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Lettera pubblicata il 17 Gennaio 2008. L'autore, nabukodonosor, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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caro Paolo , caro DM, c’è una stanchezza palpabile nelle vostre parole , e scoraggiamento fortissimo .
Non avete scritto per altro motivo – almeno questo credo – che per essere ascoltati da qualcuno , come un sasso lanciato nello stagno del mondo lascia le sue tracce , le sue increspature.
Quando si è nel buio di un momento non si pensa che possa esistere anche uno sprazzo di luce. La depressione , lo stress , la stanchezza spegne la speranza , e tutto sembra cupo e buio .
Non sto qui a dire che la vita è bella , assolutamente no . Però potrebbe esser un’avventura che val pena di affrontare . Ma abbiamo bisogno di persone intorno a noi che ci aiutino , e soprattutto lavorare su di noi perchè si rompa la dura scorza del pensiero negativo e del sentire solitario del dolore . Tendere la mano potrebbe essere il primo gesto di avvicinamento , provarci forse val la pena .
Vi sono vicina , vi abbraccio forte .
e da quando ero bambino che faccio pensieri di questo genere,eppure oggi ho superato i 30 anni e sono ankora qui,non ho piu’ i miei genitori,i miei pochi amici mi hanno abbandonato da un po’ di tempo (chi per matrimonio,chi per cambio residenza causa lavoro e chi semplicemente xche’ non voleva piu’ essermi amico),ho fatto molti lavori sin da adolescente,cercando di essere sempre autonomo economicamente,anni e anni di concorsi e colloqui,ma fin ad oggi non so’ cosa significa avere un posto di lavoro o percepire uno stipendio,quel che peggio provo invidia sapendo che ex-amici o conoscenti presenti ai miei stessi concorsi con un titolo di studio inferiore al mio,sono stati assunti. Sono anke 17 anni che provo ad esercitare una professione in ambito dello spettacolo (e’ una mia dote e ricevo sempre tanti complimenti), e sono 17 anni che puntualmente vengo tradito dalla stessa,addirittura ricevendo minacce,ingiurie e illusioni di poterci riuscire, mentre altri ci riescono,nella mia famiglia (cugini e parenti) hanno tutti una sistemazione anke chi e’ piu’ piccolo di me, quasi tutti sposati con figli,io sono l’unico della parentela senza una meta concreta, e per giunta vengo deriso,criticato e classificato come un nulla-facente. la vita fin’ora mi ha solo illuso,su ogni cosa che mi butto a fare con grande caparbieta’, dopo poco tempo mi viene sbattuta la porta in faccia e mi ritrovo al punto di partenza,mi e’ stata tolta la casa,vivo nella mia auto (un regalo di mia madre ora defunta) (xche’ nn posso permettermi un affitto) per sopravvivere uso la testa,come sfamarmi,curare l’igiene della mia persona,sfruttare la tecnologia (come la rete in questo momento in WIreless libera)…e da un po’ di mesi che non guadagno neppure 1 Euro…cerco di vendere qualcosa per ricavare un po’ di soldi,vorrei anke vendere il mio sangue,ma nessuno me lo paga,se qualcuno sa come posso…..ho gia’ tutto quello che mi serve per togliermi la vita….ma ho anke tanta voglia di tentare di migliorarla…
sono giorni che misento sempre più solo, non per tutto quello che mi è successo, perchè forse mi volevano aiutare, ma quando è finita è finita, dentro di me sono in una forte crisi sistenzialistica, sono sempre più solo, dentro non mirimangono che rimpianti, a cui non posso fare niente, penso e credo che in parte sia colpa mia, nella vita ho fatto degli sbagli a cui non so più rimediare, gli antidepressivi non ti aiutano, quando una persona non riesce più ad accettarsi credo che ormai la fine sia inevitabile, vorrei solo qualsiasi cosa succeda in futuro, che queta lettera sia da esempio per gli altri che la vita è il bene più prezioso, ma quando si fallisce negli scopi della vita allora e tempo di andarsene, avevo solo un pò di dignità adesso neanche quella,io non credo più in niente, penso e vedo me stesso come in un cimitero dove ci sono tante facce, e penso che li ci sia anche la mia.
ho 18 anni e non condanno i suicidi,anzi li capisco..io spero di morire,vorrei tanto addormentarmi e non svegliarmi più..Cosa abbiamo creato?un mondo terribile,1 società orrenda..Io non so viverci qui,non so cosa fare,vogliosolo andarmene via..per sempre
caro dm, caro giuseppe , cari tutti ,
trovo strano che ci si parli attraverso questo strumento perchè è come lanciare un’urlo dinanzi ad una montagna , soltanto l’eco può risponderci , e ripeterà solo le nostre parole .
La solitudine ,l’assenza di contatti con una realtà tangibile fatta di voci , di sguardi , di incontri ingigantisce il senso di vuoto , e l’inutilità che avvertiamo talvolta diventa un baratro profondo .
Parlare è necessario , comunicare i propri dolori , i propri pensieri è fondamentale .
La realtà che viviamo – è innegabile – molto spesso è difficile, ci stritola, ci soffoca.
Ma perchè rinunciare a parlarne ? se non è possibile farlo con un amico , un parente, ci sono persone che sono disponibili all’ascolto , che sanno accogliere anche i silenzi , che hanno cura del nostro dolore.
Parlo dei centri di Telefono Amico o di Voce Amica.
