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Sono stanco della vita che faccio

di 1962

Salve a tutti ho 48 anni e sono stanco della vita che faccio.
Abito in affitto da un anno, e da un po’ di tempo frequento una donna meravigliosa che è la gioia della mia vita.
Non riesco a progettare niente nella mia vita, e sono stanco che sto per arrivare a 50 anni senza aver raggiunto alcun obiettivo.
Io mi sono allontanato da mia moglie perché non andava più bene nulla, ma non ho mai avuto il coraggio di farle capire di lasciare casa mia, perché lei rispetto a me si trova in una situazione economica di svantaggio.
Ho sempre pensato di parlarle, facendole capire che entrambi dopo aver ottenuto finalmente un po’ di pace eliminando totalmente liti e discussioni, avremmo dovuto continuare a fare altri passi, al fine di vivere la nostra vita da persone civili senza ledere la libertà altrui.
Io sto davvero male, quasi mi sento nevrotico; tutto è buio e spesso provo rabbia quando in alcuni giorni vado a trovare mia moglie a casa mia e la vedo così rassegnata e tranquilla come se la nostra vita debba continuare in questo modo, lei lì e io in affitto.
Io non voglio il suo male, assolutamente, ma vorrei un po’ di senso civico, farle capire che non sono andato via di casa per una prova, ma perché rivoglio la mia vita, la mia serenità che ho perso, e che ancora oggi non riesco ad avere al massimo.
E mi preoccupo perché non ho 20 anni, e ad una certa età si diventa un po’ esigenti.
Io non ho mai voluto affrontare l’argomento con mia moglie, perché tutto è partito da me; sono stato io che un bel giorno stanco di tutto ho preso la decisione di mollare ogni cosa e andarmene.
La sofferenza è stata da entrambe le parti, ma alla fine ci siamo resi conto che è stato meglio così.
Però oggi impazzisco del fatto che niente si muove e non si accenna nessun argomento di separazione o di vita propria da separati.
Penso che impazzirò, o magari per il troppo stress mi ammalo.
Fiducioso di un po’ di coraggio
Grazie a tutti
ciao da 1962

Lettera pubblicata il 23 Agosto 2010. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore .
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La lettera ha ricevuto finora 17 commenti

Pagine: 1 2

  1. 1
    maya354 -

    scusami,
    ma se sei cosi’ stanco, perchè non le parli tu?
    Non capisco cosa ti frena, essere sincero e dirle la verità?
    Lei sa che tu ami uu’altra donna?
    Dai modo anche a tua moglie di poer mettere un punto serio alla vostra relazione, parlale cavolo ! vedrai che dopo ti sentirai meglio e tutto sarà più facile, anche il rapporto con la tua nuova compagna.
    Se pensi poi di doverla ferire ulteriormente, tranquillo, lei soffre già nell’attesa che tu le comunichi qualcosa.
    Sei stato tu ad andare via di casa, cosa credi che lei ti debba dire?
    Sei un uomo, dimostrati tale.

