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Lettera pubblicata il 28 Marzo 2016. L'autore, Anna3481, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Ciao Anna,
provo a darti il mio parere.
Anzitutto, comincio col dirti che una donna a 35 anni è davvero TROPPO, ma TROPPO giovane per credere che non si debba ricominciare. Tu devi ricominciare, ne hai tutte le forze e le possibilità.
Allora, il punto qui, secondo me, è chiedersi: fino a quando non ho ceduto (per depressione o altro), ero arrivata ad un punto della mia vita per scelte che ho fatto coerentemente con i miei bisogni? Io credo che non possa deprimersi all’improvviso una persona che, con una discreta conoscenza di sé stessa, procede convinta per la sua strada che a parte i problemi, le delusioni e le sconfitte, sa essere la propria e la riconosce ogni giorno come propria (e “riconoscere” una strada come la propria significa che ogni mattina hai l’energia e la speranza di portare avanti quel progetto, di fare strada nel tuo lavoro etc). E forse la tua analisi dovrebbe partire proprio da qui, dal porti questa domanda.
Io ho avuto dei problemi molto simili ai tuoi, ma all’epoca ero molto più sfigata di te : non solo all’improvviso mi accorsi di non sapere chi fossi e dove andassi ma pure non mi ero laureata mentre le mie amiche si, non ero riuscita a trovare l’amore mentre le mie amiche ne avevo bruciati a decine, ero (sono) brutta e quindi di fatto non avrei mai realizzato il mio sogno d’amore, sembrava che non riuscissi in niente perchè man mano che mi crogiolavo nei miei esaurimenti mi sforzavo sempre meno di dedicarmi ad un hobby o qualsiasi altra passione che potesse arricchire la mia persona. Non leggevo nemmeno più. Ebbene dopo anni soltanto adesso sto cominciando a chiedermi: ma quando presi quella decisione era davvero ciò che volevo?
Ho sentito questa bella metafora da una psicologa giorni fa, diceva che noi siamo il nocchiere di una biga avente due cavalli che sono rispettivamente conscio e inconscio. Mentre coscientemente ci diciamo: Devo laurearmi, devo conoscere un ragazzo ed essere felice, devo essere brava sul lavoro, etc, il nostro inconscio urla magari l’opposto o semplicemente ci implora di dare lui un motivo per affermare: “desidero” invece di “devo”, e noi da nocchieri dobbiamo mettere d’accordo queste due voci. Ti lascio immaginare che quasi sempre è la parte conscia il problema, quella che è cieca rispetto ai bisogni più sommersi del nostro inconscio che però se non lo rispettiamo ci fa appunto sprofondare nella depressione, proprio come ripicca, come estremo tentativo di essere ascoltato.
Se tu ti trovi a questo punto, solo tu puoi sapere cosa c’è che non va. Fai bene a scrivere qui, anche io lo faccio spesso, e le risposte sono illuminanti spesso. Aiutano a pensare. Ma poi devo sempre chiedermi: dove non mi sono ascoltata? Ci ho messo anche io 30 anni per scoprirlo e spero che forse, adesso, io possa realmente arrivare a qualcosa. Provaci anche tu.
Anch’io non lavoro da anni, e anch’io ho passato qualche periodo negli abissi delle giornate vuote, tutte uguali, senza un senso e senza alcuno stimolo, in quasi totale solitudine, io però se non altro ho più di un gatto (lol), comunque sono uscito da quella monotonia solamente cominciando ad impormi una certa grinta e un certo buon umore, concentrandomi inizialmente sullo sport, poi in qualche nuova passione, e ora anche in corsi di lingue.
Posso presumere che all’epoca tu ti sia licenziata a causa di un periodo di stress o di tristezza o di confusione, ma poi rimanendo chiusi in casa senza far niente questo genere di sensazioni continuano a perpetuarsi all’infinito, soprattutto per il fatto che non ti distrai in alcun modo piacevole, ma lasciarsi andare e abbandonarsi alla clausura e alle giornate vuote è la cosa più sbagliata, perché non ti procuri più alcuno stimolo e cadi in un vortice di pigrizia, svogliatezza e tristezza che tendono ad affondare le loro radici con il tempo sempre più in profondità.
