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Lettera pubblicata il 16 Gennaio 2012. L'autore, tankgirl, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Posso dirti una cosa? Hai provato a parlarne con un sacerdote o a fare un ritiro in posti come Assisi con altre ragazze? Ci si sente così perché noi siamo fatti per cose grandiose e ci siamo fatti un mondo mediocre fatto di soldi e vuotezze su vuotezza.
Dammi retta: vai ad Assisi, fatti ospitare dalle suore assieme ad altre ragazze/donne come te, e vedrai!
Ciao, ho solo 14 anni, quasi 15, e mi trovo su questo sito…non so perchè esattamente. Le persone che come te scrivono queste lettere mi affascinano molto e leggendole mi sento in qualche strano modo compresa. Da 3 anni gioco alla play ed ho incontrato molte persone che nella mia vita hanno preso un ruolo molto importante. Gente di rieti, gente fuori dall’italia, gente di Milano. Ho seguito la loro vita tanto quanto loro hanno seguito la mia. Ero felice e non lo sapevo, ero piena di amici e sorridevo in un modo tale da crearmi dolori agli zigomi. Era tutto così colorato e felice…ma una volta spenta quella TV ero sola. Nessun collegamento con nessuno dal vivo. Ora ho iniziato le superiori e sono riuscita a farmi qualche amicizia e anche qualche altra delusione. Vivere all’esterno non mi mette a mio agio, tendo comunque ad ibernarmi in me stessa e per questo mi vengono dati aggettivi: “asociale” “repressa”.
Avrei ancora tanto da scrivere, ma mi sono finiti i caratteri.
Repressa no, ma essere “asociali” è un pregio. Forse lo scoprirai col tempo.
Non solo è un pregio, ma essere asociali migliora la qualità della vita, e aiuta a selezionare meglio le persone.
Tanto da fuori cercheranno sempre di “etichettarti”. Anche senza conoscerti..