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Lettera pubblicata il 4 Marzo 2017. L'autore ha condiviso 21 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Piccola78.
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Wasabi,
chiari e interessanti i tuoi commenti.
mi soffermo su:
“Ho provato mille modi per cercare di spiegare ad una narcisista quanto il suo atteggiamento faccia soffrire me e tutto tutti coloro che le stanno accanto. Senza risultato. Sembra che la maschera abbia un valore infinito. Quasi che la narcisista ne faccia un caso di vita o di morte. Se la toglie crede di morire. Quindi la tiene senza vedere quanto male fa agli altri.”
secondo me, può essere più o meno consapevole del male che fa agli altri ma non le è possibile cambiare rapidamente atteggiamento sulla base di soli argomenti razionalizzanti, in quanto spesso quasi esclusivamente su questo e su quanto da questo le deriva si regge il suo equilibrio d’insieme.
solo rafforzando gradualmente altri aspetti della personalità, in modo da renderli maggiormente portanti, potrà, con il tempo, smussare l’inclinazione compensativa al narcisismo.
quanto, invece, a:
“Anche chi non è narcisista a volte fa così. Azzera l’empatia e agisce per se stesso. Ma lo fa in situazioni di pericolo. E non agisce una maschera. È autentico e consapevole anche in questo.”
vero: non agisce con maschera; è sì autentico, ma secondo me NON sempre pienamente consapevole. può trattarsi sia di temponamento di un pericolo che intravede a suo danno o a danno di chi ama, sia di un’azione impulsiva in difesa del sé.
entrambe le situazioni impongono di lasciar cadere di botto attitudini magari altruistiche per lasciar emergere il sano egoismo di preservazione della propria essenza e del proprio equilibrio interiore.
PER ME sono quasi sempre pressanti necessità interiori a determinare le scelte SUL MOMENTO più importanti ed è sull’equilibrio d’insieme che vanno a riflettersi con diversi tempi e diverse sfumature di volontà sia le azioni ponderate che quelle prese all’improvviso, per istinto o per reazione.
segue…
segue per Wasabi
in ultimo:
“È cosa che può capire solo chi sa. Chi ha attraversato questa esperienza. Chi non sa dice. Dice per stereotipi.”
pur non sapendo esattamente a cosa ti riferisci con le suddette affermazioni, per quanto mi riguarda in linea generale le confermo al 100%.
anche con la più sovrumana delle capacità di comprensione non ci si può MAI rendere del tutto conto di cosa vive e di cosa prova l’altro, soprattutto se si trova in situazioni che non ci hanno mai nemmeno lontanamente sfiorato. con un po’ d’esperienza diretta di eventi affini, ci si può avvicinare a intuire o percepire in parte, ma sempre tramite la propria soggettiva “cassa di risonanza”.
rubando la frase di sintesi di un’utente che da tempo non scrive più “ognuno SA per SE'”. a volte neanche con grande sicurezza neppure in questo contesto…
la solitudine può essere tale per tutti ma è ben difficile che si siano due individui che la vivano in fotocopia…
Credo che occorra fare delle distinzioni perchè sull’ argomento “inganni in coppia” c’è troppa confusione generale. E non parlo di te e delle tue idee sia chiaro, ma mi riferisco proprio alle modalità consuete con cui questo tema viene di solito affrontato. Io credo che bisogna distinguere tra quelle piccole “strategie” messe in atto all’ inizio di una conoscenza e che servono a “sondare” l’ altro e a presentarci al meglio ai suoi occhi nella speranza che si faccia una buona opinione di noi e sia meglio disposto a conoscerci più a fondo, dall’ inganno VERO E PROPRIO, messo in atto con lucida e costante macchinazione e perpetrato nel lungo termine. E’ solo in quest’ ultimo caso, secondo me, che possiamo dire di avere a che fare con un soggetto narcisista ( maschile o femminile che sia ). Il narcisista infatti è sempre lucido nelle sue malevole intenzioni mascherate dietro i modi cortesi, e se mente o omette non lo fa per “difendersi” ( come l’ individuo comune ) ma lo fa per portare avanti un piano ben preciso che mira a farlo apparire come una persona autorevole agli occhi altrui, e che quindi a fargli assumere più facilmente il controllo degli individui e delle situazioni che gli gravitano intorno. E tutto questo ovviamente, come diceva Golem, necessita di essere celato da una patina di “gradevole empatia” che ne maschera i veri intenti. Va anche detto che le persone narcisiste e manipolative non sempre si rendono conto di essere tali, anzi quelle che lo sono veramente di solito credono davvero di essere nel giusto e si autopercepiscono realmente come delle povere vittime di una società ingiusta. Questo però non cambia il fatto che siano soggetti che dissimulano tutto ciò affermano e che fanno e che la lealtà è un concetto a loro sconosciuto proprio perchè non potrebbero praticarla neanche “volendo”..