IL mio consiglio, tanto per cominciare, è che dovresti sforzarti di cercare una qualche attività, un qualche sport (la palestra secondo me è il più palloso!) o qualche passione (giocare a carte su internet non è una passione!) che ti rinfreschi le giornate, che ti tenga attiva e impegnata, che stimoli la tua mente a rinvigorirsi e ad acquistare grinta, o anche frequentare qualche corso di qualsiasi cosa, cercare di concentrarsi, impegnarsi e mettere entusiasmo in qualcosa è molto importante, svegliarsi sapendo che qualcosa da fare c’è, questo aiuta la mente a non impigrirsi, e soprattutto crea la possibilità di poter cambiare il proprio umore, in meglio ovviamente, e più sei di buon umore e meglio affronti qualunque problema ti si presenta davanti, con più grinta, compresi quello del cercare lavoro e quello di conoscere gente nuova, questo è certo!
se vuoi parlarne in privato, posso solo dirti che ti capisco in pieni su svariati punti… purtroppo chi non ci passa non potra’ mai capire, per questo per molti è facile parlare e sputare sentenze. se ti va lasciami il tuo contatto anche solo per uno sfogo.
un abbraccio
kylie10 purtroppo ci sono passata anche io… nella mia lettera non l’ho specificato ma, oltre all’essermi inesorabilmente persa anche io ho visto la vita delle mie ex amiche andare avanti… matrimoni, figli… e io? ho 35 anni, già avanti per poter ipotizzare una gravidanza serena… ma poi cosa potrei dare a mio figlio? e quindi da li partono pensieri negativi… non avrò mai figli, sono vecchia… tutte le persone intorno a me si sposano, mettono su famiglia, e io? diciamo che MI SENTO CONDANNATA a vivere una situazione che forse si risolverà troppo tardi per cercare di avere quello che ho sempre sognato…. una famiglia! ho troppe questioni da risolvere, non ce la faccio, e quindi mi dico sempre… a qualcosa dovrò rinunciare… e so già che quel qualcosa saranno dei bambini… discorso un pò complesso ma spero che ti sia arrivato.
quanto al resto che dire, hai pienamente ragione, è quella la cosa che mi fa più rabbia, l’aver completamente stravolto la mia vita in epoca dove già qualcosa stavo consciamente costruendo. per che cosa? per niente. purtroppo il mio “devo” e il mio “voglio” coincidono… ma voglio troppe cose insieme, e tutte non si possono avere, allora cerco di dare delle priorità accantonandone delle altre e questo mi fa male… se non ci fosse il tempo che scorre metà dei miei problemi li avrei risolti.
cassandra, forse la mia domanda è banale quanto sconcertanti sono alcune risposte che mi avete dato qui dentro…siete nati tutti perfetti, in grado di saper affrontare la vita, con sacrificio e dedizione… cmq cara sofia io ho talmente tanti soldi che vado dalla psichiatra gratuitamente, tramite asl, non ho la macchina per muovermi e ai miei genitori non chiedo un euro se non vitto e alloggio. anzi se lavorassi probabilmente contribuirei in famiglia… ma voi che ne sapete, continuate a sputare pure sentenze… io sono qui apposta! ma andate a ca....!
Anna3481,
a 35 anni, con una solida preparazione scolastica alle spalle, un anno di “fermo immagine” voluto, non subito, nessun pregresso “errore” irrimediabile, secondo me hai tutte le carte in regola per… ricominciare da te, sforzandoti quanto basta per capire chi sei e cosa vuoi. non è quasi mai facile ma spesso dà ottimi frutti, in termini di equilibrio e serenità.
come te, ho ricominciato tutto da capo proprio alla tua età, che per una donna è dal più al meno quella della maturità. abbi fiducia e riprendi a costruirti un futuro, passo dopo passo, senza fretta ma con la massima consapevolezza possibile. sii quello che desideri essere, non quello che devi, secondo parametri altrui.
per comprendere a fondo non basta aver conosciuto a grandi linee le esperienze che vengono descritte, bisogna anche avere temperamenti affini, dotati di simili sensibilità e valori. non posso permettermi di tenere una gattina in casa ma ce n’è una che sovente mi attende e mi accompagna per gran parte della mia quotidiana passeggiata nel verde…
@Anna
non siamo nati perfetti, semplicemente abbiamo smesso di lagnarci puerilmente per prendere in mano la nostra vita.
Maria Grazia, tu sei l’opposto di Anna (non è una critica), hai un approccio diverso all’ esistenza: ti muovi molto bene tra le persone, sai farci. Più stai in mezzo al mondo e più ti senti carica di energia. (l’approccio non si impara, si nasce così e basta). Inutile dire che io sono quasi il tuo opposto. Però in generale sono affascinato dal modo di fare di queste persone così “attive”, capisco subito dopo pochi secondi, appena ci parlo che sono “così”.
Tuttavia si potrebbe partire da questa premessa per comprendere una cosa fondamentale: Anna, devi essere come maria grazia.
