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“Trasformismo caratteriale” o come vogliamo definirlo?

di kylie10
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Lettera pubblicata il 1 Gennaio 2016. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 38 commenti

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  1. 31
    Golem -

    Ciao MG, sai, in fondo è tutto racchiuso nel solito detto: “chi si assomiglia si piglia”. In fase di corteggiamento la “recita” è sempre di entrambi. Lei si aspetta certi “messaggi” e lui glieli dà. È un passaggio etologico che negli animali è “onesto”, il pavone mostra penne bellissime che dimostrano buona salute, ma che nell’uomo è inquinata intelligenza e dalla simulazione, per cui un poveraccio è capace di noleggiate un macchinone per “mostrarsi” per quello che vorrebbe essere ma non è evidentemente.
    Il fatto è che la femmina umana ci casca spesso e volentieri, per lo stesso fenomeno di “magnificazione” che la fantasia, che è prerogativa solo umana, consente.
    La discrasia tra quello che “sembrava” e quello che “è” dà luogo, tra le altre cose, a thread come questo.

  2. 32
    xleby -

    Golem
    aggiungo una prova a ciò che ha scritto:
    esistono alcuni individui che gli psicologi chiamano “sociopatici” che realmente mentono e sono eccellenti seduttori, realmente noleggiano auto, o appartamenti lussuosi ecc. Sono eccellenti manipolatori senz’anima. Inutile dire che rientrano spesso in questa categoria i malviventi e i mafiosi. Ma è anche vero che le donne ne vanno pazze. Questi individui sono persino capaci di spillarti quattrini che ovviamente non ti restituiranno mai. Quello che volevo sottolineare è che mentre le persone fingono all’inizio per suscitare un interesse, questi fingono sempre… ma ottengono sempre ciò che vogliono. È evidente che fingere paga sempre e la gente inconsciamente lo sa!

  3. 33
    maria grazia -

    Golem, fosse solo il noleggio del macchinone il problema.. sarei a posto! il vero dramma è che questi ostentano le palle quando hanno solo DELLE BIGLIE.

  4. 34
    Golem -

    Certo Xleby, ne siamo circondati, ma come dice giustamente Maria Grazia, compensano la mancanza di attributi con altri, “inesistenti”. C’è sempre qualcuno in buona fede che ci casca.

  5. 35
    maria grazia -

    anche in questo caso il discorso di xleby fornisce spunti interessanti. ovviamente per essere dei perfetti manipolatori e menzogneri, bisogna essere persone anaffettive. persone cioè incapaci di provare un trasporto emotivo autentico verso qualcuno. fingere all’ inizio per apparire al meglio E’ DEL TUTTO NORMALE e questo tipo di comportamento non può rientrare nella sociopatia. diverso è il caso di quegli individui menzionati da xleby, e che hanno fatto del raggiro esercitato in modo permanente la loro principale attività. tutti i comportamenti generalmente simulatori pagheranno sempre di più di un’ onesta ma sgradevole sincerità, perchè chi si approccia a qualcuno non vuole AMARE E ACCOGLIERE UN’ ALTRA PERSONA, MA VUOLE VIVERE UN SOGNO. e questo presuppone un contesto di situazioni idealizzate e romanzate poco attinenti con la vita vera. La gente insomma in fase di corteggiamento vuole vivere un’ evasione illusoria, NON VUOLE sapere i tuoi problemi e i tuoi reali disagi. quelli semmai emergeranno dopo. ma solo se si è creato un vero legame affettivo sarà possibile condividerli e risolverli insieme. con un manipolatore e un anaffettivo questo ovviamente è impossibile. per cui il sociopatico e l’ anaffettivo preferiscono simulare per sempre e mettere in atto i loro raggiri piuttosto che mettersi in gioco in maniera autentica con l’ altra persona.
    Dal mio punto di vista, ci sono delle “linee guida” per riconoscere in anticipo questi personaggi, e sbarazzarsene quindi in tempi brevi:

    – pretendono trasparenza assoluta dagli altri. Loro però sono ambigui e sfuggenti.
    – non sono in grado di reggere un confronto e di assimilare opinioni diverse dalle proprie senza perdere le staffe.
    – se messi di fronte alla logica e all’ evidenza, diventano offensivi e aggressivi
    – sono molto attenti all’ immagine, agli status simbol, all’ apparenza
    – sono quasi sempre falsi moralisti. predicano bene ma razzolano male. e le colpe ovviamente sono sempre negli altri.
    – non hanno un pensiero proprio ma vivono di preconcetti e di dogmi. fanno di tutto per omologarsi alla massa perchè questo li rassicura, li fa sentire in una “zona di confort” ( elemento essenziale dei manipolatori ).
    – davanti alle prime serie difficoltà, abdicheranno al rapporto e fuggiranno a gambe levate. sono persone fondamentalmente immature, rimaste emotivamente ad uno stadio adolescenziale.
    – temono i cambiamenti, le innovazioni, le persone che esulano dalla massa, e in generale tutto ciò che è “rivoluzionario”. sono veri e propri maniaci del controllo.
    – nel sesso, hanno spesso tendenze sadiche.

