Salve, stavo leggendo quello che avete scritto a proposito dei Rom…e volevo intervenire.
Sono un educatrice di bambini Rom e ormai da anni lavoro a stretto contatto con loro e con le loro famiglie. Purtroppo ho riscontrato in prima persona quanta “ignoranza” ci sia sull’argomento e sopratutto quanta non voglia di conoscere e capire.
Per prima cosa la gente continua a chiamare i Rom “zingari” senza sapere che è una grossa offesa per loro..gli zingari hanno altra provenienza e altra storia.
mi rendo conto delle diversità che ci separano dal loro modo di vivere le cose, all’inizio facevo fatica ma poi ho scoperto un mondo meraviglioso e da amare. Per fare questo è necessario entrare in contatto con loro, senza pretendere di cambiare la loro cultura (come molti intendono fare perchè la ritengono “sbagliata”), ma capire i motivi, molto ancestrali, del loro modo di essere.
i bambini sono come tutti i bambini, solo con meno regole di comportamento. I bambini Rom sono abituati a correre, saltare in continuazione, amano gli spazi aperti e difficilmente riescono a stare fermi. questo li fa sembrare dei bambini troppo in tutti i sensi, ma questo per me è segno di vitalità. è vero che spesso sono sporchi, ma perchè vivono in insediamenti abusi e fuori si sporcano facilmente, ma vi assicuro che la mattina a scuola sono puliti e ben vestiti. sono bambini generosi e molto affettuosi. Già da piccoli sono molto indipendenti dalle famiglie, a differenza dei bambini italiani. questo non significa che i genitori non siano bravi, hanno un modo diverso di educare. Alcune famiglie lavorano onestamente e altre purtroppo no!!ed è ovvio quelli che fanno lavori “strani” ci sono, non posso negarlo. Però questo non significa che tutti siano così!!I bambini rom non vanno a rubare!!!!capita che li trovi a chiedere l’elemosina perchè sono costretti a vivere in condizioni pessime. Con la mia professione cerchiamo di responsabilizzare i bambini, istruirli e permettere loro un giusto inserimento. E’ difficile spesso lavorare con loro, perchè ammetto che capita di trovare profonde resistenze.
ma…capire e conoscere è la giusta strada verso l’integrazione.
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Categorie: - Scuola
Hai detto bene, purtroppo è l’ignoranza che crea l’intolleranza di gente cieca e senza coscienza!
Io non contesto la cultura Rom in sè,non mi irrita il vedere dei bambini vivaci che giocano e non mi irrita il fatto che questo popolo voglia mantenere viva la sua tradizione.Purtroppo, però, non possiamo far finta di vedere le condizioni di sfruttamento alle quali ,spesso,sono sottoposti questi ragazzi,o i fenomeni di criminalità legati ai campi nomadi.Vivere da nomadi, nel rispetto della propria cultura,non significa dipendere totalmente da una società che ha regole e tradizioni diverse.Le popolazioni nomadi, in passato, svolgevano svariate professioni (artigianato,allevamento di bestiame,spettacolo)che permettevano loro di vivire.Oggi il loro stile di vita non si adatta più a un tipo di società come la nostra, e questo li costringe a vivere di espedienti(illeciti).IL “vero” nomadismo,eticamente corretto, può esistere in Mongolia o nel Sahara,non in un paese come l’Italia!
ciao mi chiamo mauro ho 28anni, ho letto i precedenti commenti sull’argomento ROM, e sono pienamente in accordo con chi sceglie di capirli e avvicinarli all’integrazione. Conduco un progetto educativo che coinvolge decine di bambini rom, prima di questa esperinza vivevo anche io una forte avversione e paura verso questa cultura, ma adesso posso scrivere che è vero, questi bambini sono esattamente come tutti gli altri, nessun fenomeno eccezzionale, se fossimo nati noi nella loro cultura non avremmo resistito all’attrazione del gruppo di appartenenza(la famiglia, le radici) , non saremmo riusciti a non spronare il nostro istinto di sopravvivenza identificandoci col gruppo, nessuna specie animale o vegetale puo’ farne a meno, i bambini di oggi saranno gli adulti di domani come i genitori di oggi sono bambini di ieri, un giro che nel loro caso diventa vizioso in cui nessuno ha colpe, perchè un bambino per istinto diventa cio’ che gli si insegna ad essere. La scolarizzazione è fondamentale, i risultati che la gente si aspetta quando si lavora per intergrare, si possono realisticamente attendere solo sul lungo periodo. Finisco scrivendo che se siamo pronti a capire quanto faticoso formare la propria identità in un ambiente come quello dei rom, possiamo anche capire che non possiamo assolutamente permetterci errori di valutazione sui diritti imprenscindibili dell’essere umano, circa il diritto di integrazione anzichè soppressione, con i tempi e i modi che questo comporta..
Non sono razzista, ma non mi fido di loro, bisogna educarli a lavarsi, a non rubare, e visto che comunque anche se non sono zingari si spostano facilmente, se fanno troppo confusione, e sporcano meglio far loro cambiare zona, tanto sono abituati a girare.
