Due ragazze. Io 21 lei 20. La nostra storia è durata un anno. Per motivi di distanza la nostra è stata una semi convivenza in cui io ero sempre da lei e lei mai da me per via degli attacchi di panico che le impedivano spostamenti. Ho sempre fatto la crocerossina e come se non bastasse, ad ogni suo malumore come ringraziamento ricevevo solo il suo nervosismo scaricato addosso. I primi mesi tutto bene, poi si è rivelata una persona collerica, con problemi a gestire la rabbia, intensa, instabile, possessiva che alternava momenti di puro calore, affetto, vicinanza, sentimento. A quel punto non potevo piú farci nulla, ero giá presa e senza alcun amor proprio ero entrata in una vera e propria dipendenza affettiva. La nostra storia, con il senno di poi, sa di drammi, la sua depressione, il suo nervosismo, insulti e anche botte. Ovviamente ci sono stati periodi in cui andava tutto bene. Lei voleva ad ogni costo che io lasciassi la mia gente e i miei luoghi per trasferirmi da lei. Ogni volta che dovevo tornare, dal momento che soffre l’abbandono, stava malissimo. Due settimane prima di esser lasciata, scoprí delle conversazioni scherzose tra me e un ragazzo risalenti a millenni prima, di quando la frequentavo e non provavo ancora nulla. Ebbe una crisi allucinante, si sentí seriamente ferita (teme moltissimo l’esperienza del tradimento), mi lasció per la rabbia, poi mi riprese dopo qualche giorno perché mi vedeva a pezzi e le mancavo tanto. Poi succede il fattaccio: al mio ennesimo ritorno a casa e il suo conseguente dispiacere seguí una settimana di freddezza in cui mi fece capire che stava troppo male per il mio essermene andata, che era fredda affinché le sue emozioni non la sovrastassero (teme molto l’amore nonostante lo desideri) . Poi cambia e mi dice che quelle conversazioni l’hanno ferita. Poi? Poi niente, in quella settimana di circa due mesi fa mi lascia come se nulla fosse stavolta dicendomi che non riusciva ad innamorarsi di me. Ebbi uno shock emotivo allucinante perché io ero finalmente innamorata. Da un momento all’altro, nel nulla, mi ritrovo abbandonata dalla persona che temeva l’abbandono. Dopo nemmeno una settimana mi dice che si sente sola e distrutta, che è andata a letto con un’altra per colmare il suo enorme vuoto. Che non riesce a distaccarsi da me ma nemmeno che vuole tornare. Che è confusa. Che le sono entrata dentro radicandomi in ogni parte di lei. Che ha sogni angoscianti in cui io mi innamoro di qualcun’altro. Io per un mese non ho dormito, non ho mangiato, non ho fatto nulla. Chiedevo solo un distacco definitivo. Ne abbiamo avuti mille ma lei puntualmente tornava dopo 4 giorni dicendomi di non farcela. Una settimana fa ci fu l’ultimo in cui finalmente ha ammesso che doveva farlo per il mio bene. Mi ha ricercata l’altro ieri con una scusa patetica. Io non le ho piú risposto.
Cosa pensare? Io ora non soffro piú come due mesi fa ma non vi nego che ci penso spesso. Che alterno momenti in cui voglio liberarmi da questa persona totalmente a momenti in cui spero ancora che mi cerchi, che mi dica che il suo era solo un periodo di crisi in cui non capiva piú niente della sua vita. Che si rende conto di avermi profondamente ferita, delusa, mancata di rispetto, annichilita, annullata. Sono libera dalla dipendenza affettiva che questo rapporto mi ha creato in passato ma delle volte mi manca tanto.. Perché qui ho descritto solo le cose negative (moltissime) ma ci sono stati periodi in cui sentivo seriamente il calore del sentimento da parte sua. Ma anche se tornasse, sento che qualcosa in me si è rotto. Ne avrei paura.
. Sono in conflitto, di nuovo, mi manca la serenitá di un tempo.
Non so piú cosa pensare… Borderline, ha paura dell’amore (la sua arte parla molto della sua paura di sentirsi sovrastata dalle emozioni e ne parlava anche lei), o semplicemente affettivamente immatura?
Come posso uccidere quella parte di me che la reclama? Qualcuno ha avuto ed elaborato esperienze simili?
Qualcuno che mi dia qualche consiglio, mi riporti con i piedi per terra, mi faccia capire qualcosa… Grazie mille..
