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Tradimento, umiliazione, narcisismo

di albanascente
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Lettera pubblicata il 12 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 253 commenti

Pagine: 1 18 19 20 21 22 26

  1. 191
    rossana -

    Viola,
    mi dispiace per il brutto momento di sconforto. domani andrà meglio, vedrai…

    non mi sembra giusto che tua madre “pretenda” il tuo aiuto. puoi darglielo come e quando vuoi, come ogni figlio dovrebbe fare, ma NESSUNO lo può esigere. ognuno dev’essere in grado di farsi, più o meno bene, la propria vita. si può aver bisogno di essere “aiutati” in qualsiasi modo solo occasionalmente…

    non farti risucchiare dai bisogni di tua madre: non sei tu a doverli nè poterli soddisfare in tutto e per tutto. a te competono solo i doveri di figlia. mi sorprende che tua madre si aggrappi a te rosicchiando in modo permanente parte della tua vita. comprendo la debolezza (sono stata molto debole anch’io) ma, in tal caso, meglio rivolgersi a un professionista che gravare su un figlio…

    scusami se sono troppo diretta: o taccio o non posso fare a meno di esprimere quello che penso. e spero che da questa tua mail anche Alba possa trarre qualche suggerimento indiretto…

    sì, per me la realtà nuda e cruda è che siamo sempre soli a questo mondo. a tratti possiamo avere l’illusione di non esserlo ma è solo la magia di un momento (che può anche durare a lungo). possono bastare poche insignificanti difficoltà di vario genere a far crollare quelli che altro non sono che castelli di carta…

    contare su se stessi e amarsi (se si riesce – a me ancora non riesce più di tanto) e cercare la gioia nelle piccole cose gratuite, come un fiore o la bellezza di un tramonto, che nessuno ci può togliere…

    un abbraccio

  2. 192
    Aura -

    Ciao Rossana 🙂
    e ciao Viola… Mi dispiace davvero leggere di come ti senti. Secondo me vivere nel qui e ora come dice Rossana è giusto: è un modo sano, e che forse si ottiene, paradossalmente, più in là con gli anni (se sono serviti a qualcosa e si mette a frutto l’esperienza passata…), che quando si è giovani. Dico paradossalmente perché quello spirito di vivere le cose in realtà per me è veramente GIOVANE dentro, e non “più in là con gli anni”, come si tenderebbe a pensare: per la serie è finita, mi siedo, e non c’è più niente da vivere. Ricorda però, cara Viola (e ti mando un forte abbraccio) che il qui e ora ti dice sempre qualcosa: a volte purtroppo anche in senso negativo. E serve saperlo. Ascoltarsi. Se tu, nel qui e ora, ti senti triste, poco bene, significa qualcosa, e dovresti ascoltarlo, ma proprio per porvi rimedio. Scusami se mi permetto di darti consigli, ma non me la sento di non dirti niente… E ovvio che farai come credi. Io ti sento molto stanca anche per via di tua madre, e ti propongo: cosa ne penseresti, in questo momento, qui e ora appunto, di staccare un po’ mentalmente, emotivamente, dai suoi problemi? Insomma, basta. Adesso hai bisogno di riprendere le forze: stacca un po’ dai problemi dei tuoi genitori. E’ tutta la vita che vanno avanti così: tu cerca di distaccartene un po’. E poi diciamolo: non sarai tu a risolvere i loro problemi, li aiuti invece a restare come sempre. E’ la loro vita, sono le loro scelte. Non è la tua vita. Se tua madre ti coinvolge così tanto, sapendo tutti i problemi che hai in questo momento, sbaglia, cara Viola, e tu ti devi proteggere.
    Molti genitori si appoggiano troppo sui figli, ma ricordati che sono i figli a consentirlo: dopo è difficile interrompere un circolo vizioso. Esattamente come tra moglie e marito. Interrompi un pochino questo circolo vizioso: sbotta, fai qualcosa, di’ che vuoi essere lasciata un po’ in pace, che stai male e che hai bisogno di pensare a risolvere cose tue. Che loro si risolvano le loro, se vogliono, e se non vogliono amen, tu adesso non ce la fai. Spero tanto che mi ascolterai, almeno un poco, non perché io pensi di avere ragione, non me ne importa nulla: ma perché vedo che non stai bene ora Viola. Tua madre lo vede? Se non lo vede, non gliene fare una colpa: sta troppo male per accorgersene probabilmente, ma tu devi mettere un limite. Devi essere ASSERTIVA: lo devi dire, Viola, so che è dura, ma lo devi dire. ORA NON CE LA FACCIO, MAMMA. Punto.

