Caro direttore,
ho 50 anni, ma non li dimostro.
La vita mi ha messa a dura prova, ma continuo ad essere ottimista sul mio futuro.
Una convivenza di 14 anni con un uomo ed una figlia avuta da lui 12 anni fa.
Quattro anni fa, nel torrido anno 2003, il mio compagno si sente male.
La scoperta terribile: sieropositivo.
Non posso o forse posso descrivere il mio dolore, la mia grande delusione, la sofferrenza e l’angoscia che mi ha attanagliato lo stomaco per tanti lunghissimi giorni, fino a scoprire che la mia bambina stava bene e purtroppo io ero sieropositiva.
Sono passati 4 anni. I primi 2 anni ho vissuto con la rabbia verso la vita che si era permessa di farmi questo e la paura di morire da un momento all’altro. Come aveva potuto? Proprio a me che non avevo mai conosciuto neanche cosa fosse fumare!
Trascorsi i primi due anni senza morire, ho dovuto prendere coscienza che non sarei morta, ho capito che lo choc subito mi aveva fatto perdere 2 anni, e ho cominciato a tornare a vivere. Ti sembrera’ strano, ma oggi finalmente capisco che nonostante tutto io amo il mio compagno, che ho sposato, ma per riuscire a capire che lo amavo davvero, ho dovuto guardarmi molto dentro, altrimenti avrei fatto esplodere solo la rabbia verso di lui e verso il mondo intero.
Finalmente oggi, anche se è stata dura, so di essere migliore di ieri, so di essere me stessa, so cosa vuol dire amare e cosa vuol dire vivere davvero. Lavoro, sto bene, ho capito che non morirò nè oggi ne domani e che davanti a me ho una vita da vivere senza paura. Forse a volte ho ancora paura, ma chi non ha?
Quello che vorrei dirti, è che la vita, qualsiasi vita, vale la pena di esere vissuta: l’importante è imparare a sorridere e pensare sempre che c’è sempre futuro e che il futuro che ci aspetta è quello che noi stessi ci costruiamo. Grazie per aver letto questa mia.
Storia di vita
di
lunablu
Lettera pubblicata il 22 Novembre 2007. L'autore, lunablu, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
La lettera ha ricevuto finora 43 commenti
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Come fai ad averlo perdonato? A meno che lui non sia diventato siero positivo per un errore non commesso da lui, ma anche li per me sarebbe difficile. Devo dire che hai una gran forza d’animo già a riuscire a perdonare qualcuno, figuriamoci in questo caso. Mi piacerebbe avere la tua stessa forza. Quando qualcuno mi ferisce non riesco a perdonarlo, non riesco a non portargli rancore e non è una cosa bella, più che altro lo faccio per paura che quella persona mi ferisca nuovamente ed è l’unico modo per non soffrire più per lei
Lunablu,
la tua storia mi ha fatto commuovere.
credo che oggi la gente non riesca a dare il giusto valore alla propia vita. non è mai soddisfatta. cerca sempre di meglio. non si accontenta e soffre se non ottiene quello che vuole (che spesso è troppo!).
Penso che la vita sia davvero un dono. a ognuno di noi è dato viverla in modo diverso. Hai ragione, il futuro ce lo costruiamo noi stessi, per questo dovremmo avere ogni giono gli occhi aperti. dovremmo davvero essere sinceri con noi stessi e lottare per quello che ci rende felici.
Hai fatto bene a perdonare il tuo compagno. L’amore non esisterebbe se nemmeno riuscisse con la sua forza a perdonare una cosa simile. Ti stimo molto. Credo che con la tua esperienza potresti insegnare tanto alle persone che oggi non vivono ma sopravvivono. che si trascinano nella vita, quando invece possegono una cosa meravigliosa, qualcosa di unico e irripetibile. purtroppo questo concetto si sta perdendo e tutto si sta concentranto sulle cose futili, sull’esagerazione e sulla trasgressione, quando invece, a mio parere, la vera trasgressione sarebbe vivere davvero! amare, perdonare, sorridere, prendere gli altri per mano, sperare e lottare!