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Categorie: - Amore e relazioni
Ciao,
io penso che la prospettiva di beatitudine che accompagna l’innamoramento dipenda anche dai valori della persona. Non penso agli ideali, ma ai valori. Dove vai per sottrarti alle insidie della vita? Tanto per cominciare ci sono persone che negano apertamente questa tendenza dell’essere umano. Anzi, la riconoscono per indicare la strada di una completa liberazione. Io le rispetto, ma non sarebbe materialmente possibile costruire un rapporto d’amicizia o d’amore perché vivo questa tendenza apertamente, e lo faccio con la coscienza di chi, libero dall’ansia di regressione, impiega le sue energie in un disegno che evidentemente non le disperde. Non ricerco il successo per compensare ad insicurezze che ci sono. Fanno parte della vita. Non sono interessata al culto della personalità, ma so che ho bisogno di vivere con personalità e per questa ragione cerco per quanto è possibile di non perdere autostima perché so che ci pensa qualcun altro a mettermi in crisi. Nel mio piccolo cerco di vivere giornate sempre uguali che mi consentono di vivere in pace con il mondo nonostante il tono commiserevole con il quale viene trattata la materia da chi nega l’esistenza dell’anima e si comporta come non esistesse nessuno al di fuori del suo…
… del suo io. Le sane abitudini che non ti portano a stare sul piede di guerra ogni qual volta si manifesta una piccola insofferenza. Ne prendi atto senza adirarti. Magari ti arrabbi con te stessa, ma finisce lì. Non prendi nessun provvedimento. Capisci che devi trascorrere più tempo a casa, perché non è umano trovare una soluzione per ogni problema. Si trovano soluzioni provvisorie. Si cambia strada. Si esce mezz’ora prima. Questa è un’aspirazione, nobile, ma vediamo quanto è difficile trasformarla in una regola di vita. Quando avrò risolto tutti i mie problemi se ne riparlerà. Nel mentre mi accontento di restare umana. La viltà è umana.
Mah, mi sembra che tu sia la parte “femminile” del vostro rapporto, infatti 90 volte su 100 solo una donna femmina può mantenere vivi questi rapporti da masochisti, sdoganandoli, in rari momenti di lucidità, come sindrome della crocerossina.
No, magari foste delle infermiere professioniste, li curereste davvero certi soggetti, facendoli correre da uno psichiatra. Invece fomentate certe reazioni impedendo a certa gente di crescere, perchè infondo vi sentite importanti nell’accudire il povero “malato”, che va capito, ha sofferto, ha avuto l’infanzia difficile e storie varie. E questa “scusa” diventa come una droga per voi, per cui, quando vi manca la “gratificazione” che vi proviene dall’accudimento, state male.
Si parla spesso di amore vero in casi come il vostro, di amore che non bisogna di essere ricambiato, ma in realtà siete due soggettività egoistiche, che dipendono l’uno dall’altra nevroticamente, dove nè l’affetto, e ancor meno l’amore, c’entrano in queste storie. Solo complessi da superare. E prima ancora da riconoscere.
Sentito Rossella? Esci mezz’ora prima (che “lei” torni)
Oh per la miseria! Forse ha finito lo xanax e ora sta in crisi di astinenza. Vedrai che appena rimpingua la scorta tornerà calorosa come un tempo. Con un altro!
@Golem mi rendo conto di questa nevrotica egoistica coazione a ripetere. Grazie al cielo, me ne rendo conto, sto cercando elementi, parole, esperienze per poi applicarmi… Comunque ho sempre vissuto questa relazione con un occhio un po diffidente,sono sempre stata una persona molto cosciente e razionale… Posso dire almeno che mi sia servita a scoprire quella parte di me, che puó tendere alla dipendenza affettiva e alle relazioni abusanti!
Anche vero il fatto che io in quel ruolo da crocerossina non ci stavo per niente bene.. Me ne rendevo conto, ma non totalmente.. Stavo meglio quando lei non aveva bisogno di me, quando si sentiva indipendente…é con il tempo che ci sono diventata, aveva sempre sempre sempre bisogno di me, mi aveva presa come punto di riferimento e odiavo il fatto di non potermi concedere di essere fragile, di sentirmi anch’io protetta, aiutata.
Ps: severo/a ma giusto/a… Mi sei piaciuto/a
Severo. Ciao e in bocca al lupo.
relazione tossica, cosi la chiamo io, amiga vedi di divincolarti di questa situazione che ti trascinerà sempre di piu verso l’abisso, un consiglio? Amati di piu! Perche come ho imparato io nessuno vive per nessuno, tu devi vibere per te stessa!