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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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Dopo aver passato qualche giorno di buon umore, precisamente venerdi’ sabato e domenica, oggi va di nuovo male, forse perche’ la scorsa settimana sono uscito con altre ragazze; so’ solo che appena smetto ritorno nel limbo in cui sono di solito,non ho manco voglia di sentire la sua voce, solo al pensiero mi viene voglia di staccare il telefono figuriamoci.
Sta settimana organizzero’ di nuovo qualche incontro “extra”, anche se so’ che non servira’ a farmi guarire, almeno e’ un palliativo temporaneo.
saluti
Soffro di GR da quando da ragazzo mi avvicinai per la prima volta all’altro sesso, cioè da circa vent’anni. Da allora ogni mio contatto con una donna è sempre stato accompagnato dalle emozioni che molti in questo forum hanno descritto. Alcune ragazze me ne davano più motivo, altre meno. In tutti i casi però ero ossessionato da quei pensieri che molti qui conoscono. In alcuni casi sono arrivato a troncare un rapporto prima che potesse nascerne qualcosa. Quello che mi terrorizzava di più era l’idea che potessi conoscere una donna che avesse avuto rapporti sessuali senza coinvolgimento emotivo. Ovviamente mi capitò proprio questo. Fu lei a raccontarmi le sue esperienze senza che io glielo avessi mai chiesto. Niente dettagli, per carità, ma abbastanza da far scattare in me i soliti deleteri sentimenti. Pur sapendo tutto già prima che ci mettessimo insieme, fra di noi nacque un rapporto amoroso, e oggi stiamo insieme da quasi dodici anni. Il rapporto all’inizio era molto tormentato da questo problema e caratterizzato dai tipici comportamenti, sia da parte mia che da parte sua. Vai dallo psicologo, non è servito a nulla. Non perché fosse un incapace. Ma perché io mi sono sempre RIFIUTATO di accettare l’idea che la ragazza con cui sto assieme sia una “ragazza facile”. Non ho mai VOLUTO e non sono mai riuscito ad abituarmici. Con il passare del tempo, dopo qualche anno, capii definitivamente che dovevo o rassegnarmi o chiudere. Allora iniziai a non parlarne più con lei e a vivere questo mio “ridicolo” dolore in silenzio. Con il tempo il dolore si affievolì e riuscivo a non pensarci per periodi di tempo più o meno lunghi. Ognitanto riaffora.
Ho sempre pensato che in quello che provo c’è qualcosa di profondamente sbagliato, cosa che mi fa stare ancora peggio. Prima di scoprire che non ero il solo ad avere questo problema, a lungo ho pensato di essere un caso più unico che raro. Questo assillo mi toglie la gioia di vivere, mi sento privato della mia libertà, mi sento colpevole e senza valore. Ho la sensazione di non poter essere me stesso.
Scrivo perché mi sono piaciute le parole di bluvito quando dice che si è costruito un guscio “protettivo di autonomia sentimentale”. È quello che da tempo cerco di fare anch’io. Ci riesco abbastanza bene ed è l’unica via per me per stare in pace con me stesso e con il mondo. È brutto dirlo, ma devo poter avere la sensazione che lei stia al di fuori di questo mondo tutto mio. Sarebbe il mio desiderio poter pienamente accettare una donna. Ma per quanto possa sembrare irrazionale: il mio problema me lo rende impossibile.
Scusate eventuali errori e imprecisioni nel mio modo di esprimermi, non sono di madrelingua italiana.
Salve
rispondo ai vostri commenti e curiosità sul mio caso.
Rambo, so benissimo che andare a prostitute NON è la soluzione definitiva al problema della GR, ammesso che esista, ma credimi avevo veramente un bisogno di rivalsa, anche pagando per sesso mercenario, credimi che stavo veramente scoppiando.
Comunque l’ho fatto poche volte, forse una decina con esiti differenti, da quelle donne comunque che ti trattano bene passando per delle vere e proprie cafone.
Sono andato in appartamenti sempre utilizzando come dicono loro il cosidetto guanto.
La salute prima di tutto!
Comunque hai ragione quando dici che dovrei abbordare una donna in modo normale, devo decidermi a farlo, superare questa mia timidezza, con le donne ci parlo, dove lavoro ho molte colleghe, ma NON riesco a propormi per fare sesso.
