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Lettera pubblicata il 10 Gennaio 2011. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore eclipse.
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ECLIPSE: scusa, ho letto la tua lettera, ma ora non riesco a leggere tutti i commenti. Mi firmo LUNALUNA perché ho visto che c’è un’altra Luna che usa il mio abituale nick 🙂
Volevo solo dirti questo, poiché, pur avendo qualche anno più di te, mi riconosco nella sensazione che un periodo particolarmente difficile lasci degli strascichi, di stanchezza, ma anche a livello di sensibilità e insieme di desiderio di star meglio, ma anche di un certo disincanto.
Se io guardo la mia generazione con una certa “inquadratura” posso anch’io vedere tutto quello che non va, come te nel momento in cui guardi la tua. Però a volte è vero che in certi momenti della vita possiamo anche guardare ciò che ci circonda da una certa angolazione.
Anche perché, seppure avremmo un forte desiderio di trovare del buono, come sottolinei anche tu nella tua lettera siamo però a nostra volta stanchi, impauriti, inquieti. Così può anche saltarci molto più agli occhi tutto ciò che non va. Che non è che non ci sia, ma non è LA TOTALITA’.
Un po’ come quando delle donne scrivono che gli uomini sono tutti str… e superficiali e al contempo gli uomini scrivono che le donne sono tutte str… e superficiali. se fosse vero, str… e superficiali etero e anche omosessuali, delle varie generazioni, si incontrerebbero felicemente sulla stessa lunghezza d’onda, senza neanche porsi il problema della superficialità… invece mi sa che le cosa non stanno proprio così.
A volte paradossalmente accade anche che mentre pensiamo di essere “pronti”, del tutto “pronti” noi stessi non lo siamo. Non sto assolutamente dicendo che sia il tuo caso, eh. Dico però che dopo un periodo particolarmente pesante e che ci ha portato anche a riflettere su noi stessi o la vita in genere, possiamo a nostra volta essere un po’ “convalescenti” e quindi il fatto di vedere il mondo da una certa angolazione, anche se da un lato ci provoca disincanto e dispiacere perché una parte di noi desidera fortemente un contatto, un contatto più profondo, forse ci dà però anche il tempo di proteggerci ancora un po’, di rielaborare i nostri dati.
Io non credo assolutamente che gli uomini guardano solo le tette più grosse e hanno tutti uno stereotipo di donna, così come non lo credo delle donne in genere verso gli uomini. Non esiste uno standard: conto in banca, misure, peso, età. Ognuno ha le sue preferenze, è vero, ma le persone, nel bene e nel male, sono mondi comunque più complicati. E’ sacrosanto anche non sentire il desiderio di approfondire una conoscenza. Non è che sentiamo la spinta ad entrare più in profondità nel mondo di chiunque e a farlo entrare nel nostro. La scintilla, poi, non scatta per chiunque.
E’ importante che tu senta ciò che ti piace o non ti piace, ti somiglia o no, ma la paura degli stereotipi altrui a volte rischia di chiudere noi stessi in una visione stereotipata, seppure in senso di difesa o disincanto. Ciao 😀
Dopo 8 anni di relazione mi ha lasciato.
Mi ritrovo anch’io nel grande club e devo dire che alcuni dei vostri commenti mi hanno aiutato ad alleviare i giorni che trascorrono lenti e senza un perché.
Ora,dopo 2 anni ancora sono pervaso da quella malinconia dal retrogusto amaro.
