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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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Volevo prima di tutto ringraziarvi per aver risposto e spero di continuare a dialogare ancora. So di fare analisi non particolarmente sofisticate e un po’ sempliciotte, e me lo avete fatto notare. Ma a me piace così, e continuo. Detto questo se vogliamo dirla tutta per me non è la stessa cosa, uomo e donna non saranno mai simmetrici. La GR esiste anche al femminile. Vero. Ma NON nella stessa percentuale, io la vedo come eccezione. Sappiamo tutti che il “primo amore” per una donna e per un uomo non sonno la stessa cosa. Per molto tempo per un uomo la “prima volta” è stata con una prostituta, addirittura segnava l’entrata nell’età adulta ed era considerato normale ai 18 o ai 21 anni (l’età nella quale si diventava maggiorenni) che addirittura il padre o il fratello piu’ grande lo incoraggiassero. Una donna viene segnata fisicamente, dopo il primo rapporto non sarà mai piu’ come prima. E , nell’immaginario maschile , dal primo uomo la donna viene addirittura marchiata e viene “segnato il territorio”. Senza ipocrisie, queste e altre ancora sono le cose che pensano gli uomini che soffrono di GR. E ditemi che non è vero. Ci sono passato anch’io. Detto questo, credo che le cose potrebbero migliorare solo quando si accetta che l’altra persona è altro ripsetto a noi, che non è una nostra protuberanza. A presto. mimmo.
mimmo, con la tua chiusa sono d’accordo. Personalmente penso che ciò che conta sia essere l’ultimo e il più importante amore, piuttosto che il solo. Anzi, come ho già avuto, credo, modo di dire, essere la prima e unica storia di una persona forse mi spaventerebbe pure, per quanto suoni romantico. Certo, il concetto è l’importanza che si dà e si ha e la scelta speciale e quindi non escludo che si possa anche amare una sola persona nella vita. E ammetto che se un uomo avesse avuto mille amori mi domanderei se ha amato l’amore o quelle donne, cosa intende per ‘ti amo’. Glielo chiederei, mi sa. D’altra parte spesso è attraverso le esperienze che viviamo che conosciamo meglio noi stessi e anche cosa sia per
noi amare e l’amore. Io con il mio ex mi son fidanzata giovane e prima lui aveva avuto una breve storia e forse una storia di sesso o forse più. Dico forse perché non ho mai capito se aveva sminuito, perché io sesso senza amore non ne avevo mai fatto, o enfatizzato le sue esperienze, perché io avevo avuto una storia seria prima di lui. In realtà lui sul suo passato è stato sempre vago. All’inizio questa cosa mi destabilizzava un po’, perché temevo che la reticenza nascondesse chissà, in realtà magari è stata un bene. Io son stata per quanto ne so finora la sua storia più grande vera lunghissima importante. Onestamente penso che forse se avesse avuto un’esperienza di coppia “vera” prima di noi forse gli sarebbe servita a capire delle cose, interrogarsi, crescere. Ovviamente non è detto, però credo che lui abbia dato un po’ per usuali certe affinità veramente speciali che avevamo. Cioè, le sentiva speciali, ma, dico una banalità, a lui non è mai capitato di stare con una persona meno compatibile o più noiosa per i suoi parametri. E’ stato 17 anni con una persona vivace e vulcanica, che si è scelto e da cui è stato al contempo attratto, trainato anche (ma per lui era normale avere una donna vivace anche intelettualmente), con cui cmq si compensava, di cui era anche geloso, che a volte gli risultava anche più impegnativa.
intervento fine a se stesso:
ecco!! a maggior ragione le donne hanno più motivi di avere la GR… Sapere che da sempre per gli uomini è stato “normale” perdere la verginità con una prostituta (pagando o meno, sempre put***ane sono) a me fa schifo… il mio ragazzo non ha pagato la decina di donne con cui è andato prima di mettere la testa a posto e di fidanzarsi 2 o 3 volte, però mi fa schifo lo stesso!!
Ciao a tutti. Vorrei dare il mio punto di vista riguardo alla tesi che ha introdotto Mimmo e che Luna e Wind hanno commentato.
