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Lettera pubblicata il 3 Novembre 2005. L'autore ha condiviso 6 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore carlo madaro.
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”Sono entrato in esattoria a 22 anni, ed ho sempre obbedito agli ordini superiori.Ho seguito gli ordini di servizio sia verbali che scritti: e’ impensabile che la direzione generale non sapesse diqueste eventuali irregolarita’. Ero piu’ un dipendente che un pubblico ufficiale e non ho mai fatto nulla di miainziativa, avevo tutto l’interesse per riscuotere”. Nell’interrogatoruio davanti al giudice Monocratico ha chiamato in causa i vertici della banca F.Z., uno degli esattori di Bologna,attualmente imputato per falso insieme ad una trentina di colleghi per aver redatto nei primi anni ’90 verbali diirreperibilita’ di pignoramento, ritenuti dall’accusa falsamente negativi. F.Z., difeso dall’avv.Carlo Ugolini, ha sempre chiamato in causa la dirigenza della banca e oggi e’ statointerrogato per oltre due ore. ”Siamo stati sommersi da pratiche a cui non riuscivamo a fare fronte – ha spiegato – Nessuno mi ha mai fattoproblemi sulla tenuta dei registri cronologici. L’ispezione fatta nel ’94 dal ministero delle finanze si conclusedicendo che l’esattoria di Bologna era una delle migliori come riscossioni di tutta Italia. Io non mi sono maiaccorto, e nessuno me lo ha mai detto, di fare qualcosa di male. Sono ancora convinto di questo. Al limite si e’ trattato solo di iregolarita’ formali”. La storia del procedimento sugli esattori potrebbe essere la pubblicita’ della macchinosita’ della giustiziaitaliana: l’hanno condotta in tempi e modi diversi sette Pm, e quando il troncone principale s’era chiuso conun’assoluzione, la Corte di Cassazione ha rimesso gli atti al Tribunale per un nuovo processo. Il processo e’partito ma ci sono gia’ stati diversi intoppi.
Non credevo davvero di ritornare a casa felice solo per questo!
SIAMO VITTIME DELLA DISARMANTE IGNORANZA DELLA PROCURA DI LATINA OPPURE ?
Per quanto io ne sappia, ad oggi, sono tre le denunce archiviate dalla Procura di Latina per reato di maltrattamento, ingiuria , malattia professionale, demansionamento, violazione della legge 626/94 ecc…ovvero mobbing. 1) Di Marcantonio Camelia contro l’Inpdap, D. A. contro la Plasmon ed altra persona: vedi pubblicazione Latina Oggi ,del 21 febbraio 2008 , contro un dirigente del tribunale del Giudice di Pace di Latina .
Tutti hanno subito maltrattamenti, ingiurie, una malattia professionale ed altro ma i loro ricorsi sono al vaglio del GIP ( da oltre un anno per Di Marcantonio Camelia) perchè il PM non ha ravvisato alcuna violazione .( sorvolando le indagini quelle vere di cui si serve Guariniello ) Comune denominatore delle tre denunce è che si trovano difronte a controparti potenti e per questo non habbaimo scampo.Nessuna verità emergerà contro di loro per volere dello stesso Procuratore.Onestamente penso anche nella possibilità che siamo difronte ad un fenomeno di disarmante ignoranza di questa Procura di Latina sugli effetti mobbing. Non sa che si può morire in modo non visibile proprio alla stregua di un delitto perfetto, passato inosservato , perchè il mobbizzato non rende visibile all’istante i danni subiti ad occhi nudi , essendo la Procura abituata a vedere le vittime visibilmente menomate dalla perdita di un organo ecc… Dietro la decisione di archiviazione , ripeto senza alcuna indagine specifica , si nasconde il tentativo di farci stancare e di indebolirci economicamente. Per questo sono dell’avviso che il fenomeno mobbing è molto diffuso , più di quanto dicano le statitiche. Ma la stragrande maggioranza delle vittime , lascia prima del tempo, perchè sono ostacolate dagli stratagemma dei Magistrati che favoriscono le controparti “potenti”. .Siamo in molti a subire il mobbing ma non ci viene permesso dal PM di dimostrarlo. E’ questo il grande Problema. E come saprete se del caso il GIP si adegua alla decisione del PM, ( succede spessissimo a Latina ) la parte offesa ( il mobbizzato) non potà ricorrere in Cassazione in questa fase del procedimento.Fatta la legge fatto l’inganno . Questo è il vero problema : Nessuno ti permette di reclamare i mancati riscontri del PM e del GIP che non vedono e non sententono volutamente perchè sanno benissimo di non essere controllati .Ed intanto i nostri famigliari soffrono e le vittime si dannano , si ammalano nell’indifferenza di questo Procuratore che non conosce nè rispetta il diritto di giustizia .
