Salve, sono una ragazza e una mamma di 23anni di Roma. Volevo mandare un email al presidente Berlusconi ma non credo si possa fare, e comunque non sono riuscita a trovare niente per comunicare con lui in breve tempo. così ho deciso di scrivere questa lettera. Prima di avere il mio bimbo, un vero e proprio angelo, ero convinta che con il mio carattere testardo sarei riuscita a far avverare tutti i miei sogni. Poi ho scoperto di essere incinta, la paura era tanta, avevo 20anni, nessuna sicurezza per il futuro, ma la mia testa ed il mio cuore non hanno accettato l’idea di cancellare lo splendido “errore” così io ed il mio compagno abbiamo deciso di rimboccarci le maniche ed andare avanti. Sono passati 2anni, il mio compagno ancora non ha trovato un lavoro fisso, io non posso lavorare perché dovrei mettere il bimbo in un nido privato e tutti i miei sogni, pur avendo solo23anni!, sento di non riuscirli più a realizzare. Sono 2anni che faccio l’iscrizione per il nido comunale, mi hanno detto che se un genitore sta a casa può benissimo pensare al bimbo e quindi non avere diritto. La mia non è una scelta, è un OBBLIGO! Allora mi domando; perché mio figlio, io ed il mio compagno nati in Italia, italiani, non veniamo aiutati dal nostro Paese? Perché tanti stranieri, anche “furbetti” hanno più diritti di noi? Davvero non dovevo far riconoscere il mio bimbo al mio compagno per avere più diritti come ragazza madre? È UN INGIUSTIZIA! Non sono razzista e vorrei non dover fare paragoni ma questa è la realtà. La mia speranza è quella di non far mancare niente al mio bimbo e neanche a noi ma non posso pensare di dovermi sempre basare sulla speranza. Vorrei non poter pensare a volte a tutti i problemi che porta avere un bimbo così presto, vorrei che il mondo cambiasse e non ti facesse sentire in colpa per una scelta, una splendida scelta.
Altre lettere che potrebbero interessarti
Categorie: - Cittadini - Me stesso - Silvio Berlusconi
La penso come te.