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Lettera pubblicata il 12 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore albanascente.
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Sono d’accordo con Viola che tutto possa ancora succedere, cara Alba. Mi piacciono le tue lunghe lettere, che sono spontanee, butti fuori tutto, giorno per giorno, e dalle quale si percepiscono i normali oscillamenti, di umori, dubbi, decisioni e ripensamenti. E’ normale che tu viva tutto questo. Hai costruito una vita, 40 anni di matrimonio, con due figli, con un uomo. Mi piace anche di questi abbracci ultimi che vi state dando in questi giorni, che ora dà uno ora l’altra, e che poi tu te ne vai, più serena, più tranquilla. Sono d’accordo con tuo marito che pensa di allontanarsi per una settimana. Discutere continuamente ora potrebbe portarvi sempre alle discussioni in cui “si rimane sempre allo stesso punto”, con ognuno nelle rispettive posizioni. E’ necessario (tanto nessuno ha chiesto una separazione immediata) allentare le tensioni, distogliere l’attenzione eccessiva l’uno dall’altra, trovare un po’ di tranquillità, sospendere giudizi continui e volontà di decisioni immediate. E’ mia abitudine, quando sono in un litigio forte con qualcuno, sospendere l’aggressività, cercare un po’ di serenità e poi, al primo nuovo contatto, evitare di parlare subito dei problemi, ma chiedere come sta una persona, senza voler creare subito tensione. Potresti forse, nella settimana di sua assenza, di vostro distacco, cercare più il silenzio, e quando lo senti, non insistere su certi problemi ora (lui infatti una sera ti ha detto che non ce la faceva più, era stanco delle solite discussioni, sfinito, e secondo me giustamente ti respingeva in quel caso).
Questo non significa che, una volta più sereni, non si possa, anzi debba comunque affrontare una discussione in maniera costruttiva. Sempre dal mio punto di vista, se ciò non dovesse accadere, se la volontà di andarsene, non discutere ecc. non è per ritrovare serenità, ma imporre di fatto all’altro qualcosa, del tipo “io sono così e se ti va bene è così altrimenti nulla”, saprei prendere le mie decisioni… Senza rimpianto. Nessun matrimonio, resistenza dentro a un matrimonio, con regole e addattamenti continui, rigidi, un sentire imposizione di condizioni solo da una parte, potrebbe darmi non dico la felicità, ma neanche un po’ di serenità. E se lui volesse, come mi è accaduto, di fatto, farsi i cavoli suoi fuori con altre, a mia insaputa, e pretendere che io mi butti le cose alle spalle, dimenticando e fingendo, gli direi vai, vai pure. Per sempre. Viva la libertà, mi faccio la mia vita e tu la tua.
ben ritrovata aura,
mi ha fatto bene ritrovarti, stai bene? Hai fatto altre passeggiate?
E’ come se ti ascoltassi in diretta, mi hai capito bene e ti ringrazio molto per le varie delucidazioni sulle aspettative o meno.
Ci rifletterò ancora. Grazie, dacci tue notizie.
A Rossana che in una lettera aveva parlato della mia situazione economica, vorrei dire che non è agiata, è tranquilla, è nella norma nella mia zona del nord italia; ho una pensione di 800 euro al mese come mio marito. In più lui ha un affitto di un terreno adibito a lavaggio auto. Abbiamo risparmi da parte, frutto di una vita di lavoro. Niente ci proviene dalle famiglie dei nostri genitori.
Il più remunerato, ovviamente, è stato quello di mio marito, commerciante, si è fatto dal nulla in anni buoni. Io impiegata e poi insegnante per pochi anni e sono andata in pensione prima della riforma, a 43 anni. Non potevo fare diversamente, nella scuola era diventato già impossibile entrare definitivamente per la mia età.
