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Spezzare le catene di un’infanzia rubata

di hila

Salve a tutti. Scrivo perchè mi piacerebbe avere un parere e un aiuto da persone che possono capire la mia situazione, avendola vissuta e magari superata. E’ un periodo estremamente emotivo per me, in cui sto facendo i conti con me stessa, con quello che ho costruito e che sono diventata in questo quarto di secolo, la resa dei conti, il confronto con la realtà apparente, concreta e la realtà dei miei sogni. Vado a sbattere ogni giorno contro i miei limiti, le mie paure e insicurezze che mi divorano e mi rendono così faticoso affrontare la vita. Da qualche anno ho iniziato a guardarmi dentro per cercare di aiutarmi, per cercare di individuare quei blocchi che mi impediscono di spiccare il volo, e rimuoverli.
Ora come non mai mi affiorano alla mente quotidianamente i ricordi di un’infanzia gelida che ha profondamente plasmato la mia personalità e che ora mi rende così dannatamente difficile sbocciare e impormi nella vita, raggiungere gli obbiettivi che la mia parte autentica sogna da sempre. Ogni giorno della mia vita, da quando ho memoria, non ho fatto altro che subire abusi psicologici, fisici ed emotivi, gli insulti più spregevoli, le vessazioni più aberranti, le cattiverie più feroci da quella persona -l’unica- che dovrebbe amare incondizionatamente, da sempre e per sempre, mia madre. Donna frustrata, insoddisfatta e infelice, ha sin dall’inizio trovato una via di sfogo al suo malessere a suon di parolacce e botte, botte da orbi, su di me bambina. Sono cresciuta sentendomi dire quotidianamente quanto fossi una persona orribile, perfida, malvagia, malata, con il demonio dentro di me, che sono stata un errore, che nessuno mi amerà nè vorrà mai, destinata a fallire.. e poi tutta la sfilza delle peggiori parole con cui vengono indicate le donne che fanno il mestiere più antico del mondo. Questo sin da quando avevo quattro, cinque anni. ogni singolo giorno. Fino ai venti e oltre. E le botte per tutto e niente, io vivevo nel terrore e nella certezza che comunque non sarei sopravvissuta un intero giorno senza venire pestata. Quando sono diventata più grande, costringeva mio fratello a riempirmi di botte, perchè ormai a lei riuscivo a ribellarmi. Il fatto è che una bambina piccola non sa cosa è giusto e cosa è sbagliato. Quello che dice la mamma è giusto a prescindere, perchè è la mamma che lo dice, dunque questa vita è stata per me normalissima, giusta, così come doveva essere, non conoscendo scenari diversi. Con l’adolescenza ho inziato a lavorare parallelamente allo studio per cercare di rendermi indipendente per quanto riguardava almeno il vestire ma alla fine mi ha sempre costretta a pagarmi anche altre cose più grosse tipo gli abbonamenti annuali dell’autobus, tasse scolastiche ecc. A scuola avevo voti altissimi, sperando di renderla contenta, invece venivo umiliata in ogni caso, con sarcasmo mi veniva detto ad esempio che dovevo avere di sicuro copiato in quanto troppo stupida per avere voti del genere. In poche parole la mia personalità è stata distrutta prima ancora che potesse formarsi. Padre insesistente, troppo immerso nel suo lavoro, anaffettivo, menefreghista, assente. Non è mai intervenuto, ed essendo anche poco a casa non vedeva tutto ciò che dovevo subire. Quando provavo a parlargliene (a lui come a qualche zia o nonna) non venivo creduta. La mia vita è stata un incubo e come se non bastasse se cercavo aiuto mi davano della bugiarda, perchè neanche a dirlo, con le altre persone mia madre era un angelo e la donna più simpatica del mondo. Questa sua abilità nel cambiare faccia mi ha sempre spiazzata. Verso i 21 anni mi sono resa conto che effettivamente tutto ciò che lei mi aveva sempre sputato addosso non era altro che il marciume che lei stessa era, ma ormai era troppo tardi. Ora sono estremamente insicura, non riesco a stare con le persone, se qualcuno mi tocca mi irrigidisco e mi sento estremamente a disagio, ho spesso attacchi di panico, non mi fido di nessuno, e soprattutto non mi fido di me stessa, non riesco a credere in me stessa, mi dicono che ho molto talento ma non riesco a farlo brillare, mi metto i bastoni tra le ruote da sola, sono sempre stata convinta di essere mediocre e fallita e questo è piano piano quello che alla fine sono diventata. mi dicono che sono bella ma io non riesco a vederlo, mi sono sempre vista orribile e sono piena di paranoie riguardo il mio aspetto. in superficie piaccio a tutti perchè mi comporto in modo gentile generoso e simpatico con tutti, ma appunto rimane una cosa superficiale, non riesco a stringere rapporti con le persone e se capita l’occasione di approfondire un rapporto di qualsiasi tipo io scappo, sparisco perchè ho paura che qualcuno possa capire come sono in realtà dentro, che possa vedere tutto ciò che mia madre vedeva in me o che possa vedere quanto in realtà sono ferita, debole e fragile, o entrambe le cose. io cerco disperatamente ogni giorno di cambiare, di volermi bene, di piacermi, di accettarmi, ma i semi che lei ha gettato in me hanno sviluppato radici troppo profonde e robuste. la mia paura più grande è quella di diventare come lei, e come lei vuole che io diventi, fallita insoddisfatta e infelice. ora sono fuori casa lontana da lei da due anni, quando raramente torno a casa lei è sempre la stessa, non è cambiata nemmeno in questi due anni di distacco. eppure io non riesco in un certo modo a serbarle rancore, nel senso che comprendo che tutto ciò che ha fatto è stato dettato dal fatto che dentro ha sempre sofferto molto per i suoi motivi. la perdono, ma purtroppo perdonare non rimuove ciò che è stato e dimenticare non è possibile. non so che devo fare per guarire. ho già provato ad andare da una psicologa ma non mi ha aiutata, e adesso non ho comunque la disponibilità economica per permettermi una terapia. volevo sapere se qualcuno è riuscito a risollevarsi da una situazione simile e in che modo.

