Buona sera a tutti,
mi ritrovo qui a scrivere perché ho sinceramente bisogno di aiuto o di un consiglio. So che mi criticherete ma non posso farci niente se al momento la situazione della mia vita è questa.
Sono un ragazzo 26 anni e da quasi 6 anni sono in coppia con un ragazzo di 32 anni. La nostra è una relazione intensa anche se complicata per vari motivi che non sto qui a raccontare ma se per 6 anni abbiamo funzionato, qualcosa di positivo ci sarà, no? Io amo tantissimo il mio compagno (IL MIO PRIMO VERO COMPAGNO), con lui ci sto bene, in questi anni mi ha ricoperto di amore, affetto, amicizia e famiglia. Lui è stato ed è la mia famiglia.
Il problema nella nostra relazione è sempre stato questo suo amore quasi asfissiante nei miei confronti. Lui ha sempre voluto essere il solo mio mondo, il solo mio amico, il solo mio tutto e non ha mai accettato la mia amicizia con un altro uomo (suo coetaneo, ha solo due anni in più) con il quale lui non è mai riuscito ad andare d’accordo.
Faccio un passo indietro: 4 anni fa, causa lavoro, abbiamo conosciuto questo tizio (io e il mio compagno lavoriamo nello stesso posto, quindi, siamo anche colleghi) che stava antipatico a entrambi. A lui perché il tizio mi aveva puntato sin dall’inizio e mi aveva messo gli occhi addosso e a me perché non sopportavo gli sguardi e la continua insistenza di quest’uomo. Sinceramente mi metteva in imbarazzo davanti a tutti e innervosiva il mio compagno.
Successivamente, per ragioni lavorative, io e il tizio ci siamo ritrovati a collaborare e abbiamo legato, diciamo che tra noi è nata un’amicizia. Ho cambiato opinione su di lui, ho iniziato ogni tanto a uscirci insieme a bere qualcosa e questa situazione è iniziata a pesare al mio compagno che ha sempre minacciato di lasciarmi. La sua gelosia era terribile.
L’estate scorsa, dopo vari litigi, decido di levare le tende da casa del mio compagno e di prendermi una pausa dalla nostra storia. Volevo che capisse che io non sono una sua proprietà, che anch’io ho bisogno di avere una vita indipendente da lui. Lui poteva avere amicizie e mi includeva, infatti i suoi amici erano anche i miei ma guai se io avessi continuato a frequentare “quel” collega. Litighiamo malamente e io per un periodo torno a casa da mia sorella. Durante le ferie dal lavoro decido di non vederlo, lo chiamo poco, ho voglia di staccarmi ma vedo il collega e una sera tra noi scappa un bacio. A prendere l’iniziativa è lui e io non lo respingo, anzi, mi è pure piaciuto.
Declino tutti gli inviti a casa sua perché mi sento ancora legato al mio compagno e, dopo le ferie, riprendo a vedere il mio compagno ma non torno a casa da lui. Sbaglio perché lo tratto come un amante. Vado da lui se e quando ne ho voglia, lui mi asseconda perché non fa altro che sperare che io torni con lui ma continuo ad abitare da mia sorella. Nello stesso tempo mi trovo bene con il collega e continuo a vedere anche lui. Mi sento talmente attratto da lui che inizio a vederlo con maggiore frequenza e inizio a frequentare anche casa sua. Tutto questo all’insaputa del mio ragazzo che, però, lo viene a sapere lo stesso una mattina e in malo modo e proprio dal tizio. In un momento di nervosismo al lavoro, il tizio per ferirlo gli dice una frase con la quale gli fa capire tutto e cioè che io quella notte l’avevo trascorsa a casa sua.
Insomma, per farla breve, il mio compagno non mi vuole più, pur soffrendo e continuando ad amarmi ancora. Io voglio tornare con lui perché lo amo e il collega è solo (anzi era) un amico. Mi attraeva, io volevo solo andarci a letto perché mi desiderava da anni e, lo ammetto, volevo soddisfare la mia curiosità perché a un certo punto ho iniziato a desiderarlo anche io. Ma tra desiderio e amore ne passa. Il desiderio una volta soddisfatto non esiste più. Finisce. E così è stato. Credo di aver spezzato anche il suo di cuore perché, alla fine, non ha insistito e ha rispettato la mia volontà di non sentirci più.
Adesso ho capito che amo il mio uomo, che è con lui che voglio stare, è da lui che voglio tornare. Lui mi ha chiuso tutte le porte, non sopporta che io me ne sia andato di casa e lo abbia tradito. E non mi sopporto nemmeno io per questo. Mi odio, mi detesto. Si sono intromessi anche i nostri amici per farci tornare insieme ma lui dice che, nonostante mi ami ancora, non può tornare con me, non ce la fa, non si fida più. Sto malissimo. Anche il collega si è intromesso e ha cercato di far capire al mio compagno che tra me e lui non c’è più niente. Il feeling che ho con il mio compagno non l’ho mai instaurato con nessun altro e non potrei mai instaurarlo con qualcun altro.