Due figli laureati e una casa gemella. La nostra vita è stata molto semplice, il cibo fatto in casa, le vacanze zingaresche con un furgone che mio marito usava per lavoro (Portogallo, Turchia, Isole varie), non abbiamo mai frequentato pizzerie e ristoranti e non ne abbiamo mai sentito la mancanza, nessun vizio, tranne libri. I nostri piaceri erano i nostri due figli promettenti negli studi, nello sport, nella musica. Dieci anni fa abbiamo fatto costruire questa casa su nostro progetto. E’ semplice, ha l’architettura di una casa tipica di contadini emiliani.
Vi abbraccio
carissime amiche,
penso di avere fatto un passo falso ma posso riflettere su cosa significa la risposta di mio marito assieme a voi.
Ieri sera sono andata vicino a lui sul divano, ci siamo abbracciati poi lui si è distaccato ed è rimasto per conto suo per 10 m. dopo di che io mi sono alzata e sono andata in un’altra stanza con mio figlio.
Stamattina mi ha chiesto perchè mi sono allontanata.
Gli ho detto che ero a disagno, e lui mi dice: “io volevo fare l’amore”.
“Non l’ho capito, eri distante e io mi sentivo a disagio, possiamo farlo ora, se vuoi”
Lui risponde che ha un appuntamento con il notaio e deve andare.
Al ritorno mi cerca e mi dice: “quello che volevi fare stamattina se vuoi sono disponibile a farlo ora”.
Gli dico “io ho sempre voluto abbracciarti e venirti incontro, ho desiderato amarti, se ti ho rifiutato non devi pensare che ho rifiutato te, che ti ho allontanato, io ho rifiutato di fare l’amore in quelle situazioni di disapprovazione e discussioni umilianti continue; questo non vuol dire che rifiutavo te”
E lui “non c’è bisogno che tu me lo dica, lo so, ritorni sempre indietro, mi innervosisci, che bisogno c’è di chiarire.
E io “c’è bisogno di chiarire altrimenti cadremo di nuovo nello stesso errore”
E lui: “basta, basta, hai già detto troppe parole, bisogna mettere tutto fra parentesi, vedi? Tu mi hai chiesto di fare l’amore e io sono disponibile, non ti basta? anzi adesso lasciamo stare, non sono più tranquillo e poi queste domande, se io lo faccio volentieri……che importanza ha, tu me lo chiedi e io lo faccio….., tu devi pensare a quello che vuoi tu e non complicare le cose con quello che voglio io”
E ce ne siamo andati ognuno per conto proprio.
Io piuttosto dispiaciuta, se avevo bisogno di una conferma l’ho avuta.
Ragazze mie, non credo che riuscirò più a ritentare.
Probabilmente ho bruciato le tappe, ma molto più sicuramente questo uomo mi tratta ancora alla solita maniera poco affettiva.
Vedremo al ritorno dalla montagna ma non mi aspetto nulla, anzi comincio a interessarmi ad altro.
Ora che non ho più l’angoscia penso di poterci riuscire ad essere felice almeno di essermi conquistata la mia assoluta libertà di movimento.
Ditemi la vostra.
Cara Alba,
dopo una notte quasi dei tutto insonne, turbata da inquietudine gioiosa e da pensieri, non mi sento di concentrarmi in modo specifico sul tuo problema. scrivo a vanvera, per avere io semmai stavolta qualche riscontro, da te o dalle altre interlocutrici abituali, con cui si è stabilita un’amicizia virtuale, anche se a volte i pareri e le sensazioni non collimano…
comincio con due aforismi, che il tuo caso mi ha fatto ricordare e che hanno fatto parte della mia prima piattaforma di coppia:
1) “Il matrimonio è il prezzo che gli uomini pagano in cambio del sesso; il sesso è il prezzo che le donne pagano in cambio del matrimonio.” (anonimo) per le giovani d’oggi potrà apparire fuori moda ma ritengo che un minimo di fondamento continui ad averlo…
2) “In quasi tutti i matrimoni, c’è una persona egoista e una persona altruista. Si forma quindi uno schema di comportamento, che diventa ben presto inflessibile, nel quale c’è uno dei due che pretende sempre, mentre l’altro è quello che sempre dà.” (Iris Murdoch). a questo potrei banalmente aggiungere che c’è sempre uno che ama di più, sia pure, magari, nel modo meno convenzionale o meno appariscente…
veniamo, adesso, al sogno di quello che potrebbe essere per me davvero una realizzazione affettiva completa:
sono d’accordo con chi ha affermato che l’amore più puro è quello non corrisposto. temo che non potrei mai arrivare a tanto, pur intuendone la grandezza e la bellezza.