Intanto vorrei rassicurare Mimmo, del quale ho definito semplicistico il suo punto di vista solo perchè lo ha esposto in maniera “essenziale”, ma non per questo non contiene delle verità, anzi. Contiene le verità più antiche, quelle con cui facciamo i conti anche nel 2012 ma che affondano le radici negli istinti primordiali, che regolavano i rapporti maschio/femmina, presenti ben prima che la coscienza di sè si affacciasse nell’essere umano.
Io sto conducendo una mia personale ricerca al riguardo, e devo dire che non si finisce mai di imparare relativamente a quanto, uomini e donne, anche i più affini, innamorati e rispettosi l’uno dell’altra, riescano a “non” capirsi sul …sesso, o quanto meno ad interpretare comportamenti dell’uno secondo parametri personali letti attraverso l’appartenenza al proprio genere. C’è un simpatico aforisma che cita così: “cosè l’amore per una donna? Quello che fa mentre un uomo se la sc..pa”. Ecco, questo dice molto riguardo a quanto la visuale del rapporto sessuale sia basicamente differente tra maschi e femmine, sicuramente negli esordi, quando ci si avvicina per le prime volte al rapporto fisico.
Io, come dico sempre parlo per me, ma se torno indietro con la memoria posso affermare che il mio primo rapporto di romantico, per me, non aveva assolutamente niente, solo una tremenda spinta a soddisfare le esigenze che gli ormoni giovanili mi imponevano, e non andavo oltre, non c’erano speranze di vita in comune, progetti e così via; solo una gran voglia di….., e non ero una carogna, che approfittava o mancava di rispetto, semplicemente l’amore per me era quello: il sesso. Non lo stesso potrei dire per la partner dell’epoca, e quelle che si sono succedute. Tutte, bene o male, con più o meno forti desideri erotici vedevano il “futuro” in quei rapporti. Certo, si tratta di donne che oggi hanno 50anni, ma guardate che sotto sotto non è cambiato gran che, anche se oggi le donne appaiono più “libere”, lo scopo finale di una relazione è sempre quello di trovare un uomo con cui passare la vita. Mi piace citare una simpatica frase di Geppi Cucciari al riguardo, che la dice lunga: “Noi donne usciamo una sera per trovare l’uomo della vita, un uomo passa la vita ad uscire per trovare la donna di una sera”.
E’ così e sarà così sinchè il nostro DNA non verrà modificato da qualcuno.
Quello che ha cambiato il comportamento(visibile)delle donne nel mondo occidentale-e l’ho già sostenuto più volte-è stata la possibilità di liberarsi da due schiavitù: quella della dipendenza economica e delle gravidanze indesiderate; poi, ripeto, ognuna di queste ha interpretato la propria sessualità “liberata” in ragione della propria cultura e ed educazione. Quindi c’è la cosiddetta “putt..ella” che si “diverte” e quella più rigorosa che ci mette il sentimento, (o ritiene di mettercelo),sentendosi “giustificata”>>
>> nel frequentare un uomo da cui si sente attratta perchè ci mette il romanticismo, ma quest’ultimo è un’acquisizione relativamente recente della cultura, è la trasformazione in termini “etici” del bisogno di un femmina di avere un maschio che lei senta forte, sano sicuro di sè e che possa garantirle una sicurezza fisica e una presenza nella gestione della eventuale prole.
Certo,le trasformazioni socio economiche degli ultimi 100 anni e la migliorata scolarizzazione generale hanno fatto sì che nei due sessi ci fosse anche una ricerca di affinità intellettuali; ma ditemi quanti dei vostri nonni avevano “anche” un rapporto “amichevole”, con la nonna: secondo me pochi, anche quando c’era il massimo rispetto tra le parti, altrimenti l’una era subordinata all’altro, o no?
