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Stuprata a 18 anni dal ginecologo o sedicente tale

di stuprata
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Lettera pubblicata il 28 Dicembre 2007. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 71 commenti

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  1. 51
    non so che dire -

    Quando circoli per strada con una gonna sta a te evitare le discretissime griglie che fanno vedere a chi sta sotto le tue gambe con tanto di mutande.Non so se i musulmani permettono queste cose per strada,forse loro lo prevedono,ma da noi se dici qualcosa ti dicono ridendo perchè hai paura di farti vedere e che non sai stare in mezzo agli altri.Sta a te non metterti mai una gonna,se lo fai però non sei considerata una donna vera ma una complessata.Aggiungo al repertorio di molestie e ingiustizie ivi denunciate che quando ho fatto la visita col medico del lavoro per la legge 626/94,come dovere legale/disciplinare e non per mia istanza,mi trovai il dottore senza la dottoressa.Nulla di intimo,ma io nè nessun altro sapeva in precedenza in cosa doveva consistere la visita,nessuna convocazione scritta per non avere responsabilità.Eravamo tutti agitati,chiedevamo ai primi passati cosa si faceva.La stessa legge prevede 15 min di pausa per il vdt e l’esposizione nei corridori del testo,la pausa te la vietano i capi e per mesi non sapevo nulla perchè non c’era esposto nulla.Neanche i sindacati intervengono.Stando a noi donne dovremmo capire che le femministe che non denunciano tutte queste prodezze o lo fanno solo apparentemente sono grandissime str….,nemiche delle donne più degli altri che hanno dimostrato il loro massimo intervento di fronte alle talebane.

  2. 52
    Isis -

    Da come la vedi allora non ci si deve fidare di nessuno “stuprata”…camperemmo tutti sempre all allerta non ci sarebbero più contatti umani perchè…sono pericolosi..tutto freddo tutto artificile….
    NOn mi pare una buona visione della vita..
    Stavo pensando all opzione da te suggerita, della visita robotizzata…mah…ora le visite non te le fanno più a mano ma tramite ecografia transvaginale…ti dirò meglio le mani che l inserimento di uno pseudofallo ingellato….in versione robotizzata alla ginecologa..metti un braccio meccanico..ma tanto chi lo programma, chi gli da comandi è un uomo o una donna, per cui va a sapere che ti fa…tanto peggio perchè sei veramente sola..
    non è rifugendo i contatti unmani che risolvi la questione..più che altro è sensibilizzando la popolazione, istruendo i dottori e le dottoresse e punendo pesantemente i rei..controllando..
    Ma siamo da punto a capo se uno non si fida non va avanti..io la visita dalla ginecologa la faccio una volta l anno mica tutti i mesi salvo malattie…che poi onestamente la sto cambiando con un uomo molto più sensibile ed educato..
    Se tu non ti fidi del prossimo tuo a causa di ciò che tu hai percepito come uno stupro (così non ti giudico)…il problema ha due soluzioni ho cambi il mondo o cambi tu..lo so lo so sembro cattiva ma insomma io altra soluzione non la trovo, tu?
    Vorresti veramenti comparti separati e tutto il resto…non mi sembra una visione della vita tanto felice…

  3. 53
    Isis -

    Una domanda..ma tocca sempre agli altri dirvi le cose? ma voi che vi lamentate tanto che non vi hanno avvertite..chiedere no?
    Non voglio criticare, voglio solo fare presente che se le cose non vengono dette non è detto che non si possano sapere, informandosi..si può sapere ogni cosa…se non ci avete pensato non vorrei pensare che voi attendiate che tutto giri intorno a voi
    E’ un discorso generico

  4. 54
    non so che dire -

    A 18 anni come eravamo tutte quante?Una soluzione potrebbe essere anche quella di tenere sotto controllo i livelli ormonali del dottore per riscontrare qualche squilibrio che incide sul comportamento.Una visita robotizzata potrebbe essere mettersi da sè il mouse sulla pancia in una stanza da soli,senza nessuno che ti guarda,ti spoglia,ti dà gli ordini.

  5. 55
    Isis -

    e si il male sono gli altri..non sempre è così
    in risposta a “non so che dire”
    non so te a 18 anni come eri messa..io sono sempre stata una che le cose se le procurava da sola, sono sempre stata una che non dipendeva dai suoi genitori,una ribelle se vuoi..infatti parlavo generalmente..fine della mia risposta a te.

    Mio pensiero indipendente alla tua risposta
    Avere 18 anni non è un alibi, averne 14 magari si e non mi dire che non c’è differenza…io non sono stata vittima del pensiero che finchè si sta con i genitori si è bambini..si può crescere se si vuole, da soli, se non ci si riesce si chiede aiuto, no che, non si chiede aiuto, non si cresce, ma ci si lamenta sempre
    e non è riferito in modo particolare a nessuno.

    Per questo ora specifico quando rispondo e quando parlo senza dover rispondere non perchè penso che voi siate sceme ma per essere chiara e non dare adito a fraintendimenti.

