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Lettera pubblicata il 12 Luglio 2011. L'autore ha condiviso 5 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore Willysss.
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La pedofilia è un reato, come l’assassinio è un reato. Con la tua, secondo me, solo apparentemente, logica, ma in realtà logica perversa, ossia in questo caso rovesciata, è come se tu stessi dicendo, poniamo a un conoscente o a un amico, che si confida con te: “Sai, ho impulsi omicidi. Vorrei insomma assassinare qualcuno, ecco. E ci penso notte e giorno, sai, e non so più come fare… Ho una gran voglia di ammazzare qualcuno… Avrei anche individuato chi… Non ce la faccio più…”. E tu, invece di accompagnarlo, magari, da qualcuno che lo curi, gli dici: “Ma non ti preoccupare, quello è un impulso, un pensiero, un tuo libero “orientamento”! Nulla di male, amico mio, è rispettabilissimo, sei solo diverso!”. E così quello va e ammazza, eh? D’altra parte ci era “orientato”, no?
Cioè: tu vorresti spostare l’attenzione dalla vittima di pedofilia, quindi agli effetti di un reato, al pedofilo che sarebbe vittima, lui, di una (fantasiosa? mediatica?) persecuzione? Se mi dici che chi è pedofilo, semmai, è stato vittima a sua volta di un pedofilo, e deve essere curato, e il problema deve essere analizzato e studiato, mi va bene. Ma tu scrivi: “La pedofilia è un orientamento sessuale” (oibò, ti sfugge che sia un orientamento deviato? Malato? Che deve essere curato? Che, in certo senso, “uccide”?)
L’orientamento sessuale, libero, di chiunque, deve essere rispettato. Ma (piccolo particolare) non c’entra nulla con quello che tu chiami “l’orientamento sessuale” di un adulto verso un minore. Si tratta di “orientamento sessuale” fra adulti (e fino a quando entrambi consenzienti, visto che anche lo stupro di un adulto è un reato), mi spiego? Non ci DEVE essere NESSUN orientamento sessuale di un adulto verso un minore: punto. Perché? Perché un bambino è un essere ancora in via di sviluppo, non ancora perfettamente in grado, se tu permetti, di decidere, guarda un po’, del SUO orientamento sessuale, specie se in rapporto al TUO.
Poi, veramente, basta, con i Greci, che iniziavano i giovinetti… Uno. Siamo in Italia nel 2011, guarda un po’… L’Africa? Ma siamo in Italia. Due, di nuovo. Ma poi: ti rendi conto tu che mi parli del giovinetto di 17 anni di Antica Grecia, di che cosa significano delle sevizie su un bimbo di DUE anni?
Considero molto gravi le cose che hai scritto.
Questa poi: “Io non sono ne a favore ne contro i pedofili: dico solo che nessuno deve essere perseguitato per le sue diversità”.
Be’, sai, a un certo punto conta poco che TU non sia né a favore né contro. A me personalmente fa schifo che uno affermi questo, ma comunque non c’entra nemmeno, di nuovo, l’essere “perseguitati” per una diversità. Qui, se tu permetti, il perseguitato è il bambino (in caso sia vittima appunto di pedofilia). E qui, se tu permetti, il pedofilo, in caso, è non perseguitato, ma casomai perseguito: dalla legge. Se è pedofilo… Poi, chiaro, dovrà essere anche curato.
Con la differenza che un omosessuale ha rapporti con altre persone consenzienti, mentre il pedofilo ha rapporti con bambini non consenzienti o che il più delle volte neanche capiscono cosa stia succedendo, lasciando traumi irreversibili nelle loro menti, per questo è un reato e, anche se come dici tu non lo è, dovrebbe esserlo..perchè è al pari della violenza sessuale. O anche quella è un orientamento sessuale?
quello che ha scritto sto messaggio le streghe ce le ha nel cervello per non dire altro!! e spero vivamente che tu volessi fare una provocazione, altrimenti spero che la polizia postale di inizi a curare, perchè secondo me sei veramente malato!
perchè solo un pedofilo o un malato di mente può venirci a raccontare la storiella delle streghe per dire che abusare di un bambino è quasi normale visto che i greci si facevano i ragazzini! che rabbia vorrei mandarti proprio a quel paese con parole diverse ma sarei censurato.