Dalla supposizione che ho fatto prima di una “depressione da noia”, da quanto ho capito dai frammenti della vita di maria grazia che lei ha fatto come te in un certo senso: ha mandato a ca.... tutto quello che non le andava giù e ha fatto quello che la ENTUSIASMAVA. Basta compromessi.Tu hai fatto lo stesso ma in forma PASSIVA. Lei ha capito per esempio il suo uomo non la stimolava e seppure sola lo ha mollato e non ha rigirato la minestra, tu invece forse ti sei adagiata sulle tue certezze finendone impantanata. Devi capire cosa ti fa stare bene e lo devi fare, che sia pure mollare tutto, troppo spesso si fanno vite stereotipate e non si è felici.Non esiste una ricetta di vita giusta per tutti. Ora non ti conosco e il mio è un consiglio generico. Forse tu dirai non ho voglia di fare nulla è questo il punto! Quindi mi sorge una domanda: se la tua mente ti ha detto di essere stufa (come pure il titolo della tua lettera) hai provato a non fare assolutamente nulla per qualche giorno? Spesso facciamo troppe cose meccanicamente e ci sembrano scontate e così può accadere per un’ intera vita! È incredibile ma potrebbe essere così. La depressione è solo una reazione alla tuo abituarti passivamente a tutto. Come se tu dopo giorni di digiuno, riassaggiandone il gusto comprenda di nuovo cosa significa mangiare!E chi ha mai detto che il nostro vagare su questa terra abbia un senso: io sono convinto che non c’è. Siamo noi che infondiamo vita! E se uno sente di dover andare piano in certi momenti della vita, va bene, è normale! Però sappi che la voglia di vivere non te la ridaranno i farmaci. E neppure sarebbe giusto “scuoterti” chissà quante persone lo avranno fatto, vero? Facile per loro e pure per me scrivere da una tastiera lo so… Sei dura con te stessa? quale colpa ti dai? di non amarti o non amare più la vita? Secondo me devi cominciare a perdonarti proprio questo. Non essere troppo rigida.
Devi capire tu dalle cose che ti ho detto se ti ci ritrovi. La depressione non è una colpa. Sai quanta gente è morta dentro e non lo sa? Se comunque più sensibile di altri su questo punto di vista, c’è gente che diventa isterica e se la prende con gli altri invece che andare in depressione! Se comunwue meglio di questi
I consigli violenti che ti sono stati dati hsnno ddl buono. Ma la violdnza nei casi di depressione è inutile. Non si può avere lo stesso approccio con tutti. Una depressione non è come un amore finito.
OK, non ti piace la Natura, sono i tuoi “voglio voglio voglio” il tuo problema? Bene, consolati, sei nella norma femminile.
caro xleby, grazie mille per il supporto. ti dirò… morire dentro è peggio che morire fuori. fai tutto per forza di inerzia, non c’è NIENTE che ti entusiasma… ti senti e sei CONDANNATO a vivere una situazione che senti che non ti appartiene. ecco io mi sento cosi: CONDANNATA. perchè sò già che non potrò avverare tutti i miei sogni, perchè sono consapevole che dovrò fare delle rinunce e questo mi crea ancora più ansia e agitazione. per quello piglio le medicine, da 5 anni ormai. io ho provato a non fare niente tutto il giorno e non stavo granchè male… dormivo, mangiavo, dormivo, mangiavo, fumavo. ma poi mi sono detta: “che caxxo stai facendo”? e cosi mi sono trovata un lavoretto per poter spezzare il tempo… prima una, poi due e adesso seguo tre persone e do ripetizioni il pomeriggio, 4 volte a settimana. mi colpevolizzo perchè i miei hanno sofferto tantissimo di questa situazione e purtroppo mi facevo carico anche del loro disagio ma devo dire che con la terapia psicologica sono riuscita a sbloccarmi e a non farmi più i sensi di colpa nei confronti dei miei genitori. (dramma: io sono anche figlia unica.) son messa bene eh??? 🙂
cara confusa, con piacere ti lascio il mio indirizzo di posta: a_tt@hotmail.it. cosa ti è successo per arrivare a capire la mia situazione? stai attraversando anche tu un momento difficile? cmq chiunque ha piacere può scrivermi a questo indirizzo, sarà un piacere per me interagire con persone nuove, anche seppur dietro a uno schermo.
cara rossana aggiungo che meno male che esistono gli animali… almeno sai per certo che loro non ti abbandoneranno mai (frase scontata, banalissima ma estremamente vera)! pensa che sono talmente viziata, accontentata in tutto che è da mesi che litigo con mia mamma per prendere un altro gatto ma non ci sono santi che tengano… per il momento mi accontento di una!! 🙂