  3. 193
    rossana -

    Sete (dedicato a Viola, in quanto da lei indirettamente suggerito)

    Mia madre, il mio idolo silente e assente, accettò finalmente di portarmi con sé alla ricerca di funghi sul monte quando avevo più o meno sei anni.
    Si partiva da casa che era ancora buio e si giungeva alle “rocchette” dopo circa un’ora di arrampicata: modificava appena il suo passo, per permettermi di seguirla, in silenzio.
    Non ero brava nell’esame minuzioso di foglie secche e ciuffi di ginepro, da scostare delicatamente con il bastoncino… scivolavo facilmente sulle spianate friabili… incespicavo spesso sui sassi…
    Giunte a destinazione, finiva quasi subito che venissi invitata a sedere e ad attendere che mia madre perlustrasse la zona all’intorno, evitando così di calpestare qualche piccolo porcino dalla testolina bruna… cosa che succedeva anche quando lei aveva tutte le intenzioni di farmelo trovare…
    Con il penetrare del sole fra i rami aumentava l’arsura della mia gola, già provata dalla fatica di salire a passo spedito. Il cane si fermava con me, per non so quale alchimia tra noi, e leccava qua e là le gocce d’acqua lasciate sulle foglie più grandi da qualche acquazzone di fine estate. Imitarlo per calmare la mia sete fu un gesto istintivo e immediato. Grazie a lui, stavo meglio anch’io, lieta della mia autonomia, in attesa di cominciare a scendere…

    La fatica dei campi, invece, risale a prima che io sia in grado di identificare, nel ricordo, l’età che avevo nel momento in cui è iniziata. Si doveva rivoltare, sotto il sole cocente, l’erba tagliata affinchè diventasse fieno, e dovevo farlo anch’io, con il mio bastone, come meglio mi riusciva. La distesa del più piccolo dei nostri appezzamenti di terreno appariva enorme ai miei occhi di bimba…
    Accadeva, ovviamente, che mi stancassi quasi subito e che cominciassi a chiedere di essere esentata dal proseguire. Cosa che mi veniva concessa senza troppa difficoltà: mia madre non si accaniva contro di me, credo volesse semplicemente insegnarmi fin da subito, a modo suo, qual’era il mio posto nel mondo…
    Cercavo allora un angolino all’ombra di un albero o di una siepe, dove sedere in attesa che il suo lavoro fosse terminato e si tornasse a casa.
    Una volta accadde che fossi vinta dalla sete e che prendessi in considerazione l’idea di bere un sorso dell’acqua torbida che scorreva nella bealera che fiancheggiava il prato. Stesi la mano a cucchiaio e bevvi.

    continua…

  4. 194
    rossana -

    continua da “Sete”

    Subito dopo sopraggiunse nel bel mezzo del corso d’acqua una serpe morta, in parziale decomposizione. Non vomitai: imparai soltanto a non essere mai più tanto imprudente.

