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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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Ciao Bluvito
Innanzi tutto, se qualcuno vuole imparare a suonare la chitarra solitamente comincia con degli accordi, impara il giro di DO e prima di tirar fuori una canzone decente farà mille errori, nonostante stia seguendo un libro che gli mostra come costruire appunto gli accordi giusti. Costui si sentirà un bravo chitarrista finché non gli capiterà di trovarsi davanti ad un altro autodidatta che sa suonare molto meglio di lui, allora si renderà conto di avere tanto ancora da imparare, ma fino a quel momento per un po’ si sentirà un Carlos Santana. Adesso immaginiamo una donna che voglia imparare a suonare la migliore melodia dell’amore, dovrà pur cominciare da qualche parte e con i primi partner suonerà delle melodie poco intonate, zoppicanti, imperfette. Poi non dimentichiamo un dettaglio, tutti abbiamo un punto massimo di “umiliazione” e una donna può ammettere di aver scelto nella vita un partner sbagliato, di aver avuto lo sguardo appannato (anche per anni), di aver voluto sostenere ORGOGLIOSAMENTE e SUPERBAMENTE la sua scelta mentre tutto il mondo le indicava l’errore; ebbenere esiste un limite di “presa di coscienza” che conduce a focalizzare la sostanza dell’errore passato, questo sguardo interiore genera sofferenza, mette in discussione tutti gli equilibri del sé e porta ad una maturazione. Però non è opportuno obbligare l’ego ad una continua auto-mortificazione o ad assorbire altrui mortificazioni, esiste un confine che non permette ad una donna di dire a sé stessa LA TUA RELAZIONE CON QUELLO Lì FU UN FALLIMENTO TOTALE (ovvero non puoi salvare neanche una briciola di quella storia)… ciò equivale a dirsi che si era delle “idiote complete”, delle cretine, delle stupide senza facoltà di giudizio. Anche Hitler in privato sapeva essere affettuoso con la sua Eva Braun e il suo pastore tedesco mentre portava l’intera Europa alla rovina, anche Giuda avrà avuto i suoi amorazzi in gioventù eppure si rivelò come il peggior traditore di un Grande Beneffatore. Anche l’infimo ex-partner di tua moglie avrà avuto su 99 difetti almeno 1 qualità che agli occhi di tua moglie rappresentava un VALORE. Fosse anche la simpatia, la carica umana, l’energia, il vigore, magari quell’unico VALORE azzerava gli altri 99 difetti. Bluvito, Puoi accettare questa possibilità? Ovvero che tua moglie valorizzasse una sola qualità che per lei era più importante delle altre 99 carenze? Se puoi farlo, metti a fuoco quell’unica qualità e cerca di capire perché era tanto importante per lei (in quella fase della sua vita). Un abbraccio!
ciao bluvito,
volevo dirti che io comprendo le ragioni della tua GR, mentre non condivido il fatto che tu poni le mie su un piano di minor consistenza “morale”… inoltre tengo a precisare che io non la metto solamente su un piano quantitativo, ma anche qualitativo.
Il mio problema infatti non deriva dal fatto che la mia ragazza è stata non altri, ma dalla natura del rapporto che ha avuto con alcuni.
Per te, se ho capito bene, il sesso è un’esigenza fisica da soddisfare, per me invece è un qualcosina di più…
A me piace molto fare l’amore (sesso), ma credo che mangiare, bere e dormire siano bisogni primari e necessari mentre il sesso no. L’istinto è una gran cosa, ma io mi sento diverso dagli animali ed inoltre penso che il sesso sia anche un fatto di testa.
Buongiorno a tutti,ringraziandovi per le vostre risposte, alle quali replicherò adeguatamente e con piacere non appena il mio nuovo gestore della linea ADSL e telefonica onorerà le promesse, invece di crearmi i casini che mi sta combinando. Scusate lo sfogo.
Volevo tranquillizzare Valentino prima che mi sparisca la “linea”.
Guarda che non ho voluto “svalutare” la tua posizione, anzi.
E’ apprezzabile che TU non veda il sesso come pura espressione animale(istintiva, diciamo),ma penso che non potrai pretendere che tutti la pensino come te o come me al riguardo, pur restando persone rispettabili. Sarai d’accordo spero che fintanto c’è consensualità tra le parti e non si danneggia nessuno ( se stessi prima di tutto) ognuno potrà “realizzarsi” come crede, o no? E non pensi che questo “modus operandi” sia già degno di “rispettabilità”, quando non c’è abuso di “potere” dell’uno sull’altro?
Ritengo che la soddisfazione sessuale venga cercata attraverso i mille risvolti della personalità, dell’educazione della cultura che formano il nostro bagaglio identitario.
