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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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Grazie Bluvito per l’incoraggiamento e le belle parole che mi hai inoltrato, ma credo che il fatto di essere sinceri o meno sia anche una questione caratteriale: c’è chi lo è quasi sempre e chi quasi mai.
Su questo infatti la mia ragazza ha detto che raccontava le sue esperienze anche ai precedenti partners, con la differenza che loro al contrario di me non andavano in escandescenze.
Contesto l’esempio di Maria Maddalena, perchè molti elementi hanno smontato l’errata convinzione che ella sia stata una meretrice.
La sincerità è senz’altro apprezzabile, ma non è affatto accettabile che bisogna raccontare le esperienze passate con toni orgogliosi e con descrizioni troppo dettagliate.
Grazie a Tolteca del parere tecnico.
WindGirl, sta di fatto che tu hai una visione sessuale maschile, e ti spiego appresso i motivi.
La gelosia retroattiva parte dei tempi in cui l’uomo viveva ancora allo stato brado.
Le donne avevano paura che i propri uomini si innamorassero (trattasi quindi di rapporti sentimentali) di altre donne perchè, se lo avessero fatto, esse sarebbero state abbandonate e avrebbero perso la protezione e il cacciatore che doveva soddisfare i bisogni alimentari dell’intera famiglia.
Gli uomini invece temevano rapporti sessuali delle proprie donne perchè dovevano assicurarsi, con la riproduzione, la superiorità della propria stirpe alle altre, necessitando quindi di una forte possessività ed esclusività della propria partner.
Da qui i bisogni di riproduzione e protezione/tutela.
Infatti sembra attualmente che le donne riuscirebbero a superare più facilmente un tradimento solo sessuale e senza alcun legame, gli uomini invece l’esatto contrario.
Io personalmente non accetterei nessuna di queste cose.
Effettivamente quindi tu hai in tale ambito una visione maschile, probabilmente dovuta ai rapporti individuali con i tuoi genitori durante l’infanzia (soprattutto tra i tre e i cinque anni, ovvero quando si sviluppa il nostro piacere sessuale).
Ma le cause sono relativamente importanti, ciò che conta è riuscire per tutti noi a risolvere il problema adesso.
Poche righe per dire che quello che ha scritto Tolteca e’ il fulcro del problema nel 99% dei casi, mio compreso.
Se si riuscisse a dare meno importanza al sesso e piu’ alle altre cose, secondo me il problema sparirebbe, il difficile e’ riuscirci.
secondo me ognuno di noi da l’importanza che vuole alle cose anche in base ai propri valori e idee. chi ha deciso che windgirl o chi la pensa come lei da troppa importanza al sesso? per me non è troppa e questo non vuol dire che non ci siano altre cose importanti.
sicuramente c’è chi vive il sesso come gli uomini primitivi o gli animali e chi invece lo vive in maniera più completa e complessa senza farlo rimanere un istinto da soddisfare come fanno gli animali.
quoterei tutti: arsen, rambo, valentino…
so che rivangare il passato non ha senso ma se non smantello le cause non credo guarirò per grazia divina!!!
l’infanzia ha influito fin troppo, soprattutto nel far annidare nella mia testa complessi stupidi… tanto per citarne uno il mio pediatra mi prendeva in giro di fronte a mia mamma e mio fratello per la conformazione delle mie parti intime dandomi appellativi che ad una bambina rimangono dentro tutta la vita perchè la intaccano nel suo essere femmina… per non parlare del periodo in cui le bambine cambiano alcune parti del corpo gradualmente e sono ibride e sproporzionate: un qualcosa che secondo lui evidentemente era motivo di divertimento!!
quello è stato l’inizio dei miei complessi che nessuno in famiglia mi ha aiutato a superare anzi… mio padre essendo perfezionista fa proprio la distinzione tra le belle donne e i cassonetti… non esiste il gusto personale, solo la perfezione è degna di essere apprezzata!! così sono stata cresciuta e naturalmente il suo prendermi in giro bonariamente per i piccoli difettucci che tutti abbiamo per me era la conferma che facevo davvero schifo…
per fortuna ora mi sono svincolata dalla sua “presa” ma alcuni danni sono stati fatti!!
anche l’importanza del sesso è un’eredità della famiglia: memorabili i racconti di mio padre che si vanta di quante ragazze ha avuto ai suoi piedi da giovane e delle cose quasi volgari e umilianti verso queste ragazze che ha fatto!!
sono alla ricerca del ragazzo esattamente opposto a mio padre, per questo cerco qualcuno che abbia una visione del sesso diversa!!
voi avete una motivazione per cui avete questa “morale” così forte??
avete già provato a smantellare le cause del vostro problema??
Cara windgirl, secondo te e’ meglio risolvere il problema per quello che e’, oppure cercarne le cause senza risolverlo?
Nel senso che se tu trovi la causa, non e’ detto che sia la chiave per risolvere il problema o sbaglio?