lo scalino appena inferiore è dare VERAMENTE senza chiedere NULLA. cioè dare sè stessi, il proprio cuore e il proprio corpo per il semplice piacere di offrirlo e di fare il bene e la felicità di chi si ama. per il sentimento, forse qualche buon genitore ci si può avvicinare. per il fisico, temo sia materia per soli amanti, liberi di prendersi e di lasciarsi ogni giorno, di avere i propri spazi e di incontrarsi quando entrambi lo desiderano. d’altronde, l’amore è qualcosa che davvero non si dovrebbe ingabbiare mai.
lo scalino ancora inferiore, a cui sto forse pervenendo dopo un’intera vita, è il piacere di condividere il sesso con un uomo che pensa pochissimo alla sua soddisfazione in rapporto a quanto desidera e si prodiga per far sì che io possa avere il meglio dall’amplesso. non desidera pensare nè promettermi niente altro. tuttavia, l’amore lo percepisco in modo quasi palpabile dal modo in cui mi ama e mi sto sforzando di accettarlo com’è, per cosa mi può dare, anche se in poco più di due ore alla settimana…
concludo la parentesi che mi riguarda, che ho aperto invitata da Alba a dire qualcosa di me.
mi sono innamorata di quest’uomo ancor prima di vederlo. avrebbe potuto raccontarmi di tutto e di più. invece mi ha detto in tutta onestà che non è innamorato di me.
avrei voluto andare almeno una volta a fare una passeggiata con lui, che non ha mai tempo da dedicarmi. vengo dopo il lavoro, dopo l’hobby, dopo la figlia e anche dopo la sorella…
eppure io intuisco in lui quello che cerco in un uomo: dolcezza, fermezza, sincerità, bontà… sento anche la sua mestizia e il peso delle sue sconfitte in campo amoroso.
afferma di aver paura di innamorarsi e di non poter, per ora, dare di più. a me sta bene così, avendo imparato ormai che l’araba fenice non esiste e che tutto in una volta sola non si può avere.
la mia gioia è renderlo felice, anche se lo dimostra molto poco. lo vedo soltanto dalla luce che a tratti rischiara il suo sguardo. ha un carattere molto chiuso mentre per me, se non comunico, quasi non vivo… non prevarica mai, è sempre rispettosissimo del mio sentire e del mio agire in qualsivoglia contesto.
siamo così diversi. la relazione è così anticonvenzionale. si può dire che sono io quella che corteggia, con grande piacere. nel mio piccolo, adoro coccolarlo come non sono stata capace di coccolare mai nessuno prima di lui. spero soltanto che mi resti vicino per il tempo necessario a conoscerlo a fondo e a poter portare in me il ricordo di un amore finalmente provo di delusioni.
ho impiegato più di 15 anni a dimenticare l’uomo che ho amato prima di lui, e che mi ha lasciata, per tornare da sua moglie… adesso mi voglio godere questo ultimo raggio di sole, chiedendo ancor meno del pochissimo chiesto in passato. mi piacerebbe riuscire a continuare a dare senza aspettarmi più di quanto mi può offrire…
Alba anche mio marito a volte è scostante e io mi incazzo a morte e se poi si incavola anche lui, amen. Ma questa cosa che non posso parlare altrimenti rovino tutto..certo che se parlo posso rovinare tutto ma ti sto dicendo che non rifiutavo te ma i tuoi atteggiamenti ti sto dicendo una cosa bella! e poi lui ti dice che non devi chiedergli se lui fa l’amore con te con piacere.. ma stiamo scherzando? E’ come dire mi chiedi di fare l’amore e io ti accontento..ma per favore..io credo che quando fate l’amore quello che ne ottiene maggiore soddisfazione è lui non tu..nel senso che tu Alba potresti stare abbracciata a lui tutta la notte senza far nulla, (credo!) magari se lui ti accarezzasse dolcemente.. ecco se vuoi chiesto chiediglielo e vedi se lui, tanto gentile, ti accontenta! Ma che presuntuoso! Ti dice che devi chiedergli quello che vuoi? CHIEDIGLIELO. CHIEDIGLI UN FIORE, UNA PAROLA GENTILE E UNA NOTTE DI COCCOLE. VEDI UN PO’ SE IL SIGNORINO TI ACCONTENTA!
