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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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Ciao Hans e a chi ci legge. Ho visto che hai voluto sottolineare la differenza tra innamoramento ed amore relativamente alla mia disquisizione sull’argomento. Certo, esiste e come la differenza,MA NON nella testa dell’innamorato/a, che avendola “persa” ritiene (spesso perchè non ha avuto la possibilità di provare il sentimento vero e più profondo) che sia quello il top dell’amore. Quindi, in via relativa, quelle sensazioni legate all’euforia dell’innamoramento vengono valutate come il massimo che il rapporto con l’altro può dare. Chi le ha provate (me compreso) sa come alterano le percezioni della realtà. Sono “droghe” prodotte dal nostro cervello, con il solo scopo di farci…accoppiare. D’altro canto, pensiamoci bene,dal punto di vista strettamente fisiologico, se il sesso non avesse la gratificazione del “piacere” chi si accoppierebbe? La Natura sa quello che vuole e come raggiungerlo.
Giustamente tu parlavi di attenuanti in questi casi rispetto all’altro sesso, quello fast food, ma c’è una differenza secondo me; nel primo caso si “usa”, più o meno inconsapevolmente (ecco perchè parlavo di sesso preterintenzionale) la “scusa” dell’innamoramento per giustificare una voglia di sesso senza amore, e per trarne comunque un piacere, una gratificazione; nel secondo caso si è coscienti che non c’è amore, e si cerca il piacere comunque.
Il fatto di “autoassolversi”, come qualcuno nei post ha scritto, non estingue il “reato”, se vogliamo esagerare nella terminologia nel giudicare questi eventi.
Permettimi di intervenire nella domanda che hai posto a Tolteca, se me lo concedi, visto che riguarda il punto essenziale della vicenda della mia compagna, e ti dico, come ho scritto nel mio post del 19 febbraio, che il mio cruccio è proprio quello, cioè che, nonostante oltre ventanni di convivenza e d’amore con la mia donna, non credo di aver mosso in lei quegli istinti atavici a cui accenni e che Tolteca ha citato come archetipi del rapporto maschio/femmina.
Per quello che ho constatato nel comportamento della mia lei, relativamente alla relazione con l’altro, il suo atteggiamento è stato quello tipico della femmina che è mossa da un istinto primordiale (seppur “sdoganato” attraverso le solite e più recenti sovrastrutture culturali) “che vuole quel maschio come padre della prole”, andando, come ho spiegato più volte, anche contro la più palese logica (drogato, fannullone, buono a nulla…) e il più elementare buon senso (non la voleva). Ma la Natura, l’istinto, quell’individuo gli “imponevano”, e a lei, alla Natura, non interessa la qualità dell’uomo, ma solo il DNA di quel maschio,che incrociando i propri genii con quella femmina, produrrà la prole più robusta possibile.
Ragazzi, gli istinti sono in “cantina”,a dormire, ma quando si svegliano non c’è razionalità che tenga, credetemi. I primi sono troppo più antichi della seconda per non sapere come raggiungere gli obbiettivi che Madre Natura desidera.
Un salutone. Ci sentiamo a marzo.
Bye, Blu
Ciao Rambo, grazie per aver preso parte ai commenti.
La mia partner, oltre ad aver intrapreso in più occasioni rapporti “fast food”, ha alle spalle una storia di 4 anni, incluso uno e mezzo circa di convivenza.
Io sono geloso per entrambe le cose, però ritengo più immorale avere rapporti sessuali fini a se stessi (che quindi sono inaccettabili) di fare molte cose insieme ad una persona che comunque ha avuto un legame sentimentale, a condizione neccessaria che con questa non ci sia più niente.
Dai troppa importanza al sesso. Se tu avessi avuto più esperienze sessuali adesso non daresti così importanza a questa questione, semplicemente perchè il sesso non è una cosa così importante come può sembrare a chi lo ha fatto con una sola persona nella vita. Cosa ti cambia averlo fatto con una o più persone? Credimi, è solo questione di curiosità. Non esiste immacolatezza. Non dare così tanta importanza al fatto che tua moglie si sia fatta altre persone prima di te. E se ti fà star meglio vai qualche volta con delle prostitute, vedrai che poi alla fine non ti cambierà nulla. Devi accettare l’umanità che c’è in noi, la nostra animalità. Siamo qui per caso. Non c’è nulla di così importante. Credimi, non è così importante quello che ha fatto tua moglie, e non ti cambia nulla al senso delle tua vita o del vostro matrimonio. Secondo me i problemi che hai sono altri, e trovi questa situazione frustrante solo perchè è quella che ti salta in mente di più. Credimi, il sesso non conta molto. Vedrai, se vai qualche volta con delle prostitute, usando le dovute precauzioni, te ne accorgerai e lascerai perdere con questo problema per sempre. I problemi sono altri.