    Adesso che la mia vita volge al termine, che la strada è tutta in discesa, ripenso a volte alle fonti di acqua pura che ho conosciuto nell’infanzia, ammirandone estasiata lo zampillo incessante salire alla superfice dalle viscere della terra.
    Ho ancora sete? Sì, sempre. Sete d’amore e d’attenzione. Sete di essere accolta e accettata. Sete di qualcuno che dialoghi anche a parole con la parte più intima di me. L’acqua che ho potuto bere finora non è stata mai del tutto cristallina, anche se priva di serpi.
    Ora mi posso in parte dissetare alla tua fonte, forse mi potrei anche saziare una volta per tutte, se soltanto tu lo volessi. Ma forse non vuoi, forse continui ancora in cuor tuo a offrire il tuo refrigerio a un’altra donna, più giovane, più alta e più affascinante di me, nel ricordo…
    Dura, come sempre, l’esistenza. Parziale e incompleta, come sempre, la possibilità di realizzare appieno un desiderio. Immenso e lontano, come sempre, l’infinito…

    chiedo scusa ad Alba per l’intermezzo…
    buon fine settimana a tutte/i!

  5. 195
    rossana -

    Cara Alba,
    sono d’accordo con te: non può, nemmeno per i tuoi figli, che sono grandi, essere tutto in ordine e niente a posto, come sintetizzi tu.

    mi sembra comprensibile che non prendano posizione e che, egoisticamente, come quasi tutti i figli, vogliano continuare a vedere (o meglio a immaginare) la famiglia più unita di quanto nei fatti non sia più ma non mi sembra nè giusto nè logico continuare a dar loro questa illusione.

    non mi sembra niente male la tua idea di trasferirti per qualche tempo nell’appartamentino della tua amica. ti suggerirei di iniziare con un mese, lasciando aperta, se puoi, la possibilità di prolungare il soggiorno.

    non che sia la mossa migliore, in quanto rimuove e non risolve il problema sulla relazione di coppia. dovrebbe essere tuo marito, su tua richiesta, a trasferirsi nella casa libera…

    tuttavia, non la vede male perchè ti dà modo di sperimentare su di te l’effetto di una separazione e ti può anche consentire maggior calma per esaminare meglio e più a fondo il reale obiettivo che vuoi raggiungere…

    parere personale: niente di più!

  6. 196
    albanascente -

    viola,
    io mi sono portata dentro per anni e anni una dipendenza affettiva da mia madre: diceva che aveva un problema (qualsiasi tipo di problema, un problema comunque) e che se invece il problema avesse assunto questa o questa’altra modifica lei sarebbe stata contenta. Era un tormento, l’unica cosa per me era risolvere il problema come voleva lei; però non era finita perchè lei non si assumeva la responsabilità di avere chiesto la soluzione in quel modo, me la dovevo prendere io; per lei la responsabilità delle scelte era un fatto impossibile, doveva sempre giustificarlo con una richiesta fatta da altri e che a lei andava bene ma che non aveva chiesto nulla.
    Non so se sono riuscita a spiegarmi. Per due giorni sembrava tutto a posto poi appariva un altro problema, altrettanto grosso; a distanza di anni e osservandola bene ora che fa altrettanto con le sue paure di malattia nonostante sia SANISSIMA sotto tutti i punti di vista, mi rendo conto quante volte io non sono riuscita a rendermi indifferente alle sue richieste, sotto sotto per me era meno faticoso assecondarla che subire le sue ire di figlia ingrata, questo proprio non lo potevo accettare e la subivo.
    In fondo allora, è vero, siamo sempre noi a scegliere inconsapevolmente il comportamento che ci fa stare meno male ma è una trappola micidiale. Bisogna farcela ad essere distaccati enotivamente altrimenti è un gioco senza fine, è un gioco al massacro che non può che peggiorare.
    In fondo tua mamma senza rendersene conto sceglie di stare nella situazione che le costa meno emotivamente e per poterla accettare si sfoga su tuo padre che avrà certamente delle colpe ma è un circolo vizioso che non fa che mantenerla nel suo stato.
    Quindi pensa a questo, che è lei che senza saperlo non vuole rompere, è ciò che può sopportare mentre non riuscirebbe a sopportare una separazione.
    Quando io ho capito questo di me mi sono sentita più responsabile e anche più libera nei suoi confronti; dovrebbero andare dallo psicologo ma credo sia troppo tardi.
    Noi possiamo sentirci un peso minore se pensiamo che stanno lì così perchè in fondo scelgono il male minore. Dobbiamo soltanto chiudere questa porta di eccessiva sensibilità per poter essere serena con tua figlia. Quando vieni a casa tua devi chiudere la porta anche dentro di te. Io ho dovuto fare così per poter respirare per conto mio.