Salve,
vedo con piacere che si stanno delineando le vostre idee in merito ai pedofili. Solo che state commettendo alcune errori di fondo.
colAm’s – dici che il partito pedofilo olandese (ora chiuso aveva il sostegno dei radicali. Non ne sono informato ma te la do per buona anche perchè ricordo che nel 1998 a Roma i radicali fecero un convegno: “Pedofilia & Internet” dichiarandosi contro alcune norme della recente legge 269 appena approvata. Di cui in questo spazio non posso dilungarmi. Ma credo che nel sito dei radicali troverai gli atti di quel convegno. Mi spiace che tu non sia d’accordo con me. Ma io non cerco sostegno alle mie idee, faccio SEMPLICEMENTE notare che oggigiorno sulla pedofilia e il pedofilo si fa un allarmismo mediatico troppo accentuato che, secondo me, nasconde altri intenti…Poi che si possa essere a favore della pedofilia o contro è altra cosa.
Per comenius:
ti ribadisco che in Italia non ci sono strutture di assistenza per pedofili. Idem anche dopo l’arresto: ai tossicodipendenti viene proposta l’alternativa della Comunità terapeutica, ai pedofili no. E qui si entra nel paradosso che spero di spiegarti: se il pedofilo, come viene comunemente creduto, è un malato, non dovrebbe essere messo in carcere perchè un malato lo si cura e non lo si incarcera. Se, viceversa, lo si ritiene un delinquente che astutamente adesca i minori e li violenta, è giusto che vada in carcere ma non è giusto però definirlo malato. Insomma: o è un malato che deve stare in clinica e non in carcere, o è un delinquente, ok: ma si smetta di chiamarlo “malato”. Bisogna sciogliere questo nodo. Non so che alternative dirti. Finche la sanità in Italia non considererà la pedofilia una malattia da curare non si può dare lo staus giuridico di “malato” al pedofilo.
Clarissa dici: “La pedofilia è un reato, come l’assassinio è un reato.” Allora: come già ho detto: “la pedofilia in Italia NON ha lo status di reato. La legge condanna solo le violenze sessuali agite. Poi sbagli perchè sovrapponi una pulsione a una azione che sono due cose diverse. L’esempio dell’assassino che vorrebbe uccidere non è calzante in quanto il desiderio di uccidere è un impulso che può nascere da tanti fattori; la pedofilia -come l’omosessualità- ha radici diverse. Non è un impulso, è una tendenza. Anche un pedofilo può dire: “io mi scoperei il primo bambino che passa” ma dire una cosa è un conto, agire è tutt’altra faccenda. Poi ti confermo che un orientamento sessuale ha varie facce. E anche se la nostra morale condanna questo orientamento, non di meno esiste anche verso i minori. Tu dici che chiunque deve essere rispettato, e allora perchè un pedofilo che non fa nulla di male non è rispettato? Un appunto: un bambino non è vittima di pedofilia ma di violenza
Noway
sicuramente un rapporto sessuale con un minore di 14 anni è discutibile. Ma che il minore sia sempre inconsapevole non lo credo. ma questo non toglie comunque che esista una campagna di allarmismo smisurata sui pedofili.
Scrivi:
@sicuramente un rapporto sessuale con un minore di 14 anni è discutibile. Ma che il minore sia sempre inconsapevole non lo credo.@
La questione non è che ne sia consapevole o meno. Il minore non ha gli strumenti per accettare o rifiutare un rapporto di quel tipo. Come ti dicevo prima, c’è un’asimmetria di potere ENORME tra un adulto e un bambino. Se non convieni su questo fatto, non capisco dove tu voglia arrivare, se non a giustificare gli atti sessuali su minori.
Spesso i bambini abusati si accorgono SOLO DOPO che quel che hanno subito è una violenza, e che quel tipo di attenzioni erano una VIOLENZA ai loro danni. Riportano sentimenti di vergogna e dio sa soltanto con quali ricordi dovranno andare avanti per tutta la loro vita.
Poi scrivi:
@se il pedofilo, come viene comunemente creduto, è un malato, non dovrebbe essere messo in carcere perchè un malato lo si cura e non lo si incarcera. Se, viceversa, lo si ritiene un delinquente che astutamente adesca i minori e li violenta, è giusto che vada in carcere ma non è giusto però definirlo malato. Insomma: o è un malato che deve stare in clinica e non in carcere, o è un delinquente, ok: ma si smetta di chiamarlo “malato”. Bisogna sciogliere questo nodo.@
Sono assolutamente d’accordo. Personalmente penso che il pedofilo non sia un malato. Definirlo così è troppo comodo, perchè in qualche modo viene “giustificato” per quel che fa. E’ una persona attratta dai bambini, come ci sono persone attratte da altre persone dello stesso sesso. Ci sta. Ma il nodo, per come la vedo io, è: come fa allora, se non può “vivere” appieno il suo orientamento, visto che, grazie al cielo, questo va contro la legge e la morale?
