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Sono una stupida ragazza innamorata di un bastardo

di Lucy16
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 26 Agosto 2012. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 121 commenti

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  1. 91
    acquainbocca -

    …che appunto trascende il nostro raziocinio e la nostra corporeità. Qui mi fermo perché’ come tu stesso hai detto non possiamo trovare un accordo se sconfiniamo sul piano teologico.
    Sono pienamente d’accordo sul fatto che il sesso non debba avere connotazioni ne’ negative ne’ positive, in quanto trattasi di istinto primordiale connaturato nel nostro essere vivi. Sarai però d’accordo con me che in una coppia è’ necessario che tali istinti siano convogliati e vissuti in modo maturo ed esclusivo nell’ambito di questa relazione perché pochi sono propensi ad accettare la cosiddetta “coppia aperta” dove ognuno fa sesso con chi gli pare per assecondare il proprio istinto naturale. Ad un certo punto interviene quindi la volontà di limitare la propria libertà ( di riproduzione della specie) per dedicare all’ unica persona scelta , in virtù’ di una compatibilità fisica ed intellettuale riconosciuta, il proprio Amore ( che dovrebbe essere incondizionato) e le proprie energie sessuali. Questo aspetto che giustamente tu hai definito in altri post “divino” è’ quello che dovrebbe far sì che superiamo il nostro egoismo e riconosciamo è’ bello e piacevole donarsi reciprocamente all’altro/a. Questa è’ la teoria… nella pratica per quanto mi riguarda, comincio ad essere un po’ preoccupata di aggirarmi in questo periodo con tutti questi ormoni a fior di pelle e spero di riuscire a ricanalizzarli nella giusta direzione cercando di ripristinare un’intesa intellettuale con mio marito a quanto pare oggi carente. Tuttavia per ora un po’ di ormoni me li voglio tenere per i miei giochini fantasiosi, talvolta azzardati.

  2. 92
    Golem -

    Acquatonica.
    La tua preoccupazione è in realtá la constatazione di quanto siamo spesso sconosciuti a noi stessi. Lo siamo proporzionalmente a quante domande ci poniamo rispetto a quello che vogliamo a “crediamo” di volere.
    Noi agiamo mossi dalle spinte vitali che ci muovono verso la realizzazioni di bisogni che ci riconoscano come “entitá”, e utilizziamo “esperienze” acquisite o trasmesseci da soggetti che riteniamo come “autorità”. I primi dei quali sono stati i nostri genitori. La loro attenzione nei nostri confronti ci dava la sicurezza di “essere”. Quindi il loro amore verso di noi ci dava il senso del nostro valore, ma fondamentalmente serviva ad assicurarci la vita fisica. Capisci quindi perchè dietro un riconoscimento affettivo adulto si cela ancora una necessità ancestrale legata alla sopravvivenza. Come dire che noi non esistiamo se qualcuno non ci vede esistere.
    Noi ci orientiamo nelle noste scelte attraverso comportamenti quasi pavloviani, che attingono ad esperienze emotive pregresse rielaborate da quella famosa cultura morale perchè venga riconosciuta dall’ambito sociale nella quale si manifesta.
    Tutto questo sottintende che moltissimi di noi in mancanza di esperienze dirette tendono ad utilizzare nelle proprie scelte i cosiddetti comportamenti imitativi. Un esempio banale è quello che puoi osservare se entri in una sala riunioni o un aula magna vuota. Il primo che dovesse entravi sceglierà un posto, ma quelli che lo seguiranno tenderanno a seguirne il comportamento e si siederanno non lontani dal primo, ritenendo inconsciamente quella collocazione come “buona” per motivi che non conoscono ma che devono esserci, per forza.
    Lo stesso facciamo per tutte le nostre scelte. Ed essendo queste per antonomasia sempre nuove esperienze, (il bivio è sempre diverso) ricorriamo a stereotipi, luoghi comuni o imitando scelte altrui che riteniamo giuste per quel caso.
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  3. 93
    Golem -

