Sono un ragazzo di 21 anni, quasi 22, che sta sprofondando in un baratro sempre più profondo a causa della cattiveria della gente, specialmente quella del mio paese. Abito in un paese di 2000 persone dove tutti conoscono tutti. Il mio problema è che non sono un bel ragazzo, sono basso, ho l’apparecchio ai denti, non ho nemmeno un bel fisico abbronzato e depilato come i ragazzi della mia età…. ciliegina sulla torta ho anche un difetto di pronuncia. Fin dalla più tenera età sono stato vittima di insulti e cattiverie gratuite, soprusi e bullismo. Quello che è peggio sono le ragazze, nonostante io sia riservato ed eviti di rapportarmi con loro sapendo di essere brutto non perdono occasione per ricordarmi ogni santo giorno che faccio schifo e non si metterebbero con me neanche con una pistola puntata alla tempia.
Vengo insultato sia dalle 30enni che da ogni generazione di ragazzine che inizia ad uscire di casa la sera. L’estate dopo le scuole medie stanno in piazza con i loro ragazzi e commentano me e la mia bruttezza ogni volta che metto piede fuori da casa ( esco pochissimo ) .
Non ho mai capito per quale gravissima colpa sto passando tutto ciò, non mi sono mai fatto avanti con nessuna e vengo insultato e mortificato come se fossi un maniaco……. mi chiamano cesso, bruttone, mer*a umana, fallito, mi dicono che non farò mai sesso e rimarrò solo come un cane a vita, che non merito nulla perché sono di una bruttezza schifosa…. il tutto detto da ragazze dai 14 ai 30 anni, perché quelle più grandi lo vedo che mi guardano con pena. Mai avuto uno straccio di amica, anche fuori dal mio paese vengo insultato anche se non mi conoscono.
Ho perso la voglia di vivere, sempre se lo schifo che sto vivendo meriti di chiamarsi vita.
Scusate lo sfogo….
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Categorie: - Me stesso
la gente fa mediamente skifo.
che poveracci..mi dispiace se stai vivendo un inferno quotadiano, l’unica cosa che posso dirti è che non sei solo..tante persone soffrono a causa degli altri e della cattiveria in generale.
cerca di studiare e di sapere tante cose.
e prenditi la rivincita in altri modi per tutto quella che stai passando.cerca di stare bene!
un saluo sincero 🙂
Caro ragazzo,
sono d’accordo con la prima risposta: lo studio può davvero rivelarsi la tua rivincita, la dimostrazione a te stesso che vali qualcosa che è ben più IMMENSO di quanto non siano gli stolti, che guardano senza osservare, che sprecano la loro vita criticando gli altri..come fai a non accorgerti quanto siano pieni di vuoto, di noia, di niente per comportarsi così? Probabilmente, non hanno mai assaporato la pienezza di una immersione completa su pensieri ben più “elevati”, quei pensieri che ti rapiscono dal mondo che calpesti e tendono verso l’INFINTO. Hanno bisogno di trovare il primo capro espiatorio che li distragga dalla noia che colpisce chi non riesce a trarre dalle proprie risorse interiori lo spunto per migliorsi, crescere, evolversi progredendo.
Se c’è una cosa che ho imparato dalla mia esperienza è che ero ingenua quando pensavo che chi soffre, inevitabilmente impara qualcosa: forse con una punta di presunzione, ho l’impressione che a molta “Gente” il fatto di aver incontrato situazioni difficili non abbia insegnato alcunchè. Probabilmente quei dolori sono stati sorpassati come un ostacolo in autostrada, non ci hanno battuto contro e ci hanno fatto i conti. Un incidente mancato, in fondo peccato. Non so se tu appartenga a questo gruppo: mi auguro di no. Con questo auspicio, ti auguro che il tuo dolore sia l’occasione per farti divenire un Uomo che sia un ONORE incontrare anhe solo per un ciao, esemplari rari e in via d’estinzione.
Permettimi di dirti una cosa: bruttezza non è per forza mancanza di fascino. Quest’ultimo può maturare con l’età che avanza, ma di certo non è artificio nè frutto di pura volontà. Nasce da non so nemmeno io che cosa, ma sicuramente una persona soddisfatta emana un profondo respiro di vita, come se il “bene” superasse in attrazione il “bello”, in fondo più fugace, superficiale e a breve termine. Tendi a questo, aspira all'”oltre”. Innamorati della giustizia, del Rispetto, del sublime, dell’onestà:fanne la tua bandiera
Caro Sfigato, possibile che nel tuo paese siano così cattivi? E non hanno altro da fare che prendere in giro te? Stanno davvero messi male allora?
