Ciao a tutti.
Premetto che io studio all’estero e la ragazza vive in Italia (nella mia stessa città natale).
Ci conosciamo da 2 anni, (adesso suona male) ed era la ex-migliore amica (qui la chiamerò T.) della mia ex. 1 anno fa l’ho lasciata (mi trattava di merda e non ne potevo più) e sono andato avanti con la mia vita. 1 mese e mezzo fa ho riscritto per curiosità T. e alla fine l’ho invitata ad una cena informale, per parlare dei vecchi tempi. Alla fine ci siamo divertiti e ci siamo capiti così tanto che siamo usciti un’altra volta e così via.
Tutto va bene, fino a quando comincio a parlare del problema della distanza. Ogni volta salta la domanda e cambia argomento. E qualche volta ho anche la sensazione che mi usasse solo per dei piaceri sessuali, anche se quando usciamo e ci scriviamo non sembra proprio che questo sia il suo scopo. Può essere che sia io a fantasticare, ma non lo so.
Io sono una persona abbastanza sentimentale,e ho avuto relazioni a distanza che sono finite male, anche molto; però stranamente in T. ho una buona sensazione, una sensazione che potesse funzionare.
Però non ne vuole parlare. Mi dice che si sente bene con me e che, per la prima volta, la faccio sentire come una Donna e che sono l’unico che apprezza anche il suo intelletto, in confronto ad altri che l’hanno più o meno sfruttata solo fisicamente.
Però io voglio sapere cosa vuole lei. Per me non ha senso di fare tutti questi viaggi a visitarla e passare del tempo con lei (che alla fine sono anche dei costi) se alla fine non viene fuori niente.
Vorrei darle del tempo, ma dalla mia esperienze, il più presto si decide, meglio è.
E non vorrei soffrire per l’ennesima volta.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Amore e relazioni
Non saprei cosa risponderti perché infondo non è che abbia tanta voglia di vedere gente. L’incontro ormai non è vita privata. Le persone lo gestiscono come un fatto pubblico. E questo per certi aspetti potrebbe essere positivo nella misura in cui si costruiscono dei ruoli che una volta finito l’entusiasmo si svuotano. Ma io vivo nello stesso modo anche la memoria, anche se rispetto chi continua a fare uno scavo introspettivo quando della persona in questo caso resta un monumento. La tomba è un simbolo. Davanti a questo mistero io mi fermo e quando mi creano disagio un determinato racconto io quel disagio lo offro a Dio perché non è vergogna (ma figuriamoci se uno potrebbe vergognarsi per essere un debole, quando questa è la nostra natura?) e ricevo tante grazie. Ieri pomeriggio pensavo ad un’altra donna che ho conosciuto che certamente potrà confermare di aver ricevuto dei benefici. Anche se non è credente ha capito che la nostra è una storia sacra. Allora: si tratta di un atteggiamento che non condivido, ma che rispetto nella maniera più assoluta perché non ho niente di cui vergognarmi anche se sono una persona riservata. Non lo condivido perché mi sento pellegrina della volontà di Dio. La teologia della vita cristiana per me abbraccia anche il panino preferito del tuo ex.
Si tratta di un periodo di storia che entra nel mio combattimento spirituale e che si svuota quando ti abitui a concepirti come un comune mortale che passa dall’essere un cultore della materia all’essere un essere spirituale immortale… capace quindi di dare la giusta importanza alle cose che passano. Un panino è un panino… non capisco da dove nasce questo bisogno di travestire di luce ciò che è definitivamente morto. Questo attaccamento al personaggio oltre ad addormentare la mia coscienza mi scoraggia.
Lascia perdere spendi troppi soldi
Senti Victus (nick gramo che porta sfiga) se spendi per la trasferta più di 50 euro, vai con una escort.