Ciao.. Ho scoperto questo forum oggi.. e mi sono resa conto che i miei problemi forse non sono così tanto grandi: vengo fuori da una delusione grandissima per una storia d’amore finita male. Sono una ragazza di 23 anni, mi distinguo per allegria e ironia: quando sono in compagnia di “amici” (forse sarebbe meglio dire altra gente) sono una persona che sa divertirsi e sa far ridere; non lo scrivo perché sono arrogante: mi rendo conto di questa cosa e so che è un piccolo dono, anche se non mi aiuta a stare meglio: è solo un punto in più per sembrare felice, e forse un tentativo inutile per far credere a me stessa di stare bene. Sono laureata, frequento un master, mi impegno molto nelle cose che faccio perché mi piace quello che ho studiato e ho tanta speranza di poter dare anche io il mio piccolo contributo affinché qualcosa, nel mondo, cambi, prima o poi. Sono stata molto fortunata perché non ho mai avuto problemi economici, i miei hanno un lavoro e ho potuto studiare senza lavorare o fare grossi sacrifici. Sono una persona sola. Anche se conosco tante gente, sono sola. Prima di questo dovrei parlare dei miei rapporti con l’altro sesso: ho avuto 2 storie importanti, e il veder fallire la prima per il fatto che io fossi insopportabile a volte ( non solo a detta di lui, lo ammetto) , non mi ha aiutato a non ripetere lo stesso errore: il mio ragazzo questo pomeriggio ha giustamente sbottato e mi ha detto che non ne poteva più di me, delle mie insoddisfazioni, e di andare a sfogarmi contro un muro perché lui i suoi 30 anni non vuole viverseli così. In più ha aggiunto che sono sola e che morirò sola perché me lo merito e perché non mi sopporta nessuno. Io a questa persona credo di aver dato tanto: tra i mille impegni, c’è sempre stato posto per lui, l’ho amato e lo amo anche se anche lui non ha un carattere “facile”. Non voglio sembrare arrogante o piena di me: io cerco di dare tanto a chi mi sta intorno, anche se a volte sono solo piccole cose, perché so che non ho tanta gente su cui poter contare, e penso, sbagliando, di guadagnarmi così il loro rispetto e la loro benevolenza.. A volte anche facendomi mettere i piedi in testa (fermo restando che non sono una stupida, anzi, ho le mie idee e sono ben chiare) . Però, mi sono ritrovata sola davvero, per vari motivi.. E ho pensato che forse affannarmi per raggiungere degli obiettivi è sbagliato, se cerco oltre alla loro realizzazione, anche la benevolenza degli altri.. E mi sto chiedendo perché vivo: starei molto meglio NON ESSENDO piuttosto che come sto ora: faccio SEMPRE tutto quello che mi si chiede, non deludo nessuno, sono efficiente, sembro allegra, MA SONO SOLA. Le amiche fidate sono un paio e per motivi di lavoro sono dall’altra parte del globo.. Facendo un “analisi pro e contro” mi sono resa conto che l’unica cosa che mi ferma dal farla finita è il sapere che mia madre soffrirebbe. E non se lo merita. Davvero, io non sono egoista, a volte sono un po’ esigente, ma tante volte metto sempre prima gli altri davanti a me stessa.. Perché mi ritrovo così, con tutti i miei sforzi andati invano, con tutto il mio impegno che non serve a niente? Sono una persona così brutta? Non credo, sono molto sensibile e ho sempre una buona parola anche per chi non è caratterialmente simile a me… Tranne che per il mio partner: forse sono scontrosa perché mi rendo conto che non capisce i miei sforzi… So che questi non sono problemi, però sto male davvero, e ho voglia di mettermi in discussione, anche se non so da dove iniziare.. Forse dovrei semplicemente pensare di più a me; così davvero chi dice che sono egoista, avrebbe un buon motivo per farlo, e io avrei fatto meno rinunce e sacrifici.
