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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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Sì, saluto anch’io con piacere “Uomo Triste”, attraverso il quale ebbi il primo contatto con questo forum. Come Wind, anche a me sembra di aver percepito una certa serenità nelle parole da lui espresse; serenità che, comunque sia stata conquistata, è sempre un indicatore di positività.
In fondo la sua storia ha molti punti in comune con la mia, nelle quali, alla fine del “tunnel” di questa sofferenza, vi è l’emergere di un immagine diversa delle donne che amiamo rispetto all’idea che ce ne eravamo fatti in precedenza.
Sono anch’io molto curioso di seguirne gli sviluppi che si sono succeduti in questi anni; capire se e come anche lui è cambiato e eventualmente sapere com’è ora il rapporto con la donna che le ha fatto nascere la GR, ma soprattutto come egli la “vede” dopo questi anni di sofferenze.
Ma quello che che vorrei conoscere veramente è quale rapporto ha ora con sè stesso; perchè ritengo che questo sia uno dei cardini della svolta che un GR dovrebbe fare per cambiare la propria vita.
Un saluto a tutti e un bentornato a Uomo(spero non più)Triste.
Blu
Wind Girl volevo farti notare che dipendi già da un meccanismo, del quale sei dipendente: quello della GR. Il timore che emerge dal subconscio è normalissimo, è la tensione che si profila di fronte alla prospettiva di un cambiamento. Anche il solo pensarlo genera una ribellione del subconscio, che si è abituato a questo quotidiano inferno personale. Ormai conosci e vivi con sofferente sicurezza una condizione che, tutto sommato, rappresenta uno scenario noto. Se pensi di poterlo modificare la tua parte profonda si ribella, finanche la prospettiva di un miglioramento e di una liberazione produce uno scontro di due volontà. Se vuoi sapere fino a che punto puoi neutralizzare la GR devi fare un tentativo. Dipende da te.
Un caloroso saluto a uomotriste che inconsapevolemente ha dato il “la” per una discussione infinta. Dico questo perché credo che la sequenza di messaggi proseguirà per molti anni ancora, con vecchi e nuovi frequentanti. Mi auguro i vecchi a fare da tutor ai nuovi.
WIND, il tuo quesito spontaneo ci stava, come dice TOLTECA è naturale. TOLTECA ha osservato e sottolineato in modo molto acuto e puntuale il concetto di resistenza. Non conosco nel dettaglio i consigli di tolteca, ma immagino non si tratti di una semplice sostituzione di ‘antifurti psicologici’ e di dipendenze. Non credo si tratti di sostituire una sorta di ‘rituale ossessivo interno’ semplicemente con un rituale esterno. Le tue perplessità son molto comuni in chi soffre. Teoricamente chi soffre di disturbi compulsivi, ansia, panico, depressioni, fobie, dipendenze che limitano e angustiano la vita pur di star bene dovrebbe dire ‘andrei anche a piedi scalzi tra i rovi’ per stare meglio. In realtà molti anche per la paura di smantellare gli antifurti finiscono nella rete passiva di maghi e ciarlatani. In un’altra forma di dipendenza.
ma è il concetto stesso di dipendenza, il sentirsi imprigionati e quindi fragili, a mettere a rischio o a far sentire a rischio. In realtà è proprio lavorando sulle proprie risorse di indipendenza, autostima che una persona scopre ‘un altro mondo’, in sé prima che fuori. Il concetto centrale non è mai la perfezione, ma l’equilibrio. E l’equilibrio è dinamico. Ciò che produce un senso di fissità son però anche le quantità di energie che usiamo per adattarci ad un qualcosa che consideriamo immutabile. Puoi fare molto affrontando realmente la tua gr prima di dire ‘è immutabile’ e anche se il percorso è faticoso lo è comunque la gr stessa. Se anche la tua gr diminuisse soltanto comunque, credo, ci avresti guadagnato. Nessuno di noi è esente da nevrosi. Ma quando una nevrosi, fobia, etc ci limita e abbiamo la sensazione che sia lei a gestirci più ancora che viceversa, per quanto usiamo infinite energie per adattarci e gestirci, spesso, insieme alla naturale paura di toglierci puntelli e antifurti, nasce la voglia di stare meglio e essere più liberi. Di tentare questa scommessa. Per quanto faccia anche molta paura.