Mi dispiace tanto per te!
Non ho parole per quello che hai scritto, comunque!
Vattene da quel paese allora, perché in tutti i paesi sia del nord che del sud è molto più difficile vivere ed è sempre la stessa solfa: la gente è molto più cattiva e pettegola!
Però non riesco a credere che anche negli altri paesi, dove la gente non ti conosce, non appena ti vede ti insulta per la tua bruttezza, come dici tu! Mah?
X The Dreamer. Bella la tua frase: una persona soddisfatta emana un profondo respiro di vita.
Un caro saluto.
Ciao. In accordo con le risposte precedenti, vorrei proporti una favola carina che si addice molto a te, si intitola “il brutto anatroccolo”. La conosci? E’ bello ciò che è bello oppure è bello ciò che piace?
Tu, esattamente come il brutto anatroccolo, sei solo ostaggio di una comunità che non ti capisce e che non ti apprezza, ma chi l’ha detto che quello diverso sei per forza tu? I tuoi concittadini, tristi e bigotti, sono solo una manica di gentaglia figlia di questa società malata e drogata di mass media.
Sinceramente mi dispiace molto per te, sai, per certi versi ti capisco perchè anch’io nella fascia di età tra i 20 e i 25 anni non ho avuto nulla, solo studio e paturnie. Però, come ho fatto io, se lavori duramente su te stesso, sia dal punto di vista culturale ed estetico, puoi crescere tantissimo e lasciarti alle spalle questa massa di cretini. Prova a dedicarti a delle attività intellettuali o scientifiche, non solo ti istruisci ma magari trovi delle persone più vicine a te, inoltre prova ad aggiustare un pochino il tuo look e a cambiare aria, parti da zero. Vedrai che prima o poi troverai anche tu una comunità di cigni, come te, tutti quei concittadini meschini saranno solo delle volgari papere!
Quando lavoravo a Milano, i miei colleghi che tanto amavano la sgangherata Italia mi prendevano spesso di mira poichè io sono originario di un paesino sui laghi lombardi, a due passi dalla Svizzera. Mi dicevano “montanaro” e mi offendevano in mille modi, facendomi intendere che in quel posto non avrei mai fatto carriera. Sai cos’è successo poi? E’ successo che ora lavoro in Svizzera, a due passi da casa, faccio sempre il mio lavoro e oltre a guadagnare il triplo di quei deficienti dei miei ex colleghi, in mezzo agli svizzeri mi sento a casa, mi sento come un cigno.
Forza e coraggio!! Avrai anche tu modo di amare, non cedere alle provocazioni di quella gente vuota e inutile.
Ciao, mio giovane amico. Hai avuto 3 ottimi commenti, ma penso che non bastano. Credo che tu abbia bisogno di qualcosa di più. Io non ho avuto problemi derivanti dall’aspetto esteriore, ho subìto aggressioni che mi portarono all’età di 7 anni ad essere ad un passo dalla morte. Col tempo ho superato tutto quello che ho dovuto patire, cercando da solo lo scopo dei tanti “perché” che affollavano la mia mente. Ti propongo di leggere questo libro, è solo un inizio, a me ha insegnato molto. Tanto da poter affermare che è stata la bussola che ha guidato un po’ tutta la mia esistenza. SIDDHARTA di HERMANN HESSE, aggiungo qualche nota introduttiva.
