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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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mi accorgo sempre troppo tardi di andare fuori discussione e di riportare la questione sempre sullo stesso argomento.
comunque non importa che aggiunga altro tanto le parole di Arsen esprimono esattamente quello che penso io!!
un saluto!!
Ciao a tutti, posso inserirmi nel dibattito? Credo di poter dire di trovarmi, ora, a metà strada tra i concetti espressi da Arsen, Tolteca e Wind e quello che Charly vuole esprimere, e vorrei aggiungere qualche contributo alla discussione.
Ho controllato il mio primo intervento su questo forum; risale all’aprile dell’anno scorso. Rileggendolo, assieme a quelli che sono seguiti, mi sono accorto di com’è cambiato il mio atteggiamento riguardo al problema che mi affliggeva pesantemente, e quanto questo, invece, ora pesi meno dentro di me.
Non potrò mai dire di averlo estirpato,lo so, ma posso assicuravi che lo controllo. Non è più la GR che mi “comanda” ma sono IO che la gestisco. Come ci sono riuscito? Con la volontà. l’ho già scritto in uno dei miei ultimi post: HO VOLUTO.
Il perchè è semplice: non potevo andare avanti in quel modo; non è neppure il caso di sottolineare che la GR è un vicolo cieco per il semplice fatto che non si può tornare indietro nel tempo e far sì che le storie dei nostri partner prendano una piega diversa. Io per natura tendo ad essere pragmatico, cioè valutare le situazioni, prendere una decisione e seguirla, Nel mio (come in tutti i GR)c’è una relazione sentimentale “segnata” dai trascorsi del partner: La prima ti tiene attaccato la seconda ti respinge, come in n tiro alla fune dove la forza delle due squadre avversarie sono in un tragico equilibrio.
Mi sono sfogato molto su questo forum, e trovarmi assieme ad altri compagni di “sventura” mi ha aiutato a sentirmi meno isolato, ma non mi risolveva il problema, lo rinviava. Tolteca ed il suo saggio mi hanno molto aiutato a trovare delle strategie che distogliessero l’attenzione dalla coninua fissazione, ma vi ho aggiunto una mia ricerca personale. Sottolineo personale perchè, sempre citando il saggio di Tolteca, non credo esista la formula che vada bene per tutti. Nel mio caso mi sono sforzato di “svincolarmi” dalla dipendenza
dall’immagine idilliaca che mi ero potuto fare della mia compagna, cercando di vederla nella sua complessità di persona, anche attraverso i passaggi e i fallimenti che ha potuto avere nel corso della sua crescita. Svincolandomi da questo, ho rivisto il rapporto con me stesso, i miei successi, i miei errori, la mia crescita insomma, e mentre facevo questo lentamente, ma volendolo,sono emersi alcuni “salvagente” che mi permettono di galleggiare. Tra questi un migliorato amor proprio, una maggiore attenzione alla mie esigenze e a quelle cose, esterne al rapporto, che mi gratificano. Insomma mi faccio volere bene da..me stesso.
Sembra una sciocchezza, ma questo “bene”, di questo altro “me” ha giovato anche al rapporto con la mia lei; laddove, lei, non è più l’unico “sole” intorno al quale giravo,ma uno, e forse il più importante dei miei interessi: ma non più l’unico.
Io, ora, sento di amare la mia donna, molto meglio di prima, ma diversamente, credo in maniera più matura, comunque non più conflittuale; ma certo non sono nè sarò più l’uomo di prima>
perchè quello, sforzo, quella consapevolezza che ho raggiunto, con le lacrime e sangue che tutti i GR conoscono, mi ha inevitabilmente cambiato.
Forse sono più cinico ora, ma preferisco dire realista. Certamente far “scendere” la propria partner da quel piedistallo in cui inconsapevolmente lo si era posta, è un prezzo salato da far pagare al proprio orgoglio, ma mi sono reso conto che ero soprattutto io con le mie aspirazioni ad avercela messa,nessuno me lo aveva imposto, nè lei vi si era collocata.Ora la vedo per quello che è, una persona che ha cercato la sua strada e pensa di averla trovata con me. Mi ha dedicato oltre 20 anni della sua vita, in ,maniera ineccepile, potevo rinuncire ad un patrimonio così grande. No, ma non per egoismo, ma per cercre di ricambire tutta quella dedizione d amore che hanno fatto di me quell’uomo di cui ora sono orgoglioso.