Non ho piu’ fiducia del sesso femminile,non voglio più implicarmi perché non credo piu’ in niente.
caro marcuzzo è quello che penso anche io,fidarsi ancora è un lusso che non mi posso permettere ora cerco di divertirmi se uno non mi chiama o sparisce lo lascio subito perdere,non sto lì ad aspettare niente e nessuno,non giustifico più nulla,non ci sono più attenuanti o scuse per un comportamento non carino,non sto più ad attendere una telefonata che tanto non arriva,cerco di pensare ad altro anche se il vuoto che ho dentro è come un buco nero che vuole risucchiarmi ripetutamente,detesto sentirmi dire che tutto questo finirà,detesto sentirmi dire che quando non me lo aspetto lui arriverà,non è vero niente,quando non me lo aspetto arrivano smepre peggio e sono stanca,il mio sogno d’amore si è infranto e non ho più nessuna intenzione di rimettere a posto i pezzi del mio cuore,lo lascio infranto chiuso a chiave,nessuno può rompere qulcosa che è già rotto,non avrò mai una famiglia,non ci sarà mai un anello al mio dito,mai un abito da sposa,mai qualcosa da condividere,sono sola e me ne sono fatta una ragione.
Perché dici così, Sarah? Capisco che le delusioni per te saranno state brucianti e magari appartieni a quel genere di persona che, come me, hanno una sensibilità spiccatissima e non ammettono alcunché non sia all’altezza dei propri sogni. Io ho amato spietatamente una sola volta, ma credo che la speranza non vada mai perduta. So che sarà quasi impossibile per me trovare una ragazza perfetta, un’anima affine, ma se solo dovessi incrociarla come vorrei…stavolta nulla e nessuno, alcun errore mondano, alcuna imprecisione, ci separerà mai.
Forse neanch’io avrò mai una famiglia e questa donna davvero rispondente ai miei ideali da amare totalmente…ma ogni giorno mi alzo e spero il miracolo accada. Percorro la mia avventura esistenziale con dignità, a testa alta, non chiedendo nulla a nessuno, non recriminando per errori altrui (perché anch’io ne ho fatti in quantità rilevante) e….spero un giorno non sarò più solo sentimentalmente, ma troverò chi mi merita per la sua distinzione e bellezza interiore/esteriore.
Coraggio anche a te!
non riesco più a crederci,mi guardo intorno e vedo sempre le stesse cose,le stesse scuse,le stesse vigliaccherie e le stesse menzogne.Lui non esiste.
Bisogna sempre crederci!
Io ho 36anni e non mi arrenderò MAI!
Scusa Sarah!
Ti dici queste cose a quanti anni, se posso chiederti.
E quale sarebbe questo ideale cui ormai hai rinunciato.
Io a tratti sono nella tua medesima situazione, a parti invertite, specialmente perché ho avuto un passato insuperabile. Ma, nonostante tutto, non smetto di sperare senza fasciarmi la testa prima d’averla rotta!
ho 27 anni non seguo un ideale,l’uomo ideale non esiste ma ho visto quanto un uomo pùò essere meschino e crudele continuando a decantare un bene che non esiste.
Questo vale per entrambi i sessi, Sarah! Probabilmente tu sei stata ferita in profondità dopo aver spietatamente amato, in virtù della tua polisemica natura sensibile. Tuttavia, esperita quest’agghiacciata vicissitudine tetra, potresti aprirti, quantomeno, alla speranza di trovare, se non il grande amore, chi ti possa voler bene sinceramente e con egregia ostinazione carezzevole, venendo incontro alle tue non sopite esigenze. Reitera i propositi positivi e di speranza, te ne prego; magari si rivelerà tutto inutile, ma una vita trascolorata nell’agio disincanto della disillusione è tanto tetra quanto improduttiva. Non incorrere nei miei medesimi errori di molti mesi fa e imprimiti alla mente questo concetto: “lo spazio, la via, al meglio esiste”.
Quello che ti ferisce di più non è l’abbandono in se,anche se a volte del tutto inaspettato,ma la presa di coscienza di come una persona possa portare una maschera,di come possa avere una personalità del tutto inaspettata. E questo,si badi bene,non per un solo giorno,né per un mese,ma per anni interi.
E’ questo quello che ti fa gelare il sangue: la freddezza della persona che hai amato,la spietatezza in alcuni tratti.
Anche il mio cuore care sarah rimarrà chiuso a doppia mandanta.
La bella favola della ragazza fedele con cui condividere il resto dell’esistenza si è sfaldata impietosamente alla prova della vita.