Io ho capito che la mia gelosia retroattiva è dovuta principalmente a 2 motivi:
– il diverso trattamento rispetto alle ex: a loro faceva un certo tipo di regali, cene( con me non ha mai nemmeno fatto quella di fidanzamento), o presentazioni in casa. Io non sono mai nemmeno stata a casa sua!
-tutti i dettagli intimi che mi ha raccontato: conosco persino la differenza di dimensioni tra le sue 2 ex. Rendetevi conto!!!
Allora mi domando, sono io quella malata? quella che ha fatto male a chiudere? vorrei un confronto con qualcuno perché sto impazzendo!
Carissima Vale, nel tuo messaggio n° 742 hai scritto (cito testualmente): “ma perché noi gelosi retroattivi dovremmo fare astrusi percorsi da strizzacervelli?”
Lettura dispregiativa per indicare possibili percorsi di miglioramento.
Credo che la risposta te la sia data da sola, è la chiusura del tuo ultimo messaggio.
Ciao Tolteca, scusa non ho capito cosa intendi. Io ho provato a fare una riflessione dopo aver letto numerosi commenti, ho cercato di darmi un perché di questo. é solo che anche in questo caso non riesco proprio ad intravedere un mio torto, per questo che chiedevo ulteriori pareri a seguito di una mia successiva riflessione sulla questione.
Vale, la visione torto/ragione non conduce da nessuna parte, è il frutto di modelli etici e morali che, in quanto tali, vedono un vincitore e uno sconfitto (in termini simbolici). In questo caso tra te e il tuo ex non c’è chi aveva torto o ragione, bensì due condotte di vita incompatibili. Finché leggerai queste due diverse storie di vita attraverso le lenti dei codici “santo/peccatore” chiaramente avrai sempre ragione tu… però stai male, segno che vorresti fare a meno di questi giudizi che sono, è vero, parte di te, ma rappresentano una parte che sta fortemente limitando e condizionando le tue possibilità di scelta. La GR deve essere accettata e non respinta, fa parte di te, per cui dopo aver assaporato le frustrazioni che genera dovresti cominciare a portare la tua attenzione su altri aspetti della vita. Tu sei una persona destinata all’amore a alla felicità, con il tuo ragazzo o senza di lui, la felicità non proviene da lui ma nasce in te; il partner è soltanto un catalizzatore. Purtroppo non posso spiegarti in poche righe tutto il percorso che occorre fare, ci vorrebbe troppo tempo. Concludo dicendoti che per sconfiggere la GR occorre diventare “un’altra persona” dal punto di vista affettivo, è un cammino che non si esaurisce in una settimana o in un mese, ma è praticabile e molte persone in questo forum ne sono la prova vivente. Mi pare di aver intuito (da alcune cose che hai scritto) che sei una persona con una spiritualità (correggimi se sbaglio); se è così hai un enorme vantaggio rispetto ad altri gelosi retroattivi. Parafrasando Gustav Jung (quindi senza scomodare verità teologiche o cristiane) chi coltiva una fede ha strumenti efficacissimi per assicurarsi una stabilità e una serenità interiore (leggi anche in chiave psicologica).
ho paura di andare a star ancora peggio se butto giù le barriere che mi sono costruita ultimamente (per combattere la GR)!! ho paura anche di perdere la mia personalità, la mia morale e di amare meno il mio ragazzo… non conosco l’amore senza GR!
comunque sono intenzionata a rischiare!!