Forse non sono stato la passione della sua vita,ma il suo amore sì. In effetti Arsen ha ragione quando dice che certe esperienze sono “incancellabili”. Dio sa quanto avrei voluto che quelle poesie struggenti che lei scriveva all’indirizzo del suo primo sogno d’amore fossero state dirette a me. Le ha ancora in casa, e le terrà per sempre, tanto che con una punta di sarcasmo le ho detto una volta che se un giorno qualche nostro nipote dovesse trovare i suoi diari non avrebbe dubbi su chi è stato il vero, segreto, amore della sua vita.
In relatà l’amore non è quell’illusione idilliaca che proiettavo io su di lei, gratificandomi come unico, legittimo “utilizzatore” della sua bellezza, intelligenza e grazia; l’amore è ed è stato quella lunga, quotidiana costruzione che insieme abbiamo creato, nella quale ognuno (e lei meglio di me) ha portato e cementato i mattoni di quella “casa ideale” che abitiamo. Il resto, il prima e il dopo del mio tradiment, sono stati tentativi di compensare sogni o frustrazioni mosse dalla solitudine.
So che ad altri non ha potuto dare quello che ha dato a me, perchè con me si è sentita amata (seppure con i limiti di prima) ed ora accettata, perche lei era comunque in buona fede. Con i suoi, di limiti, cercava a sua volta di amare ed essere amata. Forse non ha fatto uso del “sesso fast food”, ma se anche fosse successo sono certo, come lo sono per i vostri partner, che è perchè non c’era altro in giro, e non tutti hanno la capacità di capire che c’è altro, se non lo si prova. Quando trovi l’amore che ti riempie il cuore lo capisci, e allora tutto prende un altro aspetto, ti accorgi di aver aperto una porta di una “stanza” che prima non immaginavi esistesse, e non si è più quelli di prima. Quel brutto bruco diventa una farfalla, lasciando la crisalide dalla quale è uscito come simulacro di qualcuno che “non c’è più”.
E’ a questo che mi sono attaccato, oltre che al mio “me”.
Per ora funziona e mi sento migliore, più sicuro di me, anche più orgoglioso. Non cerco più in lei la ragione della mia vita, ma in me.
Potete farcela anche voi, ma dovete “cercarvi”.
Buonasera Arsen, Wind e Tolteca. Vorrei scusarmi se qualcuno può aver letto le mie comunicazioni come un attacco alla condizione dei GR. Al contrario, sento molta empatia verso il problema e ne sono interessato come fenomeno psicologico, e certamente non mi permetterei mai di ironizzare o pontificare su gente che sta cercando un modo per vivere meglio possibile.
Le questioni che ponevo volevano solo essere uno stimolo forse a cercare una soluzione dentro di sè, come mi pare sia successo a Bluvito, che in questo senso da almeno una speranza che vi possa essere una strada,seppur personale, a cercare di non soffrire e non far soffrire.
Certo è che chi non ha questa sindrome fa fatica a capire, così come chi ce l’ha pare non comprendere come si riesca ad accettare un compagno/a che ha avuto dei trascorsi, anche turbolenti o discutibili sotto l’aspetto morale. Quest’ultima parola poi è una delle chiavi di lettura della questione, dove la morale di ognuno di noi è evidentemente variegata. D’altro canto se così non fosse la maggior parte delle coppie sarebbe in una situazione assimilabile alla GR, vista la facilità dei rapporti.
Come dice Arsen la gelosia è una componente fisiologica nel rapporto amoroso e crea problemi anche quando è completamente assente, tuttavia,relativamente alla dichiarazione finale di Arsen, non capisco perchè dovresti pensare che un ex della tua ragazza dovrebbe aver preso il meglio da lei. Non pensi che il meglio lo stia prendendo tu invece, che le vuoi bene? Io credo proprio che una persona dia il meglio di sè quando si sente amata, e non il contrario, ma aspetto smentite al riguardo.
E Wind, che mi chiede cosa penserei se la mia ragazza avesse fatto “quelle cose”. Che dirti, magari le ha fatte, ma se a me da tutto e la sento mia come non mai, se inoltre ha scelto me rispetto ad altri, chi è il vincitore l’altro o io?
Io piuttosto sarei geloso al contrario, cioè di un rapporto sentimentale intenso, passionale e che magari si è concluso male, nel senso che lui magari se n’è fregava dell’amore ma lei pur di averlo accettava anche che lui se ne fregasse. Questo si che è degradarsi, anche se lo st..zo/a apparentemente è lui/lei. Ma sai quante ce ne sono di situazioni così? In quel caso,sì che sarei geloso perchè non potrai mai sapere fino a che punto tu valga quanto il rivale o la rivale. Non so se mi sono spiegato. Ma ognuno ha i suoi punti di vista riguardo alle relazioni amorose, è evidente, e vanno rispettati.
