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Lettera pubblicata il 5 Giugno 2007. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore uomotriste.
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Se tutti noi crediamo che 5 mila anni di tradizioni si cancellino nel giro di 2 decenni….allora non abbiamo capito niente. E’ il prezzo che questa generazione ha dovuto pagare ad un cambiamento così epocale. E come tutti gli sconvolgimenti ha bisogno di un periodo di metabolizzazione, quindi , ci sono passato anch’io, soffrire di GRA non è una patologia, ma è la drammatizzazione di una reazione naturale, come chi si sente inconsciamente defraudato di un diritto. Secondo me , (non ho lauree in psicologia qundi è solo un parere dettato dall’esperienza personale)piu’ uno si convince che non puo’ fermare l’oceano , cioè la storia umana, e piu’ fa un passo avanti verso la serenità.
Fantastico “mimmo”: con grande potere di sintesi ha colpito in pieno il nocciolo della questione. La gelosia retroattiva non è una PATOLOGIA! Ma una reazione normale dettata da un istinto primordiale dell’essere umano. Alcuni esseri umani chiaramente sono estremamente più sensibili rispetto ad altri ed entrano in un vortice di pensieri e sensazioni da cui non sanno più uscire. Ma io sfiderei qualunque persona sul pianeta terra, dico chiunque a non essere turbato per niente dalle relazioni precedenti del proprio partner, riflettete… Posso accettare che molti purtroppo si adattano, ci fanno l’abitudine, si prefiggono di non pensarci, ma badate che quello che sta succedendo nei paesi occidentali è uno sputo rispetto al resto del mondo, la maggioranza della popolazione mondiale è buddista seguita da un’altra grossa fetta di musulmani e proprio quest’ultimi fanno della verginità una questione di vita. Ma sono le loro stesse donne a volere esaltare questo valore, e non mi dite che sono schiave perchè ne conosco diverse italianissime, cioè nate in italia da genitori tunisini ( in Sicilia siamo pieni di tunisini, marocchini ecc.) bellissime intelligenti e.. liberissime in tutto, socievoli allegre espansive buone amiche e… vergini anche a 25 anni! Fatevela questa domanda nel vostro cuore: ma non saremo mica noi in ERRORE?
Ciao, Salvo, mi permetto di dirti che nella religione buddista non esiste la “regola” della verginita’, vedi giappone e cina ad esempio, mentre per la religione mussulmana si esiste eccome, addirittura se una donna non e’ vergine penso che non la prendano nemmeno in considerazione.
E poi se proprio vogliamo andare a fondo della cosa, a me sembra una cosa primordiale, allora anche noi uomini dovremmo stare casti fino a 25 anni e poi sposarci per non dare problemi di GR alle nostre donne, visto che a quanto pare anche loro ne soffrono.
Certo piacerebbe a tutti avere la propria lei vergine, a me e’ successo ma alla fine la storia e’ andata male lo stesso per altri motivi; non e’ solo quello che conta in una coppia.
Poi visto che a quanto pare le nostre donne (parlo di chi ha problemi di gr qua sul forum) non sono vergini, non credo che serva tirare fuori la religione mussulmana o andare a rimurginare gli anni 20 perche’ intanto non serve, sarebbe meglio tirare le somme sul presente e cercare di risolvere il problema per com’e’ adesso no?
Un saluto e non me ne volere ho dato solo un’opinione
Ciao Rambo, per me cambia molto fare l’amore con una persona perchè provi dei sentimenti o farlo con uno che neanche conosci. Tu come giudicheresti una che conosci per strada e dopo qualche ora ti porti a letto?
Io non ho problemi di confronto con il passato della mia ragazza, ma non mi piacciono certi comportamenti. Oggi le ragazze sono molto, troppo disponibili e il fatto che siano libere da impegni sentimentali non è una cosa che ai miei occhi possa far cambiare giudizio.
Si Rambo, sicuramente hai ragione tu, la mia era solo un’analisi non voleva certamente essere una soluzione, indietro non si torna.
Rispondo a Valentino, dicendo che puo’ dipendere dalle situazioni, ci sono donne che quando hanno una delusione amorosa molto forte si lasciano andare,e vanno per cosi’ dire anche a letto con un uomo alla prima sera.