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Categorie: - Amore e relazioni
Sono contenta di leggere che tu non l’abbia fatto. Sei una ragazza brillante, istruita, allegra hai tutte qualità che ti aprono la strada in ambito sociale. Ora dovresti dedicarti di più al rapporto con te stessa, perchè nel tuo tentativo di compiacere il prossimo l’hai trascurato. Non scoraggiarti, magari fatti aiutare da una persona competente che ti prenda per la mano e ti aiuti ad uscire da questo vicolo cieco in cui ti trovi, sei giovane ed hai tanto margine di miglioramento. Sarebbe davvero un peccato se ti buttassi via.
ti chiedo solo una cosa pensa ha ciò che ti rende insodisfatta è ciò che ti rende felice ricorda
che se non ami te stessa non puoi amare gli altri smettila di essere
generosa con chi non lo e con te e pensa a quello che vuoi tu guardati sia fuori che dentro
è noterai una persona che ha i suoi bisogni è tu li devi soddisfare fallo per te
e per chi ti ama fai ciò che ti faccia stare bene si felice che la vita
è bella e non sprecare tutto perchè tutto può essere risolto se lo ami il tuo lui chiamalo e diglielo e uscite divertiti ti auguro felicita
Io adesso ti chiederei… Ma queste persone che ti circondano, hanno avuto la fortuna che hai avuto tu per quanto riguarda, la famiglia, il lavoro, ecc?
Se è no, è spiegabile il loro comportamento negativo nei tuoi confronti. Forse non è solo questo, ma magari in parte la causa potrebbe anche essere la tua.. Nel senso, che a causa della tua esigenza quando magari sei in gruppo con altri, questo potrebbe anche irritarli. Io non sono contro all’efficenza, esigenza, ecc. Però di tanto in tanto, le persone senza accorgersene, non fanno caso a cosa vorrebbero le persone che li circondano, e quindi si tende a esporci come persone egoiste, anche se non intenzionate.
Essere ottimisti, positivi, solari, ridenti, sensibili, sono tutte ottime qualità che però dovrebbero essere sfruttate al meglio. Quando ci troviamo di fronte ad una persona, la prima cosa non è subito far capire chi siamo, cercando di imporre la persona di fronte che noi siamo fantastici. Molto probabilmente, da quanto ho capito, il problema è collettivo, nel senso che non hai divergenze con una sola persona, ma bensì con altre.
Secondo me il problema potrebbe rientrare con il fatto che tu cerchi di far capire agli altri come sei fatta in modo che ti accettino e ti comprendino, senza renderti conto che forse sono gli altri che ti guardano con occhi che sembrano voler esprimere che hanno bisogno di aiuto, conforto ecc. è sbagliato pensare troppo agli altri e troppo a se stessi. Magari quando sei in gruppo, cerca di far emergere anche le qualità migliori di chi ti sta intorno, senza apparire come la ragazza che tutti devono comprendere. Non so se mi sono spiegata bene. Tu parli di essere stata insopportabile. Ma in che senso?
Se gli altri ti percepiscono come egoista forse è perché in qualche modo gli arriva quella tua inconscia captatio benevolentiae che affermi di mettere in pratica nelle relazioni. Sottolinei il fatto che per gli altri hai sempre una buona parola, che sei disponibile, simpatica, eccetera. Ma se ti comporti così per conquistarti le loro attenzioni (ovvio, non in modo consapevole) è inevitabile che i risultati di questo modo di porti non siano figli di quell’autenticità che sta alla base di rapporti emotivamente ed affettivamente proficui. Così facendo penalizzi te in primis: cioè, il tuo cervello, magari quando stai al bagno a riflettere dopo una serata passata con i tuoi amici o pseudo tali (perché lo so, sei il tipo di persona che appena ritorna nella modalità “da sola” comincia a rielaborare e ad analizzare le conversazioni e i diversi momenti appena trascorsi; lo so perché lo faccio anch’io, e da quello che scrivi sembri abbastanza simile a me, poi oh, se non è così alzo le mani) comincerà a pensare che sì, gli sei piaciuta, sì, sei andata bene, e sì, la maschera che hai indossato era bellissima, ma constaterà amaramente che di te stessa, della vera Te, gli hai lasciato ben poco. E questo modo di fare, teso inconsciamente alla ricerca attenta e mirata di “ciò che può piacere agli altri” magari ti renderà anche socialmente attraente, ma al tempo stesso costituisce la causa di un distacco da te stessa. E’ come se recitassi un ruolo, senza consentirti di essere anche tu un fallibile essere umano, con la tua sensibilità e il tuo giustissimo desiderio di essere amata per quello che sei.