Un numero, veramente. Stasera non ho tempo, ma se mi gira, se avrò voglia di sprecare tempo, ritornerò domani… Per adesso dico solo a chi legge una cosa. Quest’uomo afferma, più o meno, che se uno è, poniamo, un TENNISTA, sarà TENNISTA quando gioca a TENNIS. Ma quando esce dal campo non è più un TENNISTA, pur avendo, effettivamente, la “tendenza”, la grandissima passione, di giocare a tennis, tutte le volte (ha una passione…) che può. Nota bene: sostituire la parola TENNISTA con PEDOFILO, la parola TENNIS con PEDOFILIA.
Cerchero’ di rimAnere nella dialettica ..
Uno dei problemi e’ che, di fatto ma anche per legge, sotto ai 18 non si e’ responsabili tant’e’ che i genitori sono tutori dei minorenni, ed inoltre non si puo’ votare, segno che si considera che le capacita’ di giudizio e discernimento dei minorenni sono insufficenti.
Consequenza logica: un minorenne, per farla semplice diciamo anche uno/a sotto i 16 anni, grosso modo e’ incapace di intendere e volere. Infatti chi ha un tutore in tarda eta’ e’ anche egli incApace di decidere.
Consequenza logica: non puo’ esistere la nozione di rapporto consenziente con un minorenne.
Consequenza logica: qualsiasi rapporto con un minorenne e’ assimilabile ad uno stupro.
Consequenza logica: i pedofili diciamo “in pectore” sono assimilabili a dei stupratori “in pectore”
Con una differenza: pornografia di finte brutalita’ tra adulti puo’ esistere, pornografia pedofila, per le ragioni qui sopra elencate, no.
Willysss (a proposito, tu conosci uno dei significati della parola “willy” in inglese, vero? O è un – “diabolico”? – caso?), ti considero un provocatore, che vuole fare confusione anziché chiarezza, a dispetto di quello che vorrebbe far sembrare.
La tua iniziale (provocatoria, e volutamente AMBIGUA – come i tuoi successivi interventi) lettera voleva dimostrare: l’ignoranza (degli altri) sull’argomento PEDOFILIA, l’errato affrontare l’argomento da parte dei media, la creazione di pregiudizi (il “mostro”) verso il “diverso”, la condanna della società (che siamo IO, TU, NOI, non sempre e solo LORO, GLI ALTRI) che non farebbe niente… Eccetera. Con paragoni abbastanza ridicoli con le “streghe” che si sono avvicendate nel corso dei secoli (meraviglioso il paragone con gli Ebrei e l’Olocausto… Fra l’altro, se vogliamo essere, per dir così, un po’ più completi, bisognerebbe dire che nell’Olocausto stavano dentro, oltre agli Ebrei, gli omosessuali, gli “zingari” – lo metto fra virgolette perché bisognerebbe chiarire ancora oggi per bene chi e cosa sarebbero gli “zingari”, nonché i malati di vario tipo, i disabili, eccetera… E… Naturalmente, i malati di mente… Poi, per essere sempre un po’ più completi bisognerebbe premettere, nella lettera, che tutti questi – Ebrei, omosessuali, disabili, “zingari”, malati di mente ecc. – sono ancora ATTUALMENTE oggetto di discriminazione, eh? Ma questo sarebbe un altro lunghissimo capitolo, ne convengo, restiamo pure alle “vittime-pedofili”…).
Allora, TU (società) che criticavi la “società” che non fa nulla, e/o fa confusione: hai fatto esattamente la stessa cosa.
Se vuoi spiegare che cosa sia, per bene (se conosci VERAMENTE l’argomento: da un punto di vista o giuridico, o psichiatrico, o professionale, o almeno, personale… Cosa che tu non hai specificato, in NIENTE) la pedofilia devi partire dallo spiegare che cosa significhi veramente un vocabolo. Poi devi spiegare ATTUALMENTE che cosa significa per la MAGGIORANZA delle persone (uso comune del vocabolo): quindi devi sgomberare il campo da possibilissimi, anzi, inevitabili malintesi (e tu proprio questo, nei fatti, hai dimostrato di VOLERE: scatenare inevitabili malintesi, per poter dimostrare la teoria che avevi nella capoccia; e aggiungo che, paradossalmente, il PREGIUDIZIO verso gli altri, lo avevi tu per primo).
Poi. Dopo aver sgomberato il campo da possibilissimi (nel tuo caso, ripeto: inevitabili) malintesi, giudizi&pregiudizi verso te in persona, avresti dovuto/potuto fare una tua critica (seria) alle cose che non funzionano, facendo, se possibile, infine, delle proposte.
Tutto questo non lo hai fatto.