Ciò che volevo esprimere è questo: sarà pure condannabile dalla morale “tradizionale” una donna che non ci mette L’Amore nel sesso, perchè quel partner NON lo consente (per cento motivi diversi); ma la domanda è: si sta umiliando più lei che ne è consapevole, accettando un compromesso rispetto al sogno ideale di far l’amore col principe azzurro che non trova, o una che accetta l’egoismo, l’opportunismo, e la volgarità del partner che non la ricambia solo perchè ne è “innamorata”?
Chi delle due (o dei due, se fosse un uomo. Perchè dovremmo essere eslusi noi maschi?) si sta buttando via? Chi è su un piano di accettato compromesso, perchè non ha trovato ancora l’amore vero, o una/o che si fa “maltrattare” consensualmente? Quanto è meno “volgare” il sesso fatto con una persona che ami ma che non ti ama, ma ti sta usando scientemente dimostandolo, rispetto a quello “fast food”, diciamo così?
Quando parlavo di “consistenza morale” intendevo che, al di la del giudizio personale che ognuno di noi può dare agli eventi che riguardano il rapporto uomo/donna, non corroborati dall’amore;io credo che la presenza di “un sentimento dichiarato” (anche se solo da una parte) nell’ambito di un rapporto, pone questo inevitabilmente in un contesto “morale”, cioè di regole.
Il fatto che uno dei due queste regole le ignori, senza neppure nasconderlo, ma col beneplacito “ob torto collo” dell’innamorata/o non ricambiato, a mio MODESTO avviso rende molto più “immorale” il rapporto rispetto al primo, quello “fast food”, dove la morale (leggasi regole) è chiara, oseri dire ONESTA, nel senso letterale del termine; questo al di la della valutazione etica che ognuno di noi fa dell’uso della “comunicazione sessuale”.
Spero di essermi spiegato, mentre la “linea” da segni debolezza.
A presto. Come dicevo, rispondero a Tolteca per la sua chiarissima mail,e ad Arsen per quanto riguarda le sue considerazioni.
Un abbraccio.B
Caro Bluvito, auspicando che la tua linea venga ripristinata al più presto al fine di essere soddisfatto dai tuoi riscontri, ricambio affettuosmente l’abbraccio.
Ciao Arsen,ti rispondo mentre constato la tua “reverenza” nei miei confronti riguardo alle idee che esprimo su questo forum e,temo, anche per l’età che dichiaro attraverso i miei scritti. Ti ringrazio, ma devi pensare che io, come te e come tutti gli altri compagni di viaggio,sto cercando delle risposte,a dimostrazione che le sofferenze sentimentali sono davvero intergenerazionali. Quindi non prendere per oro colato le mie considerazioni, ma valutale sempre alla luce della tua sensibilità.
So bene che quello che dici è vero. Anch’io se ripenso alla mia giovinezza mi rendo conto di quanto sia cambiato e che non rifarei certi “errori”. Il fatto è che quegli errori sono serviti a farmi diventare quello che sono, di cui, nel complesso, sono soddisfatto. Avrai però capito che ciò che mi incuriosisce, alla luce di quanto sto vivendo e che potrai leggere nelle precedenti mie mail, da grafomane quale certamente appaio, è la psicologia femminile, che mi sembra di NON aver mai afferrato ,nonostante la mia età senatoriale.
Mi interessa oggi perchè amo mia moglie, che è l’unica donna che so ora di aver veramente amato. Tutto ciò che è accaduto prima, anche se “bello” non ha niente a che fare con quello che provo per la mia attuale compagna, e il dubbio di non essere stato realmente la sua passione,a causa della sua infruttosa ricerca di essere riamata da chi di lei non era innamorato, accettandone tutte le mediocrità sino a doversi (a mio parere, ripeto) rassegnare.
Purtroppo (e non è falsa modestia credimi) ho avuto la fortuna/ sfortuna di non dover mai “sbattermi” per conquistare una donna, sono state sempre loro che si sono offerte, quindi non ho imparato nè capito realmente cosa significasse desiderare una donna, e attraverso questo capire l’importanza e il peso del sentimento. Solo con mia moglie sono cresciuto, e lei con me, ma tanti anni di matrimonio ci avevano portato a non comunicare più, sino a sentire che non mi desiderava. Lì mi sono accorto (ma con molta lentezza) quanto sentivo per lei e quanto lei fosse necessaria per me.
Scoprire che ha cercato, voluto e accettato tutti i limiti di chi non la voleva, ha mosso in me i termini di paragone che credo di aver espresso fin troppo su questo forum e che non voglio ripetere per non annoiare più di quanto già non faccia.
Ovviamente mi è sembrato di “non conoscere” la persona con la quale ho voluto dividere la vita, ed ecco che è nato in me il desiderio di capire meglio quel mondo dei sentimenti femminili che a me e a molti altri è sconosciuto.Vedremo dove arriverò.
