Mi chiamo michele ed ho quasi 19 anni. Anni passati velocemente, soprattutto i 15-18 che forse me li sono dimenticati da qualche parte. A volte guardando l’uscita di un film visto o un libro, mi meraviglio rendendomi conto di quanto tempo è passato, che invece è sembrato un soffio. Ho vissuto molto intensamente e la vita mi è precipitata addosso già da piccolo. Non ho avuto un padre e mia mamma tornava stanca dal lavoro e io ero il suo sfogo. Mi picchiava tanto con cazzotti sulla schiena, scope e assi della porta, insegnandomi cosi la rabbia più nera. Mia sorella stava dalla sua parte rendendosi conto che cosi per lei era meglio. Mia mamma mi ha consegnato alla morte ogni giorno della mia esistenza ed ha sbriciolato ogni mia voglia di vivere. Per colpa di tutto questo stress adesso soffro di una malattia psichiatrica che mi ha fatto sentire in balia del male ed è stata la sensazione peggiore che si possa sentire da sani. Il suicidio l’ho superato tagliandomi i polsi e rendendomi conto che la morte è VERA ed è li a portata di mano, cosi da apprezzare più la vita. Adesso mi chiedo però, come si deve comportare un brandello di destino che vive senza vivere. . . cosa dovrebbe fare una persona morta dentro costretta a vivere per codardia?
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Me stesso
MICHELE, la tua storia è tristissima e non credo che bastino per aiutarti le mie parole, le parole di una sconosciuta che per età potrebbe essere abbondantemente tua madre. Vorrei dirti che puoi uscire dall’inferno in cui ti trovi solo amando e perdonando chi ti ha fatto del male, ma è un bel dire a chi come te non ha avuto nessuna possibilità di imparare ad amare. La madre è per un bambino che viene al mondo il modello di ogni amore e se questo modello ti è mancato è come se ti mancassero le radici. Vedo che dal punto di vista razionale tu sei intelligente e capisci molte cose, sai che tua madre non è pienamente responsabile per ciò che di gravissimo ti ha fatto in quanto lei stessa vittima del dolore e dell’abbandono. Solo una donna felice può essere una buona madre, e la tua mamma non era felice affatto ed era tanto stanca. Di tuo padre non parli, ma forse ha avuto tanti guai e problemi anche lui. Per poter aprirti alla vita dovresti perdonarli, ma non avendo imparato l’amore ed il perdono questo ti riesce impossibile. È come un cane che si morde la coda. Eppure qualcosa nelle tue parole mi fa pensare che in te c’è un seme di amore, chissà da dove viene, forse dai tuoi poveri genitori che pure nel concepirti si sono amati o forse direttamente dall’albero della Vita. Tu scrivi molto bene in italiano, sei riuscito a frequentare la scuola con profitto, ti accorgi del passare del tempo notando l’uscita di un film o di un libro. Non è da tutti alla tua età, Michele, credimi. Tu hai molti talenti e molti tesori in te, forse maturati proprio nella sofferenza della tua situazione familiare. Forse per te è possibile un miracolo, forse puoi essere capace di amare anche senza averlo mai imparato. Forse non sei vivo perchè sei codardo, ma perchè il tuo spirito viva fino in fondo la sua grande avventura.
Ti abbraccio forte, spero che scriverai ancora.