Comunque, io credo che voi dobbiate essere contenti di riuscire a provare questo debordante e passionale amore verso il vostro partner, che un pò vi invidio, perchè immagino che non ci saranno solo momenti brutti e in quelli belli un compagno che si senta desiderato come lo dimostrate voi si sentirà un dio. Però forse Bluvito ha ragione quando dice che bisogna volersi bene per primi. Penso sinceramente che solo se si è in pace con sè stessi si può amare più serenamente.
Ed è quello che vi auguro di tutto cuore.
C
WIND, il passato di lui batte talmente tanto dove il dente ti duole, per te, che mi viene da dirti che lo hai incontrato/scelto per finalmente affrontare la gr e liberartene. Anche di quella rabbia che hai verso un certo tipo di femminile. Cosa che fa soffrire te. C. BROWN: ti parlo da non gr, ma ti dico il mio pensiero (che nasce ovviamente anche da idee e scuole di pensiero non partorite da me). Poiché noi guardiamo il mondo attraverso una nostra rappresentazione della realtà, con la nostra emotività e anche i nostri simboli che carichiamo di un senso non basta alla nevrosi, la dipendenza, la compulsione o l’ossessione un ‘semplice’ richiamo ad una logica altrui o anche ‘socialmente’ condivisa. Il nevrotico (tutti lo siamo), il dipendente, il compulsivo, il traumatizzato ecc risponde (mi rendo conto che taglio un campo largo e semplifico) con una difesa ‘inadeguata’ ad un disagio. Inadeguata perché se serve a mantenere un certo equilibrio in realtà i suoi costi creano altri disagi e squilibri. ‘banalmente’ (non è mai banale)
per fare un esempio, la claustrofobia è la risposta ad un disagio e il claustrofobico vive la realtà attraverso il suo problema e le sua rappresentazioni. Cioè PER LUI un certo tipo di situazione RAPPRESENTA REALMENTE UN DISAGIO E UN PERICOLO. Fino ad un certo punto il claustrofobico può anche negarsi di esserlo. Dipende quali e quanti sono gli stimoli, dipende cosa evita. Intendo dire che può semplicemente dire che lui ama le scale. Può trovare assurdo usare l’ascensore per fare tre piani. Può dire che a lui non frega nulla di andare al quattordicesimo piano. ‘non mi importa’ mitiga il senso di frustrazione della ‘croce’ dell’evitamento. In assenza di uno stimolo il problema viene archiviato. C’è, ma non esiste. ‘son fatto così’. Ma che succede se il mondo sembra fatto più di ascensori che di scale? Se il tuo amore vive al 25piano e non può scendere lui? Se il lavoro che ami ha l’ufficio in una grotta? Se l’equilibrio salta perché ciò che prima sembrava difenderti o fungere da sfogo di un disagio si palesa come un percorso, copione nevrotico che ti limita, frustra, lede? – che sei costretto a guardare il fatto che stai usando UN copione e UN percorso per viverti e rappresentarti la realtà. Per gestire le emozioni e la realtà. Per intervenire sulla tua realtà. UN percorso e UN copione che hai dato per scontato. E da cui ti scopri non difeso ma leso, limitato, prigioniero. Ogni nostro meccanismo di difesa che si attiva per mantenere un equilibrio può diventare un problema quando diventa disagio. Entrare nel mondo e nel linguaggio codificato di ‘un copione’ permette credo di comprendere meglio un altro piano di lettura. Un”altra logica. Per aiutare bisogna forse prima comprendere il linguaggio e i simboli?
ciao a tutti!!
A charly vorrei dire che inizialmente i suoi interventi mi sembravano provocazioni inutili però vedo che la situazione sta cambiando…mi fa quasi piacere vedere che qualcuno che non soffre di GR cerchi di capire… proprio ieri ho provato ad accennare ad alcuni amici (con molta disinvoltura) del mio tipo di gelosia e non hanno capito nulla, mi sono arresa subito (con molta disinvoltura). Le risposte sono sempre le stesse e di una banalità assurda. Fa piacere invece vedere che qualcuno provi realmente a guardare le cose con i nostri occhi…
Alla domanda tua rispondo dicendoti che io credo che tutte le ex amanti del mio ragazzo mi stiano stracciando alla grande e ora mi sento solo schiacciata e devo recuperare tantissimo!! questa è la sensazione e non so spiegare altro!! so che sono importante per lui ma davvero preferirei essere la sgualdrina di turno piuttosto che essere la sua amata e soffrire così!! è un discorso senza senso ma non riesco a vederla diversamente. il mio cervello ragiona così se lo lascio andare in modo spontaneo, per star bene devo proprio forzarlo in altre direzioni…ma quando sono stanca, stressata o c’è un minimo cedimento di forza di volonta non riesco a gestirlo e torna a farmi dannare! è come un martellamento continuo…ogni singolo istante della mia giornata devo dirmi “Stop!! pensa a qualcosa di bello!” e così tutti i giorni!! è faticoso credimi!!
