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Lettera pubblicata il 17 Agosto 2020. L'autore, ronnie, ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Carissimo Bohemien82, ho già stigmatizzato, anche se con più gentilezza, questo intervento, magari soltanto platonico, dell'”amico di vecchia data” e ho fatto capire che, a mio avviso, non è questa una soluzione né produttiva né dignitosa per il problema in esame. Debbo dire però che il matrimonio della nostra amica è davvero in forte sofferenza e che, quando si vive una situazione che turba e una relazione che zoppica, può capitare di trovare conforto nella presenza di qualcun altro, nella convinzione che possa comprenderci meglio. Questo capita non solo alle donne, ma anche a noi maschi, suvvia siamo onesti. L’importante è che: 1. Questa relazione si mantenga platonica e non travalichi in un’avventura (o magari, nel sogno di una nuova unione quando l’altra non è ancora finita); 2. Che comunque non ci si senta esentati dal dovere di affrontare in modo determinato il rapporto che si sta vivendo, cercando di risolverlo oppure di concluderlo pulitamente, indipendentemente dalla possibile presenza di qualcun altro.
@Bohémien82 la tua risposta, simile a quella dell’utente yog trova un mio riscontro nella risposta data al tuo “collega”. Ma grazie lo stesso del tuo punto di vista.
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Ronnie,
purtroppo sembra abbastanza vero che gli uomini ragionano con il pene e le donne perdono la bussola con le emozioni. non che un’inclinazione sia migliore dell’altra, eh!
a parte le macro-conclusioni e i veri e propri comuni denominatori, nel tuo caso, per me, si scende dalle più normali aspettative alla concreta realtà attraverso un semplice abbaglio iniziale, che può capitare a tutti e in tutti i contesti.
hai sottovalutato la tendenza di tuo marito a “restare in famiglia” (per qualsiasi motivo questo avvenga) e ti sei resa conto, a ufficilizzazione sottoscritta e famiglia avviata, che non si comporta con te come vorresti e come sarebbe giusto che fosse.
hai provato a parlarne con lui, ricevendo negazione e rifiuto. mai pensato a una terapia di coppia o a qualcuno, per lui autorevole, che possa esporgli in modo chiaro le tue rivendicazioni e i rischi che sta correndo la vostra relazione?
non che sia ottimista sul risultato ma mi sembra valga la pena provarci…
Grazie Max, i tuoi consigli sono molto giusti e ponderati. Ho intenzione di mantenere platonico il rapporto con il mio amico,a non ti nego che, moralmente mi è molto vicino e la sua amicizia mi “aiuta” un pochino a superare le giornate più pesanti, e comunque lui è una persona discreta ed educata che non cerca affatto di mettersi tra me e mio marito e non abbiamo alcuna intenzione di avviare una relazione in quanto anche lui è ben consapevole che ho un figlio. Tutti questi motivi fanno sì che io infatti non lo abbia mai incontrato, ma a volte si ha bisogno anche solo di un abbraccio e di qualcuno che ti faccia sentire un po’ di comprensione umana. Detto ciò, non abbiamo mai intrapreso alcun tipo di relazione nemmeno negli anni precedenti al mio matrimonio.
X Rossana: si, ci siamo rivolti anche all’aiuto della chiesa che devo dire, affatto inutile ma credo che lui faccia parte di un meccanismo oramai troppo radicato, inoltre non emerge mai il vero motivo di tutto ciò.