    Un grande abbraccio.

  7. 197
    albanascente -

    rossana, aura,
    grazie per i vostri commenti che inquadrano meglio la mia situazione partendo dalle vostre priorità con cui mi confronto.
    Penso proprio di partire, comunque vi terrò aggiornate. IO ho veramente bisogno di rasserenarmi. Non vorrei incontrarlo, mi sembra sporco, ci rimetteremmo a litigare e io non ne ho proprio voglia perchè non mi interessa più farmi capire, proprio più.
    Aspetto la telefonata della mia amica, sto preparando un poco di roba, il pc, vedo con sollievo questo trasferimento. Spero bene.
    I miei figli invece vorrebbero che rimanessi per decidere. No, non sono serena, gli vomiterei addosso tutta la sua malvagità, non voglio farmi ancora del male.
    Come? Io dovrei restare e a lui nessuno ha detto che non era il caso di ripartire? anzi, mia figlia gli ha detto che faceva bene perchè avevamo toni troppi accesi. Non era quello il punto, lui non c’era con la testa ed era troppo preso dai suoi traffici, ma non si può parlare con i figli di queste sensazioni………
    Andrei in una bella cittadina, in pieno centro, dietro il duomo, posizione centralissima, città nuova da scoprire, amici con cui parlo come con voi, gente umana, contesto nuovo: questo mi rigenera……
    Sarei autonoma come abitazione, cosa c’è di meglio? e vicino ad amici.
    Per la prima volta nella vita ci sono solo io distante da tutti i legami più o meno costrittivi ed affettivi della mia vita.
    Penso di pagare con il conto comune dove tiene dei soldi suoi, mi pare giusto, no?
    Aspetto una vostra opinione.

  8. 198
    albanascente -

    rossana,
    com’è tenero, leggero, piacevole il tuo racconto, scritto benissimo. E’ un lungo sorso di acqua fresca e pura. Avrò modo di ritornarci per rileggerlo e ponderare sul contenuto. Per ora l’ho letto tutto d’un fiato per la sua scorrevolezza, sento che dice qualcosa di molto molto profondo e a me piacciono molto le letture su diversi piani. Purtroppo non sono in uno stato di serenità e ritorno continuamente sulla mia situazione.
    Direte che sono molto volubile, è vero; sono passata dall’occuparmi principalmente dei problemi altrui ad occuparmi di me in una situazione tumultuosa, mi infiammo e poi mi calmo, quindi i miei pensieri spesso sono contrastanti.
    Ho deciso di rimandare per qualche giorno la partenza. Ho sentito il bisogno di vedere come si sarebbe rivolto a me al suo ritorno.
    Quando rientro, alle 22,30, mi viene incontro con fare incerto, si avvicina, mi dice “come sei lucente, da dove vieni?”, non rispondo, cerca di abbracciarmi, gli chiedo sorridendo se sta bene, se è stato bene, mi risponde di sì, mi dice di avermi detto che aveva chiuso il telefono perchè gli avevo detto che era un prepotente ma che poi non l’aveva chiuso, gli dico che io non ci sono più, vuole avvicinarsi di nuovo con fare incerto, mi dice che la storia non è mai incominciata, gli dico molto tranquillamente che vado a letto e me ne vado.
    Mia figlia oggi non viene a casa, è distrutta, va al mare con un’amica, mi fa piacere.
    Io vado in un paese vicino dove si tengono una serie di conferenze sui giovani con relatori famosi. Se mi va ritorno, se non mi va ci resto. Non ho fatto la spesa ieri, non muoiono di fame con tortelli e cappelletti in freezer, pesce, ecc.
    La cucina è in disordine, ieri dopo le pulizie che faccio sempre con mio figlio (devo dire che in questo campo è responsabile, pure a fare da mangiare) sono andata alle conferenze con mia cugina fino a tarda sera e non ho voglia di occuparmene.
    Voglio proprio muovermi con la massima indifferenza, il mio problema è essere CALMA prima che indifferente.
    Eh, la musica è cambiata.
    Un abbraccio.