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    L’acquisizione di tante esperienze dovute alla crescita e l’auspicabile arricchimento culturale (o l’ impoverimento sottoculturale) rimettono in discussione scelte pregresse con tutte le possibili conseguenze che possiamo immaginare. Ma certi imprinting restano intatti, e parametrano certe soddisfazioni a quella prima esperienza. Ecco perché molte donne spesso non escono dal loop bovariano dell’illusoria ricerca di un amore sconfinato che, come dicesti brillantemente tu una volta, potrà solo avere una soluzione asintotica e mai finita. Perché le esperienze non sono riproducibili se non come ASPETTATIVA.
    Se dovessimo riferirci sempre a questa metodologia fisio-psicologica per le nostre decisioni, in ragione di quella “crescita” esperenziali dovremmo riconoscere che quelle scelte presto o tardi segneranno il passo. Ma per riconoscere ciò dovremmo già sapere che nel caso dei sentimenti amorosi – o quello che riteniamo tali- l’indicazione “emotivo ormonale” è il miglior alleato del fallimento, se non verrà riconosciuto come un dolce inganno che serve a quei reconditi scopi naturale, e che l’amore nasce DOPO che quelle istanze saranno state INEVITABILMENTE “secolarizzate” dalla realtà, da parte di ENTRAMBE i protagonisti della relazione, cosa che credo non sia avvenuta nella tua relazione, quanto non lo era nella mia, seppure per ragioni differenti.
    Credo comprenderai che se non si riesce ad afferrare che esiste un OLTRE nelle relazioni, che bisogna VOLERE, le alternative saranno solo due: una ricerca “esterna” bovariana, o una “interna” salliana o similare alla tua e a mille altre analighe.
    Il passo OLTRE si fa scegliendo “l’Amore” come progetto, non facendoci scegliere dall’amore. Capito cosa significano maiuscolo e minuscolo no?
    Leggerai di Alice nel libro di De Botton e mi dirai se non ti riconosci. Tu come altre milioni di donne. Sally in testa.
    Poi sempre di De Botton leggiti “Le consolazioni della Filosofia”.

  4. 94
    rossana -

    Acqua,
    “dubbio spontaneo che può’ nascere nel momento in cui un bisogno emotivo o affettivo non è’ adeguatamente soddisfatto” – PER ME il seme che porta all’evasione con la fantasia sta lì, ed è l’attuale rapporto di coppia che dovresti forse prendere in attenta considerazione per primo, in autonomia e serenità, per evitare di restare nel tempo incastrata in un’ambigua sospensione, a mezza strada fra quello che hai in casa e quello che immagini di poter trovare altrove. una visione probabilmente troppo semplice e troppo pragmatica per la complessità di sfaccettature che caratterizzano il tuo temperamento.

    è però un vero peccato che il secondo uomo non voglia accordarti la possibilità di approfondire la sua conoscenza, cosa che ti sarebbe di certo di grande aiuto nell’abbreviare i tempi di approfondimento della situazione.

    spero ci terrai informati su come prosegue o in futuro come avrà modo di concludersi questo tuo vivificante percorso, con il sincero augurio che tu ne possa trarre tutto il bene che desideri.

    buona serata!

  5. 95
    Acquarella -

    Golem, purtroppo non tutti sanno cosa desiderano a priori, poiché alcune aspettative si modificano e si adattano a seconda delle esperienze vissute. Io sono sempre stata molto indecisa nelle mie scelte, ma sempre costante nella decisione finale: ovvero una volta imboccata una strada , l’ho sempre percorsa fino in fondo, aggirando, talvolta con fatica, ostacoli e ripensamenti e puntando dritta all’obbiettivo. Ciò non costituisce necessariamente un’attitudine positiva in quanto potrebbe essere sintomo di una mia incapacità di accettare un errore o un fallimento a discapito della mia felicità interiore.
    L’equilibrio tra volontà e fatalità , anche sul piano sentimentale, mi ha sempre affascinato dal momento che la prima implica fatica e forza del soggetto che la esercita, la seconda invece, quando positiva, offre su un piatto d’argento opportunità facili e piacevoli sorprese al soggetto che le riceve passivamente, tanto che, a volte, viene la tentazione di immaginare che l’evento atteso sia accaduto grazie all’intensità del proprio desiderio che avvenisse, quando invece è spesso la volontà che lo determina.
    La tua spiegazione scientifica sulla persistenza di imprinting che influenzano la valutazione delle esperienze presenti e passate è’ convincente ed è forse questa incapacità di rinunciare alla credenza che una soddisfazione passata si possa rivivere tal quale che crea una trappola dalla quale si può’ uscire solo attuando un comportamento maturo. Io come ti ho già detto più’ volte, sono assolutamente convinta e d’ accordo con te che l ‘ Amore nasca dalla volontà di costruire un progetto comune e che debba oltrepassare il semplice istinto spontaneo emotivo. Ciò’ che mi preoccupa è’ che nonostante razionalmente io VOGLIA andare oltre , in certi momenti non ne ho la forza e quindi mi lascio cullare da queste illusorie fantasie che sono assolutamente platoniche e che mi concedono una gratificazione solo temporanea e non appagante.