Posso dirti una cosa che ho imparato personalmente: chi è da solo, in un modo o nell’altro, ha deciso di esserlo. Tu lo hai deciso non esponendoti in modo sincero, facendo sforzi per conquistare. Insomma è come se prendessi le relazioni come un colloquio di lavoro, dove se ti comporti in un certo modo, se giochi bene le tue carte, allora colpirai il selezionatore e avrai il posto. Ma se ambisci ad avere contatti più profondi con le persone, non può funzionare in questo modo. Devi mettere in gioco quella che sei veramente, senza stare a pensare a cosa sia politically correct. Liberati dal peso di dover piacere a tutti. Devi solo rilassarti e lasciar scorrere la tua personalità. Fai corrispondere ciò che fai a ciò che sei.
Un’ultima cosa, poi tolgo il disturbo, visto che essendo pure più piccolo di te probabilmente non ho nemmeno voce in capitolo, ma tant’è, ormai evito di cancellare. Io oggi ho detto una frase simile alla tua: “il mondo è un posto inospitale e la vita è insensatamente difficile: non venite!” (no, non parlo con i fantasmi, stavo avendo una piacevole conversazione tra l’ironico, il filosofico e il disilluso con una persona). Ma dopo ho pensato: alla fine noi stiamo in un mondo in cui siamo fondamentalmente liberi di scegliere chi essere e cosa fare.
Poi ho sentito l’odore della primavera. E ho capito che basta veramente poco per apprezzare la vita.
ciao, sono più o meno nella tua stessa situazione. di dove sei tu?
Ti va di scambiarci le e-mail?
grazie a tutti per avermi risposto. è vero, non sono autentica, e mi sforzo SEMPRE per farmi accettare dagli altri.. è per questo che poi le persone ame più vicine (vedi ex ragazzo) arrivano a non sopportarmi, perchè basta il loro minimo errore (anche solo 10 min. di ritardo), che glielo faccio notare.. sembra una sciocchezza, ma se fatto ogni volta che qualcuno “sbaglia”, poi arrivo ad essere pesante, con le persone alle quali voglio bene davvero.. e mi dico che lo faccio perchè mi arrabbio per il fatto che non capiscano i miei sforzi, il fatto che a me una mezzora in più o in meno pesa.ma forse non è quello: forse è inevitabile che debba sfogarmi e lo faccio con persone che non centrano niente e non hanno colpa del fatto che io sono così.
