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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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Ciao Wind; ho un figlia solo qualche anno più giovane di te,e immaginarti con questa sindrome con tutta la vita che hai davanti francamente angoscia pure me: devi trovare la forza per non farti dominare dalla GR, e sono sicuro che ce la farai.
Tu hai fatto cenno alla tua “insicurezza”,beh,il punto è quello, almeno per quanto mi riguarda, ma temo che in fondo tutti i GR soffrano di una forma di insicurezza dei propri mezzi,una sottovalutazione delle proprie capacità che li porta a fare i più disparati confronti con chiunque, compreso con il passato.
A dimostrazione di quanto sostengo,ricordo uno (forse l’unico vero) psicologo che mi è servito che mi disse: ” vede lei è il tipico esempio di persona che non sa valutare esattamente le proprie qualità. E’un uomo piacente, pilota aerei, ha una buona cultura, riesce ad essere brillante e piacevole eppure… non si piace. Lei NON capitalizza i tanti successi mentre eccede nel sopravvalutare gli insuccessi”. Beh è stata una frase che mi ha fatto riflettere, perchè il GR (almeno io) è severissimo nel giudizio che ha di se, NON si basta mai. In questo giudizio entrano, per forza, anche gli affetti, l’amore, quella persona che, in un modo o nell’altro, diventa comunque un riferimento di “valore”, che può essere di natura fisica (lui è bello e a scelto me che sono la più bella per lui),come pure intellettuale e morale. Quindi se lui/lei che adoriamo ha scelto noi è perche siamo il top. In un non GR la cosa si ferma lì e ti godi il tuo amore, nel GR partono i “confronti”, laddove non si sarebbe mai voluto che il nostro idolo avesse mai dovuto condividere alcun momento intimo con nessun altro che non fossimo noi.
Questa evenienza non solo oggi è quasi impossibile che possa verificarsi, ma (e ti sembrerà strano detta da un post GR) a mio parere non è neanche auspicabile, perchè, prima o poi, chi non ha fatto esperienze che insegnano a conoscersi e a crescere,quelle esperienze andrà a cercarle. Sai quanti ne conosco di amici e conoscenti che sono stati fidanzati 10/12 anni, prima volta per tutti e due e poi dopo un anno di matrimonio, bumm!! Scoppiato tutto. L’ho già detto in altre occasioni: non si nasce “imparati”.
Tu Wind ti sottovaluti,e non te lo dico per incoraggiarti, l’esperienza che mi viene dall’età fa capire molte cose delle persone, e so che la tua “ipersensibilità” è un indice di intelligenza che, nel caso della GR, indirizzi contro di te e chi ti ama. Cambierai sentiero col tempo, come sono riuscito a fare io con la “volonta”, anche se la GR non mi ha abbandonato, come ho avuto modo di dire, ma NON comanda più lei.
Un altra cosa che mi disse quel professore fu: “Lei si sforza di voler dimostrare a questo e a quello quanto vale; la smetta, alla sua età non deve dimostrare più niente a nessuno. Se avesse 20anni le direi che se ha qualcosa da dimostrare lo deve sì fare, ma a sè stesso…”
Hai capito Wind? Sei tu al centro della tua vita, non il tuo lui, che pure ami. Vogliti bene e cambierai.
Un piccolo inciso sull”umiltà”. Certo, ho abbassto il mio livello di orgoglio da datato macho mediterraneo, ma ho anche ridimensionato la troppo mitizzata immagine che avevo della mia lei.
Mi rendo conto che ha frequentato e si è innamorata di un imbecille che ha tenuto nel cuore per sei anni. Ma l’immagine che lei aveva del mentecatto era un’immagine idealizzata. Lei vedeva in quel povero sfigato quello che desiderava nei suoi sogni di giovane donna senza esperienza, che non voleva ammettere di aver fatto un errore a concedersi per la sua “sacra” prima volta ad un sbruffoncello.
