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Teste, pesanti

di gi2

Ciao a tutti. È la prima volta che scrivo qui. Ho 23 anni e voglio provare a raccontare la mia storia.

In giornate così belle e in serate così piacevoli da esser condivise con una persona vicino, mi ritrovo a tirar le fila sui miei piccoli passi che ho fatto finora. Sono riuscita ad essere più forte di quello che pensavo dopo aver saputo che mio padre aveva quel brutto male, e nonostante lui sia riuscito a combatterlo, domani avrà il famoso controllo. Ed io ho terribilmente paura che questa volta ritorni da lui, che se lo mangi, che lo porti via da me e da noi. Ho una madre che, probabilmente per assente autostima, ha sempre vissuto all’ombra di mio padre. È così fragile, così paurosa, ed io devo cercare ogni volta di scavare dentro la sua testa e il suo cuore per metter tutto a posto. Mio fratello ha 30 anni, ed è sempre stato tutto ciò che non ho potuto essere io. Ha sempre vissuto appieno qualsiasi cosa, si è sempre divertito, mentre io dovevo esser ligia al dovere, fin dai tempi del liceo classico fino ad ora, non avrei mai fatto nulla di sbagliato, forse proprio perché dovevo far quello che non era riuscito a far lui.

Adesso sono un’universitaria, fuori sede fra l’altro, impiego metà della giornata sopra mille treni, ascoltando le storie di altre coetanee che sembrano avere tutto così perfetto. Mi sto rendendo conto che in realtà ho sempre fatto una vita che non ho cercato. Ho amato persone che in realtà amavano a loro volta solo la mia disponibilità e la mia capacità di sciogliere i loro grumi. Mi sono trovata a dimagrire quasi 10 kg in un mese perché mi feriva più il fatto di non essere abbasta perfetta per lui piuttosto che rendermi conto che quello era solo un suo modo di cambiarmi a suo piacimento, riempiendomi di tante belle parole. Quei 4 anni non si dimenticano, e forse, proprio per una mia stupida vendetta personale, mi sono imbattuta in un susseguirsi di letti sbagliati. Pensavo di essere forte anche davanti a tutti quei: “ci sentiamo presto” alle 5 la mattina,ma non è stato così. Incameravo sconfitte nell’inutile ricerca di un sorriso diverso, di un “come stai?”sincero. Intanto mio fratello continuava a ripetere di essere oramai un fallito, di non riuscire ancora a trovare il lavoro della vita. Non fare come me, mi diceva, impegnati in quello che fai, e vedrai che i risultati arriveranno.

Invece io non vedo niente, vedo solo buio. Mi accorgo di quanta bellezza c’è fuori, di quante occasioni, ma mi sento in una bolla, da cui non so uscire ma attraverso la quale mi accorgo di tutto quanto. Le mie amiche le sto perdendo, perché a volte si sa, chi si fidanza sparisce all’improvviso. Ma non ho rancore verso di loro, forse l’avrei fatto anche io. Ma comunque la voglia vedere, mi sento una piccola guerriera. Combatto contro la paura di perdere mio padre, la paura di crollare davanti a lui, la paura di non riuscire più a trovare una persona che se la senta di starmi vicino davvero, la paura di non trovare più un abbraccio sincero. Ho paura di aver perso me stessa dietro tutte queste maschere che ho dovuto indossare. Mi appaga render felice la mia famiglia e chi mi vuole bene, ma quando fallisco mi rendo conto che non ce la faccio a riprendermi tutti i miei pezzi e ricostruirmi. E gli altri continuano a dire che non sono fatta per questa società, attratta da altro. Cosa devo fare con me stessa? Ogni volta tento di iniziare da capo, svegliarmi con un pensiero giusto davvero, riconoscere che in realtà ho gambe forti per tutto quello che c’è fuori. Ma in un locale dove il barista ti offre da bere avrà sicuramente altri pensieri. Non ti manca niente, mi ripetono, sei bellissima, hai una testa fin troppo pesante per i tuoi 23 anni.

Eppure a me manca tutto. Mi manca l’aria, mi manca affondare il mio naso sul collo di quella persona quando mi sento stanca, mi manca mangiarmi un cornetto caldo la mattina senza sentirmi in colpa, mi mancano le domeniche pomeriggio sotto ad una coperta a parlare di stronzate, mi manca tutto. Mi manca vedere mio padre sorridente, mi manca vedere mia madre felice quando ha l’occasione di comprare una gonna nuova. Mi manca un messaggio di lei che mi chiede cosa sia realmente successo in tutto questo tempo, e non che mi racconti di quanto la sua vita da innamorata e (falsamente) indipendente sia fantastica. Non sono mai stata gelosa e mai lo sarò perché mi ritengo fortunata, è solo che ho finito qualsiasi stimolo per pensarla meglio di così, e lo chiedo ogni sera a Lui se c’è davvero qualcosa che mi aspetta, ma stasera no, voglio esser ipocrita come lo sono tutti, 

e non ascoltare nulla.

