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Sono un uomo infelice, distrutto dalla gelosia retroattiva

di uomotriste
Trovi il testo della lettera a pagina 1.
Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 1.414 commenti

Pagine: 1 75 76 77 78 79 142

  1. 761
    LUNA -

    ciao a tutti. Interessante e molto importante il cambio di prospettiva, rispetto al giudizio (e all’interiorizzazione dell’agire altrui) espresso così chiaramente da tolteca e condivido pienamente il discorso sulla fede (non necessariamente religiosa). Tanto è vero che nei momenti di crisi ho proprio avvertito una ‘perdita della fede’ nel senso che io do per me a questo concetto. Bluvito, forse non tutti, ma siamo certamente in molti, ad essere sensibili ognuno per le sue ragioni, al concetto di “amore incondizionato” nel significato però che gli diamo personalmente. C’è anche chi vive con l’impressione, per essere (sentirsi) amato, accolto e accettato di dover fare cose ‘eccezionali’ che sembrano non bastare mai, mentre legge il mondo come popolato da estremi. Individui che ‘subiscono”

  2. 762
    LUNA -

    questa sua stessa ‘ingiustizia’ e altri che non hanno bisogno di fare NIENTE, semplicemente essere, o essere amati e filtrati attraverso un’indulgenza materna/paterna o da dolce stil novo qualsiasi cosa siano e facciano. E tanto più inconsciamente o per schema una persona è in tensione con sè, in un’esame, una pagella anche di ‘condotta morale’ per dirsi ‘io mi merito, conquisto il bene, l’altrui (mia) accettazione e (mia) accoglienza, stima, assoluzione ‘condizionata’ se faccio così o colà’, tanto più gli salta agli occhi ciò che legge come ‘immorale’ o come una strafottente assenza di quella immane -e spesso inconsapevole almeno in parte- fatica che sente lui o lei invece di fare. Un po’, al di là di una propria serena etica, come chi si chiude in casa a studiare ma non anche con un reale piacere di farlo. Ma ne sente soprattutto l’ansia, la fatica, il giudizio del risultato. E così, non concedendosi mai vere pause, guarda chi ha una condotta diversa dalla sua anche attraverso questo filtro. Ciao wind e vale!

  3. 763
    Vale -

    Che dire purtroppo i dettagli me li raccontava lui senza che io chiedessi nulla! Il trattamento disparitario poi ha influito molto nel rendere più radicata la mia gr. Non credo si tratti di reali colpe. Non mi sento in colpa e non sono insicura, infatti durante la relazione non sono mai stata gelosa di nessuna. Tutto ha influito nel mio caso

