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Ma che sono fallito solo io? … un vostro consiglio

di FilppoPP

Buongiorno a tutti, cercherò di essere breve e di conseguenza sarò costretto a saltare alcuni passaggi , spero comunque di spiegarmi con chiarezza. La mia situazione, appunto in breve, è questa. Ho 36 anni, sono geometra, fino ai 30 anni ho sempre lavorato nell’azienda di mio padre, in una piccola città del centro nord, e diciamo che la mia vita è sempre stata abbastanza “costante” in ambito lavorativo. Con l’ultima ed infinita crisi del mondo edilizia, però, circa sei anni fa le cose hanno iniziato ad  andare male nella nostra azienda, e come se non bastasse mio padre è stato fulminato in 6 mesi da un male terribile. Io ho ereditato completamente la situazione e, causa la crisi, e sicuramente complice la mia inesperienza, non sono riuscito a tirar avanti l’azienda per più di un anno. Apro e chiudo una piccola parentesi; durante questo “anno” ho visto gran parte dei dipendenti (che mio padre ha sfamato per più di 30 anni con annesse regolari tredicesime, benefit e regali aziendali vari) rivoltarsi contro di me, quasi in modo da farmi sentire “accerchiato”, non so se mi spiego…  In sostanza, quella che era la mia azienda è stata fatta fallire con un piano ben studiato (tempo dopo ho cominciato ad unire i vari “tasselli” della vicenda, e praticamente ho scoperto che il nostro commercialista si era accordato in segreto con colui che sarebbe stato il futuro acquirente che ha poi rilevato la parte di azienda “sana”, salvando una parte dei dipendenti, quelli a lui più graditi, ovvero che gli avevano fatto da “spie” durante la malattia di mio padre…) Chiusa parentesi, e veniamo alla situazione attuale. Io sono disoccupato da 6 anni (non ho potuto godere di alcun ammortizzatore sociale, non so come ma non corrispondevo MAI ai requisiti richiesti, mentre casualmente gli stranieri erano in prima linea …), questa vicenda ha non solo rovinato la mia immagine, ma sono arrivato anche al punto di non spedire più curriculum perchè ogni volta mi vengono fatte mille domande su come è fallita l’azienda, bla bla … e poi nessuno si fa sentire. Ho cercato per due anni inutilmente un posto nel mio settore, poi ho imparato un mestiere nuovo, con tanto di attestato professionale, ma sfiga vuole che anche in un ambito professionale completamente diverso dal lavoro che svolgevo prima, ho avuto la sfortuna di incontrare nuovamente alcuni dei personaggi che hanno contribuito al fallimento, e che non hanno perso l’occasione di umiliarmi con battutine del tipo “hai finito con il tribunale”? oppure “hai la casa pignorata”?, suscitando ovviamente atteggiamenti di sfiducia da parte dei miei titolari che “stranamente” non hanno voluto proseguire il rapporto di lavoro o rinnovarlo (nonostante si fossero precedentemente dichiarati soddisfatti del mio operato).  La gente è cattiva, questo ho imparato … Qualcuno mi ha anche detto “parti, vai via”. Ma siamo matti? Io dovrei lasciare la mia città o il mio paese per cosa? Non ho ucciso nessuno e comunque sono uscito a testa alta da tutta la vicenda giudiziaria, dovrei scappare perchè la città è piccola e la gente mormora?

Ma che sono fallito solo io? Non è capitato a nessun altro? Bo….

E uno deve sapersi arrangiare con tutti i lavori possibili ragazzi, ma un lavoro in cui si percepisce uno STIPENDIO io non l’ho ancora trovato. Puoi fare l’agente immobiliare, con un fisso mensile ridicolo che non ti copre nemmeno le spese (considerato che utilizzi auto e telefono personale per lavorare) e con il terrore di non vendere abbastanza da cavar fuori 1000 euro al mese (netti ????). Ho cercato lavoro in fabbrica, corriere espresso (qui prendono solo extracomunitari), volantinaggio ….. niente.

Concludo con la mia domanda : c’è qualcuno, fra voi, che ha vissuto una situazione simile alla mia? Che cosa fate? Come ne siete usciti?

Grazie per l’attenzione e scusate se sono stato prolisso

Lettera pubblicata il 7 Luglio 2015. L'autore, , ha condiviso solo questo testo sul nostro sito.
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Categorie: - Lavoro - Me stesso

La lettera ha ricevuto finora 4 commenti

  1. 1
    Gaudente -

    Io ne sono uscito chiudendo l’azienda per tempo, vendendo casa e capannone ed emigrando in Thailandia con il malloppo.

