Oggi penso che fare del male per il proprio bene sia diventata una cosa normale. Ci siamo lasciati condizionare dagli eventi che ci circondano che non sappiamo a che livello ci siamo ridotti. Siamo persone senza cuore, invece che unirci per combattere il male che ci circonda ci siamo fatti battere mettendoci l’uno contro l’altro. Costa tanto fare del bene? a me non pare. Costa tanto aiutare chi è in difficoltà? a me non pare. Perché non la smettiamo di farci del male con le nostre stesse mani? Anche se saremo in pochi scopriremo un modo nuovo e migliore di vivere la vita e stare con chi amiamo e abbiamo accanto. Sono stufo del male quotidiano, della cattiveria gratuita che si subisce, sono stufo che la brava gente va a fondo e subisce come il peggior dei Fantozzi solo perché basano la loro vita sulla semplicità e sulla verità. Scrivo questo perché ogni volta cerco di non essere come chi mi ha fatto del male e d’imparare il contrario di quanto ho visto fare. Ma pare non servire a nulla. È più sangue che ho versato che gioia che ho provato. Non ci sto a questa vita che premia i disonesti e i cattivi piuttosto chi ha animo e sensibilità.
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Categorie: - Me stesso - Riflessioni
C’è individualismo. E ce ne è veramente tanto. Ognuno coltiva il proprio orticello e se, per salvarlo, è necessario dar fuoco a quello del vicino, lo si fa. Si è schiavi della sfiducia e della paura. Non si crede più in nulla.
Io è da tempo che sto cercando una strada diversa, una vita diversa. Sono stanca di dovermi guardare sempre le spalle, di non aver fiducia in nessuno, di esser giudicata spesso fessa. Cerco un angolo di pace, e di serenità.
Mi viene in mente il cohousing, i villaggi solidali, le comunità…basati sulla fiducia, dove tutto viene messo al centro e condiviso in base a possibilità e necessità. Dove tutto è basato su condivisione e fiducia. Dove si tende la mano, e c’è spazio per un abbraccio e dove non si pensa ad emergere segando le gambe altrui.
Se non sbaglio, penso di ricordarmi di te. Dei tempi in cui c’era anche Davide che scriveva. Solo che non sono certa di ricordami bene, nè d’altronde so se tu ti ricordi e se ce l’hai ancora con me 🙁
(sempre se sei la persona che io intendo)
Nonostante questo, capisco bene il contenuto di questo sfogo. A me il mondo a giorni fa piangere. Al di là dei miei guai personali, quando mi ritrovo a riflettere su quanta distruzione c’è dentro e intorno a un po’ tutti, ecco che mi dispiaccio intensamente. Nel mio piccolo provo a fare quello che vorrei gli altri facessero per me, poi realizzo che in realtà molte volte quando tendi una mano vieni solo frainteso, a volte anche maltrattato. Non mi riconosco nella società in cui vivo e la società in cui vivo non mi riconosce. Mi sento un’orfana, il brutto anatroccolo. Non è vittimismo, è solo constatare ciò che è. E’ dire “Io vado avanti, ma non posso che farlo per la mia strada, da sola”. Sogno la solitudine, perché ritrovo continuamente la freddezza, o la falsità. Per me spesso è più cullante una bella fantasia, un libro, un film, una passeggiata con la musica alle orecchie di quanto spesso non sia la presenza umana.
* ps. non sono “dreamer”, non vorrei si confondessero i nick, io sono la The Dreamer che si firmava così anche anni fa…
ciao
Ciao The dreamer…curioso che abbiamo risposto in due e fra l’altro con nick molto simili….”non posso che fare la mia strada da sola”…è quel che spesso mi ripeto anche io….e anche io mi cullo in libri, musica, parchi verdi di solitudine…e animali…ho perso interesse per le persone, o meglio, ne ho sempre meno. Sono disillusa. Nonostante io abbia un compagno che adoro, è difficile fargli capire quel vuoto e quella percezione che ho del mondo esterno.
Ciao. Si mi ricordo di te,non ti ho dimenticata e io sono quella persona lì che tu sai. In effetti,riconoscendoti, sono rimasto spiazzato nel vedere che mi avevi scritto. Ho aspettato prima di risponderti perchè immaginavo che tu,se m’avevi riconosciuto,avresti deciso di riallontanarti. Si,sono Simone e credimi risentendoti mi risale la vergogna di quel giorno che io non ho dimenticato. Dove tutto,per mia colpa mia,è finito. Ora che mi hai scritto sappi che voglio chiederti perdono per il modo crudele e vergognoso con cui mi sono comportato. Ero pentito a distanza di poco tempo per quella reazione che ebbi ma siccome ero certo (e ti comprendevo) che non ne volevi saper + di me mi sono chiuso in me e non mi sono fatto più sentire. Sappi che non voglio e cerco giustificazioni x quello che ho fatto. Ho scritto un altro post prima di questo ove mi scusavo anche se in maniera indiretta visto che non avevo + il tuo contatto anche con te. Se c’è una persona che dev’essere arrabbiata qui sei tu perchè t’ho illusa e ferita e tutto per colpa della mia smania di protagonismo che oggi ho riconosciuto e cercato di risolvere anche se devo fare ancora molto. La vita mi ha punito,sappilo,in questi anni che sono passati e volevo anche pulirmi la coscienza per gli sbagli che ho fatto compreso quello verso di te. Sono pentito e addolorato per il male che t’ho fatto,spero che tu mi perdonerai. Se lo farai sono felice,in caso contrario rispetto ogni tua scelta comprendendoti e augurandoti felciità e gioia in ogni cosa che la vita ti prospetterà. Ciao
Ciao,
adesso che mi hai accennato dell’altra lettera, ho letto.