Ho avuto un’infanzia simile alla tua e la tua lettera ha risvegliato in me cose che avevo dimenticato, o forse credevo dimenticate. Non rievochiamo niente, ma voglio raccontarti la mia rinascita. Ho sempre avuto la passione per la musica e a 13 anni finalmente riuscii a comprare una chitarra,era malridotta, la pagai poco e mio nonno mi aiutò a riparala alla meglio.Insieme ad un amico ci procurammo un prontuario degli accordi ed è stata la compagna di tutta la mia prima adolescenza,la passione era tanta che passavo tutto il tempo che potevo ad esercitarmi, in breve tempo ero capace di suonare le canzoni che preferivo. Comprai un metodo avanzato, e mi riusciva facile quello che molti consideravano difficile. Per niente al mondo mi separavo da questo strumento,cominciai anche a scrivere canzoni, non m’interessavano gli apprezzamenti degli amici,sentivo quanta più musica era possibile,un mio amico che cantava bene partecipò ad un concorso con una mia canzone accompagnato da me alla chitarra. vinse la canzone, l’amico fu solo terzo. Col premio comprai una chitarra decente e la canzone fu incisa da un cantante più noto, a me non importava tutto questo,sapevo che avevo ancora molto da imparare e cosa importante, mi sentivo finalmente Vivo. Preferivo esercitarmi e studiare musica invece di uscire con le ragazze!…Penso a te, io ho trovato questa strada mai più abbandonata, anzi! Non ti suggerisco di imparare la chitarra, ti suggerisco di “trovare” la tua chitarra…potresti scrivere, un libro, delle canzoni, nelle tue parole c’è molta comunicazione come ha rilevato anche Fanny…il mio consiglio è di trovare in te la voglia di fare e imparare qualcosa di impegnativo, quello che ora nemmeno pensi, puoi realizzarlo! Come è successo a me. Ho ripreso pian piano a vivere e mi sono ripreso tutto quello che mi era stato tolto con gli interessi.Scrivi ancora, abbiamo molte cose in comune, tranne l’età…con affetto mario
MARIO-TOROSEDUTO, hai scritto un poster molto bello, come molto bella è la tua storia, roba da “vecchio cinema paradiso”, dove il destino e la favola si incontrano nella figura del ragazzo designato per compiere grandi cose. Bella anche la figura del nonno e quella dell’amico, messi come angeli sul tuo cammino pieno di demoni. La tua tenacia ha vinto, ma al principio della tua avventura c’è una passione, quella per la musica, e la passione è qualcosa di irrazionale che o c’è o non c’è, è un po’ come la fede, che pure é utile nella vita, ma uno non può farsela venire se non ce l’ha. Spero che Michele guardando dentro di sè scopra i suoi talenti e spero che scoppi in lui la sua passione. Anch’io concordo con te che potrebbe essere lo scrivere e che se scrivesse un libro potrebbe aver successo.
Posso chiederti, se non sono indiscreta, come mai passavi di qui, dove si parla di suicidio, alle tre della notte? Che ci fa qui una persona come te? Se non vuoi dirmi la verità non rispondermi, semplicemente scusami, il confine tra il sincero interessamento e l’indiscrezione è molto sottile, e io so camminare assai male quando il margine è stretto.
Ti saluto, Mario, e complimenti ancora.
MICHELE, come stai? un caro saluto anche a te.
Cara Fanny quando hai toccato il fondo,non puoi far altro che cercare di risalire. La notte compongo musica, e quando sono su un qualcosa di speciale,non riesco a staccarmi finchè non ho scritto l’ultima nota. Vado a letto all’alba, non è sempre così, solo quando mi è venuta l’ispirazione giusta mi dimentico del tempo e sono completamente immerso nella musica. Scrivo da tempo su questo sito, ho molti amici virtuali e quando trovo qualcuno che ha bisogno di una mano, mi viene spontaneo dire qualcosa. Con Michele poi è stato un colpo al cuore, anche se sono passati tanti anni, ci sono cose che ti segnano per tutta la vita, ma si rinasce. Quando comprai la chitarra, non avrei mai immaginato che sarebbe stata la molla giusta, ero frastornato, ma riuscivo a concentrarmi solo studiando musica,non credevo di riuscire…ero ridotto troppo male, e invece ho scoperto che suonerò e comporrò musica fino alla fine dei miei giorni,sapessi quante rinunce comporta lo studio della musica, ma vengo ripagato abbondantemente quando raggiungo vette inimmaginabili nello spirito e nell’anima. Se vuoi puoi sentire qualche mio brano sul sito puoi cliccare anche qui
http://www.myspace.com/mariusmusica sarai direttamente sulla mia pagina con tanto di foto e dediche. Ascolta la musica “IN VOLO CON TE” ci sono anche altre musiche,ma questa è dedicata a mia moglie che purtroppo a 50 anni è stata stroncata da un male incurabile. Ci misi una settimana e la sentivo vicino a me, anzi era dentro me.30 anni di felicità e un amore insostituibile, sono passati 4 anni e continuerò a vivere nel suo ricordo da solo con le due figlie grandi ormai.Non rattristarti però, io sono sereno, ho avuto tanto amore e quando penso a lei mi viene un sorriso. So che da lassù continua a farmi compagnia. Michele, ascolta anche tu le mie musiche, le ho messe a disposizione degli amici e anche se sei giovanissimo,ti sento istintivamente vicino e vorrei chiamarti amico, posso? Ci sentiremo presto spero. ciao Fanny, ciao Michele….mario
MARIO, ho visitato la tua pagina, ho cliccato su tutte le musiche, non so dirti quale mi ha toccata di più, forse Babette, quella che hai scritto per tua moglie mi sembrava quasi indelicato ascoltarla, comunque sono dovuta andar via in gran fretta per non piangere. Amavo tantissimo la musica, ma ora non più, non so ascoltarla da sola. È strano, ma quando se ne va una persona a cui hai dato il cuore pare che insieme al tuo cuore si porti via anche i tuoi occhi, le tue orecchie, ed ogni parte di te.
