Leggendo qualche lettera, ho pensato di sfogarmi anch’io…
Ho 19 anni, 20 a dicembre, ma sono sempre sembrato più grande dell’ età che ho… A scuola, al liceo, non mi sono mai posto il problema di avere o no amici, perchè i compagni di scuola bastavano… Ma ora che mi son diplomato lavoro quasi tutto il giorno tutti i giorni, e non li sento più… Non essendo mai uscito o coltivato grandi rapporti non so neanche come iniziare… Al lavoro i miei colleghi sono tutti “grandi” e sposati, e anche se ci facciamo sempre grandi risate, tutto finisce lì, loro tornano a casa dalle loro mogli e mariti, e io invece rimango solo… Eppure mi ritengo abbastanza simpatico, anzi, ho anche scritto un librino umoristico sulla vita in hotel… Ma il mio problema è proprio di non conoscere nessuno della mia età, e soprattutto di non sapere come approcciare, sia per timidezza che per tempo materiale, lavorando sempre….
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Categorie: - Me stesso
E’ il male della società. Tanti amici sui social e poi nella vita reale..non ci si saluta nemmeno con i vicini di casa.
Abituati mio caro…l età della scuola è un conto..l età del lavoro un altro. Devi iniziare a star bene con te stesso da solo.
Comunque hai solo 19 anni! Stai sereno..vedrai che non mancheranno le occasioni per svagare.
Ciao. Hai appena 19 anni, un diploma di liceo che lavorativamente parlando non serve a nulla eppure lavori, hai colleghi con cui ti diverti e ridi, ma scusa di che ti lamenti? Chiama gli amici del liceo invitali ad uscire.
Prova magari ad uscire un po’, anche con i colleghi magari, vedrai che da cosa..nasce cosa.
Ti consiglio con maggior convinzione di non affidarti ai social, perché sono proprio loro la causa per cui molti giovani oggi non riescono ad approcciarsi se non con un ‘Mi piace’.
Penso che dovresti approcciarli esattamente come faresti con una ragazza perché non esistono più grandi differenze. Talvolta mi fermo ad osservare i video dei ragazzi e noto con stupore che hanno abitudini alimentari che la dicono lunga sul rinnovato rapporto tra i sessi. Innanzitutto mancano di sentimento… pensa che mio nonno non mangiava la pasta fatta in casa perché gli ricordava gli anni della sua giovinezza e la cosa lo rendeva triste. Loro non hanno ricordi legati al cibo e sono pesanti nella misura in cui vogliono variare. Mancano di emozioni e come ti dicevo sono molto curiosi di sperimentare, non ti fanno trovare pace. Mangiano con piacere il riso e la pasta corta e la cosa. Tieni conto che da bambina odiavo gli spaghetti perché non mangiando con le mani impiegavo un po’ più di tempo ad arrotolarli con la forchetta e si asciugavano. Il vero maschio vuole gli spaghetti, i bucatini, i paccheri… ‘ste paste qua! (vedi Alberto Sordi) Lo dico con tono ironico, sia chiaro. Forse dovresti sintonizzarti sulla loro lunghezza d’onda senza perdere di vista che agiscono in maniera molto stereotipata e che sostanzialmente avete le stesse esigenze. Non so fino a che punto ti possa convenire perché trovati gli amici perderesti comunque la donna.