 

Lettera pubblicata il 13 Aprile 2015. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Rossella -

    Penso che tua madre sia molto diversa da come la vedi tu. Se ha scelto di stare nell’ombra di tuo padre significa che lo reputa un uomo che merita il suo rispetto perché la mette al primo posto della sua vita e questa consapevolezza non necessità di dimostrazioni plateali dell’ascendete che immagino continui ad esercitare sulla sua persona. Mi sembra una questione di buon gusto. In caso contrario non sarebbero marito e moglie ma una coppia di amanti in cui il baricentro della vita dell’uomo resta una figura femminile a lui particolarmente cara. La madre è la figura che riconosce come dominante.

  2. 2
    vitadifficile -

    esci dalla tua bolla! il mondo fuori non è perfetto come lo vedi…e peggio di come lo immagini. Riprenditi il tuo mondo ed il tuo mondo sei te stessa. Punto.

    Mi spiace dirlo ma gli errori dei genitori ricadono sui figli e noi figli vorremo vedere i nostri genitori felici. Purtroppo a volte non va così. Stai vicino a loro per qualsiasi cosa, ma metti te stessa come prima persona.

    Non cercare e non ti aspettare che qualcuno ti aiuti..ognuno di noi ha i propri piccoli o grandi problemi. Il vero aiuto è dentro di te! La vera forza è dentro di te! Tu sei la protagonista della tua vita! Prenditi i tuoi meriti e le tue soddisfazioni!

    Ti sono vicino e ti mando un grande abbraccio!

  3. 3
    ets -

    @Gi2 innanzittutto grazie per la tua bella lettera. Un po mi ci rispecchio, dato che in passato, ho avuto qualche problema famigliare… che a 23 anni mi sono ritrovato senza mio padre per un brutto male.
    Devo dire che da subito non ho accusato il colpo, ho continuato la mia vita, a sostenere la famiglia, a studiare, a fare il ligio, mi sono laureato, master, lavoro in proprio etc.
    Mentre io mantenevo (moralmente ovviamente) la famiglia, diciamo anche su altre questioni che non riporto in quanto non mi sembra il caso, ho avuto altri famigliari a me stretti che se ne sono sempre infischiati perchè presi dalle loro attività quotidiane.
    Mi sono fatto sempre carico di tutto nonostante la mia giovane età senza alcun riconoscimento. Naturalmente non è che me ne sia mai importato nulla del riconoscimento, però ho sempre tenuto duro e affrontato mille cose fino a quando la mia famiglia ha cominciato a mettermi i bastoni tra le ruote nelle mie relazioni.
    Non mi dilungo su questo in quanto andrei fuori argomento ma alla fine delle fiera ho mollato tutto e sono andato via da casa.
    Non è una scelta facile, ma ero arrivato al punto di dover scegliere tra la mia stabilità mentale, necessaria anche per il lavoro che faccio e per la mia carriera, e dunque la mia salute o il supporto alla mia famiglia che sembra non essersi mai accorta del mio profondo disagio di questi anni. Non so veramente se non se ne siano mai accorti o hanno fatto finta di niente per comodità, ma sinceramente non è che mi interessi tanto capire.
    Dato che oramai da 7 o 8 anni mio papa’ non c’era più e a casa le cose non cambiavano mentre le mie responsabilità anche lavorative invece andavano e vanno via via aumentando, ho deciso di darci un taglio netto con la mia famiglia
    Perchè ti racconto questo? Perchè potrebbe essere da spunto anche per la tua storia, stai accanto a tuo padre ovviamente. Ma quando tutto si risolverà in un modo o nell’altro, riprenditi la tua vita, mantieni a 1 mt da te i problemi, anche quelli della tua famiglia. Fai lo stesso con le relazioni, cerca di dimenticare il passato. Cancellarlo non puoi naturalmente, ma metterlo in un luogo della tua mente non facilmente raggiungibile.. si!
    E’ difficile, è complicato ma non c’è altro da fare purtroppo

    buona fortuna

  4. 4
    gi2 -

    Grazie per le vostre parole. Spesso avere delle risposte da chi non ti conosce è più utile e più sincero.
    @vitadifficile “il mondo è perfetto come lo vedi..è peggio di come lo immagini” più che d’accordo. Grazie, col cuore.
    @ets Tanto di cappello per quello che sei riuscito a fare, davvero. Ho vissuto per due mesi in Cina per un tirocinio, da sola, e ho provato a staccarmi letteralmente da tutto per un po’, e devo dire che alla fine ho notato che tante cose a cui prima davo, erroneamente, più peso, possono davvero passare in secondo piano. Sì, è difficile ma non c’è altro da fare.

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