Il 28 marzo p.v., per la terza volta, dopo circa venti giorni, si riunirà la Consulta islamica che il Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, nel tentativo di individuare elementi concreti per la soluzione dei probemi dell’integrazione delle Comunità musulmane nella società nazionale ed in un ottica piu’ ampia di lotta generale contro i fenomeni “ fondamentalisti “, ha costituito quale organismo di carattere rigorosamente consultivo ( composto da 16 membri, scelti tra le realtà più significative della multiforme comunità islamica italiana ).
La precedente riunione del 7 marzo u.s. si è distinta, nei contenuti, per aver dato vita a due correnti di pensiero palesate attraverso l’elaborazione di due documenti : uno, elaborato da Souad Sbai,, giornalista e ricercatrice universitaria di diritto islamico presso l’università di Caserta, presidente della confederazione delle donne marocchine in Italia, nonchè direttore responsabile del giornale “Al Maghrebiya” che, come sostenuto da un altro membro della Consulta, Yahya Pallavicini, “ è quello che ha ottenuto maggiori consensi e che definisce le linee guida di orientamento dell’Islam italiano: un Islam, cioè, ‘distinto’ e ‘distante’ da ogni forma di terrorismo e di fondamentalismo” ed il secondo, presentato dall’Ucoii (Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia ) che “ invece, punta su una islamizzazione formalista e sulla legittimazione dell’Islam all’interno della società italiana, più che su una vera integrazione, con il rischio di creare società parallele”.
Questa riunione, quindi , sarà la prima effettuata con posizioni diverse sul nastro di partenza della corsa verso l’integrazione e che permetterà di delineare il percorso da seguire nel futuro delle attività.
E’ da tenere d’occhio, quindi, in tale occasione, il comportamento dei tre rappresentanti che hanno ritenuto opportuno dissociarsi o, quanto meno di non aderire al documento della Sbai ed, in particolare:
– Mohamed Nour Dachan italiano di origine siriana, medico, presidente della Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia – U.c.o.i.i.) ;
– Khalid Chaouki (marocchino, studente, operatore della comunicazione) ;
– Rachid Amadia (algerino, imam).
Letti cosi’ questi nominativi possono essere poco significativi per chi non è addetto ai lavori, ma è opportuno ricordare che Mohamed Nour Dachan è presidente della Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia a cui , da sola,
fanno capo una trentina di centri islamici ed a cui si collegano, a loro volta, un’ottantina di moschee e quasi trecento luoghi di preghiera che non hanno ancora lo status di moschea e talora sono ubicati in appartamenti privati. Khalid Chaouki, invece, è stato presidente dell’associazione Giovani Musulmani d’Italia ( di cui era socio fondatore ) e da cui si dimise nel 2004 ( cosi’come spiego’, in una lettera inviata al mensile Al Maghrebiya – diretto proprio dalla Sbai con cui ora non concorda ), per la “mancata autonomia” di alcuni dirigenti e la “mancanza di pluralismo e libertà di confronto nel panorama dell’Islam italiano” ed attualmente, è direttore del sito www.musulmaniditalia.com.
Rachid Amadia , inoltre, algerino, è una figura d’imam “ moderato “della moschea di Salerno che, pur non godendo della stessa popolarità dei precedenti personaggi, è un punto di riferimento per migliaia di musulmani. Tutti, quindi, sono dotati di una indiscussa leadership nell’ambito nel mondo musulmano italiano.
Ed è in tale contesto, che il loro atteggiamento nella terza riunione della Consulta islamica, sarà determinante ai fini di un giusto indirizzo del prosieguo delle attività, nel quadro di un auspicabile dialogo con e tra le varie anime dell’islam, in una sintesi d’intenti che individui quale comune denominatore la conoscenza reciproca e la tolleranza delle diversità in un’ottica di pace e coesione sociale.
Staremo a vedere!
