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Lettera pubblicata il 10 Gennaio 2023. L'autore ha condiviso 18 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore white knight.
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Max, non finisco di ammirarti.
@white knight
A Roma non mi volevano neanche per i lavori umili una volta laureata perché per loro ero troppo qualificata o troppo vecchia (trai 25 e i 29 anni). In Scozia mi sono adattata a pulire le camere dell’hotel. Al rientro in Italia? Mi hanno detto di tornare dove stavo perché troppo vecchia e troppo qualificata e che sarei stata un pessimo investimento, poi non sapevano che significa Asperger. Bene ho fatto il biglietto solo andata per Londra. Altro che stortura culturale. Poi a Londra e a Barcellona si migliorano le skills linguistiche e si sta insieme a gente di ogni cultura. Ci sono anche persone che trovano l’anima gemella in queste città. Tipo la sottoscritta. Oppure persone che gli sta stretto il paesello per la mentalità arretrata, tipo il mio collega greco e un ex collega calabrese. Gente che in Italia veniva sfruttata e i guadagni del paesello non reggono il confronto con i guadagni di Londra o Edimburgo.
Grazie Golem, stima più che ricambiata. E sempre grazie, cumulativamente, a coloro che, nei miei pur sporadici interventi, accettano di confrontarsi con me.
@ Ana: concordo sul fatto che in Italia ad essere storta è anche la mentalità provinciale-paesana e che il nostro mercato del lavoro sconta un consistente ritardo e rischia di mancare l’appuntamento con la storia.
Però non mi tornano alcune cose, per esempio: in cosa sei laureata? Chiedo perchè se sei laureata in una materia ambiziosa e richiesta dal mercato del lavoro perchè avresti dovuto fare lavori umili? Non è che magari ti sei laureata in una materia non richiesta dal mercato del lavoro (in quel caso mi spiace ma è un problema tuo, lo sanno anche i sassi che certe lauree fanno solo perdere tempo e non formano).
In più cosa intendi con “mestieri umili”? Perchè per fare le pulizie prendono praticamente chiunque…
Quanto al discorso linguistico e amoroso sono pienamemnte d’accordo con te.
Invece su quello economico… sì ok che lì pagano di più… ma quanto ti costa un monolocale-topaia in zona 5 a Londra? Cioè pagano di più anche perchè lì la vita costa molto di più.
Max, apprezzo molto che ti sei dato da fare e abbia trovato un buon lavoro. Io non sminuisco gli studi umanistici per esaltare solo le materie STEM, scientifiche e tecniche, anzi! La cultura è sempre importante e arricchisce l’individuo. Molte persone che hanno già un impiego, si iscrivono in età adulta all’università per cultura personale, va benissimo. Però, se l’obiettivo dello studio è il lavoro, è assurdo scegliere facoltà che non hanno sbocchi lavorativi. Non ho mai letto un annuncio di un’azienda che cercasse uno storico o un filosofo. Tutte le discipline sono nobili, guai se nessuno studiasse più il pensiero di Kant o la Divina Commedia, ma è assurdo studiarle per un impiego professionale.
I giovani si iscrivono a scienze della formazione perché a ingegneria, che gli garantirebbe il posto di lavoro, dovrebbero studiare noiosissima e complicata analisi matematica. Dopo la laurea daranno la colpa al governo se non trovano un posto di lavoro, mentre le aziende faticano a…
trovare tecnici e ingegneri.
Max, dopo le superiori io volevo iscrivermi a filosofia o storia. Un mio compagno di classe, oggi ingegnere ben piazzato, mi disse:”Vuoi fare una laurea in disoccupazione?” Presi in considerazione le sue parole e andai a lavorare. Lavori umili e calci nel sedere. Poi studiai economia, diventai trader e ora anche addetto SPP.
white knight, sono richieste anche professioni che richiedono titoli di studio: tecnici, ingegneri, contabili. Ben venga quindi se i genitori spingono per scolarizzare i figli, purché si tratti, come ho già detto, di studi utili agli sbocchi professionali. Il mondo oggi è più complicato di una volta e il mondo del lavoro richiede specializzazione.