Quindi, lei ha, malvolentieri, ridimensionato quell’idilliaco sogno d’amore, e io, ora, ho ridimensinato lei come essere vivente, soggetto a fare scelte sbaglite, dalle quali ha imparato. l’ho ridimendionata, fatta scendere dal piedistallo, ma non per questo le voglio meno bene, anzi, finalmente la vedo per com’è con i suoi tanti pregi e pochi difetti. Se poi l’idiota sia stata la passione della sua vita o meno sono fatti suoi se ha avuto le fette di slame sugli occhi. Ha dato le perle ai porci, ma si è rifatta con me. Pensaci. Ciao, Blu
grazie delle rispsote. se dovessi peggiorare mi rivolgerei sicuramente ad uno psicologo. meglio sentirmi “umiliato” che rovinare una famiglia. la vedo come una umiliazione perchè imamginavo che lo psicologo potesse giudicarmi immaturo, fuori dalla realtà. mettendomi nei panni delllo psciologo pensavo: come può uomo maturo, con figli, una vita modesta ma appagante, rovinarsi l’esistenza per queste “cavolate”?. nel mio caso credo si peggio delle altre esperienze lette perchè in realtà mia moglie non ha mai avuto rapporti sessuali completi con i suoi ex. alcune volte ne ho parlato a mia moglie del mo stato ma non sono mai entrando nello specifico perchè ritenevo fosseo cose futili e dicsoneguenza temevo di essere giudicato male. lei ha capito la mia sitauzione, non minimizza, anzi, mi spinge a parlare, mi incoraggia per uscire da questo stato che ci sta logorando. oltre a trattalra male sono arrivato al punto di pensare di non avere più rapporti con lei.
di questa “malattia” credo di averne sempre sofferto da quando stiamo innieme non ne ero cosciente. a vent’anni circa io ero fidanzato con una sua amica e
lei con un mo amico, ci siamo conosciuti perchè lei era la ragazza di un mio amico. dopo varie volte che ci siamo presi e lasciati con i nostri rispettivi ex io e lei abbiamo cominciato a frequenatrci come amici e mesi dopo dopo come fidanzati. all’inizo ero soddisftatto di aver avuto la meglio sul “rivale”. anche lui era nuovamente singe dopo aver avuto altre storie, e le gironzolava nuovamente attorno.
alla lunga la sensazione soddisfazione è stata sostituita dalla GR. per me è stato il primo amore. provavo sensazioni uniche soltando standole vicino, mi ritenevo fortunato che una come lei avesse “scelto” uno come me. ma non capivocome mai una come lei si fosse fatta prende re in giro da uno come lui. con il suo ex, nonostatnte tutto, siamo rimasti buoni amici.
il fatto di frequentarlo non mi pesava. si è sempre comportato bene e non c’è mai stato motivo di dubitare di nulla. dopo un inizio in cui ero geloso ma innamoratissimo, tutto è adnato nel dimenticatoio. decenni di tranquillità i pensieri sono ritornati a galla.
non c’è la ricetta magica per uscirne, rileggendo tutto credo di aver capito che per il mio caso il vero problema sia capire la causa, non curare il male. nel senso che queste sensazioni di malessere della GR sono apparse in un momento del percorso vita in cui ci accadono cose furoi al nostro controllo, in cui sono diventato meno sicuro di me stesso, in cui ho perso l’autosimara. credo sia è inutile cercare di curare il male cercando di farci confortare dal partner e sentirci dire cose piacevoli per ridimensionre i nostri pensieri contorti.
peggio ancora sarebbe restare soli allontanando la persona che amiamo perchè, premttendo che non è gisuto far soffrire chi ci ama, restando soli si rimurginano mentalmente pensieri che si ingigantiscono sempre più. ho notato che “parlarne” mi sta ha aiutato a “ragionare”. grazie
Rambo sono nella tua stessa situazione ed infatti ho tagliato i ponti. Luna tempo fa mi chiedevi cosa voleva dire essere asessuale? bè significa non avere interesse per il sesso, infatti io pur avendo 24 anni sono vergine! Il mio ex lui continua a farsi sentire, ma credo che talvolta la gr sia causata dal comportamento sbagliato degli stessi partner, talvolta non ci amano davvero..almeno così credo sia stato nel mio caso.
