A distanza di tempo mi piace fare una sorta di ricapitolo della mia vita e al momento non sta andando proprio alla grande. Sono fidanzato da ormai più di un anno con una ragazza straordinaria e che amo moltissimo, ma questo non riesce a farmi superare i miei problemi personale che chi mi segue da un po’ già conosce. Ad ogni modo l’altro giorno ho riempito due zaini di tutto il necessario e sono scappato di casa prendendo un treno e affittando una stanza, ma poi mi sono pentito e sono riuscito a tornare senza che nessuno si accorgesse di nulla. Io credo di avere bisogno di un forte aiuto e al momento non riesco a fare assolutamente nulla, la mia vita è ferma e la mia testa ha un blocco. Ho deciso di prendermi finalmente cura di me stesso e quest’anno cercare di fare cose alternative e un po più stimolanti in modo tale da ripartire alla grande il prossimo anno. Sono arrivato ad una conclusione: non si può andare avanti in questa situazione e per non perdere ulteriori anni ho bisogno di fermarmi e sistemare il tutto. Purtroppo questa lettera è abbastanza corta rispetto alle altre, perchè i miei pensieri non sono molti. Alla prossima.
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Categorie: - Me stesso
Ciao,
io penso che la reciprocità dell’amore ci consenta di esprimere al meglio il nostro carattere. Quando mi calo nella parte dell’ammiratrice difficilmente riesco a capire chi potrei essere accanto ad un carattere che conosco e che mi potrebbe spaventare. Allora lo stuzzico per capire se l’interesse che si è sviluppato in lui è riuscito a scalfirne l’orgoglio. Quando dico che mi potrebbe spaventare lo faccio a ragion veduta. Se è difficile intendersi quando le condizioni sembrano favorevoli per lui figuriamoci dopo gli anta, quando si presuppone che tanti dei requisiti che lui ricerca ti mancano. Per lui la verginità nasce come un requisito più che come un valore, tant’è che, in maniera più o meno esplicita, più o meno consapevole, la rifiuta come idea e talvolta arriva a manifestare sentimenti antireligiosi che comunque fanno parte anche di chi professa una religione. Il carattere si fonda su questa crepa… ma è talmente bello che riesce a creare un clima di comunione basato sulla divisione. La sua casa è l’Eden. La sua donna è la mamma e come carattere prevalente esiste anche in natura. La mia migliore amica rispecchia questo canone. E’ un carattere chiuso nelle sue contraddizioni. La sua donna ideale potrei essere io perché il mio carattere ha tante sfaccettature… lui vive la verginità come un requisito (non valore) perché, oltre a non desiderare la donna, non è interessato all’atto sessuale, ne è ossessionato. Il ché è molto diverso.
Questa inquietudine nasce nel gruppo dei pari… l’amorevole dedizione che mettono in questo rito li fa sentire in difetto al cospetto dell’Altissimo. Per lui non esiste che amore, amore, amore. E quindi il suo contrario. Mentre prende su di sé la colpa diventa più cinico e razionale e i suoi problemi aumentano perché dal suo isolamento non riesce ad avere una visione retta delle cose e rifiuta la donna anche come madre perché vede ogni donna come una scelta obbligata (non riesce ad apprezzarla pienamente)… non si sente incentivato ad approfondire la conoscenza per vedere se le conferme che cerca dal mondo, e che il mondo non gli potrà dare, si possono concretizzare (perché qui non parliamo di un percorso di accompagnamento… perché siamo liberi, per carità.)nella reciprocità del dono dell’amore. Io sarei capace di sacrificare fantasie (più che aspirazioni) che esistono per assomigliare sempre di più alla donna della quale ti potresti innamorare ogni giorno perché la mia vocazione di madre può permeare tutti gli ambiti della vita. Ma tu non hai questa fede. Non lo farei per ogni uomo perché mentirei a me stessa, non avendo un prototipo di uomo ideale… a maggior ragione, questa verità dovrebbe fortificare la tua autostima… ci sono altre cose che completano l’unione, ma evidentemente non la caratterizzano se non pensiamo al risvolto mondano… mi riferisco alla procreazione e quindi all’entusiasmo che nasce dal desiderio di continuare la specie.
Yog, intervieni.
Benedetta, l’ho fatto, ma non posso inter venire: mi censurano.