Eccomi qua dopo quasi 10 anni dall’ultima lettera, dall’ultimo tentativo, da quella decisione stramaledettamene non presa.
Quando ero entrato in discussione esternando il mio parere fui virtualmente linciato da capre ignoranti che inneggiavano la vita convincendomi, forse a desistere dalla migliore cosa che avrei fatto per il mio bene.
Risultato?
La stessa vita inutile di prima, con 10 anni in più e il peso di veder morire tra le braccia mia madre causa un tumore incurabile.
Lei avrebbe dovuto restare al mondo perché aveva voglia di vivere da vendere, mentre io se mi avessero dato 15 giorni di vita avrei festeggiato ad ostriche e champagne.
Dicono che vivere è un dono. La vita è bella. Ci vuole fortuna.
Io dico che che questo è il massimo della sfiga. altroché fortuna di essere vivo.
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Categorie: - Me stesso
Disastro,
difficilissimo dare riscontro al tuo scritto ma altrettanto difficile leggerlo e lasciarlo cadere nell’indifferenza.
Mi sarebbe piaciuto ripartire dalle risposte che hai ricevuto dieci anni fa e che non ho modo di ritrovare. Se non altro, per evitare di ripeterle…
Non mi resta che evidenziarti, nel modo più crudo, che la differenza sta, come tu stesso hai constatato per tua mamma, fra la voglia di vivere e la carenza, più o meno marcata, di questo importante stimolo istintivo.
Alcuni amano la vita comunque questa si presenti mentre altri in ogni minimo snodo in negativo trovano sofferenze quasi impossibili da superare.
Di recente ho letto che questa difficoltà deriva dal non aver accumulato in sé una sufficiente quantità d’amore per se stessi.
Non so se sia così e non ho parole che possano esserti d’aiuto. Posso soltanto testimoniarti, essendoci passata, che solo la mancanza di lucidità mentale, il totale senso d’inadeguatezza o la disperazione possono consentire atti estremi contro la propria permanenza in vita.
Carissimo, anch’io per varie ragioni ho avuto momenti di disperazione tali da sfiorare molto da vicino il togliermi la vita. Non l’ho fatto, ma non ti venderò la solita merce, abusata e ormai scaduta, del La vita è bella, è un dono ecc. Cerco di spiegarti come e perché sono arrivato, comunque, a non togliermela. Anzitutto so di persone che hanno tentato di uccidersi ma tale tentativo è fallito e loro si son trovati a rimanere in vita comunque, ma con l’aggiunta di una grave invalidità, conseguenza del tentativo fallito di autosopprimersi. Dunque, meglio tenersi la condizione attuale perché uno potrebbe arrivare a stare peggio. Inoltre, se è vero che ci sono circostanze che mi hanno fatto disperare – e ancora adesso, benché meno di prima, tali circostanze permangono – purtuttavia ho cercato di puntare su quelle cose – magari poche – che in qualche modo mi aiutavano – e mi aiutano – a svagarmi e a risentirmi un minimo a posto con me stesso. Nonostante tutto, è bello sedersi a tavola
Rossana
ad oggi è difficile prendere una posizione netta.
Il tempo mi darà la giusta via.
Per il resto concordo con te su quanto scritto.
E gustarsi un buon piatto. È bello accendere il lettore CD e ascoltare la musica che ti è sempre piaciuta. È bello, quando ci si ritrova la sera, salutare la propria moglie e le proprie figlie. Ed è triste pensare che queste cose, benché possano presentare delle imperfezioni, a un certo momento non potrai più farle perché, per tua scelta, non ci sarai più. La mia vita non è stata e a tutt’oggi non è facile, perché sono una persona cieca, dalla nascita, ho avuto una vita familiare e un’infanzia piuttosto movimentate e la famiglia che ho costruito mi ha riservato non poche delusioni. Ma ho un lavoro, non ho problemi di salute gravi che mi costringano a sofferenze immani e non mi trovo in Ucraina o in Palestina, sotto le bombe. Questi i motivi in base ai quali decido, nonostante tutto, di restare in vita. Questo vale per me: tu rifletti sulla tua situazione, che solo tu puoi conoscere, e valuta il da farsi nel modo più adeguato che ti riesca.
Disastro, se non te ne sei accorto, i miei due messaggi (2 e 4) avrebbero dovuto essere consecutivi ma il sistema vi ha frapposto il tuo in posizione 3, quindi, se il 4 ti sembra che inizi in modo incomprensibile, in realtà va agganciato al 2. Resta quanto ti ho espresso stamattina, unitamente a un sentito in bocca al lupo e a una cordiale stretta di mano.
Disastro,
grazie per il riscontro.
Buona sorte!
Se tu avessi voluto davvero ucciderti lo avresti già fatto, non penserai mica che ti avrebbero dissuaso “quattro capre ignoranti” che scrivono su un forum?
Il tuo problema non è il volerti togliere la vita, ma il non riuscire a trovarle un senso. Sappi che non lo puoi trovare in persone, cose, situazioni. Non lo puoi trovare in nessun fattore “esterno”. Quel senso che riempirà quel grande vuoto che senti dentro, potrai trovarlo solo DENTRO DI TE, nella tua anima, nel tuo Sé superiore.
Se non ci riuscirai in questa vita forse ci riuscirai nella prossima. Eh sì, perché devi sapere che anche se ti ammazzi, tanto poi rinasci un’ altra volta, in un altro corpo, ma con le stesse prove da affrontare che ti si sono presentate in questa esistenza e che non hai superato.
Quindi tanto vale sbrogliarsela ora non credi?