Forse ho poca autostima anche se la mia compagna mi adora, mi devo buttare e se poi mi rifiutano, non pensarci, e provarci con la prossima donna che trovo.
Come dicevo è questo che mi manca, poi, mi sorprende leggere che scrivi che non hai problemi ad andare a donne ( beato te!) ma il tarlo della GR continua a perseguitarti.
Ad ogni modo ognuno è fatto a modo suo e queste testimonianze ci fanno conoscere le varie sfaccettature del problema che ci angustia.
Di farmi l’ amante non so, comporterebbe un eventuale doppia vita con tutto quello che ne consegue, non so se sarei in grado di sostenere una cosa del genere.
Ripeto: con la mia compagna come è ora ci sto fondamentalmente bene, c’è frai di noi sentimento e compicità sia morale che sessuale.
Il problema è che quando vado sotto stress, la mia mente va automaticamente indietro a quel periodo maledetto e comincio a torturami.
Prima il pensiero insidioso si intrufola nel cervello e magari ti culla nella malinconia dolceamara, poi piano , piano, diventa sempre più ossessivo e non te ne liberi più.
E’ un fantasma maledetto che ti fa ricordare di quanto sei stato male, ti fa dimenticare o meglio accantonare tutti i momenti belli e cose buone che la compagna ha fatto per te negli ultimi anni.
Ti fa odiare, disperare, maledire, rivedi il film con la tua lei felici con altri, stai male, cerchi di cacciarle con fantasie omicide ( cosa che nella realtà MAI e poi MAI faresti), ma l’unico risultato è una grande emicrania.
Passando a Bluvito, rispondo che a 30 anni , quindi nel 1995 ho avuto questa grande crisi di GR dovuta a stress lavorativo e così ho deciso di “risolvere” andando a prostitute.
Non me ne pento, anche se poi è stato solo un palliativo, poi negli anni successivi era praticamente scomparsa, riaffiorava raramente e in modo lieve, poi pochi giorni fa di nuovo il crollo.
(Segue)
Credo che la GR vada affrantotata come la Morte.
Ovvero 2 cose ineluttabili che non possiamo cambiare, la seconda riguarderà il nostro futuro e qui ci può venire in aiuto o una fede religiosa o un accettazione filosofica, mentre per la prima riguarda il passato delle nostre compagne che abbiamo sentito tramite loro bocca e che tanto ci crea problemi.
Forse bisogna farsene una ragione, io sono arrivato al culmine della disperazione della mia crisi del 1995 autoconvincendomi che lei NON era mai stata la mia compagna e quindi questa mia sofferenza doveva cessare.
Comunque so che mi vuole tanto bene, sa di questo problema , ha detto pure che gli va bene se mi faccio un avventura se ciò mi può servire a star meglio.
Comunque non voglio lasciarla, abbiamo troppe cose in comune, il fantasma va abbattutto a tutti i costi.
Ciao Tarlo, sei sicuro al 100% che abbordando una donna la tua GR vada indietro? e se cosi’ non fosse come nel mio caso? ok che la tua lei ti ha dato il permesso di avere un’avventura (cosa strana a dire il vero), pero’ pensaci perche’ potresti farlo per niente.
Poi pensando da persona lucida al di fuori delle crisi di GR e’ normale che non cambi nulla, se ci pensi cosa centrano le altre con lei? poi ripeto nel mio caso lei prima di me ha avuto solo 2 uomini ed io ne ho avute parecchie, quindi non e’ una situazione di disparita’ nei suoi confronti, se cosi’ fosse stato allora forse l’avere avventure avrebbe funzionato.
A me le altre fanno stare bene solo temporaneamente, gia’ dopo qualche giorno dal tradimento ricado in crisi; comunque meglio di niente.
Nemmeno io la voglio lasciare, intanto con un altra penso che sarebbe uguale, ti posso solo dire che nelle avventure non soffro di GR, perche’ non c’e’ quel sentimento profondo che ti lega in primis, e poi non si conosce la storia della ragazza in questione.
Per i sintomi che scrivi verso la fine del post, li conosco benissimo, anche io come te soffro in silenzio, ma a volte e’ impossibile non farsi prendere in “castagna”, anche perche’ in quei momenti io odio profondamente la mia lei.