Per farla breve, osservando la mia storia personale, attraverso le trasformazioni della società nella quale viviamo, vedo un me che è cambiato almeno tre volte in trent’anni durante i quali è riuscito a capire che quello che riteneva essere amore era solo il bisogno di raggiungere “quel” piacere sessuale,che dura pochi secondi e che confonde noi maschi riguardo a quello che si può provare realmente quando di mezzo c’è l’amore; amore che scopri strada facendo, perchè ci si conosce solo attraverso gli altri e le esperienze che con essi si fanno; ma certo è che quello che sono oggi non lo cambierei con quello che ero a vent’anni, proprio grazie a quelle esperienze e soprattutto alla mia donna.
Potrei dire la stessa cosa per lei, per come la conosco. La cotta per il suo “primo amore”, quello che le ha tolto una verginità a cui lei teneva tanto, era frutto di una scelta fatta con le limitate se non nulle esperienze di una ragazza che aveva avuto un’educazione sessuofobica e piena di tabù. Senza alcuna esperienza, ma chiamata dalla Natura al desiderio sessuale, come accade a quasi tutti (leggo di asessuali, ma non capisco) ad una certa età,ha applicato le regole che la sua inesistente esperienza sul campo le consentiva, utilizzando solo quelle apprese dal mass media,e finendo per innamorarsi di un tipo che “sembrava” un uomo ma era solo un immagine che lei proiettava su uno che “ieri” le piaceva per inesperienza, mentre “oggi”, con l’esperienza, le farebbe pena, perchè semplicemente saprebbe riconoscere che era solo un buffone.
Il fatto che sia stato “il primo”,l’ha costretta, a “giustificare” a se stessa che una scelta così importante, non poteva averla sprecata con un individuo che ogni giorno di più si rivelava un “cogl..ne”, simpatico ma sempre cogl..ne; ma alla fine l’ha capito. Quindi dico, che differnza c’è tra cominciare come molti maschi con una prostituta o per molte femmine con un’idiota di cui si pensa di essere innamorate? Io penso nessuna.
Quello che conta è “capire” il percorso di un individuo e rendersi conto che nella vita si cambia. Certo, mi da fastidio che la donna che amo si sia data per la prima volta ad un idiota, ma è grazie a quello che ora ha un… UOMO.
anche se non sono intervenuta ho letto tutto…
mi permetto di cambiare argomento visto che siamo ad un punto di stallo…
La mia situzione è peggiorata, sono arrivata a colmare il vuoto dei film che mi facevo in testa con cose assurde. Ad esempio ho “rubato” da casa del mio ragazzo una rubrica telefonica (lui nemmeno ricordava di averla più, infatti era in una scatola che non apriva da anni ma in bella vista) dei vecchi tempi in cui faceva sesso a raffica, pieno di numeri di ragazze. L’ho meditato per 2 settimane quel gesto e non ho resistito a farlo e a fargli sapere di averlo fatto. Naturalmente la situazione tra me e lui è peggiorata ma soprattutto mi rendo conto che la patologia è diventata compulsiva davvero! non faccio altro che cercare “feticci” fisici o psicologici del passato del mio ragazzo con la speranza di poterlo conoscere, renderlo tangibile e di conseguenza controllare o distruggerlo o sminuirlo!
da una parte speravo anche che dopo quel gesto lui mi lasciasse, invece vuole stare con me ancora!
all’ultimo incontro con la psichiatra ho chiesto cosa posso fare concretamente per guarire oltre alle medicine e alle sedute con lei. Lei mi ha detto che c’è la PSICOTERAPIA… io pensavo di farla già invece mi ha detto che con me lei ha fatto solo sostegno psichiatrico che serve per farti capire che malattia hai e ti indica che strada seguire per vivere in modo sano… la psicoterapia è un qualcosa di diverso, più frequente e più forte, in grado di “modificare” i meccanismi mentali!!