  2. 2
    Aura -

    Ciao, penso che tu sia quello che rivuole la libertà, della lettera di giorni fa. Mi sembra che tu abbia provato a spiegarti un po’ meglio, e provo a essere un po’ meno “cattiva”: lo vedo che stai male, ma ti devo dire anche altro che vedo. Anzitutto mi pare che tu sia offuscato da un esaurimento nervoso o qualcosa di simile (faccio un’ipotesi, per quello che vedo e percepisco) e a questo, per prima cosa, dovresti subito cercare di porre rimedio. Quindi: inizia a pensare alla tua salute. Perché ti dico che hai un esaurimento? Perché stai scaricando TUTTO il problema su tua moglie. Guarda, che se tu stessi meglio, e fossi felice con questa donna, non saresti in questo stato. Ok, non è una situazione ottimale, ma hai una casa, una donna che ami, e da lì puoi ripartire.
    Ma non sei lucido. Infatti non riesci nemmeno a capire che se tu non vuoi stare con tua moglie non è lei che deve capire, o se comunque fa finta di non capire, è un suo problema.
    Il TUO problema è che ti vuoi separare: quindi devi SEMPLICEMENTE (che è una cosa che non riesci a vedere perchè vedi tutto complicato, a causa del tuo stato, secondo me) ANDARE DA UN AVVOCATO, E FARE RECAPITARE A TUA MOGLIE UNA RICHIESTA DI SEPARAZIONE.
    Riesco a spiegarmi?
    E’ quello che devi fare TU.
    NON tua moglie.
    Lei DOVRA’ leggere la lettera dell’avvocato: quello dovrà fare lei. Fine del discorso.
    Quanto alla casa: sulla base delle sue difficoltà, sulla base delle tue possibilità, LO STABILIRÀ IL TRIBUNALE cosa andrà a chi.
    Sii ottimista, magari sarà stabilito che la casa sia venduta e ognuno prenda una metà. Magari non ci sono figli e lei se ne dovrà andare per legge. Magari se non è su una sedia a rotelle e lavora, le diranno: signora vada in una casa in affitto. Non lo so. So però che SE NON CHIEDI LA SEPARAZIONE puoi scrivere anche trecento lettere qui, ma non cambia nulla.

  3. 3
    francy -

    La decisione di separarsi in genere viene presa perche’ si spera cosi di ottenere una qualita’ di vita migliore per se, e anche per il proprio patner.La fiducia e la speranza di poter essere amati in un modo piu’ corrispondente alle proprie aspettative,e’ spesso la base di questa decisione.Se hai messo fine ad una situazione infelice,datti la possibilita’ di essere felice con un’altra donna.Non sempre entrambi i patner riescono a fare questo passo.Puo’ succedere che uno dei due,in genere e’ chi se ne va’,elabori prima dell’altro il distacco..Invece tua moglie rifiuta la realta’.Sta in te con pazienza fargli capire che tu con lei non sei piu’ felice,che entrambi avette ancora l’occasione di tornare ha sorridere accanto ad un’altra persona..Auguri ciao

  4. 4
    1962 -

    Grazie a tutti.
    In parte ciò che dite è vero, tutto dipende da me.
    Quella disgraziata è consapevole che io non provo più niente, sa che io sono andato via di casa perchè comunque nutrivo da tempo una insoddisfazione.
    Ma tutto sembra un incubo.
    Per fortuna non ci sono figli di mezzo, ma il fatto di sapere che lei ha subito tutto da me( anche se sono arrivato a questo perchè mi ci ha portato lei, per liti e discussioni continue), io mi sento come se avessi il coltello dalla parte del manico e devo finire di uccidere mia moglie.
    So che èun discorso immaturo, e la mia nuova compagna sta impazzendo per questo, perchè non tollera più che io mi lamenti di tutto, rimanendo fermo davanti i problemi.
    Sto anche rischiando di perderla, perchè ha deciso di partire e non vedermi più.
    Ecco che piano piano uno riceve delle belle punizioni, e forse io merito tutto ciò, perchè essendo troppo buono spesso non riesco a porre fine alle sofferenze; ma oggi le mie sofferenze sono aumentate perchè la gioia della mia vita che è stata complice con me, ha deciso di lasciarmi.
    Merito solo solitudine perchè faccio male alla gente con le mie indecisioni, e non riesco mai a essere un pò cinico pretendendo dalla vita gioie che Dio mi ha mandato.
    Grazie a tutti e credetemi che è tutto difficile.
    Forse impazzirò perdendo la mia compagna e magari sblocco tutto, ma lei mi ha detto: “non dovevi aspettare che io andassi via per impazzire per me; sono anni che ti amo e non hai mai pianto per il fatto di trattarmi silenziosamente male per essere sempre al servizio di tua moglie, solo per discolparti”.
    Ciao a tutti.