Io sosterrò gli studi di mio figlio (anche Bocconi), ma se non sarà portato per gli studi, gli farò imparare un mestiere, per esempio meccanico, carrozziere, elettricista. Poi lo finanzierò per aprire un’officina, un laboratorio, un magazzino, quello che serve per mettersi in proprio
@Trader commento n.36: sì sì concordo con te, non mi fraintendere, il mio era uno sfogo da bar contro coloro che polemizzano contro coloro che studiano/hanno studiato, finchè però non tocca ai LORO figli andare all’università (non ho assolutamente nulla contro i laureati anche perchè pure io lo sono =)).
E per quanto mi riguarda uno è pure liberissimo di scegliersi una laurea in qualche materia ad alto rischio di disoccupazione, purchè poi un domani si assuma le proprie responsabilità e non faccia come molti che, col fare indispettito del “genio incompreso” si lamentano che non trovano lavoro o che devono accontentarsi di qualcosa che non centra con i loro studi…
Trader, sostanzialmente concordo con le tue affermazioni, nel senso che credo che la formazione ideale, la più completa, sarebbe quella che prevede studi classico-umanistici alle superiori e poi, all’università, studi tecnico-scientifici. Peraltro, buona parte di coloro che sono annoverati fra i più grandi scienziati della Storia provenivano da una cultura classica, sulla quale poi avevano innestato l’approccio scientifico che li ha resi celebri. Giusto per spaccare il capello in quattro, mi permetto alcune considerazioni. 1. Non tutti sono portati per la matematica o l’ingegneria e chi ha un’intelligenza di tipo diverso deve poterla sviluppare; 2. Laurearsi in filosofia o in lettere non vuol dire solo o necessariamente fare i filosofi o i letterati o i poeti. A parte lo sbocco dell’insegnamento, ma esistono mille possibilità, pur di saperle cogliere: il giornalismo, la correzione di bozze, il mondo della comunicazione ecc. Tutti ambiti, questi, nei quali certe capacità contano.
Quando parlavo di aspettative deluse mi riferivo al laureato che per tutta la vita è costretto a fare il netturbino, ma al di là di questi casi limite, anch’io dissento profondamente da tutti coloro che partono con aspirazioni grandiose, senza minimamente scendere a compromessi. Mi è capitato di conoscere persone che, in forza della loro laurea, rifiutavano perfino di andare a prendere un foglio dalla stampante, nonostante servisse a loro, e pretendevano che venisse loro portato da chi era, o ritenevano che fosse, di grado inferiore. Mi è capitato, altresì, di incontrare persone che hanno rifiutato lavori simili al mio, perché ritenevano di avere il diritto di entrare nell’insegnamento, meglio se universitario, o di entrare in un’azienda già in qualità di dirigenti, solo perché laureati. Insomma, in questa, come in tutte le altre cose, ci vogliono buonsenso e misura: Le migliori ricette contro i fallimenti e le frustrazioni evitabili.
@Max
Ho due lauree: una in turismo e una al conservatorio in Pianoforte. Qui a Londra ho preso un master in Business Administration. Adesso lavoro in un ufficio finanziario vicino Canary Wharf. Abito in una zona turistica. Guadagno abbastanza da permettermi un one bedroom flat (basement flat) grandissimo in zona 1 (ovvio con mio marito, sola non potrei), andare in palestra, e fare vacanze a Punta Cana. E in un palazzo del 1860 con i muri spessissimi, niente muffa, niente topi. Siamo solo io, mio marito e la gatta. A breve comprerò casa, ma non potrei permettermi nella zona dove abito adesso. A meno che non mi capitasse una botta di culo.