Ti auguro una vita splendida, ricca d’amore e meravigliosa!
mia cara sei una donna straordinaria che ama se stessa e che ha capito il senso della vita .Nonostante la grande delusione hai avuto la forza di combattere e hai messo a dura prova te stessa.La decisione che hai preso è una grande responsabilita’ e hai fatto la cosa piu’ giusta.
Mi sembra di capire che lui ti abbia tradita dopo la nascita di vostra figlia. Se è così io non l’avrei perdonato, nè per la superficialità con cui ha messo a repentaglio la mia salute, dal momento che non ha pensato neppure a tutelare quella quando mi ha tradita, nè per il tradimento in sè. Ci voleva tanto a usare almeno delle precauzioni? O meglio, col tempo forse avrei potuto anche perdonare. Ma per fare questo avrei dovuto stargli davvero molto lontano. E ribadisco molto e per molto tempo. Di certo avrebbe dimenticato l’idea di stare con me. Per il resto son altri discorsi.
rispondo a ChiaraMente.
Il mio compagno non mi ha mai tradto e questo lo so chiaramente.
Purtroppo quando 4 anni fa ho scoperto la sua malattia, ho scoperto che molti anni prima di incontrare me aveva avuto periodo turbolenti. All’età di 17 anni aveva preso strade e conoscenze sbagliate che lo avevano portato a fare uso di stupefacenti e fu allora che probabilmente restò contagiato. Tutto queto però io non l’ho mai saputo e lui non me lo ha mai detto. Non pensare che è stato facile per me. Ma credo che per il mio compagno deve essere stato terribile nascondere tutto questo con me e con nostra figlia. sono sicura che ha avuto paura di dirmelo, paura che non lo avrei più voluto vedere e paura di perdere la sua famiglia. e lui stava morendo 4 anni fa! se mi avesse detto la verità almeno quando stava male, l’avrei portato in una struttura adeguata e avremmo capito prima di cosa si trattava, invece è andato in coma, ha rischiato di morire, ma non ha detto nulla neanche allora. lo abbiamo preso per i capelli e sono riuscita a salvarlo. quando si è risvegliato, le sue spiegazioni sono state queste e cioè che aveva avuto paura e poi la scarsa conoscenza del problema quando lui lo aveva scoperto.Lui sa di aver sbagliato, ma vedi, non si può dar torto al fatto che aveva paura; ancora oggi esistono troppi pregiudizi in proposito e io che nella mia vita mi sono sempre comportata in modo corretto ho paura dei giudizi della gente e ho paura che se alcuni sapessero mi eviterebbero. è doloroso ma è la realtà che ancora viviamo. troppo complicato spiegare a gente anche ignorante nella materia che sono comunque una persona normale e che non posso fare del male a nessuno. c’è ancora troppa ignoranza e pregiudizio. grazie per avermi dato il tuo parere. lunablu
Chiedo scusa, ho capito aglio per cipolla.Quello che mi chiedo, però, è come mai – senza voler recriminare sulla tua scelta di tutto rispetto – lui nel corso del tempo non abbia mai acquisito la conoscenza del fatto che tale malattia è trasmissibile sessualmente e anche da madre in figlio durante la gestazione e non abbia mai avuto paura del fatto che forse anche voi avevate bisogno di cure senza saperlo ( lasciando perdere il fatto che 14 anni fa in realtà non c’era poi tutta questa ignoranza). Se per disgrazia anche tua figlia avesse contratto la malattia e il suo silenzio avesse arrecato danno alla salute della vostra bambina così come ne ha arrecato a lui -e come sai nei bambini il virus va più alla svelta – la penseresti allo stesso modo? Certo con i se e con i ma non si va da nessuna parte ma io al posto tuo non smetterei mai di chiedermi se ha pensato all’eventualità che forse col silenzio stava condannando due persone di cui una era sua figlia, e non ci credo che non sapesse che era più che possibile che anche la bambina avesse bisogno di cure, cosa che per fortuna così non è stata. Tutto ciò certamente non esclude il perdono se in questa direzione sei orientata ma a me personalmente renderebbe un pò in salita il continuare ad amarlo. Nella mia testa immagino che il tuo lui abbia letteralmente stravolto il suo modo di ragionare e abbia avuto una sorta di “conversione” a tutto tondo se poi vi siete sposati perchè davvero l’idea che un uomo a fianco a me taccia per paura sapendo che la vita di nostra figlia forse dipende dalle sue parole non mi darebbe molta affidabilità. Grazie comunque per questa tua incredibile e splendida testimonianza, che rende un pò di speranza a tutti quanti.