ciao, sono capitata per caso in questa lettera. Non sapevo molto di questo ‘problema’, in cui effettivamente anche in modo lieve a chiunque penso possa capitare di cadere (o di trovarsi oggetto di) in un momento particolare della vita. A me è capitato che una persona che ho molto amato non sia stata ossesionata da una gelosia retrospettiva, bensì che abbia enfatizzato episodi con un ‘film’ suo, in un momento particolare e sotto altre pressioni e l’esplodere di altre ansie e paure preesistenti. Purtroppo essendo introverso a lungo non mi ha neppure detto il reale problema e comunque non mi ha mai permesso di affrontare la cosa insieme. Da parte mia c’è sempre stata la volontà di farlo, di risolvere una crisi, più complessa, di cui appunto mi era difficile (impossibile) individuare la reale origine, pur manifestando sempre la mia disponibilità (anche eccessiva, penso) nell’affrontare qualsiasi dubbio o ‘fantasma’ o paura. La gelosia in forma ‘introversa’ ossessiva (con atteggiamenti di rifiuto e controllo, aggressività e colpevolizzazione insieme) è stata solo uno degli aspetti, insieme purtroppo anche alla molestia morale. Ora grazie alla lettura delle testimonianze di questa lettera so più di alcuni meccanismi in particolare. Credo che sia possibile affrontare insieme un problema se questo viene esposto. Al contempo una persona, mi rendo, può non essere o essere solo in parte consapevole di una guerra che, prima che con l’esterno, ha ingaggiato con se stesso. Per me è stato molto doloroso assistere impotente a quella guerra, subirne gli effetti, fare guerra a me stessa, rimproverarmi a mia volta errori in modo eccessivo. Per fortuna in tutto ciò c’è stato anche un mio percorso di autocritica costruttivo. – Ringrazio comunque chi ha portato la sua testimonianza anche perché, mi ripeto, ciascuno di noi in un particolare momento della vita può restare ingabbiato in insicurezze e malessere, con il rischio di non riuscire a dipanare una matassa di insicurezza, paure, proiezione e realtà. Non ho letto tutti i commenti, tra quelli che in particolare ho trovato utili e anche ad una riflessione non specificatamente connessa alla GR segnalo i passi elencati da tolteca (spero di non sbagliare nik) ai n. 395-396. E’ vero
che in particolare nel pensiero ‘ossessivo e compulsivo’ il cervello ha molta difficoltà a distinguere ansia/angoscia e realtà (con tutta l’emotività che scaturisce da una nostra ‘rappresentazione’ della realtà). E’ vero che tanto più un cervello è ‘veloce’ è tanto più può diventare ‘nemico’ in determinate contingenze. E’ vero che è UTILISSIMO stare all’aria aperta e lasciare che dati neutri e piacevoli entrino e riallarghino e ripuliscano lo spazio mentale (non solo nella GR, ma in generale quando siamo troppo chiusi e introversi nell’angusto spazio dei nostri ping-pong), è vero che l’ansia (in generale) non si combatte andandoci contro armati del tentativo di controllo, perché l’ansia si nutre anche della tensione del controllo (a tale proposito segnalo dei testi di Nardone sul panico a chi fosse interessato), è vero che lavorare sul benessere e l’autostima e un senso di positiva indipendenza fa bene, come una libera espressione magari, tanto meglio, in qualche campo artistico in cui siamo così neofiti, imbranati, digiuni da riuscire a ‘giocare’ con l’espressione e la libertà senza vincoli di alcuna competizione con noi stessi (della serie: se sai disegnare disegna, ma magari se pensi che sei stonato divertiti a cantare e basta e magari inventati una canzone), l’attività fisica libera la mente non fosse altro perché riporta l’attenzione anche sul corpo, su una interezza. Verissimo che l’ironia e l’autoironia servono tanto e sempre nella vita. E un mantra che veicola in modo innocuo anche un po’ di aggressività (in dialetto, poi, se è lingua del cuore) aiuta, vero tolteca! Quant’è vero poi che passiamo un sacco di tempo a parlare di gente assente! Anche se non siamo ‘pettegoli’! Non ci avevo fatto caso. Insomma, grazie tolteca, ma anche a blu, carla e tutti coloro che ho letto. Scusate l’intromissione.
