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Lettera pubblicata il 6 Giugno 2015. L'autore ha condiviso 12 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore biancabianca.
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bianca
io avevo messo precedentemente dei soldi da parte lavorando come donna delle pulizie in un ufficio assicurativo della mia città; con quelli mi sono pagata il viaggio. dopodichè, mi sono cercata un lavoro stagionale in una zona di mare. L’ ho trovato, e con quello mi sono pagata inizialmente la mia permanenza in quel luogo; questo mi ha permesso il distacco. Fortunatamente allora le circostanze economiche ti permettevano più cose e potevi ancora trovare lavoro con una certa facilità. Ma devo anche dire che io mi sciroppavo allegramente e senza batter ciglio 12 ore filate in un chiosco di piadine ( dalle cinque del pomeriggio alle cinque del mattino ). Oltre all’ iniziale lavoretto stagionale che mi ero trovata per “finanziare la mia fuga”, in seguito ho anche avuto modo di svolgere anche altre professioni: per esempio tempo dopo conseguii la patente D e venni assunta da una società di servizi come autista di autobus. Purtroppo i turni erano pazzeschi ( 11 ore complessive di guida al giorno compreso il sabato ). e comunque dovetti andarmene anche perchè tempo dopo ebbi un brutto incidente di macchina insieme a una mia amica, e per sei mesi non potei usare la gamba sinistra.
Quando uno si trova nella necessità di andare a vivere da solo, non posso dire che queste situazioni siano semplici da risolvere, ma il modo lo si trova secondo me. certo, devi essere molto adattabile, sopratutto all’ inizio.
Io in un modo o in un altro ho sempre cercato di essere finanziariamente indipendente, proprio perchè come dici tu volevo evitare di sposarmi per convenienza ( come fanno molte altre ) e di passare dalla sudditanza al “padre padrone” a quella del “marito padrone”. Ad oggi ti posso dire che sono soddisfatta della mia scelta, pur con tutti i problemi e i grattacapi che mi ha comportato. LA LIBERTA’ NON HA PREZZO, e non c’è difficoltà materiale che giustifichi l’ assoggettazione a qualcosa o a qualcuno. opinione personale, ovviamente..
“a parità di genitori patologici, si hanno modalità diverse, e noi stesse siamo diverse e quindi un nucleo interiore tuo, ti ha permesso di..!”
ognuno di noi bianca è un individuo a sè, non siamo tutti uguali. quindi, di fronte a situazioni simili, ognuno reagirà in una diversa maniera. inoltre, ognuno di noi ha una diversa scala di valori e di principi per cui nella vita farà certe scelte piuttosto che altre. anche in questo senso parlavo di “adattabilità”. Tutto sta a stabilire quale sia la cosa più importante PER TE: per me, come ti ripeto, era il raggiungimento della piena libertà e dell’ indipendenza personale, e questo ovviamente comporta l’ abbandono di “terreni sicuri” per l’ ignoto ( qualche volta anche “l’ azzardato” ). ma sono scelte che presuppongono un certo temperamento, che non appartiene a tutti. ecco perchè molti altri preferiscono subìre il monopolio genitoriale e restarsene in famiglia, pur magari avendo situazioni ancora più pesanti della mia. quello che oggi penalizza di più, secondo me, non è l’ intelligenza, anzi! ma l’ avere convinzioni personali molto ferme e radicate e che non si è disposti a rivedere, in caso di necessità. e la società odierna quanto il mondo attuale del lavoro, purtroppo ti costringono a rimetterti costantemente in discussione perchè tu possa “spuntarla”.