In risposta ad Odisseo, siccome da ciò che hai scritto i rom non si possono integrare in Italia, e devono vivere di espedienti illeciti è giusto punirli con l’espulsione ! Ma siamo impazziti ?, io da italiano che lavoro, pago le tasse, le multe, e tutto il resto, quando esco la sera mi sento perseguitato dalla polizia, ancora mi devo adattare a quattro poveri zingari ? Devo impegnarmi perchè loro hanno difficoltà di integrazione, ma che se ne vadano in Mongolia se li è meglio, ma forse in Mongolia non ci sono soldi da rubare come in Italia, ma ragionate prima di fare i finti altruisti !
Un’ altra cosa, io ho parlato direttamente con persone straniere, precisamente con un rumeno mio vicinante, mi ha spiegato cosa fanno gli zingari rumeni, girano tutta l’ Europa sti poverini a fare elemosina, dicendo bugie, le donne dicono che tengono figli, che sono poveri, non mangiano e piangono per fare compassione alle persone stolte che ci cascano.
Ok, in Romania hanno il villone che nessun’ altro residente rumeno possiede, oh che pena mi fanno sti zingari.
In Bulgaria strofinavano il rame con il sugo di pomodoro per farlo passare come fosse oro, anche in questo caso le donne piangevano dicendo che avevano famiglia e non riuscivano a sfamare i piccoli, i bulgari creduloni pagavano il rame al prezzo dell’ oro.
Quindi se per strada uno zingaro mi chiede l’ elemosina lo mando ………..!
Una volta ero con una mia amica per strada e un ragazzino zingaro o rom (non credo si riescano a distinguere facilmente),ci si è avvicinato per chiedere l’ elemosina. Questo ragazzino già lo avevo visto in precedenza, ad un semaforo voleva a tutti i costi pulirmi il vetro dell’ auto.
Insomma questo ragazzino che aveva 11 anni non ci lasciava più e abbiamo cominciato a parlare assieme, il discorso è caduto sulle diversità tra culture, la sua e la nostra. Lui accusava i nostri servizi sociali di strappare i loro bambini dalle madri con la scusa di dar loro un futuro migliore. Non era una cosa giusta, ai suoi occhi il loro sistema di vita era perfetto, perfettamente lecito per un bambino passare le giornate tra i gas di scarico delle auto ferme al semaforo e in giro a elemosinare.
Mi ha fatto pena e rabbia allo stesso tempo, così giovane e intelligente e già la mente corrotta da una cultura ‘marcia’. Gli zingari, i rom sono parassiti sociali, inutile negarlo.
Mi ha fatto tanta tristezza un’ altra bimba zingara, avrà avuto 10 anni, all’ uscita di un centro commerciale chiedeva l’ elemosina. Io le dissi che avrebbe dovuto essere a giocare come di regola per ogni bambino, lei si mise a piangere, poco distante il padre guardava che facesse il suo dovere.
Avrei voluto caricarmela in macchina e portarla via. Può succedere che alcuni di loro si ‘sveglino’ e sviluppino crescendo una capacità di discernimento diversa dalla massa. E’ in questi soggetti che bisognerebbe intervenire, per renderli persone integrate. L’ integrazione è una prerogativa fondamentale per non restare relegati ai margini della società.
Anni fa due zingarelle stavano tentando un furto in casa di mia nonna, le guardavo da casa mia (20 m. di distanza) mentre cercavano di entrare dalla finestra sul retro di casa, agili come due gatte, ho urlato loro di stare ferme che le avevo scoperte, come niente fosse hanno ripreso il loro cammino lungo la strada adiacente la casa, le ho inseguite, insultate, minacciate ed ancora erano incazzate con me, altre (ragazze zingare sempre) hanno rubato a casa di mia zia, ma io taglio le mani a questa gente altro che integrazione.
Caro Raffaelle credo che Lei dovrebbe essere educato e non i nostri figli. La sua ridicola pretessa di costruire un mondo perfeto mi fa capire quanto lei e “integrato” nella società che non vuole la diversità, per il taglio delle manni si potrebbe discutere solo in caso se questa affermazione la rivolge pure a tutti quelli che guidano e rubano questo meraviglioso paese. Lei dice che non e razzista credo che si dovrebbe vergognare
(per Neda)
Rom significa UOMO nella nostra lingua romanes, il zingaro e un dispregativo detto da Voi GAGE’ (non Rom). Non credo che il piccolo “zingarello” sarebbe felice con lei nella sua casa e con le sue regole della vita.
ROM o ZINGARI come vogliamo chiamarli che vadano a lavorare o che vengano espulsi! L’integrazione è per chi vuole integrarsi non per chi ruba.
ciao, sono Pasquale volevo avere delle informazione dall’ educatrice di bambini rom in quanto avrei intesione di discutere una tesi di laurea proprio su questo argomento, però in giro c’è poco materiale. Potrebbe darmi una mano visto che lei opera nel settore e conosce le realtà in maniera obiettiva. Potremmo metterci in contatto, grazie