Buongiorno Luna e a tutti quelli che ci leggono. Sono appena rientrato da una splendida vacanza con la mia donna (mi piace chiamarla così ora) che è stata una santa “medicina” per la condizione di GR che ho vissuto negli ultimi mesi e che tu hai avuto modo di leggere attraverso i vari post pubblicati. Trovo estremamente interessanti i commenti femminili espressi su questo forum, quasi sempre improntati ad un equilibrio che si trova più difficilmente negli animi maschili che qui hanno esposto le loro angosce;del perchè è facile intuirne le ragioni, visto che siamo alla ricerca di un equilibrio e non portatori di questo, per ovvi motivi.
Ho voluto,intervenire, mentre vedo sempre più affievolirsi la mia sindrome,soffermandomi su due parole che tu hai utilizzato nel tuo apprezzabile ultimo post: AUTOSTIMA E POSITIVA INDIPENDENZA…
Lo dico perchè a mio modesto parere, e alla luce della mia auto analisi, restano le parole chiave della causa dell’emergere della GR.
Io ho compreso che la causa della mia GR (mai avuta prima d’ora,nè con la mia attuale partner, nè con altre) basa le fondamenta in una insicurezza di sè, sia momentanea che costituzionale. Per fortuna la mia la colloco nel campo del momentaneo,non fosse altro che per la mancanza di sintomi prima di un anno a questa parte; tuttavia gli esiti sono gli stessi, e drammatici per come ci si senta impotenti di fronte al sopraggiungere degli “attacchi”, in maniera imprevedibile.
Questa insicurezza, che mina l’autostima ( anche se in qualcuno può manifestarsi in forme esteriori paradossalmente opposte, con eccessi di guasconeria) induce la “DIPENDENZA” da un soggetto che dovrebbe rappresentare la conferma di un nostro valore, come uomo, maschio e partner, portandoci (ma parlo per me), su due piani di “confronto”: il comportamento sessuale della nostra compagna, e quello con i partner che ha frequentato.
A sua volte questi due filoni si sdoppiano in altri due rami dell’espressione sessuale: quello sentimentale (cui mi rifaccio io, e che chiamo solo come indicazione, qualitativo e non di merito) e quello puramente numerico, che sembra prevalere come causa della GR. Cioè quanti più partner ha avuto tanto più si soffre, mentre nel primo (il mio per intenderci), tanto più penso abbia dato a chi non la amava tanto più mi sento una nullità.
Vorrei aggiungere che qualcuno obbietterà riguardo al “ferimento dell’autostima”,ritenendo di non sentirsi in realtà “debole” sotto quel punto di vista, ma è innegabile che un carattere “suscettibile” è sempre fragile sotto il profilo della sicurezza di sè,o no?
Detto ciò, io mi accorgo di migliorare quando mi rendo sempre più indipendente dalla “necessità” di certe conferme. Vale a dire che, comincio a volere bene a me stesso, arricchendo la mia autostima, sino al punto di arrivare a poter amare la mia donna a prescindere dal ritorno che lei mi dà, ed essere soddisfatto già solo di questo. Cioè “sono INDIPENDENTE dal suo amore, anche di quelli passati.>>>
>>> Dico “sono” al presente come aspirazione, anche se ormai posso dire di “controllare” il mister Hide della GR che ogni tanto si affaccia dentro di me, sempre meno convincente però.
Non è un caso, a proposito dell’indipendenza di cui parlavo, che nella mia parallela ricerca sulla sessualità femminile, è proprio quella indipendenza dall’altro/a che rende più affascinante e attraente il soggetto in amore, perchè SICURO DI SE’; anche quando, come nel caso della storia della mia lei con “l’altro”, quell’indipendenza era in realtà disinteresse, (oltre che ottusità, viste le qualità della mia lei) che la sua giovane età le impediva di distingure nel personaggio di cui era innamorata, dalla VERA sicurezza di sè, presente anche in un giovane uomo, quando vi sono le qualità.