sono così perchè? potrei trovare mille scuse fuori di me: prima non lo ero. cosa è successo? i miei non hanno un bel rapporto, non l’hanno mai avuto. ma a questo sono abituata. e mi sono fatta carico delle ansie di mia madre, e per evitarle dispiaceri o problemi, anche piccoli, sto zitta e risolvo da sola, ma a volte le cose non le risolvo, le metto solo da parte. il mio primo ragazzo è morto in un incidente in auto.. ci eravamo lasciati da un paio di settimane,l’avevo mollato io… sono ancora un po devastata da questa cosa; io quella sera non c’er e mi rendo conto che non è dipeso da me, ma lo avevo fatto soffrire..i suoi amici hanno cercato conforto stando insieme, io mi sono dovuta fare forza da sola, perchè per loro ero la “cattiva”, perchè vedevo che gli altri mi guardavano e percepivo compassione che non mi aiutava proprio, mi faceva solo ricordare e rendermi conto che gli altri mi guardavano e ricordavano quello. non voglio cercare delle scuse, sto cercando, insieme a voi, che ringrazio per avermi dato retta e dedicato del tempo, di capire perchè sono arrivata a questo punto. non credo che la mia sia mania do controllo. perchè mi sono svegliata, in piena notte, di nuovo da sola quando accnato a me ci sarebbe potuto essere il mio ragazzo, che oggi mi ha mandata a quel paese perchè per l’ennesima volta l’ho rimproverato per una sciocchezza( e dal quale dipendo emotivamente, non per suo volere, è una persona tranquilla ed è il contrario di me), e tutto è degenerato? per una sciocchezza mi ha detto che sono destinata ad essere infelice, che so solo lamentarmi, che sono sola e che morirò sola e che mi starà bene. e la verità è stata che mi sono ritrovata sola davvero.perchè dirmi queste cose? rabbia? sono arrivata fino a casa sua e non mi ha neanche aperto, aveva da organizzare una grigliata con i suoi amici. io ho passato la serata sola a rimuginare su quanto faccio schifo, e sul fatto che la primavera piace anche a me, ma non ho nessuno con cui condividerla, in positivo o in negativo.
Tutte le cause che hai elencato possono essere prese in considerazione per spiegare il tuo stato d’animo attuale e il tuo modo di rapportarti. Di fondo credo che ci sia una grande fragilità e insicurezza, che cerchi di colmare ingraziandoti il prossimo. Va da sé, però, che il problema rimane, e il contentino che gli altri possono darti non sarà mai in grado di farti stare in pace con te stessa, anzi, si può dire che alla lunga abbia un effetto deleterio su di te (come in questo momento stai constatando). E’ come se fossi venuta a patti con la vita: ok, io non rivelerò le mie fragilità, non mi esporrò mai, e in compenso avrò l’accettazione popolare. Ora, capisci da sola che sei tu la padrona del tuo mondo, sei tu che sorridi ma in realtà soffri, che scherzi ma in realtà piangi, e che con la simpatia superficiale della gente ci fai ben poco in termini di soddisfazioni profonde. Devi capire che il problema sta in come ti concepisci, che inevitabilmente si ripercuote sul come ti relazioni. Se tu stessi bene con te stessa, non sentiresti il bisogno perenne di essere assolta dagli altri, di essere accettata, di riscuotere consensi. Non puoi vivere come se dovessi continuamente dimostrare al mondo che vai bene e che sei meritevole dell’ammirazione di tutti, perché tutto ciò non fa altro che creare una scissione interiore molto forte: una volta che hai trovato il modo di piacere alle persone, continui su quella strada fregandotene di quello che provi veramente, adotti quel modello comportamentale e lo utilizzi automaticamente perché “ha successo”, “funziona”. Ma poi ti accorgi che devi fare i conti con la verità, e le tue debolezze emergono nel momento in cui le aspettative che ti crei nei confronti degli altri, dopo che li hai ammaliati, vengono infrante dai loro “errori”. Sei totalmente intransigente con gli altri perché lo sei innanzitutto con te stessa.
Capisco che è molto difficile cambiare impostazioni che ormai si sono automatizzate, cui ormai ricorri senza nemmeno pensarci. Quello che potresti fare è allenarti a sbagliare. Concediti errori accettandoli, esponiti con autenticità rischiando di non piacere. Esercita la tua umana fallibilità e perdonati. Devi trattarti bene, perché le bugie che ti racconti si ripercuoteranno come stanno già facendo. Impara a piacerti, dovrai convivere con te fino all’ultimo secondo della tua vita.
Da come scrivi sembri una ragazza intelligentissima, davvero, hai una qualità invidiabile…ma forse non é che questa tua intelligenza ti porti a pensare un po’ troppo? Non fraintendermi eh…ma forse dovresti cominciare a vivere un po’ più spensierata, cosa dici? Con affetto ( passo un momento difficilissimo anch’io)