  2. 2
    christian natella -

    La tua storia ha mi ha profondamente colpito,anch’io sono andato a fondo dopo che mio padre è morto. Facevo l’educatore in una grande città del nord,la cooperativa per cui lavoravo era in cattive acqua allora mi sono messo a fare il bagnino in piscina per un’altra cooperativa (Tutto tramite conoscenze e la cosa mi faceva arrabbiare non poco) ., Mio padre si ammala e nel giro di 6 mesi muore,abitando i miei in un altra regione facevo avanti e indietro per stare vicino a miei ,i parenti si sono visti quando c’era da raccattare denaro che però non hanno visto. Mia madre gia depressa è andata in stato confusionale psicotico e ,non volendo venire a vivere vicino a me le ho messo varie badanti che però ogni periodicamente licenziava,ovviamente dovute alle mie assenza la piscina mi ha licenziato e ora a 46 anni con un attestato da educatore e uno di istruttore di nuoto e bagnino non ho trovato uno straccio di lavoro e devo pagare le spese della casa in cui vivo e sono molto indietro. Finirò sicuramente in mezzo a una strada se va avanti così. Per mangiare mi sono appropiato di un piccolo pezzo di terra nella campagne vicine che ogni giorno raggiungo in bici (Ho chiesto e non è di nessuno) Ho 2 galline e l’ho coltivato a ortaggi almeno non muoio di fame . Che ti devo dire,l’industria è finita,potrei costruire una baracca e andare a vivere vicino all’orto. Per Gaudente: Ho vissuto un anno in thailandia a Bangkok allenandomi e combattendo nei boxing bar . Ma da scemo sono tornato in Italia,poi ho comprato una spiaggia nelle Filippime nell’isola di Romblon facendo costruire un piccolo resort ma poi i miei genitori si sono ammalati e la spiaggia mi è stata rubata dalla mia ex ragazza che aveva firmato tutto ma questa è un altra storia. No Filippo non sei fallito solo tu,ma perchè i tuoi dipendenti sono stati così cattivi con te ? E’ vero che certi lavori sono solo per gli extracomunitari tipo fare il badante

  3. 3
    Vesper -

    Brutto sentire queste storie. Non ho vissuto una situazione come la tua, ma se ne sentono parecchie. Ti posso solo dire che SI la gente è cattiva. La gente è cattivissima.
    Fatti forza, cerca ancora lavoro, impara altri mestieri.
    L’unica cosa che mi rode è che non ci sia un welfare per le persone come te (e me), i liberi professionisti, gli imprenditori, siamo mandati tutti a morire in questo paese inutile. Anche il fatto che non assumano nessun italiano con i corrieri e in molti altri lavori…VERGOGNA!

  4. 4
    FilippoPP -

    Buonasera, rispondo a coloro che gentilmente hanno commentato il mio post
    Gaudente: prendendo la tua storia per vera, condivido pienamente quanto affermi ma conoscevo anch’io, al tempo, il trinomio 1)vendi la ditta 2)aliena tutti i tuoi beni personali 3)parti all’estero. Solo che ero convinto, nonostante il periodo di difficoltà del settore, che i miei dipendenti mi avrebbero sostenuto (anche moralmente) invece di pugnalarmi alle spalle . Ora, come si dice, sono molto cambiato e non credo più a “Babbo Natale”, auguro solo a loro che il cielo non mi dia mai la possibilità di vendicarmi, perchè sarei spietato.
    Christian Natella: leggendo quanto scrivi (…)si capisce che anche tu hai trovato un cammino tortuoso nella tua vita, non so quanto bravo tu sia stato nell’arte del Muay Thay ma mi fa piacere che tu sia ritornato, meglio comunque a coltivare il tuo orto qui che a Bangkok con i legamenti fracassati a forza di low kick (nè capisco qualcosa pure io). Alla tua domanda “perchè i tuoi dipendenti sono stati così cattivi con te?” rispondo : soldi, invidia e avidità di potere, cos’altro smuoverebbe le coscienze al giorno d’oggi? Ero troppo “buono” e fiducioso (in una ditta di 50 persone, se non puoi contare sulla fiducia fai bene a chiudere subito), e loro avevano deciso che gli dava “fastidio” avere un giovane al comando. Non gli facevo PAURA abbastanza. Perchè è questo che ti fa guadagnare il rispetto nella tua azienda, la paura che incuti nei tuoi subalterni.
    Vesper: grazie per l’incoraggiamento, ma rendiamoci conto che qui gli anni passano, e se si impara un mestiere all’anno si arriva alla soglia dei 50 con un’esperienza enorme, ma sempre disoccupati. E’ il sistema che non va, ma tanto questo lo sappiamo già tutti …
    Da un lato vi ringrazio per i vostri commenti e vi auguro tanta fortuna. Dall’altra mi rammarico: nessuno si è fatto avanti dicendo che si trova in una situazione molto simile alla mia, ed è questo che non capisco … è questo…

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