Insomma, facciamo tutti dei “percorsi” che ci fanno crescere, lei ha fatto il suo e si è fermata al top con me (detto da lei, con parole e fatti). Io sto facendo il mio, anche grazie a lei, e devo finire di convincermi che sia così, che sia io il suo top; ma quand’anche non lo fossi, il mio amore ( perchè la amo, su questo non ci piove) sarà maturo solo quando questo amore non dipenderà più da nessun elemento nè da nessun giudizio del passato della mia donna.
Amarla per quello che è ORA.
Un salutone e un abbraccio a te e al “gruppo”.
Bluvito
ciao a tutti! sono una ragazza,ho 24 anni,da 7 mesi sto con un ragazzo di 31 anni di cui sono innamorata e che mi ama!!
ho letto quasi tutti i vostri post per cercare un po’ di conforto…
ho notato che ultimamente stanno scrivendo solo ragazzi, questo mi fa sperare che le ragazze che scrivevano all’inizio abbiano risolto i loro problemi di GR. Lo spero con tutta me stessa perchè ciò vorrebbe dire che per me c’è una speranza.
Soffro di una forte forma di GR, con tutti i sintomi che descrivete anche voi: film che scorrono in testa da mattina a sera, nemmeno nei sogni ho tregua, non posso ascoltare la maggior parte della musica che mi riporta ad alcune atmosfere particolari, divento aggressiva e malvagia nei momenti di crisi (arrivo ad odiarlo davvero), penso a soluzioni drastiche per risolvere i miei problemi.
sul presente sono molto meno gelosa di tante altre ragazze, sono sicura che lui ora desidera solo me, ama solo me e lo manderei tranquillamente ovunque.
Ho letto che le donne soffrono soprattutto per il fatto che il proprio uomo abbia amato altre donne, invece la mia GR è tutta incentrata sulle relazioni solo sessuali e frivole che il mio ragazzo ha avuto in passato. Tra l’altro anche io ho avuto altri parter sessuali quindi non vale il discorso “io mi sono data solo a lui, lui no”.
Le sue due fidanzate, a parte la normale gelosia iniziale che tutti hanno, non mi creano problemi, se il sentimento è finito so che è finito tutto… invece quello che ha provato per le sgualdrine, in preda alla voglia e agli ormoni, non è un tipo di sensazione che potrà mai cancellare…e non oso immaginare quanto di siano sentite fighe queste ragazze per essere riuscite a sco***** un ragazzo così fantastico.
per quanto riguarda lui invece: il sentirsi un porno-divo che riesce a sco**** così tante ragazze appena conosciute, a volte senza nemmeno sapere chi fossero, non può essere cancellato… non è un sentimento, è quella sensazione di essere un animale da monta che appaga aldilà di tutto, aldilà della complicità con l’altra persona!
non so se mi capite!!
ed io quelle scene le ho in testa ogni giorno, ogni secondo e provo schifo per il mio ragazzo sebbene sia fantastico e mi dimostri tutto l’amore che ho sempre desiderato.
ripeto,anche io ho avuto altri parter ma in quei momenti se sono stata a letto con loro (anche se non eravamo fidanzati) era perchè c’era quella sintonia e quel rispetto e volersi bene reciproco che una volta finito annulla tutto quello che c’è stato per me… l’attrazione animale è un qualcosa di “chimico” (come ha detto qualcuno di voi) e non voglio che l’abbia provata con qualcuna che non sia ME!!
io sono da un po’ di anni in terapia a causa di una depressione che è indipendente da lui, ora con la depressione sto bene ma la GR va per conto suo…ho solo accenato alla psichiatra della mia GR, mercoledì le parlerò apertamente di questo problema e vi farò sapere anche il suo parere!
ma ho bisogno anche di un confronto con qualcuno come me!
Benvenuta (si fa per dire) Windgirl in questo forum. Chi parlava di “attrazione animale” e di “chimica” ero io, ed è una cosa di cui sono sicuro, non perchè me la inventi, ma perchè studiata scientificamente come uno dei più potenti motori di attrazione sessuale a scopo riproduttivo, dove l’amore non c’entra niente. L’amore “subentra” solo per giustificare “moralmente” quella scelta che non altre.