Anche io scrivo qui molto spesso, sul forum “Il Suicidio”, ma non credo di averti mai incontrato o almeno non col nick di toroseduto. Mi dispiace per quello che è successo, che tua moglie sia dovuta andar via così presto. I figli sono una cosa bellissima, ma non riempiono il vuoto del cuore. Ti capisco fin troppo bene, sono sola anche io da due anni, con la differenza che mentre tu dici di sentire vicina tua moglie, che se non fosse stata sconfitta dal male non ti avrebbe mai lasciato volontariamente, io sono proprio sola perchè mio marito è andato via da me, da nostro figlio e da questo mondo di sua spontanea volontà.
Ti auguro ogni bene, Mario, che le tue ragazze e la musica riescano a farti buona compagnia fino a quando il tuo viaggio terreno non sarà finito.
MICHELE, ma che fai? Hai iniziato questo forum ed ora sei sparito… Sarà mica che è perchè siamo troppo vecchi per te?
Salve a tutti.
Non credo che fosse questo il genere di consigli che cercava Michele quando ha scritto il suo post. Si dovrebbe capire che il ragazzo è distrutto, anzi, l’ha scritto esplicitamente che è morto dentro; del resto, ha tentato il suicidio. Quindi è difficile che nelle sue condizioni possa prenere uno strumento e dare fiato al suo dolore, è una cosa che si può fare solo quando lo si è esorcizzato diversamente, e lui non l’ha ancora fatto. Perciò l’unico consiglio che mi sento di dargli, anche se può sembrare banale, è quello di cercare un aiuto psicologico orientato alla terapia di gruppo. Infine, non è educato appropriarsi dello spazio altrui mettendosi a parlare dei fatti propri.
Saludos
Grazie, NESSUNO, per il tuo breve e simpatico intervento educativo-didattico. Vedo che studi psicologia ed ancora credi alla sua onnipotenza. Sei comunque lontano dalla laurea, per non parlare di formazione terapeutica, altrimenti sapresti che proprio nella dinamica del gruppo è importante a volte riempire i vuoti e dare al soggetto momentaneamente più in crisi il tempo di riorientarsi, riprendere fiato, riorganizzare le idee, smaltire l’ansia per essersi messo al centro dell’attenzione con un intervento, per aver messo a nudo di fronte ad estranei la sua anima.
Un forum poi è a mio avviso esattamente un posto in cui si parla dei fatti propri, dove nessuno è proprietario esclusivo dello spazio e dei temi, eccetto eventualmente lo staff del sito, quindi non credo che Mario ed io, finora i due unici frequentatori di questo posto oltre Michele, abbiamo fatto torto a nessuno. I “fatti nostri” di cui abbiamo parlato sono fatti tragici che hanno distrutto le nostre vite. Non si parlava mica di dove andare in vacanza sai? Tu piuttosto che ci fai qui a parte il voyeur delle disgrazie altrui?
Concordo con te che il consiglio che dai a Michele è assai banale. Se dovessi ricapitare sulla mia strada ti ignorerò, non mi sembri degno di ulteriore considerazione.