ciao ChiaraMente,
mi fa piacere confrontarmi con te, perchè ti sento come una persona che non usa mezzi termini. grazie per avermi risposto anche se non ho ben capito l’ultima parte del tuo commento quando parli della sua poca affidabilità.
so che è difficile capire e so che la mia vita è stata stravolta da quello che mi è successo, ma vedi la vita ci mette di fronte a delle scelte e dalle nostre scelte
dipende anche la vita di chi ci sta vicino. ho avuto un grande conflitto con me stessa per tanto tempo, ho consultato anche persone che si occupano di questi problemi e molte volte quando la ns mente non accetta determinate cose, le annulla e le rimuove. forse a lui è accaduto questo,tanti anni fa, e anche se non è giusto quello che mi è capitato, ho ritenuto più idoneo affrontare il problema anche se con grande sofferenza. io, per come sono fatta, non potrei mai comportarmi come lui con nessuna persona al mondo, ma non siamo fatti tutti allo stesso modo. o forse ho voluto dare per buona la sua versione dei fatti, proprio perchè sono convinta che non serve a niente distruggere, meglio creare qualcosa di buono prendendo solo il meglio dalle esperienze negative.
se un giorno però mi accorgessi che da parte sua non c’è stata buona fede, allora tutto cambierebbe e non sarei così tenera. se ti va di continuare a parlare ancora con me, ne sarò contenta.ciao. lunablu
sempre a ChiaraMente
dimenticavo di chiederti se anche tu hai una storia. è da poco che frequento questo posto e non so nulla di te, ciao. lunablu
Ciao lunablu, mi fa piacere trovare la tua risposta. Si, anche io ho la mia storia, ma essendo abbastanza “riservata”non mi va di parlarne così come invece sei riuscita a fare tu. Per la questione della poca affidabilità mi riferivo proprio a quello che hai così ben spiegato tu, al fatto che ha preferito rimuovere. Non so di preciso quando lui abbia saputo della malattia e di conseguenza per quanto tempo abbia nascosto la cosa, capisco cosa possa essergli accaduto dentro ( la negazione etc) ma quello che penserei costantemente è che di fronte a qualcosa di grande e di grave che dovesse ripresentarsi, facendo le corna, reagirebbe nella stessa maniera senza riuscire a pensare che certe cose riguardano anche chi gli sta a fianco perchè tacendogliele rischia di metterle nei guai. Lui non ha taciuto solo su una cosa che riguardava lui per paura di essere lasciato (comprensibile), ha taciuto su una cosa che avrebbe potuto portare molte conseguenze per gli altri e che solo per un caso fortuito o per divina provvidenza si sono evitate. Affidabilità significa che su quella persona devi poterci contare, invece hai rischiato di avere una figlia malata senza saperlo e senza volerlo ( e senza poterla curare dall’inizio) di contagiare qualcuno tu senza volere, di prenderti infezioni opportunistiche tu perchè con le difese immunitarie basse se il virus è attivo può succedere, e tutto senza sapere cosa stesse succedendo e senza poter nulla, e questo non perchè lui non te l’ha detto, ha pensato solo a sè stesso, al suo bisogno di avere una persona a fianco costi quello che costi. Avrebbe parlato se fossi stata tu o sua figlia ad avere un malore inspiegabile? Certo che si, vero? e quando? Ti sembra giusto tenere a sè una persona con l’inganno senza preoccuparsi del male fisico che forse gli si sta causando? Dov’era il senso di responsabilità, il rispetto? dov’era il bene che voleva a te e tua figlia? Preferiva morire piuttosto che parlare? Bello mettersi l’anima in pace così, e dopo tu ti saresti risposata e avresti fatto la catena di S.antonio con i contagi perche lui avesse il piacere di averti al suo capezzale e morire soddisfatto (perchè tanto la possibilità che la figlia fosse nata sieropositiva non lo ha sfiorato, lui era in collegamento con Dio e sapeva già tutto anche se ovviamente gli è sfuggito il dettaglio di te, che comunque stai bene e certamente guarirai, perchè è questo che ci si racconta). E io dovrei fidarmi di una persona che ragiona così? E va bene costruire qualcosa di buono ma non mi sembrano questi i presupposti, tanto più che per costruire bisogna essere in due e se lui continua a nascondere le cose costruirai solo un castello sulla sabbia, a meno che lui non abbia avuto, ripeto, una conversione talmente forte da essere un’altra persona. Te lo immagini lui che per sbaglio danneggia i freni della macchina e non ti dice niente per non farti arrabbiare, tu ti schianti e muori? Lui ha nascosto tutto sapendo che forse la figlia era contagiata.