Non mi è richiesto ma vorrei darti un consiglio riguardo a queste ed eventuali storie d’amore che dovessi vivere:qualunque dubbio, problema o incertezza dovesse presentarsi con la tua compagna AFFRONTALI SUBITO! Non lasciare mai che per la voglia di quieto vivere nessun “tarlo”,ancorchè nato da “equivoci, eroda lentamente e faccia crollare quella costruzione che avrai fatto con lei.
Se io l’avessi fatto ora non sarei qui.
A presto.B
Buonasera Tolteca, e ancora grazie per le tue considerazioni, che ho compreso perfettamente.
So benissimo che quello di mia moglie è stato un “percorso”, un apprendistato, diciamo così,che comunque ha avuto pur sempre un aspetto positivo, quello di averla portata a me.
Capisco anche che inevitabilmente avrà necessariamente “dovuto” trovare dentro di sè anche quell’eventuale unico lato positivo per “accanirsi” verso quell’uomo. Ma giudicandone, dopo oltre 20 anni, il carattere, i gusti e la qualità umana, elementi che ancorchè abbozzati erano comunque presenti anche in giovane età nella sua persona, intravedo nel suo comportamento “caparbio” qualcosa di diverso che non so catalogare rispetto… al SUPERBO ORGOGLIO DELLA SUA SCELTA, che invece è una posizione razionale.
Rivedendo la sua storia, alla luce della nostra crisi coniugale, è sembrato quasi che preferisse quelle relazioni che la facessero “soffrire”. Come ho già avuto modo di dire, mia moglie era ed è una donna avvenente, che con la sua professione ha potuto incontrare decine di uomini, ma con questi, prima di me,ha avuto solo tre storie, essendo morigerata dall’educazione di cui accennavo nel mio precedente post. Ebbene, le attenzioni, la disponibilità e la “presenza” dei secondi due, non le hanno fatto “dimenticare” il primo che come dicevo non la desiderava,subendo (a mio avviso ma non per lei, ovviamente) pesanti umiliazioni. Io so che non ha tendenze masochistiche, è una persona saggia ed equilibrata, educata e leale, e non esagero, e lo è sempre stata; ma nel comportamento letto e osservato, verso quell’uomo sembra essere stata “un’altra persona”, dove i parametri morali, educativi e persino legati al buon senso, scomparivano. Sapeva difendersi con determinazione da qualunque banale importunatore, ma tollerava episodi come quello quando “lui” capita “a sorpresa” in una città dove lei stava lavorando, “approfitta dell’ospitalità notturna” che lei candidamente e con gioia le ha offerto (pensando che fosse lì per lei) per poi scoprire che era in quella città per spacciare. Le ho chiesto se si fosse finalmente sentita umiliata e avesse capito con chi aveva a che fare: è stata la sua risposta!! Ed era solo a metà della “storia”, che durava, con questo stile, da tre anni, con l’intermezzo di un fidanzato “troppo attaccato e infantile”. Le donne sanno perdonare si dice, e forse aveva dimenticato lo squallore dell’episodio appena descritto, quando telefonandogli mesi dopo per dire che sarebbe andata nella sua città, lui le ha risposto in maniera evasiva, sottolineando che era meglio se non chiamava perchè la sua fidanzata poteva ingelosirsi. Finalmente scrive sul suo diario:. E’ finita uno penserebbe: macchè. Va in quella città,si tormenta se chiamarlo o meno e naturalmente lo chiama. Si vedono in una discoteca dove lui appare emaciato e distrutto dalla droga. Lei lo abbraccia e si baciano teneramente.>>>
<<< capisce però che le residue speranze di fare una famiglia con lui sono pressochè nulle, ma non per la conclamata pochezza morale dell'individuo, ma per le sue condizioni di tossicodipendente.
Non mi dilungo oltre perchè ho già descritto su questo forum queste vicende. Per finire, e nonostante ulteriori e peggiori dimostrazioni di degradazione, facilmente indotte dalla droga su una personalità di non eccelsà nobiltà e che si sono susseguite sino alla galera e ai furti in casa di amici, conosce me. Dulcis in fundo, dopo avermi incontrato, innamorati con un colpo di fulmine e la mia quasi immediata offerta di venire a vivere come me, dopo soli TRE giorni da chè l'avevo conosciuta (scelta di cui mai mi pentirò), lei si ferma nella "sua" città, (pochi giorni prima che io la prendessi al porto ove sbarcava) e si aspetta di trovarlo al porto, ma non vistolo lo cerca al telefono, ma non risponde: no reply . Ripeto conosceva me da tre mesi, con il corollario di lettere d'amore da entrambe le parti, fiori inviati a 1000 chilometri di distanza e telefonate via satellite (allora,non c'erano i cellulari)
Ora, io sarò infantile vista la mia età, ma cosa devo pensare riguardo questa "passione" quando ad un certo punto (oltre 10 anni fa) cominciavo a constatare l'appiattimento del suo "desiderio" nei miei confronti, mai sconvolgente ad essere sinceri, poi lentamente e penosamente da me ricambiato e infine conclusosi con il mio deprecabile tradimento?