@ Nessuno. Hai ragione, questa lettera doveva rimanere senza nessuna risposta. Io ho cercato di stabilire un contatto,perchè mi è sembrato di rivivere per intero la mia esperienza, so bene in che stato è,ho parlato di me cercando di poter essergli utile, a non chiudersi, come ha trovato la forza di postare la lettera, spero ancora si faccia vivo. Forse abbiamo sbagliato qualcosa io e Fanny,nella speranza che lui avrebbe scritto qualcosa,infatti appena ho visto che c’era un nuovo post, sono andato subito a vedere se era lui, purtroppo era Nessuno. Non è affatto banale invitarlo a cercare un supporto psicologico, se si fa sentire ancora, era di questo che avrei voluto parlargli, e aggiungere ancora molte cose. Ripeto che sono stato peggio di lui, ho voluto raccontargli che nonostante tutto, si può uscire dal buio e ritornare alla luce, una testimonianza raccontandogli di me,e queste cose fanno bene,a chi come lui vive un profondo stato di prostrazione, il sapere che altri ce l’hanno fatta, aiuta molto. E non credo di essere stato invadente parlando con Fanny di altre cose, un clima disteso di conversazione per conoscersi meglio non intacca l’argomento base. Al centro del discorso c’è Michele,sei tu che hai contorto tutto, hai steccato paurosamente offendendo due persone che hanno i loro guai, e aspettano e sperano in un nuovo scritto del ragazzo. Nessuno di noi ha bisogno di maestri improvvisati. in conclusione te lo potevi risparmiare, tanto non hai detto niente di costruttivo, Nessuno …mario
Michele, cerca di ignorare tutto quello che si è detto finora. Voglio riportare le parole che concludono la tua lettera . . cosa dovrebbe fare una persona morta dentro costretta a vivere per codardia?
Se tu vuoi rinunciare alla vita, prima o poi ci riuscirai, ma vale la pena? Tanto tutti dobbiamo morire, e io penso che sia meglio morire col sorriso sulle labbra. Noi,me compreso,sentiamo questo peso che ci è stato caricato sulle spalle,e spesso mi chiedo perchè? Da chi? Non so rispondere. So solo che dentro di me sento gli echi di voci lontane, a volte solo immaginate, e allo stesso tempo reali, che mi urlano rimproveri ingiustificati,colpe che non ho commesso,e la voce di mio padre, tornato dalla guerra e da adulto ho capito che per lui la guerra non era mai finita. E’ stato prigioniero e ha subito cose che posso solo immaginare,a volte si scagliava su di me, avevo 4 o 5 anni, sfogava la sua ira a pugni e calci,ho purtroppo un ricordo ancora vivo di dolori e sangue…e non ne capivo il perchè. Mia madre interveniva e lo faceva infuriare ancora di più. A 6 anni e mezzo dopo una scazzottata e calcioni ho visto la finestra aperta e mi sono buttato giù. Fortunatamente la caduta fu in parte rallentata dagli alberi ma ero al secondo piano di quei palazzi antichi dai piani molto alti. Me lo hanno raccontato perchè io non ricordo niente, sono stato in ospedale vari mesi, quando sono tornato a casa sono stato ancora dei mesi prima di riprendermi comletamente,ma nel frattempo non ero lucido, vivevo con la mente ovattata, mio padre lo avevano portato via. A 8 anni ho fatto la prima elementare, avevo incubi e ossessioni di paura indescrivibili.Guardato in modo strano e trattato diversamente dagli altri bambini. A quei tempi c’erano le cosiddette punizioni corporali e i maestri non si facevano pregare,solo un episodio, perchè per me fu traumatico, il maestro picchio un bambino con il bastone dalla scopa e io mi sentii male, fui assalito dal panico e mi ritrovai di nuovoCONTINUA
In ospedale. solo pochi giorni. Mi trattavano tutti in un modo che a me dava fastidio,tante volte ho pensato che era meglio se morivo. Ma forse al di sopra di noi c’è qualcosa che decide per noi. Mi fermo qui, e la prima volta che racconto questa storia.
Voglio precisare che è diretta a Michele, ho trovato il coraggio di rivivere queste cose perchè forse solo lui può capire, e per invogliarlo a ritornare a scrivere. Se decidi che non ne vale la pena, o che possa arrecarti danno, io capirò e non aggiungerò nient’altro. Gradirei, qualora qualcuno si sente di dire ancora qualcosa, di ignorare questo mio post,non avendo altra possibilità di comunicare con Michele, fate conto che è una mail privata che ho inviato ad un mio caro amico in difficoltà. Sicuro della comprensione di tutti, perchè non è stato facile, mando un saluto e un abbraccio….ciao Michele…mario
nel caso mi vuoi scrivere la mia mail è frattinima@gmail.com