Ciao Solo, intervengo di nuovo per sottolineare che anche tu hai visto esordire la tua GR in una fase di “incertezza” e di insicurezza dei tuoi mezzi e capacità. Il terreno di coltura della GR è stato quello, per me e credo per tutti.
Il fatto che in un momento di fragilità psicologica si possano insediare pensieri parassiti come la GR non deve meravigliarti; succede esattamente come per le malattie fisiche, diciamo così: quando si abbassano le difese immunitarie ci si ammala più facilmente.
Il “confronto” col cosiddetto rivale non significa altro che la ricerca di una conferma del proprio valore agli occhi del proprio partner, relativamente al rapporto che questo/a ha potuto avere con altri prima di noi.
Bisogna uscire da questo circolo vizioso, non cercando la propria autostima nel “io sono meglio di lui o lui è meglio di me”, perchè sono confronti che non significano niente, nè migliorano realmente il giudizio che ognuno di noi deve avere di sè, e poi… su quali parametri si può giudicare?
A mio parere devi cercare di star bene con te stesso a prescindere da tua moglie. Con me sta funzionando te lo assicuro. Ci vuole tempo ma bisogna lavorare su di sè come se si volesse bene ad “un’altra persona”. Dedicarti alle cose che ti piacciono, coinvolgendo anche lei, essere positivo verso il futuro, fare progetti di qualunque genere, da un viaggio alla ristrutturazione della casa o a qualunque cosa che può farti veramente piacere; trovare insomma momenti di libertà con te stesso.
Il tuo timore che lo psicologo possa giudicarti è infondato, ma dimostra la tua paura del giudizio altrui e quindi la tua attuale insicurezza, che spiega la GR nei termini che ho dichiarato in precedenza. Lo psicologo è lì per aiutarti non per giudicarti, ma cercalo bravo.
Vedi come è strana la GR? Tu sei geloso di una donna che non ha neppure avuto rapporti completi con gli ex, e ti sei chiesto come potesse quella donna, che tu ami, essersi potuta “perdere” dietro un imbecille. Tu non troverai mai una risposta a questa domanda. Io me lo sto chiedendo da anni riguardo la mia lei che è veramente una persona stupenda, in tutti i sensi e da sempre, anche quando era una ragazza, ma ha perso la testa per diversi anni per un individuo senza qualità che la vita ha dimostrato essere un fallito: un buffone e per giunta brutto, quindi…
Non cercare di capire il cuore delle donne, non lo capisce nessuno, neppure loro. Pensa a quanto vali tu e non confrontarti con nessuno.
Guarda, voglio salutarti e incoraggiarti con una bellissima frase di un famoso pirata: Samuel Bellamy, un personaggio veramente “libero” che se ne fregava dei confronti con chiunque, anche con le potenze marinare dell’epoca. La frase è questa: “Io sono un principe libero, e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero, anche a colui che ha cento navi per mare”.
Questi sono gli uomini,non quegli sfigati che le nostre ex hanno potuto frequentare.Cerchiamo di assomigliare al pirata: riprendiamoci “NOI”
Cia Blu, grazie ancora, ripeto che parlarne mi sta aiutando moltissimo. in parte avevo capito il mio problema ma non credevo fosse un “male” comnue a così tante persone. io in realtà già mi stavo dedicando ad altre attività ma in questo modo stavo escludendo lei dalla mia vita. l’isolamento però mi riconduceva nei soliti pensieri velenosi allontanandomi dalla realtà. vedevo lei come la mia mente voleva farmela vedere e non come è nella realtà, dolce, premurosa, carina, innamorata e disposta a tutto per aiutarmi. mi sono destato quando ho l’ho vista piangere accusandomi di non amarla più e di trattarla come una estranea. così per brevi periodi ritornavo ad essere un marito “normale”. ma dopo pochi sprazzi di lucidità ricadevo nel buio. ora sembra che le cose si stiano incanalando sul binario giusto e sto cercando, come tu consigli, di tenere lo sguardo rivolto verso il futuro. cercherò di rimettere in moto i tanti progetti che avevo messo in pausa e spero di riuscire a non voltarmi più indietro. per adesso mi acontento di questo, tra un po spero di raggiungere la consepevolezza, come il pirata Samuel, di poter dichiarare guerra a tutto il mondo.