  6. 96
    Acquarella -

    Sally, prima della sua catarsi, era inconsapevole di questo e quindi “innocente”, tanto che, quando ha capito l’equivoco, ha saputo e voluto superare l’ostacolo andando oltre.
    Io, invece, essendone pienamente consapevole sono “colpevole” di non volere o non riuscire ( per debolezza momentanea? immaturità emotiva?) a rinunciare a questa suggestione, pur ammettendo che si tratta di un comportamento infantile che crea dipendenza ed e’ controproducente se non controllato. Spero che le letture che mi hai consigliato abbiano un effetto terapeutico. Dovrei procurarmi una sorta di sigaretta elettronica che permetta di dosare la nicotina-suggestione diminuendone gradualmente la quantità’ fino ad eliminarla del tutto.
    Rossana, grazie per il tuo consiglio: certamente tale naturale propensione all’evasione è esponenzialmente accentuata dal fatto che il mio rapporto reale non fornisce al momento adeguate risposte ai bisogni affettivi. Probabilmente dovrei concentrarmi su quello che non sta andando per il verso giusto con mio marito e cercare di riavvicinarmi a lui. Nel frattempo, vorrei tanto che l’Altro mi concedesse un incontro per conoscerlo e sfatare il mito, ma temo che non succederà. Mi vergogno a ricontattarlo : lui mi ha già chiaramente liquidato (essendo io Acqua) quando gli avevo chiesto (con una certa insistenza) se potevamo vederlci, dicendomi anche che oltre ad averlo imbarazzato( e secondo me anche spaventato) , avevo trascurato il fatto che lui potesse essere ” sentimentalmente impegnato” e che questo incontro lo riteneva una mancanza di rispetto nei confronti della sua partner, oltre che un inutile e forse dannosa forzatura nei miei confronti, vista la mia situazione emotiva. Pensandoci il suo ragionamento fila. Ciò nonostante, tuttora, spero ( inutilmente) che cambi idea o che accada una situazione fortuita che me lo faccia incontrare anche solo per una volta. Vi terrò’ aggiornati, Grazie e a presto.

  7. 97
    Golem -

    Aguademarso.
    Non credo che tu potrai mai fare a meno della tua vivace fantasia, lo si capisce da tanti dettagli che trasmetti nei tuoi scritti, il primo sono le divertenti variazioni sul tema del tuo nick, che la dicono lunga sulla tua capacità creativa. Infatti mi chiedo se non sei architetto anche tu, perchè sono caratteristiche che ritrovo in me come in altri colleghi con una vena artistica spiccata.
    Agua, Sally ha dovuto usare uno “specchio” per vedere riflesse certe tendenze che si portava dietro da sempre si può dire, e che come ripeto era solo un rifugio per cercare di vivere un ideale romantico maturato nel periodo degli imprinting, e puoi giurarci che non è per niente facile vedere la realtà per quella che è e rinunciare a quei passatempi, che però alla lunga ti allontanano dai veri piaceri della vita.
    Come ho avuto modo di dirti non si può sapere se questa tua condizione sia la causa o l’effetto del tuo rapporto di coppia, ma è un problema che dovrai affrontare se non vuoi vivere una situazione schizofrenica con te stessa più che con tuo marito, che mi sorprende che non capisca.
    Sentire accentuare il desiderio attraverso il rifiuto è un’altra degli esiti di certe condizioni immaginifiche, che non fa che aumentare l’effetto che si sta subendo in chi come te o Sally ha la tendenza a fantasticare, ma lo è un po’ di tutti in realtà. E’ una caratteristica che per esempio Tolstoj ha utilizzato in Anna Karenina, tanto per restare in tema, dove lo scrittore non dà nessuna indicazione chiara sull’aspetto della protagonista, così che il lettore potrà crearsi l’immagine che preferisce dall’interpretazione soggettiva delle descrizioni delle sue vicende. Se ci pensi è esattamente quello che fai con quell’uomo, che non conosci in realtà, e che faceva l’inglesina con quel tarello.
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  8. 98
    Golem -