La dottoressa conoscendo la mia situazione economica (disastrosa credetemi) mi ha anche detto che è una scelta importante perchè molto onerosa… ho deciso comunque di intraprendere questa strada. farei a meno di tutti i beni materiali per poter guarire… sto raccimolando soldi con lavoretti saltuari e sto evitando qualsiasi spreco, anche prendere un caffè al bar o la bevuta il sabato sera, per poter arrivare a settembre con un gruzzoletto per curarmi. mi ha anche detto che se voglio farla devo andare da uno psicoterapeuta e iniziare un percorso da zero perchè è così che funziona… non può farmela lei che già mi conosce da anni.
voi sapete qualcosa sulla psicoterapia? credete davvero che un percorso del genere possa aiutarmi concretamente a cambiare i meccanismi nocivi della mia mente? chi è andato dalla psicologo o psichiatra può portarmi la sua esperienza?
c’è da dire anche che i problemi psicologici nella mia famiglia non sono limitati a me, non so se è una cosa genitica o la situazione vissuta o entrambe. fatto sta che vivere in un ambiente non sano non mi aiuta affatto e sento il bisogno di un concreto aiuto!
Ciao Wind,sappi che ti capisco; anch’io ho fatto le stesse cose che fai tu, andando a mettere il naso nei diari di mia moglie. Tu hai trovato solo dei numeri di telefono di ragazze che lui frequentava pima di conoscerti e di cui non si ricorderà neppure il nome, probabilmente. Io ci ho trovato una storia d’amore struggente che non immaginavo, e che lei aveva minimizzato quando me ne accennò. Un amore non ricambiato e che è finito solo per rassegnazione da parte di lei figurati, e chissà con quali rimpianti, visto che lo ha ancora cercato quando già c’ero io nella sua vita, a dimostrazione che non l’aveva nè l’ha mai dimenticato; altro che vecchi numeri di telefono. Col che mi sono spiegato la mancanza di passione nei miei confronti, perchè una passione così totalizzante è come una “malattia”: una volta avuta si è come vaccinati, e non si avrà più con nessuno con l’intensità della prima.
Tuttavia, è stata la cosa peggiore che un GR possa fare quella di andare a cercare nel passato, perchè tendiamo ad “enfatizzare” eventi che non abbiamo vissuto e ci vediamo più di quello che c’è.
Lo sai meglio di me e lo stai comprendendo: il problema siamo “noi”, sei tu in questo caso, non lui, che tra l’altro con grande maturità e amore ti sta comunque vicino, a dimostrazione di quanto ti voglia bene.
Devi uscire dalle tue insicurezze, che certamente, come tutti noi frequentatori di questo forum, affonda le radici in traumi o mancanze subiti nell’infanzia.
La psicoterapia è la soluzione, assieme alla volonta di uscirne, che abbiamo discusso più volte su queste pagine. So bene che costa, ed è lunga, ma tu hai l’età giusta per affrontarla. Potresti rivolgerti alla ASL della tua zona e vedere se ci sono ambulatori di salute mentale dove operano psicoterapeuti che fanno volontariato, sulla falsariga di “telefono amico”, per esempio. Non arrenderti, perchè avere inquadrato il problema, riconoscendo l’assurdità autolesionistica di andare a cercare vecchissimi numeri di telefono, che di per se non significano niente, è già un passo avanti.
Credo che tutti i compagni di questo “viaggio” sono con te. Sfogati quando vuoi, ma vedrai che ne uscirai, cercando di “dipendere” da te e non dagli altri per allontanarti dai tuoi complessi; anzi, approffitta dell’affetto del tuo ragazzo per sentirti gratificata, visto che lo ami, ti piace e ha “scelto” te sopra tutte le altre “fantasma di donne” che ha incontrato.
Stai bene, mi raccomando. Un salutone. Blu
Ciao a tutti, sono nuova del forum e da qualche giorno leggo i vostri commenti…utilissimi per me!!! Cerco di spiegarvi in breve il mio problema…io (26 anni) e il mio ragazzo (21) stiamo insieme da 5 mesi, lui soffre di GR. All’inizio della storia ha fatto di tutto per stare con me ma io nn riuscivo a decidermi a causa della differenza di età, successivamente dopo avermi convinta a lasciarmi andare ai sentimenti viene fuori la GR con tutta la sua forza devastante. Lui nn riesce più a vivere serenamente la nostra storia, nn riesce più neanche a capire se mi ama….è normale mettere in dubbio i sentimenti a causa della GR????
Per un GR lo è…purtroppo.