Rispondo a Vale, si il tuo ragionamento e’ giusto nel senso che tagliando i ponti automaticamente togli ogni sofferenza.
Pero’ tieni anche conto che non puoi rimanere da sola tutta la vita, e nel momento in cui troverai un uomo, beh e’ difficile che esso sia vergine come te……….quindi il problema e’ meglio affrontarlo che scappare da esso.
Ciao Solo,fai benissimo a confidarti con lei, e non sentirti un debole se manifesti il tuo disagio con chi ti vuole bene o con “gli addetti ai lavori”. La GR è un maledetto tarlo che quando si insedia è difficile da estirpare, ma se lo “vuoi” veramente la puoi chiudedere in una gabbia e lasciarla lì. Sentirai i suoi “ruggiti” di tanto in tanto, ma saprai come tapparti le orecchie, poi il tempo dovrà fare il resto. Inoltre, permettimi di dirtelo, il tuo caso è davvero limitato, con tutto il rispetto. Tua moglie non ha “consumato” con nessuno mi sembra di capire, si potrebbe definire un “flirt”, non una cosa seria. Se andiamo (come hai fatto) a vedere i vari post di chi ha scritto capisci facilmente la differenza.Io, per esempio, ho scoperto una relazione importante della mia lei che mi era stata descritta come una cottarella estiva quando invece è durata oltre 6 anni, durante i quali lei ha sopportato il menefreghismo, e l’opportunismo di quel mediocre personaggio di cui ho accennato, sino a giungere a livelli di umiliazione incomprensibili; e nonostante questo lo cercava sempre. E’ per quello che ti dicevo che è inutile cercare le ragioni che possono aver spinto una donna a fare certe cose, non capiremo mai perchè si ostinano a frequentare uomini che le offendono, che non le amano. Anche la mia lei è stata paziente e tollerante con me, anche se io ormai la fase acuta l’ho superata, ma il prezzo che ho pagato, come ho già detto, è stato quello di ridimensionare la sua immagine su un piano più realistico, non più idealizzato com’era prima. Ho compreso che NON si può essere tutto per la persona che si ama, ma non per questo non la si deve amare se si prova quel sentimento. Così come non si può decidere di innamorarsi, non si può neppure decidere di “disinnamorarsi”. Sono sentimenti che trascendono la volontà.
Tua moglie ha scelto te senza incertezze da quello che riesco a capire, e anche la mia me, ma quell’amore non corrisposto le ha segnato una stagione della sua vita, e non sono certo, nè mai lo sarò,che sia convinta che sia stato un errore amare un balordo che neppure la voleva:l’amore non si rinnega mai.
Di recente le ho detto che se lui l’avesse sposata (cosa che lei desiderava) sarebbe stata una buona moglie anche per lui. Certo non amata,sfruttata,e non sarebbe mai cresciuta nella stima di sè, come ha ammesso essere successo con me, ma si sarebbe accontentata, non sapendo che poteva esserci un uomo che la poteva trattare con amore. Per lei quello era l’amore, essendo innamorata.
Quindi il mio problema nasceva da un confronto tra chi NON la voleva, e a cui ha dato tutto di sè sin dalla prima volta, e chi, come me, l’ha voluta ma ad un certo punto non si è sentito più desiderato quanto l’altro.
Ora abbiamo chiarito, resta l’amore e la stima, ma lei NON è più il centro della mia vita. In quel punto ora ci sono io, senza egoismi nè opportunismi, ma con la sana voglia di volermi bene. In questo senso so che almeno io non mi “tradirò” mai.
Rambo il mio problema è più complesso probabilmente, perché oltre a soffrire di gr sono asessuale.
Gli asessuali costituiscono solo l’1% della popolazione mondiale, per cui non è semplice trovare una persona come me.
