Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 12 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore albanascente.
Pagine: « Prec. 1 … 7 8 9 10 11 … 26 Succ. »
Pagine: « Prec. 1 … 7 8 9 10 11 … 26 Succ. »
Max 2 commenti per lettera alla volta. Max 3 links per commento.
Se non vedi i tuoi ultimi commenti leggi qui.
al suo ritorno per due sere mi ha chiesto se volevo mangiare, dico di sì, lui prepara un pò di verdura condita e ci sediamo.
Perchè ho accettato?
Volevo osservarlo nella sua dinamica mentre io mi sentivo diversa da come sono sempre stata, con qualche chiave di lettura in più pur avendo, in un angolo della mia mente, la speranza di vederlo “umano”.
Di giorno sono stata fuori, ieri terme, oggi laghetto e rientravo per poco tempo e lui si presentava, si aspettava, come aveva scritto sul sms, che io avessi qualcosa da dirgli. Si presentava ma non diceva nulla, ovviamente;
La prima sera ha condotto lui, domande su mia mamma, domande sui figli se sono a casa domenica, progetti su cosa mangiare domenica come se niente fosse, sicuro che ci saremmo stati tutti, io rispondo con poche parole, faccio qualche domanda sulla zia al lago, fine della cena, mi alzo, mi dice che ci pensa lui a riordinare, invece faccio la mia parte ed esco a trovare un mio amico che vive solo. Avevo una certa tensione in corpo, infatti quando mi ha aperto la porta gli ho detto: “ho voglia di litigare”.
Al ritorno, ore 23, si ripresenta in casa ma io mi ritiro e vado a letto.
Ieri sera, stessa cosa, pur avendo in parte già cenato gli ho detto di sì, che avrei mangiato qualcosa. Mi perdo in giro a fare lavoretti, lui prepara, ci sediamo.
Introduce dicendo di avere parlato con la figlia martedì.
Mi dice che lei gli ha detto che io sto male e mi chiede “perchè stai male?”. Rispondo: parlane
con lei,io non te l’ho detto io
Vorrei sapere da te il perché stai male?
“capita” di stare male per qualche momento poi passa.
“ti ho chiesto il perché?”
Siamo nella stessa condizione, dimmi tu stai bene?
Io, io,che cosa devo avere? Voglio solo capire perché stai male?
Non lo capisci?, ti piace questa situazione?
Bè, insomma, cosa c’è?
Senti, se hai bisogno di chiedermelo io ho già finito di parlare
Insomma, vorrei sapere se tu stai male per me o per cos’altro?
Sto male e poi mi passa e non morirò certo per questo, sto cambiando la mia vita e faccio altri progetti, il male viene e va ma sono certa che sopravviverò, come quando muore qualcuno e si va avanti in un’altra direzione.
Non capisco bene, questo tuo star male perché ti manco io?
In parte sì per come e per quanto ti ho voluto bene ma per la persona che ti sei rivelato di essere sono certa che non posso e non potrò più volerti bene
Ma cosa dici, io non ho mai visto tutto questo bene di cui parli
Soprattutto sto male per questi 50 anni che se ne vanno in fumo, la famiglia non è più quella di prima e non la sarà più e se penso poi al motivo per cui si è scatenata questa bufera, trovarmi al punto di chiedere per 3 o 4 anni di parlare di questo tuo bisogno di maltrattarmi, ecc. ecc. e alla fine per la richiesta un po’ di rispetto, un po’ di educazione, almeno di evitare di disprezzare…..mi chiedo allora “tutto il bene che mi hai voluto dov’è dal momento che hai iniziato col tradirmi?”
Bè, il tradimento è stato solo un intermezzo, io ho avuto invece molti sospetti su di te anche se non ne ho le prove.
Io invece le prove le ho, quindi è la stessa cosa? E i tuoi sospetti, non sai nemmeno dirmi con chi mi hai sospettato.
Mi ha chiesto come mai mia figlia gli ha chiesto se ha un’altra donna.