  4. 764
    Bluvito -

    Sì, Luna, ho compreso la tua spiegazione della condizione psicologica che si viene a creare in un rapporto “sbilanciato”, laddove uno dei due dà e l’altro riceve, uno “adora” e l’altro è “adorato”, uno “vizia e l’altro” è “viziato”, diciamo così. Ma è appena il caso di dire che si tratta,in fondo, pur sempre di un rapporto nevrotico, dove nessuno dei due cresce veramente, anche se il “ricevente” sembra apparentemente essere il beneficiario assoluto tra i due, quello che ci “guadagna gratis”. Ma non è così.
    In realtà, come in un gioco sado-masochistico più o meno esplicito, ognuno svolge un ruolo tacitamente ben definito, nel quale ritrova pur sempre una sua identità. Un pò come dichiarato da Tolteca riguardo noi portatori di GR, che, pur soffrendone, ci arrocchiamo in una condizione che ci dà, appunto, un’identità.
    Io, in maniera dilettantistica ovviamente, ma con la massima umiltà che è richiesta quando ci si avvicina alla lettura dell’animo umano, ho cercato le ragioni di questo comportamento apparentemente autolesionistico nella lunga vicenda che ha vissuto la mia compagna con quell’individuo, per il quale è scesa a livelli di umiliazione che non le riconoscevo nella vita trascorsa con me.
    Per quale motivo una donna intelligente e sensibile, seppure nella prima giovinezza, si facesse rispettare dai tanti “pappagalli” che la sua avvenenza attirava e “maltrattare” dall’individuo di cui era invaghita, non mi è ancora del tutto chiaro, e forse non lo sarà mai,neppure a lei.
    Tolteca molto lucidamente, tempo fa ha posto l’attenzione di certi comportamenti sulla ricerca della figura genitoriale attraverso il partner,cosa che probabilmente ha avuto un ruolo determinante nella scelta che la mia lei fece a suo tempo verso quell’individuo, riscontrandone (o credendo di riscontrarne)elementi di similitudine col carattere paterno, forzandosi a reclamarne “l’amore ,a tutti i costi”.
    Ho citato questo esempio, apparentemete troppo personale per il tema che la GR richiede, solo per dire che l’accettazione da parte mia di condizioni psicologiche subconsce che ci “comandano”(poi “ufficializzate razionalmente”) non ritengo siano “moralizzabili”, tali cioè da essere configurate come “colpe” agli occhi di un GR,(ora post-GR) come sono stato nei momenti peggiori della sindrome.
    Questa accettazione di una condizione, diciamo, “preterintenzionale” di certi comportamenti “autolesionistici” da parte della mia lei,la assolve in parte ai miei occhi; anche se ho dovuto constatare, con disappunto per il mio “orgoglio” maschile, che quello era evidentemente l’uomo che ha “voluto-inconsapevolmente” (sembra, ma in psicologia non è un anacronismo) al di la della ragione e della più palese evidenza della non-affinità di coppia che vivevano i due.
    Quindi,a me ha molto aiutato (ANCHE) questa constatazione; quella cioè che molte nostre azioni non dipendono da una “vera volontà”, e sono pertanto “assolvibili” moralmente, anche se con “gelosa” sofferenza. Che ne dite?

  5. 765
    LUNA -

    BLU, concordo con la questione ‘ruolo’ e ‘identità’. Anche nella più apparente passività ‘svolgiamo’ un ruolo in qualche modo attivo, non fosse altro di adattamento e nelle ragioni per cui ci sentiamo spaesati o incapaci di difenderci adeguatamente. Ecco perché anche quando andiamo da uno specialista per un’altra persona, cioè per capire come funziona l’altro, magari cambiarlo, gestirlo, gestirci in base a, notando (magari la punta dell’iceberg o i sintomi de) la nevrosi altrui scopriamo che siamo lì per noi stessi. La questione famigliare, genitoriale a cui fai riferimento ha certamente un suo senso e fondamento, anche se ovviamente (chiaro, si riassume e esemplifica)

  6. 766
    uomotriste -

    Come promesso eccomi; dopo 5 lunghi anni dalla pubblicazione della mia lettera un bilancio della mia storia può avere una notevole valenza, anche se ogni storia e ogni persona sono da ritenersi diverse, uniche. Vado direttamente al dunque per non tenere sulle spine chi mi sta leggendo: sto ancora con mia moglie, quest’anno a luglio sarà il nostro 25 anno di matrimonio, tutto bene voi direte, in un certo senso sì, ma un’analisi a freddo è doverosa da parte mia. Ho letto con interesse molti interventi di Tolteca e mi trovo daccordo su tutti i punti da lui affrontati, vorrei aggiungere qualcosa però rivolgendomi a tutti quelli che stanno vivendo fasi acute della GR: è mia opinione che la gelosia retroattiva non è una malattia! Parlo almeno per me e per la mia esperienza di vita; non ho avuto un’educazione rigida e restrittiva, non esistono in me limiti di carattere religioso, non ho problemi di nessun tipo con la mia autostima, anzi, ne tantomeno insicurezze o ansie esistenziali, non ho nessun tipo di problema con l’altro sesso. Ci son cascato anch’io, voi direte perchè? Troppo perfezionista! Le cose le ho volute sempre fare bene e mi hanno sempre dato fastidio le cose riuscite male, immaginate quanto fastidio mi da il pensare che la donna della mia vita habbia fatto tutto prima con un altro, ma a differenza delle cose materiali che puoi disfare, distruggere, annientare, vendere, quando c’è di mezzo l’amore tutto ciò che può essere razionale e materiale cede il passo. Morale della favola: con i sentimenti o ci pensi prima quando non sei emotivamente troppo coinvolto oppure te ne fai una ragione e soffri tutta la vita. Si avete capito bene, “soffri” perchè è una cosa umana e naturale che ti dia fastidio sta cosa, è innaturale il contrario al massimo. Però devi imparare a conviverci perchè come qualcuno giustamente ha asserito ci sono cose nella vita anche ben più importanti. Ognuno sviluppi i propri metodi ma vi posso assicurare che è umano e fisiologico essere infastiditi dal passato discutibile del partner. Devo aggiungere che in questo mondo ci sono tantissime persone che non vengono e non verranno mai raggiunte da tale problema, penso ai miei genitori che hanno passato una vita assieme ed entrambi hanno avuto un rapporto in esclusiva, penso ai miei nonni, penso a tante e tante coppie che conosco anche giovanissime; ho un collaboratore giovane che l’anno prossimo si sposa, lui 28 lei 27, assieme da 10 anni rapporto in esclusiva, coppia modello, ma potrei continuare; bene, loro non capiranno mai questo tipo di sofferenza. Quello che voglio dirvi è sostanzialmente questo: “è una cosa umana”!!! Devo anche ammettere che mia moglie ha cambiato pure tipo di atteggiamento a riguardo, non scendo troppo nel dettaglio per non essere prolisso, ma ha ammesso in pieno i suoi errori di gioventù ed ha capito totalmente il male che incosapevolmente mi ha addossato; del resto è una donna splendida e di null’altro potrei accusarla. Un caloroso saluto a tuttti.