Lettera pubblicata il 15 Giugno 2014. L'autore ha condiviso 4 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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Categorie: - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 3 commenti

  1. 1
    filipp -

    Ciao! ho letto con grande interesse la tua storia… Mi spiace che tu abbia subito queste vessazioni per tutti questi anni, e posso capire che quando gli insulti, e le offese diventano pane quotidiano uno finisce per credere veramente di essere come ci appellano e l’autostima va a farsi benedire. Ma tu devi convincerti che non è così, sei una bella persona per quanto sfortunata ad essere cresciuta in una famiglia totalmente anaffettiva. Ecco io penso di sapere di cosa hai bisogno. Di affetto. Di un amico o o meglio ancora di un fidanzato. Sei grande e sei riuscita a renderti indipendente, voglio farti tanti complimenti per questo perché hai dimostrato forza e grande maturità. Quando troverai un ragazzo proverai che significa avere amore, quando ti porterà a casa sua troverai una famiglia serena che ti vorrà bene come ad una figlia, quando deciderai di sposarlo potrai costruire una famiglia tua dove l’amore di certo non mancherà. Tutto ciò che nell’infanzia non hai avuto puoi costruirtelo tu ora. Consolati con il fatto che il peggio, grazie a Dio, è passato il futuro che hai davanti ti riserverà un sacco di gioie. Devi crederci. E tua madre mi raccomando, meno la senti meno la vedi meglio è. Un abbraccio forte!!

  2. 2
    Angelo9 -

    Come hai scritto tu stessa, il perdono non estingue il male subito. Il fatto che tu sia riuscita a perdonare tua madre dimostra che sei una persona forte e di valore. Io al tuo posto probabilmente non sarei riuscito. A questo punto, devi ripartire da queste tue grandi doti per andare avanti. Abbi fiducia in te stessa, amati, sappi che meriti la felicita’ che finora ti e’ stata ingiustamente negata e stai lontano da tua madre. Mi dispiace dirti questo, ma e’ giusto che tu pensi alla tua vita. Se in futuro tua madre dovesse avere bisogno del tuo aiuto, certamente non glielo negherai, ma ora pensa di piu’ a te stessa.

  3. 3
    hila -

    grazie a entrambi per le belle parole!

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