  5. 5
    wafer -

    Caro 1962,

    nelle tue parole riconosco alcuni lineamenti del mio carattere. Tu stai giustamente cercando felicità con un’altra donna; ma… stai anche cercando l’approvazione di tua moglie. Lo si nota quando scrivi:Ho sempre pensato di parlarle…, e Io non voglio il suo male, assolutamente, ma vorrei un po’ di senso civico…. Queste parole denotano una bontà di carattere che arriva al punto di limitare le proprie gioie pur di non far male agli altri.Purtroppo non puoi pretendere al contempo la tua felicità e quella di tutti coloro che ti circondano. Da quel poco che ho capito della vita, la nostra felicità è terreno di conquista, è frutto di battaglie e altresì di compromessi; e chi non combatte soccombe. Non puoi pretendere che tua moglie sia felice di sentirti dire “vattene”; nemmeno se tu glielo dicessi con le parole più dolci ed amorevoli, per tutto il bene che le hai voluto. Può essere indelicato da dire; ma quando la gente si trova di fronte a persone come noi, tende ad invadere il nostro spazio, a soffocare le nostre aspirazioni, sicure che il nostro buon carattere non batterà ciglio… ma così si soccombe; silenziosamente. In un libro di uno scrittore che amo lessi questa frase: “Se per la tua gioia hai bisogno del permesso degli altri, non sei molto furbo”;lungi da me dirti che sei poco furbo, anche io sono come te, ma ammetterai che è una frase molto saggia.
    Ti capisco quando scrivi: Merito solo solitudine perchè faccio male alla gente con le mie indecisioni,anche io mi ritrovo sempre indeciso, sempre in bilico, sempre in affanno per la paura di fare del male ad altri con le mie azioni; ma arrivo sempre al punto di fare ancor più male a me stesso. Vorrei più di ogni cosa darti delle indicazioni certe sul da farsi, fornirti
    una bella ricetta per venirne fuori; ma mi viene difficile. Sono illuminanti le tue parole: non riesco mai a essere un pò cinico…; hai centrato il punto. Nella vita bisogna essere anche cinici, forse non ce lo hanno mai insegnato o ci siamo sempre rifiutati di impararlo e riflettendo un pò sono arrivato alla conclusione che, forse, il primo passo da fare sia un sano ed equilibrato menefreghismo. Se riusciamo a “far scivolare” su di noi le angustie causate dai nostri eccessivi scrupoli nei confronti degli altri, potremo diventare un pò più umanamente cinici.
    Grazie per avermi fatto riflettere su me stesso, ciao.

  6. 6
    rossana -

    1962,
    la scelta non è poi così difficile: devi decidere se privilegiare te o altri, “altri” che non sono soltanto tua moglie ma anche la tua attuale compagna, che si è fatta, o voluta incatenare, al tuo carro.

    botte piena e moglie ubriaca, più compagna euforica, non si possono avere. forse è davvero preferibile che te ne stai solo, almeno per un po’, così magari ti riesce di sbrogliare la matassa più serenamente e con meno sensi di colpa.

    terminato il colpo di spugna sulla moglie, potrai poi ripartire in cerca di nuovi equilibri di vita, sperando che possano essere più stabili. se fossi la tua compagna, ti aspetterei… ma non più troppo a lungo…

  7. 7
    Marco -

    Caro 1962…….