CLAUDIO BRAGAGLIA
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Proteggersi dal ritorno al Medioevo
http://www.gazzettadisondrio.it/CO813.html
cari Signori,
Per iniziare il mio messaggio, vorrei prendere le distanze da tutti questi persone, che sia quelli della consulta o quelli fuori, al mio avviso è solo una corsa al potere , ma vi posso assicurare che a nessuna importa l’Islam o i cosidetti musulmani. Che pretende essere presidenti, studiosi, imam, intellettuali di qua e di là. L’Islam non ha niente da vedere con tutto ciò, è una cosa sacra come la bibbia, e la tora !!! ma come si permette di far parlare persone a nome di tutti, chi li ha datto il diritto ed il permesso, io sono in disaccordo e furiosa, perchè questo fatto non fà che ridicolarizzare le religione. Io sono musulmana, pratico a casa mia, mi vesto come mi pare sempre con rispetto nei confronti degli altri, l’unico conto che ho a rendere, è solo a Dio, ed a nessun altro essere umano. E aggiungo, che non vole croce nelle aule, o carne di maiale od altro, deve tornare da dove è venuto, e deve solo ringraziare Dio per il fatto di essere qui. Perchè questa gente non pretende nel suo paese d’origine. Perchè solo quando ne escono????
Desidero che questa lettera venga pubblicata, e chiede di smettere questa mascherata e chi vuole la notorietà se la cerca diversamente, lo dico a tutte e a tutti!!!!!
grazie, Fatma
cara Fatma, siamo tutti nella stessa barca: non vedi che anche qui in Italia, il primo che si sveglia la mattina – Presidente della Repubblica, Presiedente della Camera, Presidente del Senato, Segretari di Partito, Papa – pretende di parlare a nome di tutti gli Italiani, quando ottimisticamente potrebbe parlare per 1 migliaio di persone?!
fai bene a esporre la tua idea, ma non te la prendere troppo; dopotutto, occorre considerare che questo è ancora il MedioEvo e avere ancora qualche anno di pazienza!
Al Sig.Usul
non mi piace la sua repplica o risposta. Questo paese mi ha aperto le braccia 20 anni fà, porto tanto rispetto a chi lo guida, sia il Presidente della Repubblica, Presidente della Camera, Presidente del Senato, Segretario di Partito, Il Papa, sono nel loro leggittimo paese, anche se sono cittadina italiana da qualche anno, sono sempre originaria di un’altro paese. Io non ho nessun diritto di criticare, posso dare il mio parere che è “”diverso””, perchè è sempre un paese che raccoglie tanti e tanti stranieri con le loro sofferenze. Non dimenticare questo!!! quello che chiedo nella mia precedente lettera è saper rispettare le altri e il luogo dove uno vive, e non permettersi di pretendere. Si lavoro sodo per ottenere!!!!! Penso che la Consulta ed altro debbono lavorare per il bene delle loro comunità, sentire il loro problemi.E cosi facendo ellimineranno ogni scontro con la società che gli accoglie. Ci sono persone che soffrono, donne in particolare e bambini. Ecco! il vero Islam chiede questo.
Grazie, Fatma
cara signora lassar fatma, io ho riconosciuto il suo diritto di critica nei confronti della consulta islamica, che è parte del suo paese, così come io ho il diritto e il dovere di criticare chi guasta la mia terra e combatterlo con ogni mezzo.
inoltre, ho affermato che arrabbiarsi è inutile e che bisogna aspettare che il MedioEvo finisca.
quale parte esattamente non le è piaciuta?!
Io abito a Salerno e sono cristiano evengelico, quindi conosco il presunto imam Rachid Ahmadia che è diventato un caso che comincia a stancarci. Ha idee confuse persino sul suo lavoro. E viene portato in trionfo da un arcipelago di associazioni e comitati del presunto dialogo che attingono fondi pubblici per scicchezze varie. Questo signorino oltre ad essersi rifiutato di firmare la carta dei Valori (c’erano cose da poco: il diritto all’esistenza di Israele, l’uguaglianza fra uomini e donne, libertà di insegnamento religioso e reciprocità tra i paesi )…
Perchè questo signore dissimulatore, lavora come mediatore al Comune e viene pagato con i nostri soldi???
E voi fratelli mussulmani condividete o no il fatto che: vi sia uguaglianza tra uomini e donne, che il diritto di Israele ad esistere è legittimo e cosa dite dei miei tre fratelli riformati di malatya sgozzati e di padre Santoro?
A voi la risposta!!!!