Il fenomeno è più evidente nel sesso femminile, in quanto una femmina prima di scegliere un maschio ne valuta le caratteristiche e ne percepisce gli “odori”, o meglio i feromoni. Questi sono ormoni che “dicono” a quella femmina che quel maschio ha le caratteristiche adatte ad una “buona riproduzione”, quindi si sente attratta. Curiosamente (ma non tanto) si è attratti da chi è il più diverso possibile da noi sotto il profilo immunitario; ciò per aumentare le protezioni, diciamo così, del nascituro. E’ leggendaria la corsa delle svedesi verso il sud Europa negli anni ’60 dove si sbizzarivano con i vigorosi, bruni bagnini della riviera Romagnola.
Se hai letto le mie mail scoprirai che la mia compagna ha vissuto una lunga storia(la prima)con un personaggio di nazionalità diversa dalla sua (anche lei è del nord Europa) del quale è stata pazzamente innamorata per oltre sei anni, che di bello non aveva assolutamente niente, era solo “diverso”. Se ancora oggi dovessi chiederle cosa le piacesse di un tipo così, non saprebbe spiegarlo, ma seppure lecitamente e senza volgarità, si era innamorata di un vero mentecatto, che si permetteva persino di non ricambiarla! Eppure lei era (ed è) bella,intelligente, colta e dolce; ma ancora adesso, latentemente, ne prova simpatia diciamo. Come te lo spieghi se non con l’istinto? Quell’istino la spingeva verso di lui (come una calamita: l’ho letto sui suoi diari) ma lei (come tante donne che tendono a perdere la testa per un uomo senza capire il perchè)lo “trasformava in “amore” per dargli una giustificazione morale, appunto.
Chiusa la parentesi etologica (dell’istinto animale). Quando questo succede al maschio le questioni morali non vengono neppure prese in considerazione. Il maschio vorrebbe accoppiarsi con tutte, per istinto. Non va tanto per il sottile. Ecco perchè-e voglio sottolinearlo una volta per tutte-quando un uomo si innamora veramente, ama veramente una donna, difficilmente la lascia. Avete mai visto un tifoso cambiare la squadra per cui tifa? Altro conto è accoppiarsi pur amando la propria donna. So che è difficile da digerire per il gentil sesso ma credetemi che è così. Questo per chiarire, dal mio punto di vista, il comportamento del tuo lui, verso le altre e verso te
Tu sei molto giovane, e cerchi conforto presso di noi GR; è come parlare di corda in casa dell’impiccato. Io posso dirti che per quanto mi riguarda, la causa principale della GR sta nell’insicurezza relativa alla nostra identità. Deleghiamo all’altro il nostro “valore”(avrai letto qualche post precedente),anche per quanto riguarda i suoi
>> comportamenti sessuali trascorsi. E’ opportuno chiarire che stiamo parlano di “assurdità, per ovvi motivi temporali e spaziali. Noi non c’eravamo e loro erano liberi di fare quello che volevano, rispondendo altrettanto ovviamente solo a sè stessi. Tuttavia la “dipendenza” psicologica che noi GR abbiamo nei confronti del partner ci fa apparire il passato come presente. Io parlo bene, ma quando scatta quel mister Hide che ci portiamo dentro tutta questa bella logica va a farsi benedire, con le conseguenze che anche tu stai conoscendo.
Esistono due grandi filoni della GR: quello legato al “libertinaggio” sessuale del partner,di cui sono vittime soprattutto i maschi, e quello legato alla dipendenza sentimentale, di cui soffrono più le donne. Ma non è una regola fissa perchè come vedi tu ed io siamo l’eccezione che dovrebbe confermare la regola.
Tu parli di essere in terapia presso uno psicologo. Bene, continua e parlane della GR. La tua giovane età ti consentirà di superarla con più facilità rispetto ad uno datato come me. Anche se io, come ho già avuto modo di dire, la sto superando, soprattutto grazie ad una dolorosa autoanalisi, il miglioramento della mia autostima(dedicarsi alla propria persona, gratificarsi, sapere stare bene con sè stessi) accettando di pensare che quel passaggio pseudo-sentimentale della mia donna sia stato un percorso di crescita che ha fatto sì che diventasse la donna che amo. Certo,nel mio caso ho ancora il sospetto che per la mia lei quella specie di amore non realizzato possa essersi trasformato un rimpianto dentro di lei, e che io sia stato una specie di ripiego, ( ecco la tipologia della mia GR) ma forse è solo una paranoia che faccio fatica a scacciare. Nel frattempo sto sempre meglio, soprattutto con me stesso appunto. Il segreto sta lì, pensaci.
Un salutone, a te e al “gruppo”.
Bluvito