Non hai fatto assolutamente nulla di positivo, in quanto hai poggiato l’inizio del tuo discorso, della tua tesi, su basi (tue) di pregiudizio verso l’altro. Tu sapevi perfettamente, infatti, che nella assoluta maggioranza delle persone il termine PEDOFILIA significa una cosa e una cosa soltanto: essere un molestatore di bambini, DI FATTO, punto.
Quindi: continua pure a CAVILLARE, e a far finta di spiegare (ORA, in ritardo…) agli altri di che cosa sia la pedofilia e di chi siano i pedofili – e con i dovuti DISTINGUO: una parte dei pedofili, avresti dovuto dire, ad esempio – ma sapendo di farlo su basi (tue) errate, perché, ripeto, non hai sgomberato il campo, tu, ALL’INIZIO, dai pregiudizi.
Hai presentato il PEDOFILO, in generale, come una vittima: vittima del sistema, della società, dei pregiudizi, ripeto, senza spiegare bene, tu per primo, distinguere, chiarire, alla base, a partire dall’etimologia del vocabolo: il suo significato in origine.
Ti ricordo, poi, qualche altra piccola cosa…: che al momento, per fare altri esempi, le carceri italiane scoppiano di carcerati, sai? Che sono sia italiani sia stranieri.
Pensi che dentro alle carceri, in questo preciso momento, non vi siano “vittime” della nostra società?
Pensi che assassini, poniamo, che sono a fare carcere duro, non abbiano anche loro “problemi mentali” e non siano affatto, al momento, curati? Quelle “cure” che tu reclami per i pedofili non le hanno, molto spesso, al momento, i bambini con problemi (disabilità, disturbi fisici di vario tipo, disagio sociale ecc.) e tantissimi altri.
E’ evidente che si dovrebbe fare di più. Ma noi, noi nel piccolo, già potremmo fare una cosa: un po’ di chiarezza (se si conosce bene l’argomento). E non certo la stai facendo tu: questo è poco, ma sicuro.
Pensi che, per fare un esempio, un immigrato, di qualsiasi nazionalità egli sia, che è giunto qui, disperato, senza cibo né un posto dove dormire, non sia stato, in qualche modo, spinto dalla “società” (che non lo aiutava, anzi lo respingeva, con forza) a compiere qualche reato almeno per sopravvivere?
Oppure, in caso, a reagire, in maniera violenta, magari uccidendo qualcuno, dopo sfruttamento, botte, tribolazioni e tribolazioni e ancora tribolazioni?
A questi, dopo la fame, la paura, i disagi, la disperazione, e infine il carcere, chi li aiuta?
So perfettamente che l’intenzione, il pensiero (per esempio l’intenzione di uccidere qualcuno) non sia la stessa cosa che compiere un atto. L’esempio che io ho fatto l’ho fatto per evidenziare un tuo atteggiamento di fronte a un problema: se io conosco qualcuno che mi parla di un suo problema (poniamo l’impulso, la tentazione ecc., a uccidere) io gli suggerisco, per cominciare, di curarsi: ossia di rivolgere la sua attenzione verso lui stesso e il suo preciso problema, in quel momento, che ai miei occhi, in quel momento, sembra il problema più grave, se permetti (la possibilità, cioè, per lui, di aggravare il suo problema, di fare qualcosa di terribile e irreparabile, e non per ultimo di fare qualcosa di terribile a un altro). Non credi?
Tu no: tu, con il tuo atteggiamento, sembri volergli dire, con una pacca sulla spalla: ma su con la vita, sei soltanto diverso! Non è colpa tua, è la società che ti discrimina! Ma tu, il mio esempio, lo avevi capito perfettamente…
Ma tu, il mio esempio, lo avevi capito perfettamente… E’ che, ripeto, vuoi far finta di non capire… Perché devi, vuoi, dimostrare la tua tesi, che, ripeto, poggia su basi errate. E da queste non può nascere nessuna discussione costruttiva.
Pensi che fossero “curati” bene (a differenza dei tuoi RIDISEGNATI NELLA TUA TESTA pedofili-vittime-quasi santi…), dei ragazzi incensurati, massacrati di botte e dopo morti in carcere?
Pensi che OGGI, dopo l’Olocausto, gli Ebrei, gli “zingari”, gli omosessuali, i malati di mente, i disabili, non siano discriminati? Ma davvero?
Ma di che stiamo a parlà, Willysss dei miei cojoni? Scusa, eh…
Per chi volesse partire proprio dalle basi dell’argomento, dalle quali si evincerà, come minimo, che lo stesso argomento di cui si parla non può essere trattato come quello che lo ha trattato qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Pedofilia