Sono una ragazza di 21 anni e sono molto sensibile. Per questo motivo me la prendo facilmente. Una delle tante domande che mi frullano per la testa è: “ Perché i miei compaesani sono così indifferenti alla mia presenza?
Non ho mai avuto molte amicizie e in un modo o nell’altro ho preso delle delusioni.
Un paio delle mie amiche nel momento in cui si sono trovati il ragazzo non mi hanno più considerata. Ogni volta mi chiedo se sia giusto e a mio parere non ha molto senso. Ci si può sentire presi dalla nuova persona, ma penso che uno spazio per le amiche ci sia sempre.
Il problema è che io sono rimasta sola. Per questo motivo sono diventata più introversa e faccio molta fatica a dare fiducia alle persone.
Ne ho parlato tanto con i miei genitori e mi hanno fatto capire che uno dei miei tanti sbagli sia il fatto che ho la tendenza di affezionarmi a una sola persona senza considerare le altre che mi stanno attorno.
Ci sono rimasta male e ho passato tempo a non uscire quasi più.
Da un po’ di tempo ho iniziato ad uscire con una ragazza da cui mi sento molto capita perchè più o meno ha le mie stesse paranoie .Quando usciamo di solito ci troviamo io, lei e un altro ragazzo. Ci troviamo in un bar del paese. È frequentato da tutti i ragazzi del posto,quindi che conosciamo da quando eravamo all’asilo. Il problema è che quando arriviamo non ci salutano neanche hanno anche il coraggio di guardarci negli occhi e magari nemmeno salutarci. Allora da qui partono mille pensieri: cosa li ho fatto? Perché non saluta? ecc. L’immagine del bar è questa: un gruppo formato da una ventina di persone che all’apparenza sembrano grandi amici e noi tre in un tavolino.
Dentro di me c’è tanta voglia di chiedere solo ad alcune persone se provano del rancore nei miei confronti, ma non trovo mai il coraggio. Poi dentro di me c’è tanta voglia di unirmi a questo gruppo, ma devo sempre io a prendere l’iniziativa visto che dagli altri non vedo nessuno sforzo.
A volte vedendo la situazione mi passa la voglia di fare il primo passo…. In questo periodo mi sento più forte e sto cercando di fare il mio meglio, anche se a volte è difficile.
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Categorie: - Me stesso
Ciao Daniela.
Leggevo questa tua lettera, rimasta senza commenti, e con l’occasione ho letto anche le altre due tue lettere, senza però soffermarmi sui vari commenti postati.
Riguardo il fatto che dici la tua compagnia non sia particolarmente ricercata dagli altri posso portarti un esempio a me vicino.
Quando anni fa frequentavo un gruppo di persone, un ragazzo in particolare rimaneva sempre fuori della mischia, non aveva una personalità che attraeva. Bravissimo ragazzo, ma essendo timido e un po’ introverso armonizzava poco con gli altri, e lui ne soffriva, molto.
Beh..ha iniziato a studiare chitarra e in poco tempo suonava discretamente. Sai..nelle serate con amici talvolta manca un buon collante che fa divertire tutti. E questo ragazzo, essendo l’unico che sapesse suonare la chitarra, divenne nel tempo un punto di riferimento. E io con lui…non so suonare ma sono intonato e quindi canticchiavo tra le risate di tutti.
Anche la sua personalità ne guadagnò, e dopo un po’….trovò pure la fidanzata!!
E’ un piccolo esempio..che però mi sembra calzante riguardo quello che racconti.
Il mio consiglio è quello di non stare lì troppo a rimuginare, non farti troppi problemi, e non curarti delle ragazzine di 16 anni.
Cerca di ‘emergere’ in qualcosa, qualcosa di attrattivo, che ‘fa gruppo’. Qualcosa che ti dia personalità, che ti distingua dagli altri e che attragga interesse.
Forse tutto questo che ho scritto può suonare come troppo scontato, banale.
Però, come ti ho raccontato, ha permesso di raggiungere lo scopo.
Cordialità ed auguri.
Mau.
Ciao Mau..son contenta del tuo commento. Ne stavo aspettando almeno uno.
comunque l’esempio ci può stare. E sarebbbe una bellissima idea quello di trovare qualcosa che mi faccia emergere, però pensandoci mi trovo un pò in difficoltà. magari con il tempo si creerà una situazione che mi pertatta di farlo. Quindi devo fare molta attenzione prossimamente.
Grazie infinite.