Mi e’ piaciuto l’intervento di Hans sul finale, quando parla del fatto di non riuscire ad accettare una donna, e’ vero anche io non riesco ad accettarla nella mia vita, pero’ io al contrario di voi non sono riuscito a crearmi questo scudo di cui parlate purtroppo.
un saluto
Ciao a tutti,
mi sembra di poter dire che io ed Hans abbiamo lo stesso tipo di problema e che la nostra situazione sia identica. Anche io sono sempre stato terrorizzato dall’idea che potessi conoscere una donna che avesse avuto rapporti sessuali senza coinvolgimento emotivo ed anche a me è capitata proprio questa situazione… Io però ho saputo solo dopo del tempo che stavamo insieme e non per mia volontà, così ora mi trovo a combattere con questo problema. Io però non sono così convinto che sia colpa nostra o che sia io ad avere qualcosa di sbagliato…penso che forse è una questione di valori. Io non ho mai avuto un rapporto sessuale senza coinvolgimento emotivo perchè non l’ho voluto e non so se tu Hans l’abbia fatto. Se avessi avuto un’esperienza del genere e se non fossi stato contrario non avrei mai avuto nulla da dire alla mia ragazza. So che oggi la maggior parte delle persone non da la stessa importanza a certe cose, ma non per questo lo ritengo giusto o mi sento sbagliato.
Scusate…avete visto i miei commenti? Mi sarebbe piaciuto discutere con voi, ma non ho ricevuto nessuna risposta, allora mi stavo chiedendo quale fosse il motivo! Spero di sentirvi presto!
Vabbè intervengo ancora perchè il dibattito si fa animato e vedo che oltre a TM c’è la new entry di Hans, che per inciso scrive in un italiano eccellente.
Io, ancora una volta posso parlare solo per me, ovviamente, ma facendo qualche piccola digressione sui “palliativi” che pensiamo possono servire ad alleviare l’angoscia.
Riguardo le puttane, non solo penso che non servano ad aiutarci ma peggiorano la nosta situazione, e vi spiego perchè. Io non ho scelto questa strada e neanche quella dell’avventure occasionali perche SONO CONVINTO, che la madre dei nostri mali sia il livello di autostima che noi abbiamo, che per mille motivi NON E’ “a fuoco” con quello che noi siamo in realtà, e quindi non ci fa ritenere (inconsciamente) di essere all’altezza di qualunque situazione, lavorativa, sentimentale, intellettuale, e infine, quella che racchiude la nostra essenza primaria: quello di “maschi” o uomini, più ampiamente.
La donna che amiamo rappresenta il nostro “territorio” quello in cui vorremmo essere “padroni” assoluti,vedendo LEI come una “proprietà” esclusiva nella quale proiettiamo il nostro valore attraverso la dedizione, la disponibilità, l’amore totale che ci aspettiamo di avere (come faceva la mamma, ricordate le mie note precedenti?), non volendone riconoscere l’individualità come persona con un passato, ma come “cosa nostra”. Ma quando questa lei esprime la propria identità dichiarando rapporti, con o senza implicazioni sentimentali,con altri uomini, ecco che l’esclusività diventa “condominiale” se mi permette la metafora, e non siamo più “gli unici che hanno succhiato da quella tetta”.
Quella ragazza può essere stata con uno o con cento, non cambia niente se siamo “fragili” dentro. Nel mio caso rimprovero alla mia lei dei non avermi dato quello che ha dato ad uno che non la voleva e la trattava come un “cane” ma nonostante questo lei continuava a “scodinzolarle” contenta per quelle briciole che le dava, ergo: “se io ti ho dato il mondo e non mi è parso di avere lo stesso ritorno da parte tua io sono meno di lui”.
L’equazione è sicuramente sbagliata probabilmente, ma io devo fare i conti con il mio orgoglio di maschio latino e tutto il resto che conosciamo.
Sia Rambo che TM dopo aver avuto rapporti occasionali o con prositute, non si sentono meglio per il semplice motivo che il loro amor proprio “SA” che quelle donne non provano niente per loro, non sono il loro “territorio”, quindi non hanno riscontri positivi riguardo all’autostima, che per me è la vera causa del nostro malessere.