WindGirl, voglio rispondere brevemente alla tua domanda in merito al perchè esiste un manuale sulla sola gelosia retroattiva maschile. In primo luogo, solo quella ho investigato (e sto ancora investigando). In secondo luogo, quella femminile (generalmente) non è eccessivamente polarizzata sull’aspetto sessuale, ma coinvolge altre dinamiche affettive ed emotive, quelle che appunto rendono l’intelligenza emozionale di una donna tanto diversa da quella maschile. In merito al fatto che la tua psicologia sessuale sia polarizzata in modo simile a quella maschile, non sembra per adesso rappresentare un fattore percentuale rappresentativo del campione femminile. In altre parole, le gelose retroattive con il tuo profilo sembrano essere 1 o 2 su 10. Le altre vivono una condizione di gelosia retroattiva molto più articolata e variegata, non essenzialmente incentrata sul sesso.
Per Rambo: infatti ho anche io il dubbio se cercare spiegazioni e provare a smantellare le cause sia effettivamente produttivo… per ora non ho trovato altre soluzioni. Stoppare continuamente i film è faticosissimo, provo ad occupare la mente con cose che mi piacciono o al contrario con lo studio ma non funziona. L’unica cosa che per ora mi “distrae” è provare a capire me stessa analizzando le cause dei miei complessi e mettendomi in testa che combattedoli posso star bene anche col mio ragazzo… forse sto sbagliando ma non trovo altra cosa da fare!!
i giochetti mentali il mio cervello li aggira tutti!!
preferirei una pozione magica che mi facesse guarire senza sapere cause nè niente altro!!
Apprezzo l’intervento!
Per Tolteca: grazie per la spiegazione… se ne avrò modo proverò a leggere il manuale ma, come ho scritto prima, i giochetti mentali il mio cervello li aggira quindi non so se funzionerà…
ho usato il termine “giochetti mentali” per ignoranza, visto che non so come definirli, non per sminuire il lavoro di nessuno.
Buongiorno a tutti. Trovo interessante l’auspicato intervento di una donna in questo forum, perchè come ebbi modo di dire tempo fa, mi sorprendevo di riscontrare pochissimi casi di GR al femminile; di solito si trattava di “vittime” di maschi gelosi e raramente il contrario.
Trovo interessante il caso di WindGirl perchè riporta in sè entrambi i due grandi filoni che scatenano la GR: il presunto “libertinaggio” del partner e il coinvolgimento sentimentale con le implicazioni erotiche che questo comporta. Come sottolinea Tolteca il primo è di solito appannaggio del sesso maschile, mentre il secondo più prevalentemente femminile.
Trovo altresì interessante e coraggioso lo sforzo di Windgirl nell’individuazione delle cause scatenanti la GR attraverso “l’insicurezza” di sè cresciuta nell’ambito delle relazioni familiari, come, credo, succeda nella stragrande maggioranza dei casi, sottolineando implicitamente quello che cerco di dire a me stesso e che riporto frequentemente su questo forum, vale a dire quanto sia significativa la carenza identitaria, l’insicurezza dei propri mezzi nella sindrome che viviamo.
Anch’io come Wind sto conducendo una faticosa lettura di me stesso relativamente a questo problema, coadiuvato anche dall’aiuto (ma molto limitato) di qualche psicologo.
Io ho seguito e seguo le valide indicazioni lette sul saggio di Tolteca, ma cerco di aggiungervi la comprensione dei meccanismi psicologici che hanno scatenato, per la prima volta in vita mia, la GR. Capisco quindi perchè WindGirl trovi giovamento dall’autoanalisi, relativamete all’emersione di certi “complessi” indotti scioccamente anche da chi davrebbe dovuto avere certe sensibilità per la professione che svolge.
Io posso dire di aver tratto beneficio da questo sforzo fatto verso me stesso, soprattutto “accettandomi” per quello che sono. Sembrerebbe una cosa scontata quella che ho appena detto, ma molti di noi GR, oltre ad essere severi censori nei confronti del partner lo sono anche nei confronti di sè stessi, sempre a causa, probabilmente, di quella mancanza di “sostegno” al proprio “SE'” che ci è stata negata nell’infanzia e che ci ha reso sempre bisognosi di “conferme” del nostro valore.
Io mi sto svincolando da certe “dipendenze” nevrotiche legate alla coppia, lavorando sulla mia autostima in mille modi: dalle piccole gratificazioni quotidiane, al riassunto dei miei successi, a nuovi progetti per il futuro e persino ad una ulteriore migliore cura della mia persona. Sono ormai convinto che un rapporto equilibrato col partner necessiti di un rapporto altrettanto equilibrato con sè stessi. Ecco perchè accanirsi contro il/la proprio compagno non fa che “spostare” il problema senza risolverlo.
Mi chiedo (e lo chiedo a Tolteca)se e quanto rientra nella casistica la mia GR, che noto avere connotazioni più “femminili”, cioè più legate al pregresso coinvogimento sentimentale della mia lei, che personalmente ritengo più “pesanti” del cosiddetto “sesso libero”.