Attualmente sto frequentando il sito degli asessuali italiani, ed ho trovato un ragazzo interessante, ma abita lontano da me per cui anche se rispecchiasse davvero i miei requisiti sarebbe difficile costruire almeno per ora qualcosa di più serio.
So bene che il mio probabilmente sarà un futuro in solitudine, in fondo sono molto solitaria anche se sinceramente non so come vederla questa situazione tra molti anni, quando ahimè non sarò più giovane; d’altra parte preferisco ciò ad una vita con “la bile alla gola” in quanto oltre a vivere i sintomi comuni della gr, so di non poter dare al partner ciò che un’altra qualsiasi ragazza potrebbe soddisfare.
Dovresti cercare i motivi più profondi che ti spingono a questo, se questa ragazza è stata davvero amorevole con te, o se sei egocentrico o in fondo insicuro. A volte può anche essere il segnale che purtroppo quel partner proprio non va.
SOLO, non puoi metterti nei panni del tuo psicologo… lo stai facendo da persona che si vergogna delle sue difficoltà, che usa il giudizio e un suo (cioè tuo) parametro di giudizio, cosa che lo psicologo non fa.
Lo psicologo non giudica i disagi di questo tipo, se ha studiato per essere utile a risolverli è perché sa che sono di questo mondo, non pensi? Sarebbe come se tu pensassi che il dentista, che è lì per curare i denti, ti giudicasse perché sei andato lì con una carie.
La differenza sta anche anche nel fatto però che uno psicologo non ti giudicherebbe nemmeno se tu avessi dieci carie perché non ti lavi i denti e mangi cioccolata prima di andare a dormire.
La scelta di andare o no da uno psicologo è ovviamente personale.
Sai tu. Però se la vedi come un’umiliazione non è certo per come lo psicologo guarderebbe te, ma perché stai usando un metro di giudizio, tu, troppo severe nei confronti di te stesso. (il che si ricollega anche al discorso di BLU).
RAMBO/SOLO: allontanarsi dalla persona amata per un PROPRIO malessere, proiettato all’esterno, non è una soluzione. E non solo perché non si può stare soli tutta la vita, ma perché, tanto più perché il problema sta dentro di sè e non nella relazione stessa con l’altro, si sostituisce ad un malessere il malessere di una forte frustrazione, nei confronti di se stessi e dell’altro.
Il che non fa, probabilmente, che diminuire (conscio o no che sia) l’autostima, a causa dell'”evitamento” che, appunto, aumenta il senso di frustrazione e di limite.
Una soluzione, reale, non implica una frustrazione.
Da persona che è stata allontanata per un problema interno all’altro e proiettato posso dirti che, per quanto esista il libero arbitrio e ovviamente ogni persona sente quello che sente, e vede le situazioni dal suo punto di vista, è difficile vedere come “un gesto d’amore” il fatto che una persona ti lasci e abbandoni o ti tenga lontano/a invece di cercare di affrontare, in modo reale e costruttivo, un suo problema.
Se ami qualcuno puoi non reggere i sintomi di un suo problema se la persona implode in un problema e non fa nulla (di concreto, costruttivo) per uscirne, mentre sei più disposto anche a sostenerlo nella risoluzione di un suo problema verso una vita più serena per lui stesso ed entrambi.
Non sto giudicando nè il malessere nè il fatto che vi siano delle resistenze ad affrontare il problema in modo diverso, però credo che sia ciò (anche) che vi sta dicendo BLU. E cioé che non esiste solo l’implosione in un malessere e l’evitamento. Ma un approccio in cui l’altro non è solo una proiezione di un malessere, ma una persona con cui condividere un percorso.
BLU, ho capito cosa intendi con la frase che hai citato, ma preferisco l’idea di dichiarare pace a tutto il mondo 😛
VALE: fermo restando che ognuno vive la sessualità (o la sua assessualità) come lo sente, tu sei veramente certa di essere asessuale? Non vorrei essere invadente e non rispondermi se non te la senti. Perché la mia domanda,