Chiedilo a lei, cosa c’entro io
Se lei lo ha detto è perché tu le hai detto qualcosa. Quindi perché io avrei un’altra donna, cosa sai?
Senti, cosa vuoi sapere. Lo sai tu se ce l’hai o no, io non ti ho chiesto nulla in proposito.
Aveva le labbra bianche come quando ha timore, come quando perde la sicurezza.
Si è messo a ridere, “sì, sì, io avrei un’altra donna, e chi è, cosa fai, vai a spiare nelle mie cose?
No, è che capita di sapere le cose…..
Ecc. ecc.
Dici che non hai più la famiglia?
Per me non è così, non ho buttato via 40 anni perché non ho niente da buttare via, quello che abbiamo fatto c’è, e poi i figli ci sono, la famiglia c’è, non sono d’accordo con te.
Ma tu stai male per me? Stai male perché hai tirato troppo la corda, non si può passare tanto tempo senza rapporti sessuali, ti eri fissata su delle cose che non si possono continuamente discutere……,
il rispetto? Ma tu hai portato rispetto ai miei bisogni?
Vi risparmio le mie risposte ed il suo seguito, un’infamia dietro l’altra, qualche cosa mi verrà in mente anche più avanti
Quello che ho capito? Voleva insistentemente che gli dicessi che senza di lui non posso vivere e mettermi in condizioni di chiedergli scusa. Aveva bisogno della mia sottomissione. Questa è ed era la trama di tutte le discussioni della nostra vita insieme.
Le mie considerazioni? E’ spaventosamente insensibile e un lucidamente infame.
E’ l’ennesima conferma, devo avere pure un difetto anch’io per averne continuamente bisogno,
E io sto qui a pensare a ciò che perdo? NO, non perdo nulla, posso solo guadagnarci.
La ferita che devo curare è l’umiliazione continua della mia persona, penso però che la fatica che devo fare è di convincermi definitivamente che non posso ritenermi umiliata da una persona del genere. Potrei soltanto sentirmi colpita dal giudizio di una persona che apprezzo per cui potrei pensare che se mi ha offeso posso essermelo meritato o rifletterci su prendendo in considerazione il suo punto di vista, ma questa persona non è una persona che apprezzo; la devo disprezzare in quanto delinquente affettivo.
devo mantenere ben distinto dalla mia mente cioè che lei effettivamente è da ciò che io pensavo che fosse. E a ciò che io pensavo che fosse devo fare il funerale, punto e basta.
Mia figlia ha telefonato mentre discutevamo, lo ha rimproverato parecchio, lui le dice “vieni a casa domani, abbiamo bisogno di rilassarci, altrimenti non concludiamo nulla, mangiamo insieme tranquillamente”.
Lei dice no, te ne sei stato in giro per i fatti tuoi e ora pensi di ritrovare la famiglia pronta al suo posto come sempre con quello che è successo? Finiscila di buttare colpe addosso alla mamma.
Poi mi ha detto che mi telefonerà per incontrarci al bar e stare un pò insieme.
Mi sembra che mia figlia sia traumatizzata dall’accaduto ma che faticosamente riesca a mettere le cose in ordine dentro di sè.
E’ ritornato anche mio figlio dal mare ma io non so se avrò voglia di pranzare con loro due.
Ho un uragano dentro di me e qualche raggio di luce.
Vi abbraccio e vi ringrazio per la vostra pazienza.
aura,
ti prego, non sottrarti, parlami di te;
un mio amico mi ha detto: le persone si scelgono soprattutto in base ad un’attrazione fisica, un fatto di pelle e di cuore; un fatto fisico, poi la mente si intromette con le sue falsità…..
Mah, sarà che la mente e i bisogni rovinano tutto.
Quindi l’amore, banalmente parlando è un sentimento evanescente, a rischio della mente e dei suoi problemi irrisolti?
Mah, è un quesito troppo grande, mi sembra posto da una prospettiva maschile.