Avendo io raggiunto questa conclusione (per quanto mi riguarda) mi sono fatto un bel ragionamento. Ok, questa mia donna ha desiderato qualcuno più di me (forse), io la amo, ma forse la amo troppo. Cioè, perchè il resto della mia esistenza deve dipendere da qualcosa che non posso cambiare? Ho cominciato ad interessarmi più di me stesso, dei miei piaceri, delle mie amicizie dei miei hobby, della cura della mia persona, non delegando solo ed esclusivamente >
>> a lei il compito di farmi sentire importante. Continuo a volerle bene, è mia moglie, la madre di mia figlia, è stata un’ottima compagna, anche se non una dea del sesso, è una persona intelligente e con senso dell’umorismo, ma perchè devo “idealizzarla”? Posso pensare che io, in fondo, non sia stata la vera passione della sua vita, ma in 24 anni sono più le cose positive di quelle negative che mi ha dato, inoltre io, durante la crisi, l’ho tradita, innamorandomi di un’altra che mi ha fatto sentire “Dio”, e lei lo sa, come, probabilmente, si sarà sentito il suo “irrangiungibile idolo” con lei, e forse di più, perchè per lui lei era come una bibita nel frigo: bastava che lo aprisse e se la beveva. Peggio per lei che si è “sprecata” con una “ciofeca” che non l’ha saputa apprezzare, e l’ha umiliata per anni, lasciandoglielo fare, senza dirgli una sola volta che aveva solo perso tempo pensando che fosse “cioccolata” quando era solo una merda con due gambe, storte, per di più ( Cristo, ma le donne chi le capisce!!). Io non mi sono sprecato con l’altra, nè lei con me, quindi…
Ora, io credo che la mia vicenda, la crisi, il mio tradimento, la scoperta di una passione ( la sua) mai soddisfatta, mi abbia messo di fronte ad una semplice evidenza CHE MI HA FATTO MATURARE, che la vita è così, che si deve vivere senza “dipendere” da “quell’amore” per vivere, cioè, bisogna diventare abbastanza forti per essere in grado di “dare” per il piacere di farlo, perchè credo che essere amati è importante, ma è amare che è necessario, e noi purtroppo stiamo cercando disperatamente solo la prima parte della frase, dovremmo riuscire invece a diventare capaci di amare, senza aspettarci altro piacere che quello, e può succedere solo se siamo “autosufficienti” sotto il profilo della maturazione sentimentale. Questo è quello che penso.
Io da quando ho raggiunto queste conclusioni, sto meglio con me stesso; certo mi scoccia sapere che una donna come mia moglie, bella, sensibile ed intelligente, abbia perso 6/7 anni dietro un idiota, col fisico da fachiro, che non la voleva, lo ha fatto? C…. SUOI sono arrivato a pensare ultimamente. Io sono io, ho mille modi per essere orgoglioso di me, donne comprese, che non ho pagato e che mi cercano ancora dopo 30anni, ma nello stesso tempo continuo a volere bene a mia moglie, ma stavolta vedendola sotto una luce diversa, “reale” direi; e se riuscirò ad accettare i tanti pregi che ha insieme al suo passato e vivere con lei serenamente e senza ipocrisie ok, altrimenti le dirò che non ce la faccio e prenderò un’altra strada. Ma comunque, in un caso o nell’altro, adesso so BENE cosa c’è al primo posto nelle mie priorità: IO
Un saluto ragazzi.
Blu
Ciao Francesca,
io non ti ho risposto perchè, trovandomi nella situazione contraria, ho difficoltà a darti dei consigli. Penso però che al posto del tuo ragazzo, visto che anche lui ha avuto esperienze più o meno importanti, non avrei avuto nulla da rimproverarti. Non capisco le persone che rimproverano al partner di aver fatto le loro stesse cose e di avere lo stesso tipo di passato… Un ladro può biasimare un’altra persona per aver rubato? Se invece il tuo ragazzo avesse un passato diverso allora sarebbe differente e potrei capirlo… Se uno approva certe cose e l’altro no non so quanto possa aiutare parlarne… tu infatti dici che certe reazioni sono prive di logica perchè trovi normale il tuo passato, ma non è detto che lo sia anche per l’altro.
Spero di essermi spiegato in modo chiaro, ma vista la mia giornata dubito…
Ciao
Valentino