L’esempio di LUNA della claustrofobia è calzante. Fino a che trovi scuse o situazioni per non prendere l’ascensore non puoi ammettere di essere claustrofobico… con un ragazzo che abita all’ultimo piano di un grattacielo è inevitabile ammetterlo… a me sono esplose paranoie e insicurezze che ho sempre avuto ma che ho sempre avuto modo di raggirare. con un ragazzo come il mio non ci sono vie di mezzo: o accetti il pacchetto completo (presente stupendo+ passato schifoso) o soffri come una bestia… la lingua batte dove il dente duole ed io involontariamente continuo a farla battere!!
io non ho capito bene il discorso del copione… mi farebbe piacere che tu me lo spiegassi… 🙂
Bluvito mi stupisce ogni volta: come è possibile che un GR possa arrivare a parlare così?? in solo un anno un cambiamento così radicale! complimenti davvero!! forse bisogna solo riuscire a sbloccare il meccanismo… sto provando anche io a vedere me stessa al centro dei miei pensieri, a valorizzare i miei interessi, le mie passioni e vedere il mio rapporto con il mio amato come una relazione reciproca non come un possesso, ma per ora non ho risultati… tra l’altro lui non vede molto bene questo mio “distacco dalla dipendenza psicologica”, non capisce che non è distacco sentimentale ma che sto facendo alcuni tentativi per non delegare a lui la mia autostima…e mi sto sforzando per non cercarla altrove (ad esempio in un altro ragazzo più bravo a fare complimenti e ad adularmi… e ce ne sarebbero tanti!), sarebbe inutile!
voi riuscite a stimarvi anche senza le conferme degli altri?
Buongiorno a tutti e in particola a Wind, nella quale intravedo uno sforzo per cercare una strada che la faccia star bene.
Ciao Wind,mi sorprendo anch’io dei risultati raggiunti ma ti assicuro che oggi quasi non riconosco più quell’uomo che solo un’anno fa(a voi ma soprattutto a me stesso, per comprenderla meglio)impazziva per i… confronti.
Leggo con piacere che nel tuo sforzo di capire cosa ti succede, hai chiuso con un accenno all’autostima.
Cara Wind, a mio parere il punto è lì: accettarsi per ciò che si è e non fare confronti, con nessuno.
Io avrei cento motivi per essere soddisfatto di me, ad un età in cui potrei essere certamente tuo padre; se leggi alcune descrizioni che ho fatto di me, il più modestamente possibile, saresti la prima a chiederti cosa mi manca; eppure si può cadere o ritrovarsi, in qualunque momento della vita a sentirsi inadeguati.
Nel mio caso un lungo periodo di “incomunicabilità” con la mia lei, mi ha portato a fraintenderne gli atteggiamenti, soprattutto intimi, sino a pensare che non mi desiderasse, nè che fossi mai stato l’uomo che realmente desiderava nella vita. Al top della mia crisi di identità, sono caduto nelle braccia di una donna che si è innamorata
me senza che io, senza che io ne favorissi l’esito. Non sono mai stato un marpione, neppure da ragazzo, e non ho mai avuto necessità di faticare per avere una ragazza, e ti assicuro (senza presunzione) che ancora oggi è così. Ma questo alla lunga, in campo sentimentale, non ti da il senso del tuo valore “vero”, come uomo, piuttosto che come “modello” ideale.
Ho già avuto modo di dire che non succede solo alle donne di essere cercate per una semplice storia di letto, succede anche agli uomini. E’ un pò come essere “ricchi” economicamnte e per questo circondato da donne che non saprai mai se ti cercano per quello che sei o per i tuoi soldi.
Non mi piace parlare di questo, perchè so che potrei scadere nell’autocompiacimento narcisisico, ma ti prego di credermi che alla fine ti chiedi se ti hanno voluto perchè sei virile, brillante, aitante e con un lavoro interessante,e ti volevano solo sco..re o si stavano interessando al vero Blu, con tutti i suoi limiti e debolezze umane.