Ciò che constato è che l’amore rispettoso dell’altro, sincero e onesto è difficilissimo incontrarlo.
Quindi penso che quando le persone mettono in comune i loro stati d’animo, la voglia di confrontarsi e di chiarire insieme, ognuno mettendoci del suo sia il momento più alto di intensità dei sentimenti che si possono provare.
Io ho amiche con cui condivido ciò e mi aiutano molto ma non essendo passate attraverso un’esperienza simile, il loro aiuto è un ascolto, ad ogni ora, se io mi ritiro in modo un pò autistico, mi cercano, io temo di rattristarle troppo e le evito ma non me lo permettono.
Anche tu fai parte di queste donne, aspetto ciò che hai scritto e cancellato.
Ti abbraccio
alba,
grazie per le informazioni sulle coppie alla soglia della terza età, che hanno trascorso decenni insieme.
avevo quasi soltanto il riferimento, disastroso, dei miei genitori che, dopo aver festeggiato le nozze di diamante con cavalli e carrozza bardati a festa, ultraottantenni, hanno cominciato a farsi vedere dalla famiglia nei loro litigi, sottolineati dalla rottura di vasellame vario: mio padre, rinfacciando a mia madre di non adempiere ai suoi “doveri coniugali”, e mia madre, facendogli pagare, con gli interessi, i piccoli e grandi soprusi di tutta una vita…
poveri noi! ultimamente vado pensando che è molto meglio essere sole, anche se diventate abbastanza invisibili ai più e, magari, in balia dell’idraulico per il rubinetto che perde…
non commento altro dei tuoi post: leggendo per me è come rivivere momenti devastanti, su cui non desidero soffermarmi, avendo già dato… ti sono, comunque, vicina.
Cara Alba, ti dico come la vedo io… Se tu, per esempio, ora senti solo di avere avuto una conferma (purtroppo in negativo), credo che sia inutile dire a lui che cos’hai, che cosa vuoi ecc. Non mi pare che ti ascolti. A quanto capisco era in corso fra voi, da lunghissimo tempo, un cosiddetto “braccio di ferro”: lui aspettava di vedere una dimostrazione del tuo volergli bene se riprendevi l’attività sessuale con lui (è implicito che io sia d’accordo con te che il suo atteggiamento sia tipicamente, in senso negativo, maschile e certo non di qualcuno che ama. Lui pensa: io mi faccio i c… miei e lei deve capire, se mi vuole bene), mentre tu ti aspettavi come minimo un’ammissione di colpa, un pentimento, un dispiacere condiviso, non so… Una paura di perderti, una elaborazione insieme di un problema che aveva investito la coppia ecc.
NIENTE DI TUTTO QUESTO E’ ACCADUTO.
Siete rimasti nelle rispettive posizioni.
Potresti, al momento, anche sospendere le decisioni, se non te la senti ancora di prenderle, ma inizia a farti altre domande, sposta questo braccio di ferro su domande diverse. Per esempio:
– a me andrebbe, oggi, di fare all’amore con lui? Mi manca questo?
Lui ti fa capire che tu non fai all’amore con lui perché non gli vuoi bene, oppure per dispetto, o ti sei irrigidita su pensieri che per lui non hanno senso, ok.
Io invece ti domando: a te va di fare l’amore con lui?
Se non ti va più, cambia tutto, al di là del (precedente) braccio di ferro. Cerca di non restare ferma a cose che ormai risalgono alle origini, alle origini del problema (quando hai iniziato a non voler più fare l’amore con lui).
Tempo è passato!
Adesso, ORA, QUI, ti va o non ti va? Se tu pensi: io con uno così non ci voglio più stare, mi pare che ci sia poco da girarci intorno con ancora vecchie questioni. Ti ha deluso? Non lo stimi più? Parliamoci chiaro, se la stima cade, sarà difficile recuperare: si può fingere.