  6. 36
    kylie10 -

    E’ saltato fuori proprio uno degli aspetti a cui pensavo oggi: “fingere” è un tratto che non si estingue perché assicura la sopravvivenza della specie! E questo è quello che più mi fa pensare: oggi gli anaffettivi sono quelli che meglio volgono le situazioni a proprio vantaggio, e tra tutti quelli più spontanei e semplici, ottengono le situazioni di vita migliori. Anzi, forse esagero, ma mi viene da pensare che in questi tempi di crisi economica, di impossibilità di scendere di casa e trovare un lavoro senza avere un’amicizia o una conoscenza, quanto più tu donna sai accaparrarti il maschio ricco oppure quanto più tu uomo sai giungere in modo sporco ad ottenere un lavoro o sposare una donna ricca (e non chiedetemi quante coppie conosco in cui lui, bel ragazzo, sta lei con lei meno bella perché possidente!) , bè tanto più ci sono possibilità che riuscirete a fare i figli, mentre tutti i semplici, spontanei, bravi a scuola e puri di cuore, etc, non avranno mai un lavoro o lo avranno tardi e non faranno figli.
    Insomma: si riproducono i più cattivi, ancora di più in questo particolare momento storico, mentre tutti gli altri si estinguono.

    Dunque perché per vivere alcuni di noi, molte donne soprattutto (mi inserisco anche io in questo gruppo) abbiamo bisogno di rassicurazioni, di avere vicino una persona che percepiamo buona, splendida, etc etc??? E come mai non guardo pure io soltanto i soldi invece di stare a pensare che voglio un ragazzo che sia una brava persona, etc etc?!

    Per dire a che livelli stiamo: l’altro giorno sentii parlare di una signora sulla 40ina, non sposata ancora. La discussione verteva sulla bruttezza molto forte di questa donna, bruttezza che non l’ha fatta prendere in moglie da nessun uomo (alla faccia delle anime pure sfruttate dalle donne…io lo dico sempre….quello che i soldi sono per le donne, la bellezza femminile è per gli uomini). Ebbene sento dire testuali parole, che lei stava già usando il suo stipendio da quindici anni per acquistare proprietà immobiliari al fine di risultare interessante sul mercato e “farsi prendere” da qualcuno.

    Ma ci rendiamo conto? Ora io non voglio immaginare che relazione avrà questa il giorno in cui un uomo – non so chi – si avvicinerà a lei attratto dalle proprietà.

    Ma in che mondo viviamo?

    O meglio…quand’è che abbiamo smesso di pensare com’è sempre stato il pensare (vi ricordo che i matrimoni sono sempre stati in passato organizzati sulla base dell’economia, non di certo dell’affetto), e abbiamo farcito tutto di romanticismo, romanticismo che ci porta alla deriva?

    Tracciamo i profili psicologici degli anaffettivi, ma non è tanto normale nemmeno chi vuole fare il paladino dei giusti sentimenti…in fondo è un egoismo anche il pretendere che l’altro sia buono e “affezionato”…

    Perché non vivere per noi stessi, come le bestie, ed evitare l’estinzione e pure una vita di delusioni??

  7. 37
    kylie10 -

    In fondo i matrimoni sono sempre avvenuti tra persone che non si conoscevano neppure, e hanno sempre funzionato, anzi sono giunti fino a noi a furia di fare i figli che oggi non riusciamo a fare……ipotizzo questo con grande amarezza: oggi , almeno noi donne , pretendiamo di parlare, di confrontarci, le coccole, di non essere tradite, di sentirci amate..etc..non consideriamo che questo ci provoca soltanto una vita di frustrazioni, di ambizioni mancate….una vita passata dietro all’attesa dell’amore puro….e ogni volta che becchiamo il maschio che ci illude di essere buono…noi ci caschiamo…

    Voi avete mescolato l’apparire buoni con l’apparire ricchi…è vero sempre di apparenza si tratta, ma riuscite a capire che io me ne sbatto della povertà perchè speravo, sognavo, di trovare un’anima buona???

