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Lettera pubblicata il 26 Agosto 2018. L'autore, Amata_mia, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Amata,
se è come hai rettificato, è pure peggio, per tutti e tre.
non è una novità che ci siano uomini restii alla paternità, che non riescono a capire il bisogno quasi fisiologico di una donna di mettere al mondo dei figli, a volte anche solo per se stessa.
la frattura di non poter condividere un figlio nell’ambito di una coppia è di solito molto grave. se la donna non accetta di essere lasciata sola nell’impegno di crescerlo, è difficile che l’unione possa continuare, venendo a cadere il principale obiettivo in comune.
l’errore è a monte, inteso nel senso che è mancato il dialogo e puoi essere stata indotta a sperare che tuo marito potesse cambiare la sua inclinazione a nascita avvenuta. non sempre è così: ci vuole molto spirito di sacrificio, da entrambe le parti, per rinunciare ai propri desideri o per imporsi, in termini di dovere, sulla propria indole.
mi dispiace per la solitudine che provi da sempre e a cui sembri ora più abituata di prima di sposarti.
Grazie, Rossana, infatti, è solo l’ennesima conferma che averlo lasciato è la scelta più giusta per tutti e tre! Anche per lui, per credere in se stesso più che farsi credere da me, e per fare del bene, magari un domani, se non oggi, alla carne della sua carne.
Sai, non mi pesa affatto la solitudine. Sto con gli altri ed al contempo ho sicurezza di me stessa in mezzo a loro come se stessi da sola. Il mio nucleo interiore è stabile e compatto. Non nego che a volte, per le questioni più complicate, gradirei aiuti morali che non sempre arrivano, in questi casi, sì sono abituata alla solitudine oggi più di ieri, e non è piacevole, oggi come ieri.
Da come parli sei una donna molto immatura. Per la tua felicità, dovrebbe sacrificarsi tua figlia. Praticamente vuoi divorziare Perchè pensi di poter avere “campo libero” per avere chissà quali avventure o storie. Alla fine tu stessa, ammetti che al primo posto non viene tua figlia. Sono d’accordo con Rossana: se a quanto tu dici, questo uomo è assente, che cosa ti fa pensare che un altro sia più empatico e ti voglia, se di fatto sei una madre divorziata con una figlia a carico?
Oltretutto tuo marito lavora, ed alcuni non mostrano le loro angoscie o felicità facilmente. Io rimango dell’idea, che hai già deciso tutto da sola, hai già deciso per il divorzio, senza impegnarti veramente per salvare il matrimonio, e la tua famiglia, che non è giusto che venga spacchettata a causa di una donna immatura.
Con una moglie si costruisce una famiglia con dei figli; chi non vuole questo, cerca solo una amante! Io non cerco un amante; io so quello che voglio e lo considero già realizzato: una famiglia! Il crocerossino vittimista lo lascio fare a te!
Avevo scritto un commento, che però non è stato pubblicato. In ogni caso, io non devo essere il crocerossino di niente e nessuno: ti sei sposata per convenienza, hai fatto una figlia per convenienza, e ora vuoi divorziare da tuo marito e complessare tua figlia; che comunque la metti dovrà subire le conseguenze delle scelte di entrambi i genitori. In più aggiungi anche che vorresti divorziare, per essere “libera” di stare con chi vuoi passando sopra ai sentimenti di tua figlia, come una schiacciasassi. Questa vicenda l’hai voluta tu, come ti aspettavi che evolvesse? Ci vuole impegno ed impegnarsi, pure che tuo marito sia così assente come dici. Intanto ha messo un tetto sopra la testa a te, ed ha mantenuto la sua famiglia, se non ci tenesse un minimo sarebbe già uscito di casa da un pezzo.
Se divorzierete, lasciagli la casa familiare, così si che ti sarai conquistata la tanta sperata “libertà”.
Io inizio a dubitare della buona fede di un genitore, che sia padre o madre, quando comincia a farsi interprete dei bisogni del figlio o della figlia, a scapito di uno dei due genitori. Ergo: crescere senza padre non è la cosa che tua figlia vuole, ma fa comodo a te, così non devi sforzarti di lavorare, per avere una cosa che pensi di poter chiamare famiglia.
Non mi sono spostata per convenienza, l ho conosciuto per caso, famiglie d’accordo, e dopo congruo tempo, 3 anni, ok al matrimonio, e volevo un figlio, certamente! Non gli lascio proprio niente: se vuole, resta con me e con tutto il resto, se no perde me e tutto il resto! Tu sei il suo avvocato a gratuito patrocinio ? Guarda che sono io la prima a non volere che cresca senza un padre! Ma se è un puttaniere ed un insensato, io non lo tengo. È spazzatura e non so che farmene. Per quanto attiene a me che secondo te vado con altri uomini: ma con chi ti credi di parlare, con le tue amiche di letto?! Io non devo andare con nessun uomo! Sto bene con mia figlia!!!
“Credo di essermi sposata con lui per solitudine e per desiderio di avere un figlio”. Parole tue. Convenienza, tutta tua?.
Se puoi, cerca di portare rispetto almeno verso te stessa, poi se ci riesci, anche agli altri.
In ultima analisi, se si scrive una lettera, asserendo di sposarsi, per evitare la solitudine e per il desiderio di avere un figlio, è chiaro che la prima cosa che una qualsiasi persona estranea ti possa dire è: le conseguenze su vostra figlia?
Questo matrimonio e rapporto è cominciato con dei calcoli tutti tuoi, esclusivi. Adesso riproponi lo stesso calcolo. Lasciagli la casa familiare, fai qualcosa di originale, se è vero che non vuoi i suoi soldi, non chiedergliene; su che base dici che è un puttaniere? Anche se fosse vero, ti stai armando per fargli l’addebito?
Tutto il frutto del lavoro di tuo marito dove va?
Il fatto di essere assente o anaffettivo, non giustifica un divorzio.
P.s. Tu conosci qualche mia amica di letto?
Amata,
prendi nota di tutti i commenti, riflettici su, e poi decidi serenamente sulla tua pelle e sulla tua vita, di cui tu sola conosci errori di valutazione o di prospettive, tentativi di mediazione e di armonizzazione con tuo marito e situazione attuale, alla quale entrambi siete addivenuti, con pari responsabilità.
separarsi dal padre della bambina non significa privarla della sua presenza e delle sue attenzioni. provvedere alla sussistenza di entrambe è ammirevole ma in alcuni casi può non bastare. l’alternativa è quasi sempre la solitudine emotiva per entrambi i partner.
Ho seguito questa storiaccia senza intervenire e darti i consigli che volevi ti fossero dati (cosa già fatta) però vorrei farti una domanda che suona retorica, ma ci ricorda la vera ragione del VOSTRO fallimento: ti sei sposata “per amore”? No, lo hai detto chiaramente. Ma allora cosa ti aspettavi che accadesse a una storia che nasce come un “gentlemen agreement”. E in che modo ti si dovrebbe consigliare e magari farti sentire pure vittima, come appari in certe repliche, quando siete stati due sconsiderati. Qui l’unica che dovrebbe chiedere consigli è solo tua tua figlia. Ma per sapere come poter fare a meno di due genitori come voi, che le danno esempi così edificanti di come vedono i rapporti umani. Perchè tu, francamente, non sei molto meglio di quell’uomo con cui hai fatto quella figlia. Lo sai sì?