Ti racconto una cosa. Il giorno di quel mio schiaffo, avevamo fatto all’amore e subito dopo un grande litigio (cosa che, dopo l’amore, non era mai successo). Durante l’amore, Alba, io sentii, nonostante sembrava tutto uguale a sempre, sentii qualcosa di strano, di nuovo. Non ne ero del tutto cosciente, ma è come se stessi comprendendo che io non lo stimavo più, farci l’amore non mi piaceva più (per la prima volta) per questo. In fondo a me stessa, quel giorno, prima del litigio, era come se sapessi che non ci avrei MAI PIU’ FATTO L’AMORE. Mai più. Infatti è stato così.
Altra questione: per quanto tempo vuoi/pensi di stare in questa situazione? Ti ho portato esempi, che pure tu conosci (le tue amiche separate in casa), che si possa andare avanti così per tutta la vita. Attualmente siete sposati/separati in casa. Lui nella sua testa (questo penso io, poi mi posso sbagliare…) pensa che siete ancora sposati, e anche tu lo pensi, alla fine.
Vi siete messi a parlare anche di prossimi incontri insieme, con i vostri figli, anche se con i soliti attriti. Era un dialogo irritante, teso, in cui si diceva tutto e niente, perché? Perché la situazione, di fatto, è in stallo: siete ancora, sempre, al solito braccio di ferro.
Tu non lo sai che cosa ha in testa lui, alla fine. O se lo sai, pensi che lui, di nuovo, o così o pomì.
Allora?
Per quanto tempo vorrai continuare così? Con questa tensione? Andare incazzata da un amico e rientrare con lui dentro casa?
E a fare che? A litigare? A vivere sempre le stesse tensioni?
Io posso solo dirti, gli esempi miei te li ho fatti, che col cavolo, avendo una casa mia, un’indipendenza mia, starei in quella situazione. C’è chi ci è costretto: da un mutuo in comune, da possibilità economiche veramente modeste. Tutto lì.
Il mio ex, forte del mio amore, che cosa fece? Credendo di avermi ormai in pugno, tirava la corda, e al tempo stesso mi spingeva a prendere decisioni che mi avrebbero incastrato con lui. Capisci?
Ma non ci è riuscito.
Il mio amore, se vogliamo, mi ha salvato. Perché se fossi stata meno disponibile, più lenta a dare, più accorta, più prudente… Ci avrei impiegato anni, a capire che cosa era lui. Invece ho dato senza riserve… Ma non ho avuto l’incoscienza di fare cose che mi avrebbero incastrato per sempre: no, lì mi sono fermata, ho temporeggiato, ho rallentato… E lui se ne è venuto fuori, tutto quale era: voleva incastrarmi al più presto, proprio perché sapeva come era e sapeva come ero io. Sapeva che una come me, una volta presa una decisione, non sarebbe tornata indietro. Ci voleva altro per tenermi, e siccome non si poteva amarmi, appunto si poteva solo incastrarmi.
Aura, ho letto attentamente.
Stamattina ritornando dal suo giro in bici mi ha cercato in casa per dirmi immediatamente della puttana tro.., mi fai schifo, non ne voglio più sapere di te, sei vergognosa, sparisci dalla mia vita. Cosa avevo fatto? Lui Aveva lasciato a casa il suo cellulare dismesso, sì l’ho cercato e l’ho trovato. Era acceso e ho trovato sms molto intimi. Ho telefonato alla signora ecc. ecc. Lei mi ha detto di essere una persona molto ingenua, ecc. ecc. (=perfetto, non si abbinano a persone come loro) ecc. ecc.
Ho ascoltato le sue nefandezze ed ipocrisie senza fiatare. Mi bastava avere prove per non subire io e i miei figli i suoi evanescenti giri di parole, raggiri e manipolazioni, il suo fare da angelo buonista, con loro dice che vuole stare con me, che è dispiaciutissimo, che mi ha amato moltissimo, che non si vuole separare perché lui non ha intenzione di cercarsi altre donne, volevo che vedessero la realtà del suo modo di fare con me e con loro.