Ma cio’ non vuol necessariamente dire che la suddetta donna sia una tro**, puo’ averlo fatto solo quella volta e basta in un momento di debolezza, e dopo quando trova l’uomo giusto essere la piu’ suora del mondo.
A me e’ capitato spesso di andare a letto con donne alla prima sera, ti posso dire che alcune le ritenevo delle zo...... e lo erano, altre anche se volevano esserlo in quella determinata sera, beh si notava che non era il loro comportamento reale, e scavando a fondo c’erano sempre problemi sentimentali con il marito piuttosto che con il fidanzato.
Pero’ capisco la tua rabbia, e’ un comportamento che da una brava ragazza non ti aspetteresti mai, e per questo ti rode e non capisci il motivo della sua scelta.
Guarda quello che non riesco a capire sinceramente e’ perche’ ci vengano a confessare certe cose,io avrei preferito il silenzio piuttosto che sapere certe cose che poi mi porto dietro per mesi se non per anni, e il bello e’ che non ho chiesto nulla.
Comunque sia vediamo di lavorare con quello che abbiamo, io ho acquistato il libro di Tolteca e iniziero’ a studiarci sopra, aspetto anche vostri feedback se deciderete di acquistarlo, io lo consiglio.
un saluto
Buongiorno a tutti. Leggo nelle vostre ultime mail quanto i cambiamenti culturali degli ultimi decenni, che hanno trasformato le “abitudini” femminili riguardo al sesso, abbiano un peso nel giudizio che noi abbiamo nei confronti delle nostre compagne, con le conseguenze che ci affliggono. Questo dettaglio ( l’avvento della pillola in primis) l’ho citatao in una delle mie precedenti, quindi sono d’accordo su quanto Salvatore sottolinea come esempio.
Assieme a quella comunicazione citavo anche quanto l’istinto maschile abbia un ruolo nella situazione di GR che ognuno di noi, a modo suo, vive, e con l’istinto l’educazione che noi maschi abbiamo ricevuto attraverso l’esempio della figura materna.
Non voglio addentrarmi oltre in discussioni di natura psicologica, ma la nostra immagine del ruolo femminile la mutuiamo SEMPRE attraverso l’esempio inconscio che le nostre madri ci hanno trasmesso,
attraverso la disponibilità totale e l’amore incondizionato, comportamento, il loro, che ci metteva al “centro dell’universo”, e quindi UNICI ai loro occhi.
Avete presente cosa poteva accadere con la nascita di un fratellino? Quasi sempre scattava la GELOSIA. Bene,io ritengo che il meccanismo psicologico che ci perseguita abbia alla base questo “software” originario, anche se le sfumature da cui nasce sono diverse, come quelle di Valentino e le mie, quelle di Rambo e Blusky e chissà quanti altri.
Io sono d’accordo con Tolteca (dal quale mi piacerebbe avere un commento alla mia ipotesi relativa all’imprinting “materno”)che si tratti di una “patologia” ossesivo compulsiva, peraltro contollabile anche farmacologicamente. Insomma, per dirla in parole povere, io ritengo che il comportamento che noi rimproveriamo alle nostre donne (quelle che amiamo, perche del passato delle altre che abbiamo potuto frequentare non ce ne frega niente, non è vero?, non sia altro che una proiezione del loro comportamento su quella PRIMA figura femminile che abbiamo conosciuto. Quanto più si allontana da quella immagine ideale, tanto più ci sentiamo defraudati da un “DIRITTO” di cui ci riteniamo creditori.
Per cui, è “patologia”, secondo me, primo perchè quanto NON accettiamo delle nostre compagne appartiene al loro passato, e poi perchè non siamo più “bambini” ovviamente, anche se a tutti piacerebbe avere (diciamoci la verità) una “DONNAMAMMA”, tutta per noi.
Questo forum mi sta aiutando molto a scavare dentro di me per cercare i motivi di un mio comportamento mai avuto prima d’ora, e quanto ho appena scritto è frutto delle mie riflessioni degli ultimi mesi, tratte anche dalla lettura delle vostre confessioni. Mi piacerebbe sentire cosa ne pensate.
Un saluto a tutti.