per VALE: capisco il tuo dubbio, è difficile capire se si è GR o meno all’inizio, si tende sempre a colpevolizzare gli altri.
devi risponderti tu alla domanda: perchè l’ho lasciato?
lo hai lasciato perchè ti trascurava e non ti corteggiava?
oppure perchè non accetti che lui abbia avuto esperienze sessuali?
se è la prima hai ragione tu!! si vede che non era il ragazzo che faceva per te, era poco maturo o non ci teneva abbastanza a te…
ma se è per la seconda sei GR e hai “torto” te, se di torto si può parlare. diciamo che hai te delle insicurezze che in ogni caso non ti permetterebbero di vivire serena con lui!
Perchè lui ti ha raccontato i dettagli delle sue esperienze? sei stata tu a chiederlo?
Buongiorno a tutti. Vorrei integrare la perfetta comunicazione di Tolteca a favore di Vale aggiungendo anche un piccolo commento nei confronti dei timori di Wind.
Io credo ora di appartenere alla categoria post-GR, che non significa aver sconfitto la stessa. L’ho già detto, oggi come oggi la controllo dalla “gabbia” in cui sono riuscito a metterla, ma non è che i suoi lamenti e ruggiti non li senta, soltanto non ne sono più vittima come prima. Ma per far questo sono passato attraverso le “Forche Caudine” dell’accettazione di una certa realtà (“realtà passata”: non è un anacronismo per un GR) e una rivisitazione completa di me stesso,il tutto è costato e costa ancora sofferenze inenarrabili, ma ho raggiunto un grado di serenità che ripaga lo sforzo compiuto, che però sono certo non si esaurirà mai.
Tutti i nostri casi hanno un esito identico ma una genesi diversa. Il mio,l’ho detto 100 volte, è più legato alla parte sentimentale che non sessuale, parte questa che diventa un sottoprodotto svilito della prima quando non c’è amore ricambiato da una delle due parti, perchè quella che invece amore dà, ne viene umiliata mentre accetta ciò. Questa è la mia visione dei fatti. Quella “volontaria” umiliazione subita da lei si è ripercossa su di me come fonte di frustrazione nel confronto con il “rivale”, laddove il mio sentimento si scontra con quello inesistente “dell’altro” che pure riceveva amore dalla mia futura lei senza dare NIENTE in cambio.
Detto ciò, per venire più concretamente al tema del post, io ho preso atto della cosa e, amando la mia donna, ne accetto questo suo vissuto come un fatto legato a una “istintualità” che non riusciva a controllare (la famosa chimica) e che la portava anche ad accettare “l’errore” da cui era fortemente attratta, anche se oggettivamente non in possesso di nessuna qualità che potesse far pensare neppure lontanamente a quella “progettualità” che è necessaria per iniziare una vita assieme. Esiste, che lo si voglia o no, una sorta di animalità nei nostri comportamenti più arcaici, e il sesso è uno di questi, che poco o nulla ha a che fare con i parametri razionali. Quindi qui ho capito che non potevo che accettare che la mia lei in quell’individuo vi trovasse il “maschio” che la Natura le consigliava. Insomma, con lui la passione con me l’amore. A volte le due cose coincidono, ed è bellissimo, ma è solo con il secondo che si può vivere insieme, con la prima si ha solo la spinta riproduttiva,che la nostra “morale” sdogana spesso come amore, ma che tale non è.
Poi ho rivisto tutto il mio retroterra caratteriale, anche col breve aiuto di specialisti, e sono arrivato (ancora una volta già detto) a NON dipendere più dalla mia lei per quanto riguarda le MIE sicurezze.
La amo, la stimo, ma non è più il mio “idolo”, e sono convinto che sia giusto così. Idealizzare una persona, dal genitore al proprio partner, significa inevitabilmente averne una delusione. Accettarli con i loro limiti è essere realisti, e… maturi.
Blu