Fidarsi di qualcuno è il primo passo per uscire dal proprio isolamento per sentirsi accolti per quel he si è , non per il modello a cui vorremmo assomigliare .
io ne ho tratto giovamento .
“ogni grande cammino inizia con un piccolo passo ”
Un abbraccio a tutti voi .
L’anno scorso ho provato “seriamente” ma mi sono ritrovato prima al pronto soccorso e poi in un clinica psichiatrica con tutte le porte e le finestre chiuse, senza nulla di personale a parte la biancheria intima, costretto ad assumere farmaci. La compassione di chi mi veniva a trovare era palpabile e non sono mai riuscito a vincere la vergogna. Ho sempre continuato a pensarci intensamente e spero di riuscire presto ma il senso di responsabilità verso mio figlio adolescente ed il terrore di “fallire” e di trovarmi nuovamente in quella clinica, sino ad ora hanno prevalso. Rileggo queste poche righe e mi sembra che il tono sia pacato cosi come è “sereno” l’atteggiamento che mi sforzo di mostrare a tutti, ma ho un vulcano dentro. Non so il motivo per cui ho scritto, forse è un semplice “urlo”, uno sfogo di questo momento e dovrei chiedere scusa. Psicologo e psichiatra non stanno funzionando evidentemente.
cari suicidi e caro giuseppe che pensate che la morte sia meglio della vita mio fratello si è suicidato e sapete una cosa io ho cercato di suicidarmi e se avete visto ciò che ho visto io vorreste vivere invece di morire non direste così io c ho tentato il suicidio dopo la morte di mio fratello perchè quando l’ ho trovato agonizzante ho visto la sua espressione terrorizzata e mi diceva perchè l’ ho fatto e poi è spirato siete sicuri che andrete in un mondo migliore e che poi non ve ne pentirete io non ni sono suicidata me ne sono andata di casa ho incominciato a parlare con il telefono amici e a frequentare palestra e squadra di calcio con persone che hanno vissuto la mia stessa esperienza e ne sono uscita, quindi invece di morire pensate a vivere x voi stessi perchè voi siete persone uniche e speciali e se non vi volete bene agli altri non gliene frega vivete per voi stessi e vedrete che il mondo è vasto non siete più soli parlate tramite internet e troverete persone disposte ad aiutarvi mio fratello prima di morire si è pentito siete sicuri di voler fare lo stesso e poi non potete più tornare indietro.vivete per voi e amatevi perchè la vita è vostra e la vita può diventare una grande avventura se uscite fuori e incontrate gente che hanno sofferto come voi tramite internet organizzate gruppi di ascolto e vedetevi e ascoltatevi e nascerà una bella amicizia vedete che la vita sarà bella perchè grazie ai miei nuovi amici mi sono salvata.Da un’ amica
caro d.m, caro giuseppe e caro renzo io vorrei dire che io sono stata molto male perchè ho perso mio figlio che si è suicidato 7 anni fa e ancora mi chiedo il perchè ,comunque sia io ho trovato una spiegazione perchè io non ero un’ ottima madre, i sensi di colpa me li porto sempre dentro e mi chiedo se me ne avesse parlato prima, io vi dico di parlare parlatene non a psicologi che non capiscono ma a familiari e amici o a persone che hanno vissuto la stessa esperienza e se chi vi fa male è proprio una persona della vostra famiglia allontanatevi ,andatevene via da casa , o andate in chiesa trovate la fede e vedete che vi aiuterà, e troverete persone che vi diano la gioia di vivere ma per favore non fate come mio figlio, vi parla una madre che non ha salvato suo figlio e vivrà con il rimorso nel cuore per sempre. Cari dm, giuseppe e renzo rispondetemi grazie.
Cara Giulia, grazie delle parole di conforto e di speranza. Non riesco neppure ad immaginare cosa voglia dire perdere un figlio ed in questo modo. Mi viene spontaneo dire che se hai trovato il coraggio te di continuare dobbiamo trovarlo anche noi. Sei coraggiosa e ti invidio per la forza che hai, complimenti. Io ho perso mia moglie qualche anno fa e vivo “solo” per crescere mio figlio. Non ho più nessuno con cui parlare da quando ho tentato il suicidio o meglio da un po’ prima. Tutti scomparsi, presi giustamente dagli impegni e sicuramente spaventati. Di certo anche io non voglio compassione ed evito chi me la offre. Ho una angoscia dentro terribile che cresce con l’avvicinarsi delle feste di Natale. Mi spaventa. Scusate sempre Tutti per lo sfogo. r.
caro renzo
vivi per tuo figlio e pensa al natale come un momento in più che vivi con tuo figlio, io l’ ho perso aveva 15 anni e quindi posso capire benissimo il dolore trova la forza per tuo figlio io sono sola e adesso sto facendo volontariato, ciò mi aiuta moltissimo ma non mi toglie il rimorso.ti prego di dare tutto l’affetto che hai a tuo figlio e ti prego credimi che il suicidio non è la soluzione, perchè tuo figlio ha bisogno più che mai di te credimi io so che cosa signica essere sola al mondo e non lo auguro a nessuno, ma tu ricordati che hai un figlio e lui ti darà tutto l’amore di cui hai bisogno, e un giorno chissà anche dei nipotini te lo auguro.Tu non sei solo , hai la persona più importante della tua vita un figlio tienitelo stretto,credimi nient’altro conta. Ti auguro una vita felice.ciao