Questo è successo anche con l’unica donna che ho veramente amato e con la quale ho vissuto oltre vent’anni, ineccepibile come moglie, eccepibile come amante.
Mi sono accorto, per farla breve, che all’apice della mia crisi sono andato a cercarmi nel suo passato quegli elementi che mi confermassero la tesi della mia “inadeguatezza”, scoprendo, è vero, cose che non immaginavo, ma che ho letto con la mente di chi non era in equilibrio con sè stesso, e non contestualizzate al momento e all’età che lei viveva all’epoca.
Si dice che un/a geloso/a trovi più di quello che cerca. E’vero, non dimenticarlo mai, perchè questa è un’altra chiave di lettura del problema GR, ed è una delle strade da percorrere per “rivedersi obiettivamente”,da NON GR.
E’ possibile>>>
E’ possibile ma bisogna VOLERLO. Io ho smesso di arroccarmi dietro delle difese da “uomo offeso”, ho raccolto tutta la mia capacità razionale e contato quelli che potevo definire i miei “successi” in tutti i campi nei quali mi sono espresso, sforzato di svincolarmi dall’immagine di lei come indicatore di valore assoluto di me come uomo. In pratica ho smesso di “dipendere da altri”, lei compresa, per sapere chi sono e quanto valgo. Ho trovato sufficienti elementi per queste conferme, e, come ho avuto modo di dire in precedenza, ho cominciato a “volemi bene”. Non che non me ne volessi anche prima, ma mi sono reso conto che in qualche modo cercavo conferme da altri, e da lei in particolare.
E lei me ne dava, e quante. Ma io non le “capivo”, perchè il suo amore è sempre stato poco appariscente, ma presente, paziente, costante. Il suo modo di esprimersi nell’intimità condizionato da un’educazione molto severa, sessuofobica; ed ecco che, non avendola vista con gli “altri”, ho immaginato che chissà cosa mai facesse, e in particolare con il primo, al quale ha dedicato, con una dedizione “canina” quasi 6 anni (dai 20 ai 26) di romantici pensieri; a fronte di un ritorno nullo o quasi. Un personaggio veramente inconsistente. Il classico “bambino viziato”, che spesso colpisce la fantasia delle giovani donne che intravedono in quei “vizi” chissà quali affascinanti segreti. Un piccolo buffone che poi è rimasto tale anche da grande,finito in galera per truffe e droga, per concalamata incapacità. Insomma, il classio cog…ne che si sentiva un padreterno, essendo un signor nessuno, ma che riusciva a convicere le ragazzine che quella boria e sicumera che ostentava fosse “carisma”, quando si trattava solo di “aria che gonfiava un pallone”.
Forse, e l’ho già detto, è stata la passione della vita della mia lei, quella dell’istinto,della chimica non lo so, ma io mi sono detto ad un certo punto che non aveva senso che mi paragonassi ad uno sfigato del genere quando sono riuscito a fare quello che faccio nella vita, quando so portare un aereo,quando sono ancora cercato dalle donne nonostante gli abbondanti “anta” e quando ho amici che mi vogliono bene e a cui ne voglio da decine di anni.
Io ora amo mia donna come persona, per quello che è ed è stata, ma soprattutto AMO me stesso, nel senso che mi accetto e mi stimo per quello che sono e che ho fatto. Non delego più a nessun altro la stima che devo avere di me stesso, non ho bisogno di NESSUNA CONFERMA.
Forse per me è più facile perchè ho il doppio dei tuoi anni e materiale a cui attingere, ma se ti guardi dentro vedrai che troverai anche tu decine di cose di cui essere soddisfatta di te e scoprirai che il tuo amore ti ha scelta proprio perchè “sei diversa” da quelle sgualdrine che tu sembri invidiare.
La mia lei mi ama perchè con me ha trovato finalmente “un uomo” invece di un buffone. Il tuo lui ti ama perchè con te, e forse per la prima volta, ha trovato “una donna”. Credici anche tu in “quella donna”.
Ciao.Blu
WindGirl, i tuoi tentativi sono lodevoli ma ahimé, devo dirtelo, con la sola forza di volontà non otterrai nulla, anche avendo una volontà titanica. Se non intraprendi un percorso di rimappatura delle tue abitudini mentali e degli automatismi negativi del cervello non otterai nulla. La GR è, in parte, un automatismo della mente e deve anche essere contrastato con automatismi antagonisti.