Di Marcantonio Camelia
Dedico tutto il mio immane lavoro alle tantissime vittime di Mobbing che sono state costrette ad arrendersi..
Ho scelto questo articolo per pubblicare sul mio blog la gran parte dei documenti in 77 album “ http://cid-c7f97162c5d89a42.spaces.live.com/ “ e darvi l’ idea delle conseguenze per chi denuncia il Mobbing.
“ DELITTO PERFETTO “
BOSSING DEI DIRIGENTI INPDAP .
La mia non è una storia di semplice mobbing , ma di corruzione se non di mafia . Non dico nulla di nuovo né desta più scalpore il coinvolgimento a questo tipo di reato dei Dirigenti pubblici o Magistrati . Dovrei ,allora, rassegnarmi perché“ fan tutti così “? . Questa non è solo la mia battaglia ma è anche quella di molte altre vittime silenti a cui rivolgo il mio appello di solidarietà per la loro insofferente impotenza. Io ci voglio provare anche per dare speranza a chi ha perso la fiducia verso gli uomini di legge, vicini di casa o colleghi di lavoro. In questa allarmante vicenda sono coinvolti i Giudici della Sezione Lavoro e Procuratore Capo di Latina .Per questo da meno di due mesi ho iniziato a pubblicare le carte processuali: memorie, prove documentali , verbali di udienza, e per finire con le vergognose ordinanze o sentenze che siano. Le stesse che si contrapporranno alla mia verità probatoria mistificata dalle fantasiose interpretazioni dei miei avvoltoi. E’ così che risponderò alle loro visibili contraddizioni e incongruenze servendomi del mio semplice linguaggio che , se tradotto in diritto, può dare ,ugualmente, la giusta valenza giuridica al gravissimo comportamento assunto dai citati Magistrati. Predisposti a delinquere tanto da volermi a tutti i costi condannata ,ingiustamente ,per reato di diffamazione . E’ sufficiente “comprare” qualche testimone anche smemorato. Se poi questi balbetta o si contraddice ci pensa il Giudice a non farlo emergere dal verbale d’udienza .E se il legale solleva l’inattendibilità del teste e/o si palesa evidente la sua falsa testimonianza ,sempre lo stesso Giudice, non procederà come di dovere in difesa del delitto ai danni dello Stato. Sorvolerà! Impotente devo, quindi, barcamenarmi tra i controlli a tappeto , per quanto a me possibile, e gli intrallazzi dei cancellieri della sezione lavoro di Latina …continua sul blog segnalato.
Aiutatemi a far cadere il silenzio intorno a questo ed al vostro caso….
Doverosa correzione dell’articolo di margherita : Aiutatemi a NON far cadere questo caso nel silenzio e non solo per me. Diffondetelo pèrchè sono in gioco false perizie mediche, intorbidimento delle prove da parte proprio delle strutture sanitarie di Latina .Voglio sperare che si tratti di un caso isolato e non riguardi voi. Con tutto il cuore Di Marcantonio Camelia “dimarcantoniocamelia@libero.it”
SONO STATO ASSOLTO!