2. Se poi vogliamo affrontare il discorso dei pregiudizi posso darti pienamente ragione, ma resta il fatto che una buona parte di essi derivano proprio dalle persone che danno motivo a questi pregiudizi di esistere, usando la gente. Non esistono solo i sieropositivi “bravi” e poverini, quelli che non farebbero male a nessuno e si nascondono per paura che gli si veda l’alone viola attorno, esistono anche quelli che pensano di non avere più niente da perdere e pensano che tutto gli sia dovuto perchè ora sono “malati” e sono loro le vittime della società. Tutti son cattivi e se loro ti portano a letto , senza preservativo, lo fanno perchè “tu non avresti capito”non li avresti voluti. Ma io dico: se so che una persona non verrebbe mai con me sapendo che ho questa malattia perchè ce la devo portare con l’inganno? Non ci vado e basta! Anzi, per come la penso io non ci vado due volte: primo perchè rispetto la sua volontà, e non la imbroglio, secondo perchè una persona che non mi vuole per quel motivo non la voglio io. E’ vero, con questa malattia hai subito il problema dei rapporti sessuali, non puoi più saltare di palo in frasca perchè o confidi a mezza città che sei sieropositivo (difficile) o usi il preservativo senza dir niente ma poi ti voglio vedere ogni volta che il partner vuole farti un rapporto orale o ti chiede di prendere la pillola e simili ( specie se lo rivedi un paio di volte o ti sembra che andiate d’accordo) perchè comunque non sei mai sereno con te stesso e tantomeno con l’altro. Credo che a volte, e specie nel tuo caso, più forte del “pregiudizio”è stata la paura del pregiusizio. Perchè ogni tanto le palle bisogna tirarle fuori.. Bisogna prendersi le proprie responsabilità, senza colpevolizzarsi d’accordo, sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. a un certo punto della vita bisogna prendere una posizione, il che non significa sbandierare ai quattro venti “sono questo e quello” ma fare per esempio delle scelte ragionate che salvaguardino la privacy del soggetto e tutelino i diritti degli altri. Non è facile, ma perchè certi ci pensano e altri no? Tu dici che non siamo tutti uguali e va bene, però secondo me se non ci fosse l’attenuante della “tragica”malattia e la si staccasse dal concetto di morte che non è più uso si ragionerebbe in termini più realistici. Tutto paga il fatto che uno sa di essere sieropositivo, e si prepara alla morte. E fa un mucchio di str…….Tanto devo morire! Ma per piacere, e poi non sanno neanche loro quello che vogliono e si dimenticano degli altri, presi come sono da sè stessi. Ed è normale, è giusto. Ma fino a un certo punto. Non è facile ma in certe cose ci vuole chiarezza. Soprattutto per fare quello che realmente si vuole. Per questo certe cose io non le voglio condannare in pieno o non capire o non perdonare, ma certamente non accettare, almeno per quello che mi è possibile. Il che non significa che io dica che non capisco anche la tua posizione, benchè io personalmente mi sarei incazz… per