  6. 56
    non so che dire -

    Se a 18 anni fossimo già pienamente responsabili delle nostre azioni ci siamo mai chiesti perchè a scuola i genitori dei 18enni vengono a parlare per sapere dei figli?All’università non è così,i genitori non c’entrano nulla perchè i figli sono maggiorenni e gestiscono tutto da sè.FOrse è lo studiare che fa maturare più tardi e ti fa dipendere dai genitori a causa del mancato stipendio,comunque la scuola superiore a fino alla fine ti tratta come un minorenne.

  7. 57
    Isis -

    per non so che dire
    Ma lo vedi che non vuoi capire, io non parlo di istituzioni parlo delle persone,
    come ci si sente maturi per guidare e non per documentarsi…
    ci si sente maturi per fare quello che si vuole ma poi quando viene il momento di fare i maturi eccoci qua… non lo siamo piu..
    io sono sempre stata coerente tant è che i miei si sono sempre fidati di me, dandomi anche incarichi di responsabilità a 16 anni forse per questo non vi capisco…
    forse sono io la sbagliata perchè son cresciuta con dei valori di maturità e coscienza gia dall adolescenza, o perchè la mia vita non morbida ( se leggi in giro capisci che per me è sempre stata in salita)mi ha forgiato diversamente da voi

  8. 58
    Isis -

    Ovviamente il post precedente non è riferito agli stupri

    per quanto riguarda le visite al lavoro…mi sfugge una cosa
    Ma quando si è assunti non si fa la visita preassunzione, quelle sul lavoro sono identiche sempllici verifiche dello stato di salute, non mi sembra che abbiano a che fare con le molestie di stuprata e con le toccatine delle altre
    non estremizziamo le sciocchezze

  9. 59
    ChiaraMente -

    Stuprata, tu hai ragione da vendere, ma il mio discorso è che se tu avessi chiesto l’infermiera e l’avessi pretesa dubito che avrebbero potuto negartela, e se ci fosse stata l’infermiera dubito che il medico osservato fosse “disattento”, e il fatto che tu non conosca i tuoi diritti come vedi non ti impedisce di riconoscerli istintivamente quando ti vengono negati. Tu sapevi dentro di te in quel momento che sis tava compiendo una pratica non lineare ma l’hai accettata. Forse ce l’hai più con te stessa per non aver avuto la forza di reagire al sopruso lì per lì anzichè sopportare per lamentare dopo? In fondo, per quanto capisco che tu conosca tua madre meglio di me, non credo che a 18 anni si corra il rischio di essere ammazzate perchè si rifiuta una visita senza una donna. Io feci la prima visita a 11 anni per una inspiegabile irritazione e ricordo che dissi chiaro a mia madre che o mi portava da una donna o mi ci portava da morta. Poi vedi te. Chi pecora si fa lupo lo mangia. Purtroppo.

  10. 60
    non so che dire -

    La visita di preassunzione è stata recentemente abolita per gli uffici pubblici in alcune regioni.Capisco come possa sfuggire questo particolare perchè nemmeno io lo sapevo fino a qualche tempo fa.Non equiparo assolutamente la visita 626/94 ai casi qui descritti,io l’ho fatta e non ho avuto alcuna molestia,ma giuro di fronte a isis e chiaramente che colleghi più che adulti che vollero,con sacrosanta ragione,la convocazione scritta con descrizione della visita NON L’EBBERO NEANCHE A GRIDARE.E’ il concetto di fondo che dà fastidio,un diritto sacrosanto calpestato.Un altro esempio:per i casi di accessi sopra descritti mi sono sollevata a reclamare,dopo numerosi ordini di servizio impostimi disciplinarmente ho ottenuto di cambiare area,ho scritto lettere,reclamato.Ho ottenuto,ma sono stata isolata da tutti i colleghi,mi hanno reso la vita dura,mi hanno boicottato in tutti i sensi.Questa non è tutela dei propri diritti,io sul lavoro mi sento sempre dire che devo smetterla di farmi valere se voglio il quieto vivere.Le minacce velate e gli ostruzionismi sono realtà quotidiana.La pacca sul c… l’ho avuta dopo numerosi rimproveri alle colleghe maniache per dimostrarmi che ci devo stare,mi hanno sempre messo di fronte al fatto compiuto.Isis e Chiaramente:come ci sareste rimaste di fronte ad una pacca imposta e al successivo rimprovero del direttore perchè hai osato dire alla collega che non si deve permettere?Mi pare che voi due,sia per indole sia per l’ambiente in cui siete cresciute,abbiate avuto fin dall’adolescenza un’autonomia e una maturità superiore alla media,ma chiunque dev’essere tutelato,anche chi non si ribella.Se un domani saremo noi madri e le nostre figlie non si fidassero di noi per non incorrere nelle esperienze di stuprata come ci rimarremmo?Se finissimo un giorno in coma e ci risvegliassimo già praticate da chissà quale dottore o infermiere cosa varrebbe sentirsi dire’fai valere i tuoi diritti’?Chi vuole colpirti lo fa quando sei indifesa e non quando sai e puoi difenderti.

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