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    Come ho avuto modo di dire, noi agiamo molto di più attraverso il subconscio che non la ragione, anche se crediamo il contrario, ragione che attiene in fondo ad una “conquista” recente tutto sommato, e che deve farsi largo tra le mille istanze “vitali” che sono dentro di noi da prima che divenissimo umani, e delle quali tutto sommato stiamo studiando le dinamiche solo da Freud in poi. Niente sotto l’aspetto evoluzionistico, ma è bene sapere che siamo più condizionabili di quello che pensiamo.
    Ti affascinano le situazioni alla “sliding door”, si era capito, ma se rifletti sono ipotesi che non si potranno mai provare, solo immaginare, e l’immaginazione arriva con facilità dove si vuole, ma non “tocca nulla”, e mai lo farà. La tua è una creazione artistica onirica, che ogni tanto nella tua galleria personale vai a rivedere per provare quelle emozioni che ti fanno sentire viva. In realtà hai bisogno di innamorarti o lo sei già, dell’amore, condizione che altro non è che l’effetto di quel cocktail di umori endocrini, istinti, imprinting e cultura di cui tutti siamo fatti. Quando “beviamo” quel cocktail ne sentiamo il piacevole sapore e gli effetti euforizzanti, ma non riusciamo più a distinguere i vari ingredienti che lo compongono, per farlo ci vorrebbe una fredda analisi chimico-fisica, quello che abbiamo fatto io e lei, ma tu vuoi farla? Probabilmente il tuo problema è più serio ma più semplice nello stesso tempo e dorme a fianco a te.
    Ciao.

    P.S. Posso sapere in che città vivi?

  9. 99
    tiracqualpropriomulino -

    Purtroppo non ho mai fatto fruttare adeguatamente la vena creativa che molti mi dicono che possiedo con la scusa che non ne ho il tempo. Vedermo in futuro.
    Non sono un architetto anche perche’ solitamente chi fa questo mestiere, oltre ad avere doti artistiche, e’ solitamente dotato di senso di grande precisione, propensione all’ ordine e chiarezza-linearita’ di idee.
    I live in Romeo & Juliet’s town. A dopo per la mia riflessione serale-notturna su quanto hai scritto.

  10. 100
    H2O+HCl -

    Quello che vorrei è che il livello della suggestione rientrasse a come era prima di 4 mesi fa, quando se ne stava tranquillo nel subconscio senza creare grossi problemi ed effetti fisiologici secondari, ma facendo qualche rara comparsa di notte, sfuggente e rarefatto, durante la fase R.E.M.
    Un’autoanalisi chimico-fisica molto profonda della mia situazione credo di averla già compiuta (anche grazie ai vostri spunti di riflessione di cui vi ringrazio) . Penso che non ci sia molto altro da mettere in luce. C’ è’ molto da migliorare nel rapporto con mio marito che assai raramente dorme a fianco a me ( lui dice perché il suo posto viene spesso usurpato da qualche figlio e non ha tutti i torti, ma a me sembra che il motivo principale sia che preferisca guardarsi la TV sul divano o starsene a giocherellare con lo smartphone). Qualche volta scendo io a ” fargli compagnia”, ma spesso sono stanca e negli ultimi tempi preferisco scrivere qui, a causa del risveglio e dell’interferenza della mia dolceamara ossessione interiore che mi tormenta da qualche mese. Anche se riuscirò prima o poi a farmela passare ( magari sostituendola con altre) e a rimettere la testa a posto, i miei problemi di coppia rimarranno e so per riaffrontarli ho bisogno di recuperare energie ed elevarmi ad un livello superiore di tolleranza. Alcuni tentativi di riavvicinamento che ho fatto non hanno dato grandi risultati: anzi spesso lui è’ intollerante nei miei confronti e si spazientisce per attitudini e comportamenti che ho sempre avuto e che non credo di poter migliorare essendo parte del mio carattere, come se li avesse scoperti adesso…

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