Come mai lei dopo quello che ho fatto è cambiata dal giorno alla notte? Non vorrei citare la famosa canzone di Marco Ferradini: Teorema, ma sembra proprio che la formula per mantenere viva la passione in una donna sia quella di NON farla mai sentire sicura. Non so, c'è di mezzo un qualche istinto di natura etologica, non me lo spiego diversamente. Forse i "feromoni" di quell'individuo erano così irresistibili tanto da spegnerle la dignità?
Io credo di avere una discreta cultura, ma francamente mi fermo di fronte a queste cose, percorso o non percorso di crescita. Certo, se scoprissi che alla base della "passione", e poi dell'amore ci fosse solo la "chimica" ( non trovo un'altra ragione a certi comportamenti così anacronistici)sarebbe meglio smettere di farsi tutti i problemi che io, ed altri come me abbiamo, e rassegnarsi; per scoprire che è l'istinto, la Natura a decidere attraverso gli insondabili "umori" che ci fanno scegliere "quel" partner, e che le affinità sono un dettaglio quasi irrilevante, necessario solo alle ragioni richieste dalla struttura sociale umana. Ecco perchè di recente ho citato la frase di Freud che diceva: "In trent'anni di studi della mente umana, ad una domanda non saprei rispondere: cosa vuole veramente una donna".
Grazie Tolteca, spero di risentirti.
Un saluto a tutti.
Blu
Concordo su ogni singola parola dell’ultimo post di Valentino.
io non potrò pretendere che tutti la pensino come me, ma posso pretendere una donna che la pensi così. Ognuno può “realizzarsi” come crede, ma non sono un falso e ti dico che in certi comportamenti non ci vedo la “rispettabilità” di cui parli. Alla domanda che mi fai poi su chi ritengo che si stia umiliando di più tra lei che ne è consapevole, accettando un compromesso rispetto al sogno ideale di far l’amore col principe azzurro che non trova, o una che accetta l’egoismo, l’opportunismo, e la volgarità del partner che non la ricambia solo perchè ne è “innamorata”, ti rispondo per me ovviamente la prima!
tu dici “solo perchè è innamorata”, ma per me quello vuole dire tanto!
io giustamente non posso pretendere che tutti la pensino come me, ma tu non puoi pretendere che tutti vivano i sentimenti come te.
nell’andare a letto con uno che vuole solo dare sfogo ai suoi istinti, che ti chiama quelle 2 o 3 volte che non ha volgia di perdere tempo o di ricorrere al fai da te perchè sa che ci sei tu pronta e disponibile, cosa c’è di rispettabile e morale o onesto anche se ne sei consapevole? cosa c’è di rispettabile nell’ essere un pezzo di carne da fast food? che dici che pensa anche quello con cui vai?
sarò sicuramente sbagliato io, sarò un bigotto arretrato e chiuso mentalmente, ma questo è quello che penso e non me ne vergogno
Bluvito, quell’individuo di cui tua moglie fu tanto innamorata deve aver avuto realmente molti attributi di suo padre. E’ la sola spiegazione plausibile che motiverebbe la storia così come tu la racconti. Non sarebbe né la prima né l’ultima donna che perde la testa per un uomo che inconsciamente possiede qualità paterne, a volte non sono qualità direttamente riconsocibili (consciamente), ma specularmente riflesse, ovvero mascherate da tendenze contrarie che dissimulano gli attributi autentici. Quel portoghese aveva molte caratteristiche che il subconscio di tua moglie recepiva, metabolizzava e restituiva al suo sé conscio sotto forma di impulso e desiderio. Sono convinto che la chiave sia lì e non altrove. Non so quanto tu realmente sappia del tuo ex suocero, ma evidentemente qualcosa della sua indole ti sfugge, qualcosa di lui era presente nell’uomo che appassionò tanto tua moglie da giovane. Il tuo ex suocero deve aver avuto un’aura di carisma magari inconsciamente condita di “maledettismo”, qualità che intendiamoci non inficia la condotta morale, ma concorre a rendere un uomo onesto semplicemente più misterioso, fascinosamente oscuro, forse il tuo ex suocero coltivava qualche passione particolare? Si occupava della famiglia ma conduceva anche una vita dinamica fuori di casa? Sono convinto che ci sia di più… molto di più da sapere, forse un dettaglio tralasciato. La normalità spesso racchiude le chiavi arcane per spiegare l’inspiegabile ma le chiavi non sono mai appariscenti, invece può essere rivelatore quello che dischiudono.