  7. 767
    LUNA -

    BLU, dicevo della questione famigliare… anche se ovviamente ogni individuo ha la sua storia interiore a sè.
    Diciamo che non è solo che si può andare a cercare un certo tipo di partner per conquistarlo come dicevi tu, non essendo riusciti a “conquistare” il genitore, o che si può inconsciamente cercare di rivivere (ma sarebbe inconsciamente più per risolverlo, anche se manca la consapevolezza di ciò) un trauma…
    c’è anche il fatto che si può NON riconoscere un partner con alcune caratteristiche perché si ha una famigliarità con quelle caratteristiche. Non è quindi che si cercano, ma non si riesce ad individuarle in tempo. Oppure per esempio un figlio che in famigiia ha incarnato spesso il ruolo del “risolutore” dei conflitti senza rendersene conto anche in coppia, di fronte alla tensione e il conflitto, potrà sentirsi portato a ricoprire quel ruolo. Comunque sia la molestia morale e psicologica o affettiva non presuppone per forza che via sia, nella vittima, o comunque insomma in chi partecipa ad un drammatico passo a due, dell’autolesionismo di base o ricercato inconsciamente.
    Se sei interessato all’argomento ti consiglierei il libro Molestie Morali di Marie-France Hirigoyen spiega molto bene delle dinamiche, sfatando anche dei luoghi comuni.

    UOMOTRISTE: anche l’ansia, la depressione, come il pensiero ossessivo e compulsivo sono umani, certamente. ciò non significa però che non siano manifestazioni di disagio. Sono ovviamente contenta per te per l’equilibrio ritrovato con tua moglie e le risposte che ti dai, ma la mia (personale, certo) opinione è che la questione non sta in cosa un partner ha fatto prima di noi, ma nella nostra sensibilità a riguardo e nel modo in cui affrontiamo questa nostra ipersensibilità. Altrimenti nessuno potrebbe più mettersi con nessuno, oggidì, tranne che nei primi anni di liceo, senza vivere la cosa come una malattia. Eppure per quanto un certo livello di fastidio e gelosia sia comune a tutti, chi più chi meno, chi si lamenta della sua GR ne parla come di un disagio quasi invalidante. E qui sta la differenza. E così ne parlavi tu nella tua lettera.
    Poi se non erro lì la questione era che avevi saputo solo in seguito delle cose che riguardavano il suo passato. Fermo restando che nessuno ha l’obbligo di raccontare il proprio passato e può scegliere di non raccontarlo non perché se ne vergogna ma perché dallo stesso modo in cui il partner lo domanda si capisce cosa potrebbe farlo stare male, è chiaro che lo scoprire che una persona ci ha mentito crea uno stato di confusione e malessere.
    Però è diverso da pensare che una persona debba farsi perdonare da noi per qualcosa che ha fatto ancora prima di conoscerci.
    L’idea che sia così invece, al di là del disagio della gelosia, è una cosa che ricorre moltissimo nei GR.
    E certe giustificazioni sono un po’ come la differenza tra il dire che a nessuno piace stare in un ascensore bloccato per giustificar che non si sopporta di prendere l’ascensore neanche per due piani.

