L’eterna storia dell’ex. Non riuscire ad accettare lo status quo

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1. 11
   mary - 23 Febbraio 2009 01:44

   Mi ha lasciata di punto in bianco, dopo 6 anni meravigliosi, mi ha detto che vuole stare da solo, che con me non si sentiva se stesso doveva fingere vari comportamenti per evitare le mie paranoie, che è uscito molte volte con me anche malvolentieri per far stare bene me….ma chi te lo ha chiesto!!ora io ho terribili sensi di colpa…lui continua a chiamarmi una volta a settimana usciamo(io non lo chiamo mai), mi ha detto che se mi sta bene x adesso è così!!se non mi sta bene glielo devo dire e lui non mi cercherà più perchè rispetta la mia scelta…io non so che fare!non voglio essere io a scegliere di troncare definitivamente…perchè non lo fa lui???io sono follemente innamorata, ma mi sto distruggendo, non riesco ad odiarlo…e non so più che fare!!non riesco a non uscire con lui!!mi basta anche solo un ora a settimana…sono patetica lo so, ma non so proprio come uscirne!!vorrei tanto resettare il mio cervello e soprattutto il mio cuore, sapete dov’è il pulsante???

2. 12
   VeramenteDisperatissima - 23 Febbraio 2009 10:06

   eh beh.. al signorino piacciono le comodità…
   e lo sa benissimo che tu sei dipendente…

   ammazza che st…o, scusa eh.

   Usa il tuo amore come cella di decompressione,
   di modo di potersi salvare agli occhi di se stesso.

   Non so che dire, tu hai qualche alternativa
   se decidessi di mollarlo?

   Io non me la sento di consigliarti di lasciarlo perdere
   se questo vorrebbe dire, per te, soffrire troppo
   e in solitudie…

3. 13
   VeramenteDisperatissima - 23 Febbraio 2009 11:34

   inoltre anche il “mio” è partito
   qualche giorno fa.
   Io ho visto bene di evitare di chiamarlo,
   aspettando che si facesse vivo lui,
   giusto per evitare di fare la rompiballe.

   Che si deve fare, chiamare, non chiamare?

   in ogni caso non sono “nostri”,
   anche se ti capisco benissimo
   e anche io mi sono accontentata,
   e ancora mi accontento,
   delle briciole… ma proprio delle bricioline eh…

   E lui fa l’amico,
   ci mancherebbe solo che mi parlasse
   delle donne che gli piacciono…
   non so. Io posso solo marciare
   sul fatto che per ora non sembra troppo
   intraprendente con altre… ma è giusto?

   Inoltre ho perso le speranze
   che questo qui si renda conto di cosa perde.
   E immaginare che mi vede come io vedevo
   tanti altri prima di lui, mi stimola solo
   fortissimi istinti “omicidi”.

4. 14
   Romeo - 25 Ottobre 2011 13:17

   Purtroppo, da maschio, mi ritrovo nella stessa situazione ribaltata. Non so come sia andata a finire nel tuo/vostro caso ma io sono ancora in acque alte.

   Lei non vuole sapere di stare con me, dice che deve capire se stessa, sa che non posso essere un amico, e tentenna. Non si fa sentire poi dice che non vuole perdermi… e non sto a dilungarmi… è la stessa situazione a parti invertite, magari che dura da mesi e non da anni…

   Trovare il coraggio di lasciare, di mollare questi eterni bambini (o bambine) che credono di avere in mano giocattoli rotti da usare ogni tanto: è l’unica soluzione che vedo, e che c’è.
   In fondo noi cosa si prova verso di loro? E’ davvero il tanto blasonato “amore” il sentimento che ci pervade e ci muove?
   O non è forse un altro tipo di “emozione”, articolata in diverse componenti quali la paura della solitudine, il senso di sfida, il desiderio di non fallire dopo aver fatto degli investimenti, la paura del vuoto mentale che deriverebbe dal non avere qualcuno a cui pensare in maniera ossessiva, l’insicurezza, l’impossibilità di rivestire qualcuno con i nostri sogni e aspettative, …
   Tu dici che sei cambiata, che ora lo vedi meglio, che ora vedi lui… Non ci credo che non riesca a vedere anche quanto sia immaturo, indeciso, incapace di assumersi delle responsabilità… davvero vorresti una persona così per crescere i tuoi figli? Sarebbe affidabile nel momento del bisogno?
   Ovviamente giro a te queste domande che pongo per primo a me stesso.

   Penso che l’unica forza debba provenire da noi stessi, dal rispetto verso di noi e verso le nostre ambizioni che con persone di tal genere non possono certo vedersi realizzate.
   Sono essere immaturi e, forse, anche vendicativi perchè in fondo fanno scontare al mondo, ai deboli in questo caso, qualcosa di subìto, e nel mio caso so che è così… nel tuo non so…

   Sono in fondo disturbi più o meno patologici di personalità (nelle loro diverse forme) mascherati da apparente normalità; a volte (e direi anche purtroppo) si evidenziano solo nei rapporti stretti, e di un certo tipo.
   Lo sconforto deriva dalla nostra “sottomissione” e dalla continua incertezza e paura di ritrovare queste situazioni anche in altre future storie; questo ulteriore pensiero offre un contributo notevole a non lasciare la presente in nome di una nuova, diversa, ma che temiamo essere sostanzialmente identica sotto diverse forme.

   In bocca al lupo, spero tu abbia già risolto…

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