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Lettera pubblicata il 1 Settembre 2009. L'autore ha condiviso 2 testi sul nostro sito. Per esplorarli, visita la sua pagina autore ragazzo_generalmente_considerato_tranquillo.
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Premesso che hai perfettamente ragione (anche se io non la vedo in questo modo troppo schematico) io aggiungerei una cosa: siamo tutti/e vittime di una cultura ormai millenaria che ci ha fornito ormai un “imprinting” che non possiamo più, come dire, disinstallare.
L’umanità tutta attribuisce significati mostruosamente grandi all’unione tra uomo e donna che, come hai detto bene tu, alla radice non è che un unione fondamentalmente utilitaristica: il fine è di procreare, e procreare alla meno peggio.
Ma la nostra civiltà ha dimenticato la natura da molti millenni: è nata la cultura, la religiosità, la visione estetica della vita.
Con queste “gabbie” (che sono gabbie mentali) l’uomo e la donna di oggi come dell’immediato ieri non riescono ad essere felici, ma nemmeno un pò. Ci sarà sempre un qualcosa che nei rapporti li farà soffrire. Il fatto è che la cultura ai suoi albori e la religiosità hanno dato un significato al rapporto sessuale che esso non ha di suo.
Soprattutto poi la religione ha rincarato la dose inventando di sana pianta il peccato. Il sesso è niente meno e niente di più che una funzione biologica primaria, come il mangiare e il bere, il dormire ecc; inutile vedervi altri significati nascosti. Con questo non voglio dire che l’amore non esista, anzi, l’amore esiste eccome, ma è inquinato da retaggi ormai inestirpabili che lo rendono mai pago, mai totalizzante.
Amici e amiche, volete vivere bene? Ok, mettiamoci in testa che siamo animali sessuali, che i nostri istinti muovono dal sesso, e da lì in moti concentrici investono tutta l’affettività, e non viceversa.
Noi non apparteniamo a nessuno e nessuno apparterrà mai a noi. Se non impariamo a capire che siamo soli, non staremo mai bene con il/la partner, con nessuno, nemmeno con noi stessi staremo bene. Bisogna che la mela platonica si ricomponga: ognuno di noi è unico, non ha bisogno di un’altra metà, questa idea ci è stata inculcata e ormai è impossibile sradicarla dalla psicologia collettiva.
Geko….mamma mia che pesantezza! Siamo “animali sessuali”?! Ma chi te le ha dette queste cose? Si può stare benissimo da soli e starci anche a lungo …ma in due è molto meglio! Soprattutto se l’altra persona ti ama, ti completa e guarda insieme a te nella stessa direzione per aiutarti a realizzare quei sogni che da solo sarebbero irraggiungibili…pensaci..
In tutta sincerità, mettiti vergogna di essere sulla faccia della Terra.
Non aggiungo altro. Non provo neanche pena x un animale che vive come ai tempi di Tarzan. Anche lui conosceva e viveva di sentimenti.
Senti a me. Non scrivere più qui. Sei completamente fuori da questo mondo.
Ancor peggio credi di metterti in vista con ciò che hai scritto.
Ridicolo. VIVA CHI VIVE DI SENTIMENTI.
Esci immediatamente da qui che rasenti i tempi del 200 A.C.
Ammetto che persone non abituate a pensare possano trovare pesantezze ovunque, ma l’essere considerati “pesanti” è qualcosa che fa più onore che altro: la leggera superficialità è qualcosa che ci rende veramente come bestie luride invece che i bellissimi animali che per fortuna siamo. Bye bye
P.s. Vivere di sentimenti va benissimo, anzi. Quello che non va bene è rompere le scatole agli altri se poi quei sentimenti, che tanto si difendono qui, fanno del male e un male tuttavia sempre uguale a se stesso. Solite storie, trite e ritrite alla Beautiful, di gente che non sa stare bene con se stessa e cerca nell’altro di compensare il buco, salvo poi stare peggio.