    Per fare questo mi sono pure allontanata dalla mia città natale, dominata da un’alta borghesia arida, meschina…persone ricche da generazioni che non hanno mai saputo darmi un minimo di calore, né loro e nemmeno i loro figli e figlie…persone crudeli, che camminano per strada con un ghigno malefico stampato sul viso…grazie agli studi, o saputo uscirne, ma ho trovato ambienti non dominati da istinti diversi, se mai semplicemente le dinamiche non sono ancora tanto efferate, perchè ci sono meno soldi, ma sempre lì stiamo.
    Mi sento quindi delusa due volte dalle mie speranze di avere, di trovare, qualcosa di più.

    Oggi come giustifico che quel qualcosa di più non si trova?
    Lo giustifico pensando che il buon cuore non va avanti nell’evoluzione della specie, non c’è altro che questo. Si sono estinti, se pure sono nati, così come mi sto estinguendo io, che ho scelto la facoltà umanistica, che per romanticheria non sono stata cattiva nel trovare un lavoro, che non ho un fidanzato ricco. Ci estinguiamo signori, ci estinguiamo e basta. Avanti vanno solo le donne e gli uomini che hanno saputo farsi bene i calcoli, e che sono spietati, e nel futuro ci entrerà solo chi oggi è , a mio parere, a tratti folle patologico, anaffettivo, manipolatore, narcisista, completamente insensibile per tutto ciò e tutte le persone che dovrà affrontare…………questa è la mia ipotesi! Questo è dove il mio thread va, forse, ad esaurirsi…….

    Dovremmo scindere in noi anima e vita, provocare una scissione anche se non abbiamo la doppia personalità, curarci e cercare in noi ciò di cui abbiamo bisogno a livello affettivo, e fuori essere calcolatori, semplificare le cose il più possibile, mirare sempre al premio migliore, perchè è cos’ che si vive lì fuori, e in nessun altro modo. “La vita è questione di astuzia” diceva amareggiato uno scrittore malinconico che leggevo tempo fa…”la vita è questione di astuzia”..

  8. 38
    maria grazia -

    ciao kylie. penso che conciliare quello che davvero si desidera con quello che BISOGNA fare per sopravvivere, sia stato sempre una costante nella storia dell’ essere umano. e penso che questo aspetto non potrà mai venir meno nelle nostre esistenze, per quanto la società possa evolversi. Non sono d’ accordo sul fatto che siamo solo noi donne, oggi, a desiderare un rapporto nel quale ci si confida, ci si mostri all’ altro apertamente, non ci si tradisca. mi risulta anzi che oggigiorno siano sopratutto gli uomini a mal digerire quelle dinamiche di sopravvivenza, se vogliamo un pò “crudeli”, che hanno sempre contraddistinto la nostra società. La differenza, rispetto a ieri, è che le donne non sono più disposte ad accettare passivamente un ruolo marginale, svantaggiato e subalterno. come invece avveniva in passato. Ma non è certo per questo se oggi in Italia non si fanno più figli. è statisticamente provato che in paesi molto più modernizzati del nostro, dove la condizione femminile è più agevole rispetto che da noi, le famiglie sono molto prolifiche e le unioni di coppia sono più serene e durature. quindi, chi da la colpa al femminismo dell’ attuale crisi familiare, è del tutto fuori strada.
    Tornando invece al tema della discussione, la simulazione nelle relazioni sociali e interpersonali è un aspetto che non si può estirpare, perchè come dici tu è il fulcro stesso del modello borghese, sul quale si basa il nostro attuale sistema. che tu mirabilmente descrivi parlando appunto di un contesto sociale in cui regnano aridità, falsità, ostentazione e meschinità. chi non vuole riconoscerlo, è un ipocrita o un illuso. Ma una cosa è certa: chi non è di animo gretto e meschino, non potrà mai trasformarsi in qualcos’ altro solo per l’ esigenza di dover sopravvivere al meglio o di doversi riprodurre. e se anche riuscisse a farlo, vivrebbe molto male e prima o poi cadrebbe in una profonda crisi con se stesso. i tanti casi di depressione grave di cui si ha notizia, ne sono una vivida testimonianza. Francamente non mi pento di aver vissuto secondo la MIA natura, invece che contrarre un’ unione di comodo o adattarmi alle convenzioni di un sistema in cui non mi sono mai riconosciuta. anche se questo, nel mio caso, ha significato rinunciare a un matrimonio e ad una famiglia. Mi chiedo anche quanto possa durare un’ unione che nasce da una forzatura, del tipo: lo devo fare perchè lo fanno tutti. Dai parecchi fatti di cronaca cui ormai assistiamo tutti i giorni in merito alle tragedie familiari, direi ben poco!

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