lavoro.
    Non ti rendi conto che potrebbe succederti di ritrovarti in mezzo alla strada da domani. Persone con più esperienza di te, e forse con più capacità e buona volontà di te sono a casa. Non ti sto parlando dei “Mezzi sfigati” che tanto ti sembrano destinati ad una vita di fallimenti, ti sto parlando di gente che ha studiato in prestigiose università, che ha fatto master negli Stati Uniti e ha lavorato in aziende riconosciute a livello mondiale…ma sono a casa, da un giorno all’altro.
    Ebbene, permettimi di dirti che se tu oggi formuli questi ragionamenti sei in antitesi con uno dei tuoi tre punti: “mai sentirsi arrivati”.
    Inoltre, non ho mai parlato di sindacati, dove l’hai letto? Ho parlato di una MENTALITA’ tipica italiana per cui oltre il proprio orticello non si và e finchè non hai un interesse diretto nell’appoggiare, anzi nell’attivarti in una riforma socio-culturale ed economica, non lo fai. Semplicemente perchè ormai ti senti al sicuro nel tuo angolino.

    Simone, personalmente posso dirti che, al di là del “prestigio sociale” per me, e dico per me, ha più utilità l’agricoltore o coloro che rientrano nei cosiddetti “lavori umili” del “buyer”. E sarei ben contenta di vendere pomodori onestamente piuttosto di sentirmi realizzata in quanto furba -nel senso in cui intendo io il termine-. Continuo a pensare che l’aspetto umano di ogni cosa, dal lavoro alla vita, sia fondamentale.. (finitolospazio anch’io)

  6. 16
    Colam's -

    Va beh, concretamente: in quale provincia abiti ? Se cerchi qualsiasi cosa forse qualcuno di noi potrebbe trovartela ?!

  7. 17
    Anonymamente -

    Abito in provincia di Udine, ti ringrazio per il pensiero Colam’s, ma non so praticamente come qualcuno mi potrebbe aiutare. Personalmente credo di aver provato tanto per niente, mi sto davvero demoralizzando. In ogni modo grazie, apprezzo tanto l’interesse.

  8. 18
    stefano -

    io non disprezzo l’aver fatto fotocopie…anzi…fare fotocopie mi ha fatto capire cosa vuol dire fare la gavetta…io mi reputo capace, fortunato e astuto (meglio di furbo) la carriera che mi sto costruendo non sta intralciando la vita di nessuno…non ho rubato il posto a nessuno…la furbizia é guardare, capire e interessarti a quello che stai facendo…e certe cose non te le insegnano ne a scuola, ne nella prestigiosa università americana…bisogna solo sapersi vendere…se non sei capace ti dovrai sempre accontentare…e per il momento io mi sono accontentato solo all’inizio della mia vita lavorativa…poi io non guardo nessuno con disprezzo..io guardo con rassegnazione…!!! é molto diverso…quando arriva lo stagista 18enne sfigato in azienda io sono il primo ad accoglierlo e a offrirgli quel poco che so..questo é il mio modo di attivarmi..
    In ultimo: non mi sento per niente arrivato…e mai lo sarò…tant’é vero che il mio cv é sempre aggiornato…
    E poi dai io non ci credo che non riesci a trovare nulla…mandami il cv e volentieri se vorrai ti darò dei consigli (magari anche inutili a tuo avviso…)…mi fate passare poi come il cattivo di turno ma la realtà sta dalla mia parte…poi possiamo parlare di etica e vi garantisco che é uh mondo di merda da sto punto di vista…ma questo é un altro discorso…

  9. 19
    Robert -

    lo si legge bene, lo si capisce sl volo che sei una persona che vale tanto.
    La prova diretta che questa società moderna mira a premiare ben altro tipo di persone.
    Che rabbia!!! Quanta rabbia mi hai destato!
    Ora non devi arrenderti piu che mai. Ovviamente per te stessa, per il tuo futuro.

  10. 20
    Anonymamente -

    Guarda Stefano,
    metto subito in chiaro: non consideraro TE come “qualcosa che non funziona”, tu probabilmente per il contesto lavorativo a cui miri, che ti piace, dove ti senti realizzato (o comunque diciamo contento) andrai sicuramente benissimo.
    Ma io no, sarò sfigata, ma è proprio l’idea di “vendermi” che non si avvicina per niente con la mia indole. Ho sentito con le mie orecchie persone vendere fumo: con me la realtà verrebbe svelata nel giro di 10 secondi, non sono capace di addobbare scatole vuote, non riesco a reggere uno sguardo se so che sto provando a convincere qualcuno a compiere azioni che so già essere vane.
    Poi per quanto riguarda il tuo sostegno al ragazzo 18enne che ti arriva in stage, bravo! Davvero, non è da tutti. Ma è la tua considerazione di lui/lei, “sfigato/a” che mi fa pensare…mi viene un pò in mente lo stile paternalistico aziendale, dove quelle del “capo” sono gentili concessioni e non diritti. Perchè lavorare è un dovere, ma anche un diritto. E se tu sei stato a tua volta trattato come uno “sfigato”, dimostra a te stesso di essere superiore all’etica di cui tu stesso forse senti la mancanza (dai, non dirmi che ci stai bene in quello che tu stesso consideri “mondo di m…”) e prova a considerare quello/a ragazzo/a come una persona, anche con i suoi limiti, che stà imparando. Non ho niente da insegnarti nè voglio farlo, è una semplice riflessione che sei liberissimo di valutare come meglio credi.

    Per il cv ti ringrazio, il punto è che nei colloqui che ho sostenuto nella maggior parte dei casi ho ricevuto apprezzamenti proprio per il cv e la lettera di presentazione, non credo che sia quello il vero problema. Ad esempio, nelle ultime 3 settimane ho avuto un colloquio di lavoro dopo l’altro, tutti per work-experiences, posso dirti che i selezionatori sembravano anche entusiasti (lo dico con modestia, sinceramente non sono una che crede molto in sè, ma ho avuto davvero questa impressione), ma poi alla fine mi precedeva, come giustamente hai detto te, chi ha anni di esperienza alle spalle, A CASA, piuttosto che me che devo imparare (eppure dovrebbero essere percorsi formativi ideati proprio per l’aiuto all’inserimento nel mondo del lavoro a categorie più disagiate…).
    Capisci che il discorso và al di là dei miei meriti o delle mie colpe, dei miei limiti e delle mie effettive capacità? E’ un’intero assetto socio-culturale politico ed economico che mira allo sfruttamento per cui viene assunto chi più rende dall’immediato, viene sottopagato e indirettamente minacciato (vedi Marchionne).
    Ora, mi rendo conto che il discorso stia sfociando in prospettive più ampie ma è proprio qui che vorrei arrivare (volendo sottolineare che non è nè un paravento per nascondersi o non darsi da fare): non posso essere così egoista da pensare che appena ho trovato lavoro (se ce la farò) il problema è risolto. C’è un’ingiustizia, un qualunquismo di fondo. Capisci?

    Robert: grazie, magari fossi come mi vedi tu 🙂

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