Mi dispiace che tu ti sia portato addosso per così tanto tempo il senso di colpa. Almeno, mi dispiace per quanto riguarda la mia parte. Davvero, per me puoi liberartene tranquillamente. Nel senso che sì, è vero, mi è dispiaciuto e in quei giorni effettivamente ci sono rimasta male, più che altro perché non capivo la reazione rivedendo tutti i nostri bei discorsi. Ma forse sono stata anch’io troppo suscettibile e magari avrei dovuto imparare a tenere a freno la mia spontaneità. Quindi, se è per questo, anch’io ho la mia parte di scuse da farti. Anch’io comunque ho perso i contatti con tutti, forse era solo il destino, o forse sono io che non ci so fare, semplicemente. Però, davvero: non avere preoccupazioni di questo tipo.
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Dreamer: ti ho già incontrata qualche volta. Tant’è che ho iniziato a firmare “T.D.” onde evitare equivoci. Detto questo, non hai idea di quanto mi ritrovi nella tua frase “ho perso interesse per le persone, o meglio, ne ho sempre meno. Sono disillusa.” Anche per me è così, forse ancora peggio di te. Nel senso che, se tu bene o male riesci ancora ad aggrapparti alla speranza di contesti più puliti come ad esempio gli ecovillaggi di cui accennavi, io invece non riesco a credere più a niente. Ne ho viste tante di persone venire e poi andarsene, e non credo di essere una persona tanto str.. o fredda o così cattiva da meritarmi tutte le brutte esperienze. Poi, certo, dipende molto anche da come le vivi e di certo questo non mi ha aiutata mai. Il punto è che ormai la gente non solo mi ha disillusa, ma proprio mi infastidisce. Comunque sia, dicevo: io sogno la vita lontana dal viavai cittadino, sogno tanto la campagna, dove ritirarmi a coltivare un orticello e vivere a contatto con la natura, tra qualche animaletto e magari qualcuno che ogni tanto mi venga a trovare per il solo piacere di farlo. Nient’altro. So che a molti sembra utopistico, o strano. Ma io non riesco ad immaginarmi altro stile di vita per un’asociale come sono diventata io. Nonostante questo, non so come, credo ancora nell’Affetto e nell’Amore, quelli veri, ma forse quelli reciproci semplicemente appartengono ad un’altra vita. Per il resto, tutto quello a cui ambisco è la pace interiore. …. Ciao ragazzi
Vi lascio un sorriso : )
Non voglio ripercorrere sentieri già fatti o cercare sempre nel passato la dimostrazione di un mio limite che mi porto ad oggi ma nel 2010 ero tormentato (come oggi) e bisognoso d’attenzione e considerazione.
Purtroppo tanta gente non apprezza critiche o osservazioni su alcuni lati del loro carattere perchè una loro caratteristica che può essere fastidiosa per noi per loro,invece,è un loro punto (che ritengono tale) di forza e che non amano che venga messo in discussione.
Oggi nella mia vita poco è cambiato da allora se non io. Non ho lavoro (anzi me l’hanno pure fatto perdere ma questa è un altra storia) ma ho sperimentato su di me il male che anche io avevo fatto in passato,anche su di te. Ho capito la sofferenza che ha messo in risalto i miei sbagli che aspettavano solo d’essere risolti nel modo in cui potevo. Sono felice che nn sei arrabbiata e non devi condannare la tua spontaneità,è ciò che ci permette d’essere noi stessi nel bene e nel male. Chi non ha sentimenti resta radicato su una sua idea,chi li ha ha il coraggio di cambiare e vivere.
Mi dispiace se non ho saputo capirti e sono stata indelicata. Spero almeno che esserci salutati ti abbia aiutato ad alleggerire un po’ il peso dell’autocondanna, insomma togliti una persona dalla coscienza, occupati degli altri a cui senti di voler chiedere scusa, ma per quanto riguarda me stai sereno, è tutto ok. Spero che anche le altre persone non abbiano rancori.
Ti ringrazio per avermi perdonato e sappi che tu non hai nulla di cui accusarti. Ero io che non volevo guardare in faccia la realtà allora. Oggi l’ho dovuto fare e sopratutto per me. Sappi che da questo momento,se tu vuoi,io ci sono per qualsiasi cosa tu abbia bisogno,sono una persona più matura d’allora e consapevole dei propri limiti e difetti.
E’ gentile da parte tua, grazie 🙂 ma non merito tanta dedizione..
Non essere così cattiva e severa con te stessa.