  8. 768
    Vale -

    Uomotriste forse proprio come i tuoi nonni o genitori, o esattamente anche come i miei genitori io cerco un rapporto di esclusiva. Non si parla solo di gr, ma anche del fatto che purtroppo queste persone dal passato promiscuo certamente non riescono a dare al “nuovo amore” tanto quanto hanno dato al precedente. Se leggi i miei commenti capirai cosa intendo. Sei fortunato però di aver trovato una donna che ti ha compreso, e questo non è da tutti. Un saluto

  9. 769
    WindGirl -

    per uomotriste e vale:
    secondo me non dipende dal passato discutibile… conosco persone che stanno con partners che hanno avuto vite sessuali molto attive ma non hanno nessun tipo di problema, addirittura ne parlano con disinvoltura dicendo “si è già divertito, ora vuole una storia seria con me”. come se contasse solo il presente, cosa per me impossibile da pensare!!
    il problema siamo noi! non so se è una malattia vera e propria ma non è di sicuro una cosa che fa vivere in modo sano… io mi considero “malata” avendo un vero e proprio disturbo ossessivo. non so voi cosa avete, quali sono i vostri sintomi, quindi parlo dei miei: i miei “film” le altre persone non li hanno. fino a prova contraria un film (in cui il mio ragazzo fa sesso con le sue ex amanti) che gira in testa non è una cosa “sana”. Ora ho imparato a bloccarli ma è molto faticoso e i concetti negativi rimangono, per me un passato discutibile mette in discussione il presente. magari siamo noi quelli sani e gli altri menefreghisti… fatto sta che siamo diversi e fuori dalla normalità!
    Parlavo con mia mamma (che è anche una donna di sani principi che si è concessa solo a mio padre, mentre mio padre non ha avuto solo lei) e le ho chiesto se lei avrebbe accettato come partner un uomo che in passato ha fatto il porno attore e mi ha detto “se non lo fa più sì!!”. cosa assurda!! e così ragionano tutti quelli che mi circondano… non so se avete fatto sondaggi anche voi…
    Anche a me sembrano assurdi tutti gli altri e mi sento giusta io, però analizzando il mondo mi sono accorta che sono io la strana!

    un saluto a tutti quelli che stanno scrivendo, soprattutto a LUNA e BLUVITO… a dir la verità capisco molto poco quello che scrivete, non perchè scrivete male voi ma perchè di psicologia non so proprio nulla e molto concetti non li seguo… recupererò!! 🙂

  10. 770
    LUNA -

    wind, mi dispiace se risulto poco chiara. Non è mia intenzione! Forse, perdonami, svolgo ‘peggio’ dei concetti perché sto vivendo un mio periodo più impegnativo e quindi anche la stanchezza, nonostante le buone intenzioni, forse mi rende involontariamente più ‘criptica’. E’ vero che certi concetti, se non affrontati prima, possono risultare più oscuri al momento, però se hai la sensazione di entrarci poco mi dispiace. Comunque tu invece hai spiegato molto chiaramente perché vedi come un disagio la tua gr. Il ‘sondaggio’ può esserti utile anche a isolare i tuoi film come una manifestazione d’ansia (cioè una tua interpretazione della realtà e una reazione di cui puoi mettere anche in conto di fare a meno, dandoti un’apertura maggiore di reazioni, sensazioni, considerazioni) ma più che metterla su un piano di normalità/anormalità vedrei la cosa in un’ottica di maggiore o minore serenità individuale. Se la tua gr è per te un disagio e lo affronti costruttivamente sarai tu a sentirti più serena

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