    Non vedo una situazione assurda dalle righe che leggo, sicuramente meno grave e dilaniante di persone che si separano ed hanno figli a carico, cosa che nel 50% dei casi fa desistere da una separazione e quindi ad un ricominciare a vivere se così possiamo dire.
    Hai conosciuto “FORTUNATAMENTE” una persona che da come ne parli ti rende felice, Bene, già sei a buon punto.
    Vedo che chiami tua Moglie “Disgraziata”, ammeno che TU non sia un pazzo, se attribuisci tale parola alla persona che amavi ti ha fatto veramente molto male e soffrire,capita…. a me ha distrutto l’esistenza figurati…!
    Non posso comprendere quello che ti ha fatto abbandonare tutto e tutti dato che ovviamente solo te ne conosci le “reali” motivazioni e quindi riuscire a capire se magari è stata la giusta cosa da fare, ma evidentemente era una situazione che ti stava rendendo la vita impossibile e quindi te ne sei andato.
    OK, Adesso è ora che riprendi in mano seriamente la tua vita e devi ad ogni costo prendere la decisione di S E P A R A R T I,quindi mi ricollego al discroso di AURA… ammeno che tu non voglia seguitare a star male per il resto della tua esistenza e distruggere l’attuale situazione.
    Altre soluzioni obbietivamente NON ne vedo….!
    Posso comprendere la difficoltà di tutto ciò, ma allo stesso tempo se adesso stai bene, goditi immediatamente quello che hai, e non lasciartelo scappare.. è brutto dirlo ed anche volgare ,ma, MUOVI QUEL CULO! questa per me è la realtà il resto non conta…
    Un sincero Augurio 1962.
    Marco

  8. 8
    pierantonio -

    Io sono stanco della vita in questo momento perchè ho già raggiunto i miei obbiettivi. Avevo ambizioni lavorative e son diventato dirigente, avevo la passione per la musica sinfonica e sono riuscito a suonare in un’orchestra sinfonica per concerti e opere, volevo viaggiare all’estero e sono andato in molti paesi, volevo costruirmi la casa e mi sono edificato una bella villa, volevo poter acquistare degli appartamenti e sono riuscito a prenderli, volevo prendermi una casa per le ferie e l’ho acquistata, ho mia moglie, a cui voglio un gran bene, che è una santa per la situazione famigliare che ha e oggi io le sto’ dano una mano.
    Non riesco piu’ a trovare gli stimoli. Qualcuno mi puo’ dare un consiglio?

  9. 9
    rossana -

    Pierantonio,
    non so darti consigli per animare la tua esistenza. a me, per essere felice, basterebbe avere la sicurezza di essere amata…

    tieni presente che, a fine vita, spesso ci si rende conto dell’assurda corsa a cui spesso, volontariamente o involontariamente, ci sottoponiamo. se quanto hai scritto è tutto vero, sei stato molto bravo e anche molto fortunato.

    resti la conferma vivente del detto che nessuno è mai contento! prendine atto e cerca di mitigare la tua ansia di fare, sperando che questa non sia determinata dall’ansia di essere… 🙂

  10. 10
    1967 -

    Caro 1962,
    Stanco della vita che faccio, stamattina mi sono svegliato alle 4 e dopo essermi girato e rigirato nel letto con pensieri negativi inerenti alla mia situazione matrimoniale e lavorativa, ho acceso il pc e ho digitato “stanco della vita”.
    Mi ha fatto piacere leggere i post di risposta, e ringrazio tutti per gli spunti di riflessione.
    Dopo varie esperienze provate nella vita, tra le quali esperienze extraconiugali delle quali una volta persi totalmente la testa e mi innamorai, oggi penso che la felicitá non si possa tenere un piede in due scarpe, e che soltanto prendendo decisioni,dettate dal cuore, si possa ottenere quella libertà, che non ha prezzo.
    Certo fá paura… Ma é meglio vivere la vita fatta dalle proprie decisioni, che essere vissuti dalla vita come semplici spettatori.
    Credo inoltre, che il miglioramento della nostra vita, avvenga anche grazie ad eventi e persone apparentemente negativi. Questi ultimi sono i grandi maestri del nostro cambiamento e miglioramento. Per quanto mi riguarda, ringrazio quest’ultimi, e chiedo scusa loro, per il cambiamento involontario che subiranno, in merito alle decisioni radicali che prenderò.

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