Blu
Caro Bluvito
Il tuo punto di vista è validissimo. Il ruolo materno è un cardine portante per l’evoluzione della personalità maschile. Nel caso della GR tutte le sfaccettature del rapporto madre/figlio offrono infiniti spunti di riflessione. Il maschio cerca nella propria compagna tratti e caratteristiche appartenenti alla madre, solo questi aspetti potranno appagare il suo inconscio.
Ad ogni modo a me, personalmente, interessa poco l’emersione delle cause. Mi sta molto a cuore indicare delle possibili soluzioni per ridimensionare gli effetti dell’ossessione. Tutti i gelosi retroattivi sono, per lo più, uomini molto analitici e sono abiutati a riflettere su sé stessi. Con il tempo riescono ad intuire molti aspetti legati alle origini della loro gelosia, tutto questo senza l’aiuto di uno psicologo. Purtroppo investigare le cause aumenta solo la consapevolezza del problema, ma non lo elimina. Il problema rimane lì dov’è. Se mi taglio un dito con un coltello, la ferita non si rimargina più velocemente se io resto due giorni a osservare la lama che mi ha inferto dolore. Eppure la psicologia serve soltanto a questo scopo: studiare a fondo le cause. Portare in superficie la causa non elimina l’effetto. A me interessa il modo in cui si possono inibire gli effetti della GR. Per scoprirne le cause c’è sempre tempo.
Invece quello che spesso io lamento è l’assenza di un tentativo serio per correggere il malessere. Lasciamo perdere i farmaci che non fanno altro che stordire e inebetire le facoltà mentali e la salute! Quando chiedo ad un geloso retroattivo nel pieno di un suo sfogo: “Cosa hai fatto per risolvere il problema?”… ebbene 9 volte su 10 non ha fatto niente di concreto. Lamentarsi va bene per un mese o due, ma lamentarsi e soffrire per anni senza cercare di “cambiare” i meccanismi che producono il dolore è qualcosa che io non posso accettare.
So bene che ci si abitua al dolore, la mente umana finisce anche per affezionarsi a questa condizione che con il tempo diventa familiare. La GR diventa dopo qualche tempo una forma di equilibrio, e il nostro inconscio non molla facilmente uno stato di equilibrio, per quanto doloroso sia. Ma la vita, sopratutto quella di coppia, non è fatta per essere “patita” come una sciagura. Se la GR occlude la via per una completa felicità abbiamo il dovere di tentare il tutto per tutto e mettere in gioco noi stessi, fino a rinnegare le cose in cui abbiamo creduto e sulle quali abbiamo plasmato le nostre convinzioni.
L’uomo deve continuare a evolvere, ma per un’autentica evoluzione personale occorre costanza, impegno e sudore. Sono pochi quelli disposti veramente a mettersi in gioco e ad accettare l’idea che per debellare la GR devono diventare “un’altra persona”.
Ciao Bluvito, ti rispondo subito, io sono figlio unico quindi viziatissimo e gelosissimo di mia madre da quando sono bambino, ricordo che quando avevo 5 o 6 anni appena vedevo qualcuno che si avvicinava a mia madre (compreso mio padre), beh io facevo degli scatti di gelosia tremenda,comprese scene e infuriate finche il malcapitato non si allontanava; ovviamente con il passare del tempo questa gelosia verso mia madre e’ svanita ma si e’ riversata sulle mie donne.
Pensandoci bene la tua teoria potrebbe essere giusta, infatti non tutti i bambini erano affetti dalla gelosia che provavo io.
Quando parli di terapia farmacologica, per la GR non funziona molto, io ho provato sotto supervisione dello psicologo ma non ha prodotto risultati, o almeno non su di me, poi si sa’ questi farmaci hanno effetti diversi da individuo a individuo, quindi non essendo un medico non posso permettermi di esprimere un giudizio ma solo dire che effetti hanno avuto su di me.
un saluto
Ciao Rambo,
purtroppo anche io non ho chiesto nulla, ma forse per capire le persone è bene conoscere anche il loro passato… Sul fatto della delusione amorosa che possa condizionare certi comportamenti non sono molto convinto e non riesco a giustificarlo. Per farti capire come la penso ti confido che a me è capitata qualche situazione del genere, ma ho declinato l’invito.
Posso sapere il titolo del libro di Tolteca?
Grazie!