SIDDHARTA – I° pag. di copertina – Senza dubbio l’opera più famosa e fortunata di Hermann Hesse, è una parabola sulla vita dell’uomo che contiene un messaggio innovativo e profondo: ogni esperienza, anche la più trasgressiva, va vissuta appieno per arrivare, come l’illuminato Buddha, alla verità universale. Così Siddharta, nobile figlio di un Bramino nella favolosa India del VI secolo avanti Cristo, rifiuta la dottrina ufficiale e si concede senza paura alla vita del mondo. Passa dal misticismo alle passioni, dalla meditazione agli affari, dagli incontri sensuali con la cortigiana Kamala alla più elevata spiritualità, strada maestra per cancellare ogni sofferenza interiore e arrivare alla pace assoluta del nirvana. Con questo suggestivo romanzo indiano, le giovani generazioni hanno scoperto non soltanto il genio letterario di Hesse ma anche il fascino dell’antica saggezza orientale e un insegnamento esistenziale destinato a lasciare un’impronta indelebile nella cultura del nostro tempo. (continua)
(continua)
NOTA INTRODUTTIVA – Dal verbo suchen (cercare) i tedeschi fanno il participio presente, suchend, e lo usano sostantivato, der Suchende (colui che cerca) per designare quegli uomini che non s’accontentano della superficie delle cose, ma d’ogni aspetto della vita vogliono ragionando andare in fondo, e rendersi conto di se stessi, del mondo, dei rapporti che tra loro e il mondo intercorrono. Quel cercare che è già di per sé un trovare, come disse uno dei più illustri fra questi “cercatori”, e precisamente sant’Agostino; quel cercare che è in sostanza vivere nello spirito. “Suchende” sono quasi tutti i personaggi di Hesse; gente inquieta e bisognosa di certezza, gente che cerca l’Assoluto, ossia una verità su cui fondarsi nell’universale relatività della vita e del mondo
E TALE ASSOLUTO TROVANO – SE LO TROVANO –
IN SE STESSI.
Nel 1946 fu assegnato ad H. HESSE il premio Nobel per la letteratura.
@ The Dreammer
Ciao “nipotina” non hai ancora risposto, problemi di comunicazione?
Non ricordo se tu hai letto Siddharta, Se non l’hai fatto, cerca di colmare questa lacuna al più presto!
@ Sfigato
Spero di leggere al più presto qualcosa che faccia capire la tua inversione di rotta. Scrivi ancora, non chiuderti, siamo in molti a volerti aiutare, la vita non è tenera con nessuno. Sta a noi conquistare la palma del vincitore, ti ho passato un pallone e sei solo davanti al portiere… mettici tutta la carica, esulteremo tutti per il tuo primo goal. Ciao TS
Brutto pensare che esistono persone cosi cretine al mondo .. L’unica cosa che posso consigliarti è di non dare peso alle loro parole, perchè sono persone così insensibili e superficiali da non meritare neanche di essere prese in considerazione. E’ vero l’aspetto fisico nella società di oggi è molto importante, ma posso assicurarti che è molto più importante l’intelligenza, la bontà, l’educazione e la simpatia di una persona..E’ solo con il tuo carattere che riuscirai a conquistare il mondo. La bellezza esteriore è destinata a finire, quella interiore fa parte di te. Cerca di essere piu sicuro e orgoglioso di ciò che sei, perchè tu rispetto agli altri, un giorno sarai un uomo piu forte, un uomo di carattere.
sfigato,
hai avuto una sorte davvero cattiva (aspetto, temperamento fragile, ambiente stupido e distruttivo) e hai tutte le ragioni per lamentartene.
a mio avviso, dovresti cercare di spostarti in una grande città, collegandoti nel tempo libero a un gruppo, magari religioso o politico, che sia in grado di valorizzarti per quanto puoi dare e non per l’aspetto esteriore.
questo potrebbe rafforzare la tua autostima e darti la possibilità di una nuova partenza, fra persone non prevenute.
se decidi di restare dove sei, sforzati di uscire tutti i giorni, anche più volte al giorno, e di non reagire ai commenti dei compaesani, per far sì che prima o poi si stufino. potresti, anche, parlarne con il parroco, che, sia pure senza far nomi, potrebbe darti una mano strigliando la comunità come merita.
soprattutto non ti scoraggiare mai, e impara a non dare a nessuno la soddisfazione di farti star male.
Ciao giovane amico,
Hai avuto un’altro commento, senza però farti vivo. Ho letto la tua nuova lettera, in cui dici che hai il problema di perdere i capelli…
Questo mi fa pensare in diverse direzioni: in questa lettera hai elencato diversi disagi, senza citare i capelli, avresti potuto aggiungerlo come commento in questa, non sei daccordo?
Come già ti dissi, siamo in molti a voler interagire con te, discutiamo di un problema per volta, ma se vuoi una mano, non farlo in modo dispersivo, puoi continuare benissimo a scrivere qui.
Coraggio! TS
Vorrei solo dire che ci sono migliaia di ragazzi in condizioni disperate, senza lavoro, che passano le giornate al bar senza lavoro ed è ovvio che ti viente la depressione a non fare un c.... tutto il giorno, senza poter avere i soldi per vivere solo o con il tuo ragazzo/a.
La mancanza di certezze crea squilibrio e follia e depressione e poi ci si stupisce se si pensa al suicidio.
Società MARCIA governo ladro.
meglio morire che stare schiavi a vita.