..Tutta la loro esistenza e il loro essere sono incentrati nell’ APPARIRE in un certo modo in maniera da ottenere questo o quello ( in termini di vantaggi materiali, relazionali, sociali, ecc… ) e di conseguenza nulla di tutto ciò che si riceve da questi soggetti potrà avere un reale “valore”, perchè non si tratta in questo caso di DONI AUTENTICI, ma solo e unicamente di concessioni STRUMENTALI che prevedono una “contropartita”.
Golem, grandissimo come sempre! Oltretutto gli anni ottanta sono stati il periodo più radioso della nostra storia recente e il più interessante dal punto di vista della musica leggera e della moda. Criticarli significa essere persone “grigie dentro”.
Ciao! Io ho un problema con il No-Contact. Non sono sicuro di non volerlo attuale. Mi sono comportato male con la donna che amo, nel senso che nel mentre ho distrutto completamente la sua fiducia (seppur agendo in buona fede) andando in viaggio con l’ex (che per me era un’amica ma che non riuscivo a lasciare del tutto) e lo è venuta a sapere. Quindi, tentando di aprirmi con lei, le ho parlato delle mie difficoltà ad abbandonare del tutto l’ex ed è entrata in una crisi personale vera (Attacchi di panico, ansia, psicoterapeuti, farmaci) e ha iniziato ad allontanarsi da me nel momento in cui avrei potuto vederla di più, cioè nelle feste, perché era una relazione a distanza. Io ho iniziato a provare rancore. Poi dopo un periodo di pausa è tornata ma il rapporto non era più lo stesso e quindi ancora per rancore non le ho fatto sentire l’amore che avrei dovuto, anzi. Quindi mi ha lasciato solo quando è diventata fredda e indifferente nei miei confronti. Da lì in poi sto malissimo, perché mi è ri-esploso il sentimento iniziale in modo fortissimo. Pensavo fosse per la perdita, ma evidentemente non è così, evidentemente l’avevo “perso di vista” per inesperienza e per la presenza costante dell’ex che non riuscivo a lasciare e che era dolce e devota a me e la vedevo tutti i giorni. Ora, da un lato attuerei il no-contact, dall’altro come posso sperare che torni da me quando le ho dato un’immagine negativa, attuando il no-contact? Non sarebbe meglio un contact non assillante e incentrato sul valorizzare la sua persona?
Tod,
non vedo grandi vie d’uscita.
secondo me, sei di fronte a un difficilissimo bivio: se non ti allontani dall’ex (ora dolce e devota amica), che vedi tutti i giorni, mi sembra improbabile che il nuovo rapporto amoroso (per di più a distanza) possa consolidarsi e progredire, indipendentemente dalla scelta della miglior tipologia di contatto o non contatto da instaurare.
in futuro forse sarà possibile continuare a intrattenere rapporti stretti anche con una sventagliata più o meno nutrita di ex. al momento, sembrano intoppi ancora non facili da metabolizzare da parte di nessuno dei due sessi…