Rossana, che dirti.. qui è uno sbocciare di sentimenti.. per Aura.. per te… che il sito porti bene? 🙂
Scherzo, Rossana non so io non ho la tua generosità quindi non so che dirti, abbiamo visioni distanti dei rapporti, ma se sei contenta ti faccio l’in bocca al lupo!!
Ciao Alba, leggendo il tuo ultimo intervento, mi verrebbe da dire che dovrei ripetere il precedente mio, e allora non so, comunque ripeterò. 🙂
Come ho già detto: trovo inutile, fastidioso (e in questo sono d’accordo con tuo marito…), controproducente, discutere, e ciò in momenti di tensione tra l’altro, delle stesse cose con la stessa persona. Prima si devono allentare le tensioni, in caso distaccarsi un po’ (anche fisicamente, geograficamente, come vorrebbe fare tuo marito: e se per sfuggire a spiegazioni o in maniera sana per allentare piuttosto le tensioni, questo lo si potrà vedere soltanto dopo…), poi si può riprendere un dialogo, possibilmente anche dopo aver fatto l’amore con piacere. 🙂
Non capisco questo inseguirvi inutilmente. Non so, non capisco bene, ma capisco che possiate essere confusi. Insomma, a me, da fuori, verrebbe da dirvi: se avete voglia di fare all’amore fatelo, e non discutete anche su quello. Fatelo e basta. Però non so, non sono voi. 🙂
Rossana, boh, ti seguo poco bene, sul tuo concetto di amore, ma di sicuro penso che i concetti generali servono a poco: insomma, a quanto ho capito, l’amore è visto in modo diverso da ognuno. Leggendoti penso che il tuo modo di amare, di concepire l’amore, sia molto diverso dal mio. Io se devo amare non corrisposta penso che posso amare anche un muro: sarebbe lo stesso. Non credo granché delle cose che hai detto: tipo amare senza aspettarsi niente, amare incondizionatamente ecc. Io se amassi così penserei di avere veramente una bassa autostima…
Poi non so, ognuno, ripeto, è bello che ami come si sente di amare, l’importante è che ne gioisca e veda gioia nell’altro. 🙂
Se dici che lui non dimostra tanta gioia, mah? A me, fosse il mio uomo, dispiacerebbe. Mi sembra fondamentale vedere che lui sia felice di stare con me, e viceversa. 🙂
Ps: Rossana, dimenticavo. I punti 1 e 2 li trovo terribilmente tristi, pensando all’amore. Il punto 1 lo trovo persino squallido. Insomma, quei due punti lì, almeno per me, non trattano di amore, ma di un groviglio di opportunismo ed egoismo.
viola,
sento come senti tu,
sento come sente aura,
non sento come sente rossana, immagino il suo bisogno di amore e di amare, se tu rossana sei contenta così, se pensi di farti meno male, io non sono così altruista come te, non vedo l’amore come qualcosa che si dà, vedo l’amore come qualcosa che mi riempie, non so, ci saranno molte forme di amore.
Devo dirvi che non riesco più a vedere mio marito come la persona che vedevo prima. Parallelamente non riesco più a vedere il nostro rapporto come lo vedevo prima. Si è rotto irrimediabilmente qualcosa nella mia mente ma non lo giudico negativo.