  9. 199
    rossana -

    Alba,
    tuo marito è persona sincera? normalmente, intendo.

    il fatto che ripeta che “la storia non è mai cominciata” mi fa sospettare che, come molti altri uomini, consideri nulle le parole e le azioni rivolte a una donna solo per averne la disponibilità al sesso.

    spesso per i maschi, specie se di una certa età, è logico e naturale “prendere in giro” una donna, dandole le moine e le smancerie che sanno essere utili a raggiungere il loro scopo…

    atteggiamento deprecabile ma purtroppo ancora parecchio frequente, che non li colpevolizza affatto e che, nel loro modo di sentire, non dovrebbe offendere più di tanto la donna che affermano di amare…

  10. 200
    albanascente -

    ciao rossana,
    mi piace questa distinzione che aiuta a capire come possano esserci diversi modi di considerare i fatti senza doversi incancrenire ognuno sulle proprie valutazioni e non capire le differenze, perchè le differenze ci sono.
    Mio marito è sempre stato un uomo opportunista, per niente sincero, a seconda dello scopo che doveva ottenere non si preoccupava se ieri aveva detto di sì e oggi di no, nemmeno si preoccupava di giustificare di aver considerato meglio per cui…..no, c’era una sua giustificazione per tutto.
    Penso che possa essere come dici tu, però io faccio fatica ad accettare che un mio sorriso ad un uomo diventa un sospetto lacerante per lui e una serie di contatti adeloscenziali di questo tipo debba giustificarmela come una storia mai iniziata. Che male ci sarebbe a dire che aveva voglia di sentirsi adulato, è una voglia umana, io certo non lo adulavo. Il fatto grave è che mantiene assiduamente contatti anche con altra/e donne tra cui la moldava che trovava al lago (questi sono pensieri miei) con la quale può avere trascorso qualche giorno in albergo (ci sono documenti che rispondono ad una richiesta di prenotazione) prima che partisse per la Moldavia.
    Ecco perchè ogni settimana era al lago, non certo per una zia ultraottantenne.
    Queste sono le prove più o meno che si aggiungono all’umiliazione del primo tradimento e ai successivi 6 mesi di distacco e menefreghismo totale nei miei confronti e di ribaltamento totale della situazione a favore dei vuoi in cui l’ho messo per i maltrattamenti.
    Ora parla di ricongiunzione. Comincia a farmi schifo tutta la faccenda, se vesse un comportamento di un certo tipo potrei ancora valutare ciò che mi conviene. Ma così capisco che vuole mantenersi l’ordine in casa e cavarsela con poco con me come ha sempre fatto. VORREI restare indifferente e calma, farmi la mia vita, il fatto è che lui si fa proprio la sua. Passerò ancora qualche giorno così, poi quando la mia amica mi dà l’ok (è FUORI CASa fino a martedì) penso proprio di partire. cosa mi aspetto? da lui niente, mi aspetto di fare chiarezza dentro di me, di raggiungere una serenità per una separazione. Non farò più passi per una ricongiunzione. Non mi presterò più. La fatica se vuole può provare a farla lui, io ho dato fondo a tutte le mie energie mentre lui ha continuato. Mia figlia piange ed è esaurita a causa di tutto ciò però le ho detto che io non posso mantenere il teatrino, riusciremo a saltarci fuori anche se in modo diverso.

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