SETTE CONDANNE E 26 ASSOLUZIONI CON DIVERSE FORMULE (ANSA) – BOLOGNA, 19 SET –
Si e’ chiuso dopotredici anni, di cui tre di dibattimento,
il processo che vedeva imputati 33 esattori della Carisbo accusati di aver redatto,
neiprimi anni ’90, migliaia di verbali di irreperibilita’ di pignoramento falsamente negativi, danneggiando il Ministero delle Finanzee 53 Comuni nell’ambito del servizio di riscossione dei tributi che la banca bolognese svolgeva in regime di concessione perconto di questi enti. Quando scatto’ l’indagine, secondo gli investigatori il meccanismo aveva fatto perdere all’erario a Bologna svariate centinaiadi miliardi di lire. Ieri il giudice monocratico di Bologna, Pierluigi di Bari, ha condannato a cinque anni di reclusione (tre deiquali condonati per l’indulto) i tre funzionari Carisbo responsabili dell’ufficio di riscossione. Quattro ufficiali di riscossione sono stati condannati (pena sospesa e non menzione) a pene che vanno da un anno e quattromesi a un anno e otto mesi. Gli altri 26 esattori sono stati assolti per prescrizione in riferimento ai verbali redatti fino al 17marzo del 1995, e perche’ il fatto non sussiste per quelli compilati dopo quella data. Le condanne, in ogni caso, siprescriveranno in appello. Tutta la vicenda giudiziaria ha avuto un andamento macchinoso: l’hanno condotta in tempi e modi diversi 6-7 Pm diversi.Poi, quando il troncone principale era arrivato a processo, c’era gia’ stata un’assoluzione. Il giudice unico aveva prosciolto gliimputati, perche’ il fatto non sussiste, in seguito a istanze predibattimentali. Ma la Cassazione, a cui aveva fatto ricorso laProcura, aveva rimesso gli atti al Tribunale di Bologna per ricominciare il processo. Poi erano confluiti nel processo altri filonidell’inchiesta. Nel febbraio 2006 era stata respinta dal giudice una questione di legittimita’ costituzionale relativa alla legge exCirielli sollevata dai difensori di tutti gli imputati (tranne uno). L’ultimo intoppo era stato quello di una udienza del filone principale saltato per il mancato deposito delle trascrizioni dellaprecedente udienza. L’indagine principale sugli esattori era cominciata nel ’95 ed era stata condotta dagli uomini dellaGuardia di Finanza. ”Siamo soddisfatti per l’esito del processo perche’ il giudice ha escluso il concorso tra gli esattori e nonha accettato il teorema della prova campione, valida per tutti, ma ha esaminato la situazione caso per caso”, ha spiegatol’avvocato Carlo Ugolini, difensore di quattro imputati. Il Pm Antonello Gustapane, titolare dell’inchiesta, ha voluto ringraziare ilgiudice e gli uomini della pg della Finanza per l’impegno profuso. L’avvocato dello Stato, Fausto Baldi, che rappresental’Agenzia delle Entrate, parte civile nel processo, aveva sottolineato in aula che, fatta salva la responsabilita’ penale dei singoliriscossori, le azioni furono determinate anche dall’azione costante di pressione sugli esattori da parte della Carisbo. (ANSA).
Ho letto con attenzione quanto da te patito e mi rendo conto che denunciare non è (come dicono in tanti) un atto di coraggio,ma un varco su un burrone per suicidarsi. Vivo la tua stessa storia, vittima di mobbing da parte di una dirigente della P.A. di Lecce. L’ho denunciata anche supportata da alcune colleghe, ma le stesse ora parlano di dover vivere bene nel posto di lavoro e molte hanno già detto di non ricordare. Pnsavo fosse una prerogativa della mia città, quella del quadrato intorno ai potenti a scapito di chi vive una situazione disumana. Tutti con la P.A., la P.A. con il suo dirigente, i giudici, Giudici? Ovviamente non con noi. Non è iniziato ancora il processo ed il giudice rinvia senza avviso l’udienza. Mi son sentita fare gli auguri da tanti avvocati i quali mi hanno detto che il giudice che dovrà “giudicare” non ha mai dato ragione ad un lavoratore. Pensa com’è fortunata l’Amministrazione Comunale di Lecce. Sto male e sono diventata una larva umana, non ho nemmeno la speranza che la giustizia faccia il suo corso, ho scritto a Di Pietro, ho scritto a mi manda rai tre, ma nessuno risponde, tutti chiudono gli occhi davanti a chi viene definita pazza sol perchè ha creduto che giustizia ci potesse essere. Cosa fare?Unirci e chiedere a gran voce sotto la sede del Governo una legge seria e la possibilità di ricusare un giudice se palesemente di schiera dalla parte dei potenti. Proclamare la giornata del mobbing e manifestare il nostro disagio. Almeno credo che ciò possa essere utile. Per ora vorrei solo chiudere gli occhi per sempre. Credo che mi licenzierò.