Da parte mia sento di poterlo accettare com’è e di non trovarmi più così tanto coinvolta nella relazione come prima.
Accettarlo com’è non vuol dire amarlo com’è.
Per me vuol dire spendermi in modo congruo, riservarmi i miei spazi di libertà, siccome lui è quello che è non può certamente pretendere di avermi allo stesso modo di prima. Penso così di aver tolto la miccia alle sue aggressioni.
Non è una ripicca, allo stesso modo di prima c’ero solo, io non lui, lui non c’era, nella sua mente non si era sposato.
Hai ragione aura, potevo evitare di discutere, il fatto è che non credo che a lui il distacco serva per maturare o riflettere. Non è il tipo da fare autocritica. Lui vuole soltanto raffreddare i toni e ritornare come prima. Non si vuole nemmeno rendere conto del male che mi ha fatto e anch’io mi rendo conto che non si può ricavare un pero da un melo. Lui deve vincere e io un poco mi sento di compatirlo.
Quindi lascio da parte ogni ripensamento, ricomincio alla leggera, inutile cercare un rapporto sostanziale con chi non se ne rende conto.
Spero che, anch’io meno coinvolta, mi aspetto di meno, anzi nulla, in cambio ho libertà di azione senza critiche.
Mi sono scottata troppe volte con lui è venuto il tempo di rendermene conto e di apprezzare piuttosto quello che è rimasto che non lo so definire, lui non ci sta a parlare, è inutile, ci sta ad affermare continuamente la sua posizione.
Intanto mi va bene aver ritrovato un pò di tranquillità. Vedi che gli dispiace quando mi muovo libera, non può nemmeno chiedermi dove vado, vado e basta. Mi basta non venire aggredita per il momento, non venire disprezzata e questa base di libertà me lo consente.
Così come uomo e donna possiamo riprovare a fare l’amore.-
Un abbraccio a tutte.
Aura,
certo che i primi due punti, riferiti al matrimonio, sono addirittura cinici, purtroppo, però, spesso molto concreti e realistici. poi, ci si possono mettere intorno nastri colorati e parole arricchenti (come molte coppie fanno in automatico) ma, a mio avviso, la sostanza di fondo resta quella…
quanto ai modi d’amare, sono di certo diversi da persona a persona. nel mio caso, l’autostima non c’entra per niente. anzi, se devo essere sincera, mi stimo molto di più oggi, che sono in grado di dare senza chiedere nulla in cambio, di quanto mi stimassi un tempo, quando, pur pretendendo poco, qualcosa cercavo di avere dall’amore di un uomo.
è come pensare di fermare il vento e di stringerlo fra le mani: non dà quasi mai qualcosa di consistente e/o duraturo. quello che, invece, nasce ed è alimentato da me, sono io a poterlo ricreare ogni giorno, fino a quando vorrò. lo scambio è terra a terra, quasi soltanto a livello fisico, ma almeno è concreto, privo di ipocrisie. e chi ha detto che si deve o si può dare di più? se il darsi l’uno all’altro dà in egual misura a entrambi, già mi sembra magia e benessere per tutti e due. non è così facile la sintonia a letto!
vogliamo sempre, per forza, imbottire il tutto di giuramenti assurdi e di parole ultra-mielose, dette magar d’impulso ma che poi durano lo spazio di qualche stagione? a mio avviso, meglio non promettere mai sui sentimenti e non farsi mai illusioni in amore. vivere il momento, questo sì, godendone al massimo… e non è affatto come amare un muro…
so che siamo molto diverse e quindi che non può essere difficile capirci a vicenda. basta che ognuno cerchi e trovi il proprio equilibrio e la porzione di gioia che è in grado di procurarsi. a me basterebbero anche pochi mesi di PIENEZZA, che mi darebbero enormemente di più di anni e anni di discussioni e reciproche concessioni.
a mio avviso, la sintesi è semplice: le persone si amano come sono, altrimenti, meglio lasciarle!