Io ancora oggi non potrei mai vivere con mia madre ( mio padre purtroppo non c’è più ) perchè sarebbe uno scontro continuo per via della visione opposta che abbiamo delle cose. A sentire lei, quando era ragazza mi sarebbe dovuto succedere qualcosa ogni volta che mettevo il naso fuori di casa. Non si poteva vivere in quel modo! Ora lei vive in ristrettezze e non potrebbe permettersi di mantenere una figlia 40enne. Cerca di aiutarmi come può, ma di più non può fare. per me, la serenità e la calma interiore sono un obiettivo primario, e vivendo con lei, per tutte le situazioni che ho descritto, stare tranquilla non mi sarebbe possibile. ma se per altri la situazione è differente, nulla da dire. l’ importante è che ognuno si senta bene nel “vestito che indossa”. e intorno a me vedo moltissima gente infelice e alienata perchè non conduce la vita CHE VORREBBE VERAMENTE.
Per quanto riguarda il supporto di uno psicologo, dovresti anzitutto trovarne uno SERIO e COMPETENTE ( cosa non facile.. ), e comunque non so quanto possa esserti di aiuto, se in CONCRETO ti senti incastrata in una situazione che non ti fa star bene.
Tao
grazie per il tuo apprezzamento
cia
Biancabianca,
mi dispiace che l’appoggio psicologico non abbia funzionato. in effetti, non è affatto facile incocciare la persona giusta, che deve avere molti più requisiti di una semplice corretta professionalità. temo occorra anche qualche sintonia di fondo, difficile da trovare in quel contesto come in tutti gli altri.
se non hai risorse o coraggio di lasciare casa, cosa che si dovrebbe fare dopo la maturità, non puoi che cercare altre strade, innanzitutto per raggiungere un minimo di serenità. da questa può derivare un modo meno tormentato di affrontare il tuo maggior cruccio, anche se mi sa che il vederlo disciolto possa derivare più dalla buona sorte che da tutto il resto.
Mancó la fortuna, non il valore. Da una frase di un’importante battaglia replico di nuovo in merito. Si Rossana, é la buona sorte che deve scendere in campo..io ho fatto e faccio tutto il possibile ma ci vuole il di piú..quel di piú, che fa la differenza sempre.
Biancabianca,
è indubbio che la salute, la sorte e l’ambiente di nascita facciano la loro più che buona parte nel contesto di una vita.
ci sono stati inventori che hanno precorso i tempi, senza essere apprezzati e sono morti quasi sconosciuti, mentre chi ha portato avanti le loro idee, anche soltanto cento anni dopo, ha poi raccolto tutti gli onori, incidendo il suo nome nella storia dell’umanità.
artisti validissimi sono stati disprezzati, come lo fu anche Van Gogh alla sua epoca, mentre altri, molto meno meritevoli, hanno avuto una vita colma di riconoscimenti e di momentanea gloria, per poi sparire subito dopo la morte, inghiottiti dal nulla.
anche se molto può dipendere da noi, non tutto è nelle nostre capacità. la casualità degli incontri determina spesso il futuro sentimentale di gran parte degli innamoramenti e dei successivi grandi amori…
secondo me, per poter riconoscere chi attraversa il nostro cammino bisogna però riuscire a tenere sempre aperti non solo gli occhi ma anche la capacità di accogliere, dedicando un sorriso a tutti, sia a chi lo merita che a chi potrebbe non esserne degno.
non ti perdere d’animo!
“La vita non è trovare te stesso. La vita è creare te stesso.”
G. B. Shaw
Biancabianca,
come di certo ben sai, si può affermare tutto e il contrario di tutto. nessuno ha la verità in tasca e nessuno, a meno di lavorare di fantasia, può costruire castelli con fuscelli di paglia.
prima di ambire a grandi ideali, più che apprezzabili, si dovrebbe essere consapevoli del patrimonio di base di cui si dispone (un seme di bambù o una ghianda di quercia?). guardare agli altri e vivere di confronti è la strada maestra per rendersi infelici.
per fortuna è data a ognuno la libertà di scelta e la capacità di distinguere per sé stesso, in tutti i contesti, incluso quello che riguarda l’amore.
G.B. Show pero dimentica che per agire bisogna prima essere
Non menla sento di credere che G.B. Show non abbia tenuto conto che si debba già essere per diventare qualcosa di più. Un niente non puó diventare qualcos’altro.