Bye bye
L’idea di scrivere una lettera “diversa” con concetti copiati da vari
autori famosi,primo fra tutti Gibran, ti ha fatto scivolare sopra le righe,e senza freni hai fatto delle affermazioni “tue” tipiche di chi
continua a soffrire attraverso gli altri. Forse sei uno che ferito nel
proprio orgoglio, ha voluto scrivere una lettera definiamola “epistolare”. Ma senza lo spessore per essere tale, hai
confuso varie “dottrine” ma non sei addottrinato abbastanza per far
nascere idee nuove. Intervengo raramente, ma intuendo che alla base non c’era nessuna idea nuova realizzabile, un pò perchè i tempi non sono maturi, se hai voluto citare Gibran, un pò perchè ti sei posto in una condizione che non hai lo spessore culturale di portare avanti,
altrimenti saresti intervenuto. Hai perso un’ottima occasione per tacere. Se la tua stima era questa, altrimenti hai risvegliato un’ilarità che su questo blog purtroppo è latente,quando vorrai dire
qualcosa di ascetico, vai prima 80 giorni nel deserto,nessuno ti crederà, ma almeno provaci, su questo sito circolano anime sofferenti ma anche marpioni incalliti,che della tua lettera, se fosse carta vera
e a doppio strato, ne avrebbero fatto un altro uso. Cerca di crescere in fretta,si sente la mancanza di uno come te.
Si, forse quando l’uomo smise di cacciare e raccogliere per riunirsi in piccole comunità sedentarie, forse lo fece per convenienza, perchè i vantaggi sarebbero stati inumerevoli ed i rischi ridotti. Ma l’esperimento non sarebbe durato se con l’aggregazione non fosse venuto l’amore. Se continuavamo a vivere con noi stessi consapevoli di (e determinati a) non aver bisogno di “altre metà”, avremmo continuato a vagare con ascia e pelle di lupo, spaventati per aver incontrato un nostro simile sulla via.
750.000 anni fa l’amore!
Ok, e a proposito di chi invece non desidera figli ma s’innamora ugualmente cosa avresti da dire?
Non sono polemica, ti chiedo solo un’opinione.
LIBERA, lo stai chiedendo a me? Se lo chiedi a me io sono proprio contrario alla procreazione, il mondo non ha più bisogno dell’animale homo e trovo ridicola questa ostinazione a fare figli a tutti i costi. Io credo nell’amore naturale, non in quello forzato. Chi fa figli oggi lo fa solo per egoismo.
Lo scopo dell’uomo non è procreare a prescindere ma procreare per migliorarsi: visto che ormai non siamo in grado di milgiorarci e visto che sono almeno 60 anni che non abbiamo più niente da dire, tanto vale smetterla con questa farsa. Persino gli animali regolano le proprie nascite in base a climi, spostamenti, disponibilità alimentari… solo l’uomo è così co...... da persistere sulla strada sbagliata (e facendo così si estinguerà, perchè riduce le risorse per sé disponibili).
La mia proposta per il nuovo uomo è: AMATE CIO’ CHE ESISTE OGGI, NON UN PROPOSITO PER DOMANI.
Se siamo in democrazia, io non posso fare altro che rispettare le idee (non so da dove provengono ma….)di chi si espime qui, e fino a questo ci siamo, ma mi sembra tanto che chi parla, sembra vivere l’epoca della Preistoria. Ma Santo Dio, ma avete mai provato un brivido, un’emozione nella vostra vita?
E’ vero che su questo sito ci sono molte lettere dove chi si esprime, mette fuori della sofferenza e chiede aiuto.
In tutta onestà sono la prima a dire che qui ho scritto anch’io e sempre qui ci sono state persone meravigliose che mi sono state di grande aiuto che attualmente ringrazio ancora.
Toroseduto sei un grande, Ares sei speciale, e a voi che vi credete che con queste letterine simpatiche cercate di sminuire dolori che si vivono al mondo d’oggi, non vi auguro di attraversare percorsi di sofferenza di vita del quale mio personale magari li avreste vissuti voi…. Non potete sapere quanto le sofferenze di vita fanno crescere e fanno diventare positivi gli animi, l’amore, la voglia di dare al prossimo, l’offrirsi senza chiedere un ricambio, la gioia di vedere vivere una persona che invece sta x andare nell’altro mondo…
Ma voi da quale mondo venite signorini cari?
..e la fantasia? Non dimentichiamoci che anche quella è importante! Ci vorresti forse tutti uguali come le bestie? Perchè ridurre tutto quello che è stato fonte di musica, poesia, e quant’ altro a tre stitici punti? Ti sembra giusto ridurre il tutto ad una dimensione da zoo? Dovresti viaggiare, guardare qualche film serio, leggere qualche buon libro (Gibran,ti fa male, credimi; leggiti invece Alice nel paese delle meraviglie…). Credo tu sia un provocatore..