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Storia bellissima – lasciata

di smilla
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 30 Giugno 2020. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 11
    nip56 -

    smilla
    dai tuoi ragionamenti credo che tu cerchi una persona matura e che avevi materializzato con questa persona che si è dimostrato uno dei tanti insignificanti ma che tante donne vanno alla ricerca di questi principi azzurri per poi essere scaricate. sono persone che hanno due ciliegine come attributi e che a voi donne piacciono così.

  2. 12
    Bohemien82 -

    “tutto anche meglio di quello che potevo sperare. Avete presente quelle magie?”

    Si sì abbiamo presente. Cose che all’inizio sentono tutti e poi, col tempo, le magie lasciano il posto ai sortilegi. La magia la sentivi anche nell’unione da cui nacque il figlio. E poi che è successo? Chi ha lasciato chi?

  3. 13
    SanMarco -

    Che bello ogni tanto anche “le storie bellissime“ hanno un lieto fine !!

  4. 14
    Max -

    Carissima, mi dispiace molto per quello che ti è accaduto. Purtroppo al giorno d’oggi c’è troppa abitudine ad agire d’impulso, dicendo e facendo cose molto impegnative per poi rimangiarsele come se niente fosse al primo dubbio o alla prima difficoltà (prima ti voglio sposare, poi non mi sento più sicuro, poi, magari, ti blocco e ti cancello dai social). Quanto bello sarebbe se si tornasse a dare il giusto peso alle parole e alle azioni: a pensarci bene prima di metterle in campo e poi, una volta decise, a rimanervi fedele! Eh già, perché a fronte di chi fa un passo avanti e tre indietro perché non si sente sicuro o ama vivere il momento, c’è chi nell’altra persona ci crede e su di essa ripone la propria fiducia. E alla fine si fa male, molto male! Più o meno colpevolmente, questo signore ti ha inferto una forte ferita. Nonostante tutto, cerca di evitare che ciò ti renda cinica e sfiduciata e non soffochi… il senso di Smilla per l’amore.

  5. 15
    Smilla -

    Max ti devo davvero ringraziare, che bello il tuo commento. Sicuramente i miei trascorsi non sono facili (so bene ciò che dico) e questa non mi ci voleva. So bene che mi ha infierito una ferita profonda, che ha a che fare con il mio senso di discernimento, con la mia autostima. Dovrò vedermela con questa “bestia” che ha generato in me questa delusione. La tristezza a volte diventa un fiume in piena che mi travolge e io non combatto; mi faccio travolgere. Da qualche parte questa delusione mi porterà, come un’onda forse mi migliorerà. Vorrei poter pensare che c’è una ragione ma la ragione non c’è’. Semplicemente un giorno di estate ha capito che io ero in più. Fa male essere rifiutati, bisogna abituarcisi, farci il callo, darsi una prospettiva. Sarebbe bello non chiudere il cuore ma sappiamo che il cuore si stanca. È questa l’eredità più scomoda da portarsi appresso

  6. 16
    rossana -

    Smilla,
    a mio avviso, molto centrato il commento 14, e molto belli tutti i tuoi scritti.

    “una ferita profonda, che ha a che fare con il mio senso di discernimento, con la mia autostima.” – se non si è più ragazzini, è tremendo rendersi conto di essersi sbagliati, di aver donato tempo e fiducia a chi non la meritava affatto.

    il linguaggio dell’amore romantico è oggi talmente interiorizzato nella maggior parte delle persone che quasi sempre supera di brutto il concreto investimento emotivo. si usano parole a vanvera, in iperbole, per rivestire quanto spesso di fatto non esiste che in embrione, con possibilità sia di sviluppo che di decadimento.

    difficile rendersene conto e comportarsi di conseguenza. meglio, comunque, che un qualcosa si riveli al più presto per quello che è rispetto al portare avanti a lungo un sentimento scarsamente condiviso.

    non ci pensare su troppo a lungo. andrà meglio la prossima volta: sbagliando s’impara!

  7. 17
    Rospo -

    Sempre più mi convinco che “Quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre

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