Avevo la felicità ma me ne sono accorto adesso che è tardi. Non lo so più cosa devo fare. Per me quel collega non è stato nulla, nulla, solo sesso. Lui non mi riesce a perdonare questo. Sapeva che quel collega prima o poi sarebbe arrivato al suo scopo e il fatto che io abbia ceduto è imperdonabile per lui. Secondo voi cosa posso fare? Come posso rimediare? Ho sbagliato, sono ingiustificabile, lo so e ho capito. Solo che per lui è tardi. Io ero tutto per il mio compagno, TUTTO, e adesso sono diventato NIENTE. Non mi guarda neanche in faccia e se vado a casa sua, se provo a gridarglielo il mio sentimento, non mi fa neanche entrare. L’altro giorno mi ha detto che non vuole vedermi mai più. Mi vuole felice, vuole il mio bene ma dice che ormai non sono più affare suo. E io mi sento morto dentro. Avevo bisogno di sfogarmi da qualche parte.
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Categorie: - Amore e relazioni - Gay
In questo momento è tanto arrabbiato, ha perso fiducia e stima nei tuoi confronti, perche dopo tanti anni ha scoperto di non essere abbastanza per te. Il mondo che eri tu per lui, di fatto non lo è stato per te. Quando si arriva al tradimento è perche qualcosa già all’interno della coppia non funziona, ma come spesso accade, piuttosto che discutere tentando di risolvere i problemi, si preferisce assecondare gli istinti a discapito dei sentimenti del partner e di ciò che ne consegue. Rimediare non è una cosa facile, non tutti riescono a perdonare e ricostruire dopo che una persona perde di valore e d’interesse. Di sicuro nulla ti vieta di tentare, ma richiede tempo, pazienza, perseveranza e impegno.
Grazie per avermi letto e risposto. Lo so che ho sbagliato e infatti voglio recuperare. Io voglio tornare con lui e sto cercando di dimostrarglielo con i fatti. Ci spero e ci spererò sempre, non intendo assillarlo. So che lui soffre e sta male ma non ha smesso di volermi bene (me lo hanno detto i nostri amici). Io mal sopportavo il suo asfissiarmi, il suo insistente e continuo riempirmi di attenzioni. Tutte cose che adesso desidero di nuovo e di fronte alle quali sono stato cieco. So che non sarà facile perdonarmi e che ci vorrà tempo ma conosco anche il suo amore per me e questo mi fa sperare. Spero solo che quella porta non l’abbia chiusa per sempre perché così deciso non l’ho mai visto. Se solo potessi tornare indietro. Mi sentivo intrappolato dal suo amore e più lui voleva vietarmi quell’amicizia, più io me ne sentivo attratto.
Oltre a rispettare il suo silenzio, cosa posso fare? Non risponde ai messaggi e ho smesso di mandarne. Non mi cerca, se gli amici ci invitano non viene
Ma sei sicuro che tu ami davvero il tuo compagno e non provi niente per quello nuovo? Ti spiego: io sono stata per anni fidanzata con un uomo tremendamente geloso, che si comportava esattamente come il tuo compagno, e anche io ho finito per mettergli le corna con un collega.
Per staccare dal fida ufficiale ci ho impiegato un anno, perché queste persone gelose eccellono nel plagio e ti fanno sentire in colpa se le lasci. Tuttavia, se tu lo hai tradito una volta, potresti tradirlo ancora, perché il tradimento è la spia che qualcosa non va.
Il suo atteggiamento è normale, ha bisogno di tempo e modo per metabolizzare; se gli fai pressioni imponendogli un riappacificamento attraverso il tuo sentito dispiacere, vicinanza tramite messaggi, coinvolgimento degli amici in maniera cosi frettolosa, perchè purtroppo ora sei logorato dai sensi di colpa e vorresti che ti venisse data possibilità di spiegare, senza però concentrarti, a quello che è il SUO di stato d’animo ferito, deluso e amareggiato farai solo peggio. Focalizza la tua attenzione sul suo benessere emotivo, dandogli gli spazi e la libertà che necessita per non dover pensare e imbattersi continuamente a te. Riacquistare credibilità non è facile ma nemmeno impossibile.
Anonimo io sono sicuro di amare il mio compagno. Con il collega c’è stata solo una frequentazione e non una vera e propria storia. Diciamo che la cosa è grave perché inizialmente questo collega lo odiavo anche io. Con il mio compagno sono stati fin da subito nemici. Questo collega che, inizialmente ci provava giusto per fare innervosire il mio compagno, alla fine, si è davvero innamorato di me e, quando gli ho comunicato che non ero innamorato di lui ma volevo tornare con il mio ex, ci è rimasto malissimo ma ha capito. Era stato lui stesso a mettermi alle strette e prendere una decisione perché voleva mi stabilissi definitivamente da lui. Io ci ho provato. Ho provato a mettermi il mio ex alle spalle e ricominciare con lui ma mi sono reso conto di non amarlo. Tutte le volte che ero con lui pensavo al mio ex. Io a questo collega voglio bene, mi piace ma non è con lui che voglio stare. Lo scorso anno volevo, forse, sperimentarmi al di fuori della normale coppia e provare cose nuove.Non…
Grazie Gimmy, le tue parole in questo momento mi fanno bene perché ci sto davvero male. Spero mi dia un’altra possibilità un giorno ma più passano i giorni, più mi rendo conto che per lui non esisto più.
Finalmente quale maschio che lo dice. Non siete pessimi fidanzati ma semplicemente pessimi e basta.
Amico mio, ormai è troppo tardi. Lo hai perso. Avresti dovuto nasconderti e non fargli le corna sotto il naso. Ora che pretendi? Volta pagina!