Un salutone.Blu
Caro Bluvito, da parte degli uomini, i trascorsi coinvolgimenti sentimentali della partner sembrano essere ossessivamente brucianti perchè “sugellati” dal sesso. Prova ad immaginare che tua moglie in passato fosse stata perdutamente innamorata di quel tizio senza però mai consumare alcun atto o contatto sessuale (perchè integerrima). Il fatto di poter tu essere l’unico a cogliere quel frutto, farebbe di te il privilegiato a cui lei ha aperto le porte interiori permettendoti di entrare attraverso il varco dell’intimità fisica. Avresti meno desiderio di sapere se avesse amato più lui o te, perché l’esperienza sessuale esclusiva (in questo scenario ipotetico) verrebbe letta dal tuo subconscio come un simbolico “trono di potere e di privilegio”, un luogo dove nessun rivale passato potè mai sedere. Contempleresti i sui vecchi amanti dall’alto di questo scranno e rideresti di loro, addirittura proveresti una sazietà emotiva maggiore sapendo che loro bramavano sessualmente il suo corpo ma non poterono averla come l’hai avuta tu. In questo panorama il tuo subconscio resterebbe indifferente all’idea di scoprire se lei amasse la sua vecchia fiamma più di te, perchè lei avrebbe preservato la sessualità soltanto per te; il subconscio si nutre di esperienze e pulsioni primordiali (come il sesso) e con questi filtri attribuisce valore alle cose. Le cose si complicano se la compagna è una donna sensibile, intelligente e appassionata, perchè queste doti vennero investite tutte sul campo e confluirono nella decisione di “donarsi” ad un uomo indegno. Questa verità è condivisa sia dal subconscio sia dalla parte conscia (purtroppo) ed è una consapevolezza che tortura.
Ciao a tutti, e ciao a BLU che mi ha risposto. Scusa se passo solo adesso. Ho recuperato quasi tutti i commenti che avevo perso.
Ringrazio anche WILD perché mi ha permesso di riflettere su alcune cose. Spero che in qualche modo (non ne ho la presunzione, assolutamente) il mio intervento possa in qualche modo esservi utile. Penso, in generale, che oggi (non da oggi, ma sempre più) la terapia psicologica possa offrire vari approcci, anche integrati. Cioè approcci che permettono sia di trovare le cause di un disagio, sia di andare a modificare un copione che si crede automatico e l’unico possibile, sia di accettare e gestire diversamente delle parti di se stessi. Abbiamo per fortuna la possibilità di intervenire positivamente su un disagio che sentiamo.
Spiegavo nei miei post precedenti che purtroppo io mi sono trovata a subire quei film e quindi so cosa significhi. E’ chiaro che anch’io posso (e avrò) aver fatto certamente fatto degli errori, delle insensibilità volontarie, tuttavia a me è capitato dopo 10 anni di relazione che mi siano stati attribuiti dei pensieri, delle intenzioni che non c’erano. Ma ho sofferto per anni come se fosse stato vero. Vorrei, scusatemi, portare questa testimonianza per dire che purtroppo se da un lato è chiaro che chi si fa i film soffre terribilmente l’altra persona viene fortemente destabilizzata dal sentirsi invasa nel suo sentire e nella propria interpretazione del proprio sentire. La “morale” in realtà credo sia solo una manifestazione del disagio, però l’altra persona può andare in crisi a sua volta rispetto alla propria identità. Inoltre, se amiamo qualcuno proviamo empatia per qualcuno, e soffriamo all’idea sia di farlo soffrire sia che ci “giudichi” peggiori di quello che sentiamo e pensiamo di essere… perché è ovvio che ogni persona ha vissuto il proprio passato (ma vive anche il presente) secondo dei propri parametri, anche di conoscenza di se stesso.
La rilettura del nostro passato o del nostro sentire presente da parte di un altro o altra (non un altro o altra qualsiasi, ma di una persona a cui teniamo, amiamo, che ha per noi una centralità emotiva, affettiva) diventa allora fortemente destabilizzante. Lo scrivo non assolutamente per criticare o giudicare chi purtroppo soffre di GR. Anche perché chi ne soffre scrive in questo forum proprio perché ne soffre, e non vorrebbe soffrirne più, per non ferire se stesso e per non percepire neanche il fatto di creare disagio nell’altra persona (cosa che crea un circolo vizioso di insicurezza).
Però poiché io ho dovuto fare un grosso lavoro per riprendermi i miei parametri dopo la violenza morale posso testimoniare il perché possa essere così dolorosa la violenza della rilettura morale, emotiva, sentimentale della nostra identità, delle nostre intenzioni o del nostro passato. Anche perché, purtroppo, la gelosia non chiede per conoscere, ma spesso per confermare una tesi, che pure lo terrorizza. A mia volta, dopo una tempesta, varia, emotiva fortissima,