maida
Davanti ad una situazione di mobbing nessuno può permettersi di arrendersi…parlo di chi lo subisce. Sicuramente resistere costa uno sforzo enorme sotto tanti aspetti! Io lo sto vivendo non so più da quanto tempo…e lo vivo in terra siciliana dove, credetemi, è tutto molto più difficile. La mia esperienza, le ricerche, le cause perse, le umiliazioni dovute ai v a r i demansionamenti, le visite psicologiche e neuro psichiatriche mi hanno sempre più dato linfa per continuare a combattere “gli avvoltoi” che indubbiamente stanno più vicini al potere. All’orizzonte, in questo momento, comincio a vedere un nuovo giorno: finalmente un CTU ha riconosciuto nella mia vicenda “una malattia professionale da mobbing”! Secondo me ciò che manca è una corretta informazione su come, eventualmente, affrontare le vicende. Capisco che ogni storia possa essere soggettiva ma uno scambio concreto di informazione (gratuite!!!)tra i “mobbizzati” aiuterebbe sicuramente a soffrire di meno! Secondo me si potrebbe (noi mobbizzati), piano piano, fare in modo che siano sempre meno persone a trovarsi nelle condizioni di maggiore ignoranza per affrontare quelle ignobili situazioni causate dai vari “mobber”. Loro non si arrenderanno mai … e noi neppure!!! Capovolgiamo le situazioni: tanti mobbizzati insieme contro sempre meno mobber. Un saluto che possa rappresentare un incoraggiamento a non mollare. Avrei tante cose da dire ma mi fermo qui ricordando che, per la difesa della propria dignità, l’unica strada percorribile è quella legale e la contemporanea pubblicizzazione di tutte quelle situazioni che tanti vorrebbero tenere nascoste. In questo ho avuto un’idea da Margherita (di cui ho appena letto il commento) e sicuramente La seguirò nel mettere in rete la mia storia. Walter
Buonasera Avvocato,
sono impiegata in uno studio notarile di Bari da 12 anni e sono maltrattata verbalmente praticamente da sempre dalla mia titolare, utilizza spesso e volentieri turpiloqui e frasi molto colorite nei miei confronti oltre ad urlare, manco fossi sorda, per ogni minima cosa.
La mia vita negli ultmi tempi sta peggiorando, non ho più voglia di fare nulla, non ho più voglia di vivere, sono sempre stanca e non vedo l’ora che arrivi il weekend per non vederla e sentirla.
Minaccia spesso di licenziarmi ma non lo fa mai e mi chiedo perchè…
Ho perso il sorriso, la voglia di vivere ma poi perchè, per cosa??? Purtroppo non posso licenziarmi perchè ho bisogno di lavorare e un altro lavoro non riesco a trovarlo.
Cosa posso fare? Devo recarmi ad un pronto soccorso e denunciare questa situazione? Cosa mi consiglia? La prego mi aiuti sono veramente disperata!
Grazie mille, arriverLa.
anch,io sono una mobbizzata e posso dire di essermi rivolta a tutta la giunta comunale di rimini.la finanza mi ha risposto che una rondine non fa primavera.penso che x sconfiggere il mobbing bisogna divulgare far sapere a tutti e non è una cattiva idea di scrivere a mimandaraitre.ma ripeturrondine
noi mobbizzati uniamoci e rendiamo la cosa publica propio su mi mandaraitre intanto.divulgate le vostre avventure anche ai giornali locali.per chi vuole aderire e vuole agire che mi chiami pure e combattiamo insieme.una battaglia se è giusta vale la pena combatterla