I miei figli devono sapere, non voglio da parte una loro una condanna, ai genitori si vuole sempre bene comunque, anche se sono delinquenti, Lo sapevo che si sarebbe difeso ignobilmente puntando contro le mie intrusioni, puntando contro tutte le mie mancanze, però è servito a qualcosa più tardi quando è arrivata mia figlia.
Abbiamo poi pranzato in tre e nel pomeriggio (io ero andata da mia mamma) ricevo una telefonata da lui: “sono nella mia camera se vuoi iniziare un dialogo ti aspetto”
Ci sono andata, sapevo che cosa voleva, era un po’ ansimante, mi dice: chiudiamo una pagina e ne apriamo un’altra
E’ servito a produrre un dialogo a 4, quindi figli compresi, in cui lui ha dato dimostrazione di ipocrisia, di prepotenza, di mancanza assoluta di capacità di sentire l’altro.
Mia figlia con domande e considerazioni chiare ed equilibrate, evitando di dare giudizi, ma ponendo domande a lui e le sue risposte, altamente misurate lasciavano trasparire mancanza assoluta di sentimento, ostinata attinenza ai propri diritti mai nominati in prima persona ma prendendo sempre me come soggetto colpevole delle sue azioni.
Ne è risultato un quadro chiaro, chiarissimo della sua personalità, della sua totale chiusura, del suo delirio.
Credendo di avere l’approvazione di mio figlio per le sue attuali relazioni femminili a seguito dei miei rifiuti sessuali (non si può tenere duro per 15 gg, gli ha detto…..) si è preso la risposta di mio figlio: NO, non sono d’accordo, tu invece di cercarti altro dopo l’umiliazione che le hai dato dovevi fare due passi indietro verso di lei e non ostinarti come fai ora ad avanzare ancora con il tuo sdegno ritenendoti in diritto di cercarti altre; se te ne vuoi andare devi prenderti la responsabilità di dirlo e finirla. Lui ha balbettato un po’, non prevedeva questa risposta dal figlio e ha continuato a buttare il discorso su di miei, lei, lei, lei. Cioè io sono responsabile dei suoi sentimenti negativi e delle sue azioni.
Lui insisteva,ciò che io posso fare in questa situazione è di chiudere una pagina e aprirne un’altra, smetterla di andare a ciò che è stato, ciò che è stato non si cancella, è lì come una pietra, non serve riprenderlo, bisogna rimuoverlo, io posso impegnarmi al 50% e l’altro 50% ti impegni tu.
Mia figlia gli dice: se tu vuoi una cosa ti impegni anche al 100%, non capisco proprio questi numeri.
E lui: ma io ho detto così per dire, prendete tutto alla lettera, non si tratta di un numero più o numero meno.
Io dico: in questo campo cosa significa impegnarsi al 100% se voglio una persona? dipende come ci sto con questa persona, dipende se riesco a starci sufficientemente bene, non posso calpestarmi da sola, allora a questo punto io potrei anche non volerlo perdere ma decidere di perderlo……..
Il dialogo è terminato; io piangevo di fronte a tanta durezza, una durezza che mia figlia ha sottolineato parecchie volte senza dare giudizi negativi ma constatando che una persona è come è, dicendogli che nelle sue considerazioni non è entrato una volta il sentimento, gli ha chiesto se aveva messo sua moglie su un piedistallo perché le donne vanno messe su un piedistallo (lui le ha detto di no), in un rapporto ci dovrebbe essere complicità, il venirsi incontro, e con cercare lo scontro, ci deve essere un limite al criticismo, tu dovevi sposare una donna assolutamente diversa come pure tu mamma. E lui: io l’ho amata moltissimo.
Cara Aura, come siamo simili…forse tu sei ancora più “tosta” di me..mi piacerebbe se mi scrivessi in privato. Lo stesso vale per Alba. Se vi va vi lascio un indirizzo e-mail a cui potete svrivere. Un abbraccio. fantasticamente78@yahoo.it